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Il settecento è un secolo definito come età augustea, età neoclassica o età razionalistica. Tutte queste diverse definizioni sono
indici di come questo secolo sia stato caratterizzato da aspetti contrastanti che determinano una serie di trasformazioni già
visibili all’inizio del secolo e infatti alcune concezioni come ad esempio quella legata al culto della ragione furono superate e
sostituite da quelle che valorizzavano tutto ciò che era irrazionale quindi le emozioni, l’immaginazione, l’emotività e i
maggiori esponenti di queste idee irrazionalistiche erano i poeti romantici i quali si posero come visionari in quanto dotati di
poteri che li distinguevano dagli uomini comuni. Nonostante ciò il 700 è sempre visto come un secolo tendenzialmente
razionale anche se una tendenza mediatrice percorre tutto il secolo infatti esso è caratterizzato dal rapporto fra antichi e
moderni, tra passione e ragione, tra cultura e natura e tra bello e sublime. L'introduzione di una monarchia costituzionale in
seguito alla rivoluzione del 1688 ed il Toleration Act del 1689 che mise fine alle guerre di religione furono la premessa di un
periodo di stabilità politica. Durante il regno di Anna (17021714) la Scozia divenne ufficialmente unita all’ Inghilterra con
l’Act of Union del 1707. Per tutto il 1700 i due partiti del parlamento si contesero il predominio: i Whigs esponenti della
ricca nobiltà con interessi mercantili e i Tories piccoli proprietari terrieri anglicani. Durante il regno Anna (17021704)
di il
primo ministro era il Whig Sir Robert Walpole che si impegnò a mantenere l’ Inghilterra fuori dai conflitti con le altre
nazioni in modo da sviluppare il commercio con esse ma fu il suo successore William Pitt, che sotto il regno di Giorgio II rese
l’Inghilterra una delle potenze europee economicamente più forte, infatti, gli ultimi anni del 700 furono caratterizzati da
importanti rivoluzioni come quella industriale che implicò l’uso di nuove tecnologie come la stampa e l’invenzione di nuove
macchine come la macchina a vapore di James Watt. Durante il regno della regina Anna si guardava ancora alla corte come
padrona delle arti ma il successore, il rozzo Giorgio I, disprezzava apertamente pittori, poeti e scrittori, che iniziarono a
cercare appoggio presso i librai e il pubblico dei lettori e così inizio anche il mercato letterario con l’apertura delle coffee
houses e l’introduzione del servizio postale che furono fondamentali per lo sviluppo e la diffusione dei periodici. Le coffee
houses erano veri e propri centri culturali all’interno dei quali si poteva discutere di filosofia così come di politica. La più
famosa coffeehouse era quella di Will’s. I periodici ‘’The Tatler’’ e ‘’The Spectator’’ trovarono nelle coffeehouses dei centri
fondamentali per la loro diffusione. L’ autore di ‘’The Spectator’’ è Joseph Addison (16721719), uno studioso e conoscitore
dei classici. Una delle principali ambizioni di Addison era quella di rendere la filosofia più nota a tutti e quindi di farla
uscire dalle stanze degli studiosi e di farla conoscere a più persone possibili parlandone all’interno delle coffeehouses . Il
filosofo del quale Addison più propagò le idee fu Locke e infatti molti numeri dello Spectator sono dedicati interamente alla
spiegazione delle sue idee. Una delle parti più importanti erano quelle dedicate alla critica letteraria, infatti, Addison scrisse
vari saggi sul Paradise Lost di John Milton i quali esercitarono una forte influenza sui lettori. La ricercatezza, la
disinvoltura e l’ispirazione ai modelli classici, soprattutto nei generi pastorale e satirico, caratterizzarono le opere dei poeti
neoclassici come Pope, Swift e Gay.
Alexander Pope (16881744) è l’autore di ‘’Essay on Criticism’’ (‘’Saggio sulla Critica’’) il cui concetto principale è quello di
Imitazione della Natura. In questo saggio Pope evidenzia l’importanza della natura in quanto luce universale che determina
l’origine, la fonte di ispirazione e la finalità dell’arte e dà consigli su come fare e su come giudicare la poesia. Questo saggio fa
conoscere Pope ai circoli letterali più importanti, infatti, lui inizialmente faceva parte del circolo di Addison però si allontanò
per entrare nello stesso circolo di Swift con il quale strinse amicizia. L’adesione di Pope ai due più noti circoli letterari del
primo Settecento di impronta neoclassica conferma l’interesse per le opere e la poesia dei predecessori e attraverso l’imitazione
si fa arte perché si porta alla perfezione ciò che è stato inventato ed espresso in forme appropriate in altre epoche. Pope è
l’autore delle Pastorals che si ispirano a Virgilio di cui fa parte il poema ‘’Windsor Forest’’ in cui si annuncia un futuro
utopico che inizia con la pax britannica e lui celebra la regina Anna e il popolo inglese che finita la guerra decide di
concentrarsi solo sul commercio che permette di relazionare con vari popoli. L’opera di Pope comprende anche il genere della
satira. In ‘’The Dunciad’’ la satira è rivolta alla stupidità in tutte le forme individuate in alcuni autori da Pope citati ma
soprattutto mette in risalto la degradazione della società e della cultura contemporanea di Pope e quindi parla dei mali della
modernità.