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SAPERE
COMUNICAZIONE VERBALE - PAROLA COME RETICENZA
- PAROLA COME MENZOGNA
GONOSEOLOGIA - piano gnoseologico I - tempo
She - vero/falso
-sono tre aree che fanno riferimento a processi non emotivi, ma intellettuali, regolati dalla logica
asimmetrica
Matte Blanco: -distingue fra due diverse logiche presenti nella mente umana
-logica asimmetrica: propria del pensiero conscio, se a>b allora b<a
-logica simmetrica: propria del pensiero inconscio, presiede al funzionamento
dell’emozione, considera le relazioni inverse come identiche, se a>b allora
b>a (principio di generalizzazione)
-il linguaggio è prodotto intellettuale e non emozionale, è regolato dalla logica asimmetrica; è
caratterizzato da: sintagmaticità, collocazione dei segni secondo una catena lineare,
comunicatività, riferimento ad una dimensione sociale
-al contrario il discorso emozionale inconscio colloca i segni in una struttura tridimensionale, non è
comunicativo (perché non prevede un destinatario e non si colloca in una comunità semiotica
-la distinzione fra vero e falso è tipica della logica asimmetrica, mentre la logica simmetrica è
caratterizzata dall’assenza di distinzioni o distinzioni incoerenti (principio di generalizzazione)
-le modalità di visione dell’amata sono eccezionali:
la donna non appare attraverso la citazione di parti sineddochiche; questo tipo di visualizzazione è
la formalizzazione di un processo psichico caratteristico di una percezione emotiva (nel pensiero
simmetrico a parte è uguale al tutto); al contrario vengono mostrate le funzioni intellettuali della
donna
-ancora per ribadire il primato nel sonetto della logica asimmetrica: l’ipotassi prevale sull’paratassi,
la progressione del sonetto è scandita da numerosi connettivi logici
-lo spostamento dall’area semantica della sfera emotiva a quella intellettuale si presenta in
corrispondenza di I, She, we, our, quindi in corrispondenza di tutte le marche formali che indicano i
due personaggi del componimento
3. La natura della comunicazione fra gli amanti: la dimensione metalinguistica
-vi è un’alta presenza di forme verbali che denotano azioni di comunicazione
-quella fra il poet e la mistress è una comunicazione verbale altamente problematica
-quindi quella che emerge nel testo non è la funzione emotiva, ma la funzione intellettuale e più
precisamente metalinguistica, poiché si interroga sulle forma della comunicazione verbale
-quali sono le ragioni della problematicità della comunicazione fra poet e mistress?
-quali sono le ragioni profonde della scelta di spostare l’asse semantico del sonetto dai processi
emotivi a quelli della comunicazione verbale?
Capitolo II - Le strutture della comunicazione menzognera del 138
1. Dal metalinguistico al metaletterario
-gli elementi che attivano la funzione metalinguistica sono in relazione all’area della comunicazione
artistica: arte della parola, comunicazione artistica, semema arte
-sono presenti nel testo: -lessemi che introducono il sema del linguaggio verbale
- lessemi e sintagmi che introducono il sema della funzionalità del
linguaggio verbale implicato nel campo semantico dell’arte
-lessemi che interessano le aree specialistiche dell’erudizione e della
retorica
-emerge una opposizione fra subtle speaking della retorica e simple speaking (“simple truth”) del
linguaggio naturale, un tema di spesso frequente nei trattati di estetica risalenti al periodo
elisabettiano (ex. The Arte of Englishe Poesie, Puttenham)
2. Le strutture profonde della comunicazione menzognera nel sonetto 138
-constatato che le parole fra gli amanti, a livello microtestuale, sono attinenti al campo specialistico
possiamo ipotizzare che il sonetto abbia un forte valore metaletterario; il dato emerge anche a
livello macrotestuale in corrispondenza delle dinamiche della comunicazione tra gli amanti
-la menzogna è un atto di linguaggio del tutto particolare: è una modalità veridittiva nella quale si
combinano i semi del sembrare e del non-essere
-è una struttura comunicativa instabile dato che necessita continuamente dell’adesione del
destinatario; è un enunciato significante finché non è verificato
-dal punto di vista dell’emittente, il discorso di menzogna è strutturato su due livelli: il piano del
sembrare, che corrisponde al livello della manifestazione e coincide con l’enunciato prodotto e il
piano del non-essere, che corrisponde al livello dell’immanenza nel quale è presente lo scarto tra il
vero (extratestuale) e il falso (intratestuale)
-il discorso di menzogna presente nel sonetto 138 è eccezionale perché esso non decade sebbene
entrambi i partecipanti ne abbiano verificato la mendacia, anzi sembra rinnovarsi con una certa
frequenza (when)
-il discorso di menzogna assume in questo caso i tratti della parola come reticenza, non dire
l’infedeltà di lei e la vecchiaia di lui
-a livello del codice amoroso il discorso di menzogna può avere il valore di innocuo gioco fra gli
amanti, di atto di cortesia che nasconde i difetti dell’altro, corrisponderebbe ad una comunicazione
eufemistica (questa è l’interpretazione di Stirling che parla di “tactful falsehood”)
-l’interpretazione non si può accogliere in quanto sia il sonetto 138, sia il macrotesto dei sonetti
shakespeariani, non si basano sull’AMORE PLATONICO o PETRARCHESCO, ma piuttosto
sull’AMORE PASSIONE o AMORE EROTICO
-I vuole creare un simulacro di realtà agendo direttamente sui processi mentali della mistress, crea
un’illusione di giovinezza che è destinata anche all’auto-ricezione, allo stesso modo la mistress crea
una illusione di fedeltà
-il fare semiotico di entrambi gli amanti è quello del FAR SEMBRAR VERO
-swears: la mistress giura dando un valore obiettivo all’enunciato ed ottenendo l’adesione di I
-I fa mostra di aderire al giuramento della mistress e attiva la propria strategia menzognera, che si
basa sulla reticenza (non sul giuramento)
-la reticenza di I assume la forma di un comportamento espressivo involontario; il segnale
involontario è altamente persuasivo, come osserva Goffmann, esso viene generalmente considerato
dall’osservatore come fonte di informazione attendibile
-la reticenza di I non è volta a modificare parte della realtà esistente ma a crearne una seconda
indipendente
-le modalità di manipolazione discorsiva che servono a rendere verosimili le realtà illusorie
sembrano totalmente inutili e fine a se stesse, poiché entrambi conoscono già la realtà quando le
strategie vengono messe in opera; ne consegue che i riceventi del discorso menzognero sono già
convinti dell’opportunità di essere ingannati, di mettere in opera una fiducia simulata, quindi la
presenza stesa delle strategie del discorso di menzogna nel testo sembra ingiustificata
3. Il discorso del falso nel sonetto 138: oltre la menzogna d’amore e la “tactfull falsehood”
-il discorso fra gli amanti si presenta come biplanare, a seconda che si attivi la modalità epistemica
del sapere o del credere (isotopie)
-se si attiva la modalità del sapere emerge il mondo reale, se si attiva la modalità del credere emerge
il mondo ideale
-quando è attiva la modalità epistemica del sapere il piano del significante è quello del sembrare, il
piano del significato è quello del non-essere
-quando è attiva la modalità epistemica del credere il piano del significante è quello del sembrare, il
piano del significato è quello dell’essere
-dal punto di vista greimasiano:
sembrare/non essere - MENZOGNA (vecchiaia, infedeltà, insincerità)
sembrare/essere - VERITA’ (giovinezza, fedeltà, sincerità)
-il livello della menzogna è una soglia verso il livello della verità; la comunicazione fra gli amanti
costituisce allora un macrosegno in cui il rapporto fra menzogna e verità diviene una relazione
semiotica tra il piano della denotazione e quello della connotazione
denotazione: discorso di menzogna - significante: sembrare (parola come menzogna e reticenza)
significato: non-essere (vecchiaia, infedeltà)
connotazione: -significante - denotazione: discorso di menzogna
-significato: essere
-l’inclusione della realtà vera nel meccanismo semiotico della realtà menzognera porta ad un
paradosso: la realtà interpretata come verità è quella falsa (giovinezza,fedeltà) e non quella
autentica (vecchiaia, infedeltà)
-lo scopo del discorso menzognero del poet e della mistress è il piacere
-love compare nel testo solo in corrispondenza dei frammenti testuali in cui viene creata la realtà
illusoria: il mondo reale si presenta come la negazione del piacere, il mondo ideale come la
negazione della negazione del piacere (ciò attraverso la rottura del rapporto fra segno e referente)
-il passaggio dalla negazione del piacere al piacere è dato dal passaggio da simple truth a false
subleties
-faults: -se si attiva la modalità del sapere sono errori cognitivo-percettivo e morali
-se si attiva la modalità del credere sono verità
-our, we: solo nell’ultimo verso, quando ormai la costruzione della realtà ideale è completa il poet
e la mistress raggiungono l’unione completa, mentre nel corso del sonetto erano sempre
stati entità separate
-be: gli amanti accedono ad una realtà più vera del vero, in cui esistono in maniera assoluta
Capitolo III - L’apologia shakespeariana della poesia
1. Il sonetto 138 e la comunicazione artistica
-come la comunicazione fra poet e mistress anche la comunicazione artistica è biplanare