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Primo piano e sfondo
R. Posner: -gli schemi del testo si danno come primo codice, l’oggetto estetico costituisce il
secondo codice
-le strategie trasmettono il codice primario invariabile al lettore, che poi lo decifrerà a
suo modo producendo il codice secondario (l’oggetto estetico)
-la selezione che costituisce tutti i testi letterari darà sempre origine all’opposizione
primo piano - sfondo: il significato ancora ignoto sarebbe incomprensibile se non
fosse per la familiarità dello sfondo contro il quale è posto
-il familiare facilita la nostra comprensione dell’estraneo, ma allo stesso tempo
l’estraneo ristruttura la nostra comprensione del familiare
-la psicologia della Gestalt usa i termini di figura e sfondo per descrivere il campo della percezione;
il campo chiuso è la figura, ciò che la include lo sfondo
La struttura di tema e orizzonte
-gli elementi selezionati devono essere combinati
-secondo Jacobson selezione e combinazione sono “i due processi fondamentali di costruzione usati
nel comportamento linguistico”; “la funzione poetica proietta il principio di equivalenza dall’asse
della selezione all’asse della combinazione”
-la selezione produce la relazione sfondo-primo piano; la combinazione organizza le diverse
prospettive (del narratore, dei personaggi, dell’intreccio, del lettore) che costituiscono il testo
-la selezione stabilisce il legame esterno, la combinazione quello interno
-la funzione delle diverse prospettive è di avviare la produzione dell’oggetto estetico; ciascuna
prospettiva offre un punto di vista particolare sull’oggetto e allo stesso tempo apre sulle altre
-non è possibile per il lettore abbracciare tutte le prospettive in un solo momento
Alfred Schultz: -tema: il punto di vista sulle prospettive che il lettore ha in ogni momento
particolare della lettura
-orizzonte: la somma dei temi precedentemente sperimentati
1) -in quanto veduta prospettica del mondo dell’autore il testo non può rappresentare il mondo del
lettore; la lacuna non può essere superata da una “volontaria sospensione dell’incredulità” perché il
lettore deve costruire per sé l’oggetto estetico che non è dato nel testo
-la struttura tema-orizzonte costituisce il legame fra autore e lettore perché è il processo attraverso il
quale il lettore compone e sintetizza la molteplicità dei punti di vista sempre mutevoli che
costituiscono il testo
2) -l’interazione continua fra le prospettive comporta un continuo cambiamento della sintesi operata
dal lettore
-ogni posizione presente nel testo diventa oggetto di osservazione; il lettore quindi può vedere le
norme selezionate in una nuova luce
-l’oggetto estetico si pone come punto di vista trascendentale alle prospettive a partire dalle quali
viene costruito
-il testo letterario è una reazione ad un mondo: la formazione dell’oggetto estetico coincide con le
reazioni del lettore alle posizioni stabiliti dalla struttura tema-orizzonte
3) -Ingarden postula erroneamente che ciascun aspetto schematizzato abbia valore in sé e
costituiscano ciascuno una prospettiva autonoma sull’oggetto
-ma è solo la reciproca trasformazione delle prospettive che produce le equivalenze che producono
l’oggetto estetico
-al contrario la struttura tema-orizzonte permette a tutte le prospettive di influenzarsi a vicenda di
mutare
-il sistema delle equivalenze non si trova in una particolare prospettiva del testo, e non è formulato
nel testo; è la formulazione di ciò che nel testo non c’è, e si da grazie alla posizione trascendentale
del lettore, e quindi dell’oggetto estetico, rispetto all’insieme delle prospettive che compongono il
testo
Variazioni sulla struttura tema-e-orizzonte
-la struttura tema-orizzonte permette al testo di svolgere la sua funzione comunicativa
-le norme selezionate dal repertorio non saranno egualmente valide per tutte le prospettive presenti
nel testo: non solo il repertorio riflette un processo di selezione, ma anche l’assegnazione dei suoi
elementi
-la distribuzione del repertorio tra le diverse prospettive produce criteri per la valutazione degli
elementi selezionati, tali criteri diventano effettivi solo tramite la struttura tema-orizzonte, che
permette al lettore di vedere le vecchie norme nel loro nuovo contesto, e produrre un sistema di
equivalenze
-nei testi narrativi tendiamo a trovare quattro tipi di combinazioni di prospettive: compensazione,
opposizione, raggruppamento, serialità
-compensazione: -vi è una gerarchia molto rigida fra le norme; l’eroe rappresenta la prospettiva
principale, ogni violazione di tale prospettiva è severamente punita
-la continua affermazione delle norme rappresentate dall’eroe richiama
l’attenzione sulle insufficienze del sistema dal quale quelle norme sono state
tratte, ed è in tal senso che la combinazione delle prospettive crea un
bilanciamento stabilizzante
-opposizione: -pone le norme l’una contro l’altra mostrando le insufficienze di ciascuna
-tema e orizzonte sono in continuo conflitto, perché una prospettiva è il contrario
dell’altra: quando ciascuna norma diventa tematica, essa esclude le norme
dell’orizzonte
-raggruppamento: -non vi è una gerarchia di norme (manca un eroe centrale)
-tutti i personaggi hanno il compito di evocare una molteplicità di sistemi
referenziali allo scopo di mettere in evidenza la natura problematica delle
norme selezionate
-se tutte i sistemi scelti vengono negati, il lettore non può attestarsi su
nessuna linea guida affidabile
serialità: -l’alternanza di tema e orizzonte è così accelerata che il riferimento diventa
virtualmente impossibile e al suo posto vi è un continuo processo di trasformazione
che riconduce a se stesso e non ad un’immagine composita della realtà
-il risultato è che il lettore nello sforzo di produrre l’oggetto estetico produce le stesse
condizioni alle quali la realtà è percepita e compresa (vd. Ulysses)
Parte terza - Fenomenologia della letteratura. Il trattamento del testo letterario.
Afferrare un testo
Interazione fra testo e lettore
-si deve porre l’attenzione sul fatto che il testo è uno prefigurazione strutturata, ma che il modo in
cui tale prefigurazione viene ricevuta dal lettore non è automatico e dipende tanto dal lettore quanto
dal testo
-il piacere del lettore inizia quando egli stesso diventa produttivo (già Sterne); la noia e la tensione
eccessiva sono i due poli della tolleranza
Il punto di vista errante
-il testo intero non può essere percepito in un solo istante; l’oggetto del testo può solo essere
immaginato grazie a diverse fasi consecutive di lettura
-l’oggetto estetico non può essere identificato con alcuna delle sue manifestazioni durante il flusso
temporale di lettura; l’incompletezza di ciascuna manifestazione richiede delle sintesi, che a loro
volta provocano un transfert nella coscienza del lettore (il processo di sintesi è continuo durante
tutto l’arco del viaggio del punto di vista errante)
-per capire il processo di sintesi prendiamo in esame un momento paradigmatico dell’atto di lettura:
le frasi del testo
-la decodifica delle frasi avviene non parola per parola, ma per pezzi che sono le unità sintattiche;
l’attenzione maggiore è posta ai correlati di frase perché il mondo dell’oggetto letterario è costruito
tramite questi correlati intenzionali
-gli indici semantici delle frasi individuali implicano sempre una aspettativa di qualche tipo, e
Husserl chiama tali aspettative “protensioni”; quindi ciascun correlato si riferisce a qualcosa di
successivo, ha in sé un margine di indeterminatezza che genera delle aspettative riguardo al modo in
cui queste verranno risolte
-la posizione del lettore nel testo si colloca nel punto di intersezione tra ritenzione (parte
retrospettiva, che risponde alle aspettative della frase precedente) e protensione
-nella maggior parte dei testi letterari la sequenza di frasi è strutturata in modo tale che i correlati
servono a modificare e frustrare le aspettative che essi hanno suscitato, così hanno un effetto
retroattivo su ciò è stato detto, spinge ad una ristrutturazione delle sintesi passate: vi è una
interazione continua fra aspettative modificate e ricordi trasformati
-“quando la seconda frase non ha alcuna connessione percepibile con la prima, il flusso di pensiero
si arresta; il blocco deve essere superato se la lettura deve continuare”
-Ingarden considera questa interruzione del flusso come un difetto, egli infatti si rifà ad un’idea
dell’opera d’arte come armonia polifonica
-l’interruzione delle commissioni è paradigmatica nel processo di focalizzazione e rifocalizzazione
-siccome il punto di vista vagante non è situato esclusivamente in nessuna delle prospettive, la
posizione del lettore può solo essere stabilita combinando queste prospettive
-le parole del testo possono solo denotare un riferimento non il suo contesto; la connessione con il
contesto è stabilita dalla mente ritentiva del lettore
-qualsiasi cosa sia evocata dalla lettura passata apparirà contro lo sfondo della sua osservabilità: il
fatto invocato non può essere separato dal suo passato contesto, ma è parte di una unità sintetica,
attraverso il quale il fatto può essere presente come qualcosa di già appreso
-il grado in cui la mente ritentiva effettuerà la connessione delle prospettive inerenti al testo dipende
da un gran numero di fattori soggettivi
Correlati prodotti dal punto di vista vagante
Costruzione di coerenza come base per il coinvolgimento nel testo in quanto evento:
-l’interpretazione coerente o Gestalt è frutto dell’interazione fra testo e lettore
-poiché il significato non si manifesta nelle parole, e il processo di lettura quindi non può essere una
mera identificazione di segni linguistici individuali, ne consegue che l’apprendimento del testo
dipende dai raggruppamenti di Gestalt
-questa Gestalt non è esplicita nel testo, essa emerge da una proiezione del lettore, che è guidato
fino al punto in cui essa scaturisce dall’identificazione delle connessioni fra i segni
-la coerenza della Gestalt può essere descritta nei termini di Gurwitsch come noema percettivo del
testo
-ciascun atto linguistico trasmette più di se stesso soltanto alla mente del lettore, esso dev’essere
congiunto in un’unità particolare con tutti i suoi contesti referenziali
-l’unità del noema percettivo