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Lezione 5

i poeti della pleiade ghaznavide e Ferdowsì

I tre autori della pleiade ghaznavide sono Onsori, Manucheri e, il più importante, Farrokhi.

tutti e tre sono importanti esponenti dello stile khorasanico.

“libro è

Ferdowsì ha poetato presso i Samanidi e i ghaznavidi. Il dei re” la sua opera

maggiore e racconta ciò che è accaduto in Persia prima dell'arrivo degli arabi. Quest'opera

non è poesia lirica, come quella invece della pleiade ghaznavide, bensì è un poema epico e

rappresenta l'esordio della poesia persiana. Quest'opera fu scritta per un sovrano della

dinastia ghaznavide, il quale però non lo compenso come pattuito rifiutando l'opera. quando

il re se ne penti mando il denaro al poeta che però arrivo troppo tardi, quando ormai per

quest'ultimo la fiamma della vita si era spenta. Ferdowsi è sepolto presso Mashad.

Lezione 6

Khayyām e le sue quartine

Omar Khayyam nacque a Nishapur. Noto per le quartine scettiche, egli richiama nelle sue

verso la figura dell’unico

opere la filosofia epicurea. Irriverente creatore e critico dell'ipocrisia

coranica, egli era poeta solo di diletto: fu infatti un brillante matematico, astronomo e

scienziato. ha contribuito alla realizzazione dei calendari nel periodo abbaside. La tradizione

sul corpus poetico di Khayyām è incerta, secondo studi più recenti potrebbe essere a lui

attribuibile solo 30 quartine. Ogni quartina è composta da 4 versi, a loro volta composti da 2

“il di Ferdowsi,

emistichi. Molto diverso è il masnavi, come libro dei Re” ovvero un poema da

migliaia di versi.

Lezione 7

I generi letterari

Il masnavi è un genere letterario tipico della letteratura persiana, si tratta di poi mi molto

lunghi con vari argomenti: possono raccontare eventi storico leggendari (poema epico, come

il libro dei Re) o avere un contenuto di carattere mistico (come il libro degli uccelli di Attar). I

poeti mistici usarono immaginavi per creare poemi lunghi, didattici, su come superare la

natura umana a scendere agli stadi superiori dell'anima. Un terzo tipo di masnavi e quello

Nezāmi. tutti i generi classici persiani seguono

cavalleresco, il cui più grande esponente è

rime e metrica precisa. Nel masnavi ad esempio, i due emistichi dello stesso verso rimano

tra loro, ma ogni verso ha una rima diversa (aa/ bb/cc/dd etc…)

o rub’ya, i primi due

Nelle quartine, emistichi rimano con il quarto, mentre il terzo ha una

differente. In questo genere letterario vi sono inviti a godersi la vita, riflessioni minimali e

veloci.

La qasida è un genere poetico importato dalla tradizione araba. Letteralmente, la parola

significa “scopo”. Essa viene usata per la celebrazione del lodato e il contenuto è

principalmente panegiristico. Spesso il celebrato era il sovrano mecenate: il poeta il tempo

era considerato un artigiano della parola e perciò faceva lavori su commissione.

Ogni qasida si divide in tre parti: il nasib, lungo circa 7-8 versi, ovvero un'introduzione lirica

lungo circa due o tre

in cui si descrive la primavera, l'amore o le feste; segue il gorizgāh,

versi, in cui vi è una fase transitoria dalla lirica alla panegiristica; Il madih, la parte finale

della poesia, è la più lunga e viene espressa la lode vera e propria. insieme di opere di un

autore viene chiamato Divān o Kālliāt. la rima nella qasida ha una struttura aa/ ba/ ca/da e

così via.

Le gazal sono poesie d'amore, molti ritengono che questo stile non sia altro che il nasib

estratto dalla qasida e che il gorizgāh sia il nome d'arte dell'autore.

Il qet’e, letteralmente frammento, è il genere letterario più elastico della poesia persiana. ha

della qasida (aa/ba /ca/da …),

lo stesso schema di rime solo che i primi due emistichi

non rimare (xa/ba/ca/ da …).

possono È un genere libero, dedicato alla vita quotidiana e

generi più trasgressivi.

Lezione 8

I tre poeti mistici: Sanoy Attar e Rumi

Sanoy è l'autore che ha contribuito alla definizione del gazal persiano. La sua caratteristica

determinante è il tentativo, nelle sue opere mistiche, di unire due contesti diversi: il mondo

terreno e quello celeste, cercando una fusione di due livelli della realtà. Alla fine di alcune

sue poesie troviamo il taxallos, il nome d'arte del poeta che coincide con la fine del gazal. i

suoi componimenti sono poveri dal punto di vista tecnico, egli utilizza il masnavi come

strumento per esprimere i suoi concetti mistici.

Rumi è il più grande tra i tre poeti mistici, le sue opere mistiche saranno la base per lo

sviluppo della confraternita Sufi dei dervisci rotanti (mevlevi).

Attar è il terzo della triade mistica, le sue opere hanno un linguaggio relativamente semplice

e al contrario degli altri due lascia bene intendere nelle sue opere il significato mistico e il

“libro

tentativo didattico. Molto famoso è il degli uccelli”: si tratta di un poema allegorico,

narrante la vicenda degli uccelli del mondo che, guidati dall'upupa, si erano messi alla ricerca del

loro re, Simurg, la cui reggia sorgeva oltre la montagna di Qaf ai confini del mondo.

Tipico poema "a cornice" di circa 4.500 versi, in cui la storia-cornice del viaggio degli uccelli

inquadra una fitta rete di dialoghi e aneddoti. Il testo rivela in modo trasparente il suo contenuto

mistico e le sue finalità didattico-iniziatiche: dietro l'upupa è facile scorgere il maestro sufi che

guida attraverso Sette Valli (le mistiche dimore spirituali) i suoi inquieti discepoli (gli uccelli) verso

l'illuminazione finale, ovvero la scoperta di Dio (Simurgh) nel proprio sé profondo.

āmi. Viene considerato “il sigillo dei

Un altro importante scrittore di prosa e poesia mistica è J

poeti”, ovvero l'ultimo grande poeta classico. dopo di lui la poesia utilizzerà lo stile indiano.

Lezione 9

La rima

La rima (qāfye) nella poesia persiana è definita nel primo verso per il resto della

composizione. Il poeta deve quindi avere un vasto lessico e conoscere molte parole in rima

per poetare. Oltre alla memorizzazione del patrimonio lessicale in rima, il poeta deve essere

in grado anche di creare frasi di senso compiuto che esprimano il messaggio che il poeta

vuole mandare con queste parole. Vengono quindi stilati dei repertori da cui trarre i versi.

per trovare le rime. Il “Fars“di

I primi dizionari persiani nascono proprio Asadi È un dizionario

organizzato a ritroso, ovvero le parole sono ordinate guardando l'ultima lettera e non la

prima, in modo da rendere più semplice trovare parole che rimano tra loro. Fu scritto per gli

occidentali che conoscevano poco il persiano. Nella letteratura persiana esiste una vera e

propria scienza della rima. I persiani hanno ancora oggi, rispetto a noi, una migliore capacità

di memorizzazione, ma mancano nella costruzione scientifica e filologica dei progetti.

Lezione 10

Il Papavero

Il papavero è un fiore rosso con un segno nero Nella poesia il petalo di questo fiore è come

il cuore su cui si posa un marchio, segno della follia per amore, la perdita del proprio

controllo.

Farrokhi

Farrokhi è un poeta del X secolo ed è il rappresentante della Pleiade ghaznavide. La sua

poesia, classica di aristocratica, è un esempio dello stile khorasanico e avrà contenuti adatte

pubblico della corte.

Lezione 11

Lo stile khorasanico

Lo stile khorasanico nasce con l'influenza del mondo arabo e getterà le basi per le strutture

che troveremo in Hāfez e Sa’eb. Questo stile si incentra sulla miniatura cromatico formale,

ovvero sui colori e sulle forme. Gli aspetti principali sono due: architettura e decorazione.

l'ambiente naturale viene posto in relazione a quello della corte e si fondono. I due emistichi

presentano la stessa struttura rigida. Un ruolo fondamentale in questo stile e in tutta la

poesia persiana l’ha la figura dello specchio. Questo elemento viene inserito sia in un

contesto naturale che umano. Nel contesto naturale lo specchio è paragonato alla luna di chi

esalta forma e luminosità. Questo oggetto è simile a satellite per la sua forma e per le

macchie, che nello specchio sono le incrostazioni di ruggine, luminose. questi due elementi

vengono collegati alla corte, ad esempio, paragonandoli a loro volta alle orecchie di Venere,

che con il loro interno di madreperla argentea decorano la corte. Lo specchio e alle volte

paragonato anche al cielo, in quanto entrambi sono lisci e splendenti. Da questa prima

analogia ne nasce un'altra: le nuvole vengono paragonate alla ruggine. L'elemento

atmosferico riceve poi una seconda analogia con i peli dell'ermellino sul mantello del

principe in quanto sono entrambi elementi coprenti di ciò che splende. Allo stesso modo la

pianura, coperta dai corpi dei nemici caduti per mano del principe e lo stagno rotondo su cui

cadono le foglie entrano a far parte di una lunga catena formale per cui la superficie

splendente e ciò che la copre vengono collegati costantemente. Un' analogia più sottile e

ricercata è quella che collega lo specchio al respiro: i sospiri, come la ruggine, interrompono

il respiro liscio e splendente come uno specchio. Lo specchio veniva inoltre utilizzato per

individuare il respiro nelle persone vicine alla morte, quindi sono collegati nel loro utilizzo

anche nella realtà e non solo nella poesia. Altro fattore che accomuna i due elementi

secondo una visione personale è che il respiro della persona su cui si cerca la vita appanna

lo specchio, opacizzandolo.

Nel contesto umano Il lodato e l'amato vengono paragonati alla pietra pomice, che lucida lo

specchio, lo leviga conferendogli luminosità. La ruggine intacca lo splendore dello specchio

se non viene levigato periodicamente. Questo viene paragonato anche al volto e al cuore

dell'amato, questi infatti riflettono e splendono di sentimenti, ma il dolore, come ruggine, li

oscura. Il cuore che ama è abituato a dolore sofferenze ed è come uno specchio incrostato

dalla ruggine. Se però il cuore si affida al Signore esso si libera dei suoi affanni, così come

uno specchio si libera delle sue incrostazioni se si affida alla pietra pomice. Anche la peluria

giovanile è un elemento di questo stile poetico. Essa viene paragonata alle violette, sono

come erba su un volto. in questo caso la ruggine, seguendo l'analogia volto specchio, viene

collegata solo per somiglianza cromatica ed ha quindi un'accezione positiva.

Lezione 12

Lo stile iracheno

Lo stile iracheno non si discosta molto da quello khorasanico per gli oggetti della poesia,

bensì per come le relazioni tra lo specch

Dettagli
A.A. 2016-2017
12 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/15 Lingua e letteratura persiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matteo_Tafazzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura persiana 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Zipoli Riccardo.