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RIFLESSIONE SUL LINGUAGGIO
④ 2. LINGUISTICA: fondata da Saussure. Grande fervore nell’Est Europa (FORMALISTI
RUSSI in Russia grande fermento culturale dopo la Guerra).
Due aspetti:
1. LINGUISTICA: studio del linguaggio non più solo dal punto di vista CRONOLOGICO, ma
anche SINTAGMATICO (confronto di una parola con altre parole: SIGNIFICANTE e
SIGNIFICATO hanno un legame arbitrario (es. cane = chien = dog) rifiuto del
SIMBOLO (≠ Romantici): l’opera “è”, non “significa”.
2. COME SI DEVE INTENDERE IL LINGUAGGIO DELLA POESIA?
LINGUAGGIO POETICO ≠ LINGUAGGIO DISCORSIVO COMUNE:
• L.P. = connota la realtà in maniera “opaca” (la parola poetica va interpretata e
chiede un’attenta riflessione per capire il senso della poesia);
• L.D.C. = indica una realtà esterna, rapporto diretto parola – cosa (linguaggio più
trasparente possibile).
Problema della DIVISIONE DELLE SCIENZE (inizio Novecento): scienze UMANE vs. scienze
⑤
ESATTE Si incrina il sistema di pensiero positivistico ottocentesco (approccio distaccato, scienze
non divise tra loro)
Fine Ottocento: FILOSOFIA EPISTEMIOLOGIA (filosofia del SENSO)
⑥ La filosofia si specializza, non tiene più insieme le varie scienze
STORIA ≠ PROGRESSO (tecnico, imperialismo, “umanesimo”): l’uomo si fa da sé, Dio c’è
⑦
per alcuni ma non è fautore del destino umano.
• DARWIN: progresso attraverso la SELEZIONE NATURALE
• “HEART OF DARKNESS”: incentrato sull’ambiguità dell’OSCURITÀ (bisogna portare la
luce nell’oscurità della barbarie visione imperialista)
• BAUDELAIRE, “LES FLEURS DU MAL”: critica al progresso
Tema dell’IMPERSONALITÀ il Modernismo finisce negli anni ’30 perché in questo periodo
⑧
l’arte si dirige verso l’impegno sociale piuttosto che verso la sperimentazione
Anni ’30: nascita delle DITTATURE (Nazismo, Comunismo, Fascismo) anni
politicamente complessi!
Il Modernismo torna dopo la seconda Guerra Mondiale (=conferma della crisi
mondiale)
Riflessione critica di autori francesi sulla letteratura:
• BARTHES: critico letterario, riprende il tema nel saggio breve “Morte dell’autore” riprende
le questioni di Eliot: analizzando un’opera, l’ultima cosa che ci serve è la vita dell’autore
• BACHTIN: russo, vicino ai formalisti russi. Idea della POLIFONIA: un’opera modernista è
caratterizzata da uno SCONTRO DI VOCI (≠ armonia) come in “The Wasteland”
Tema del TEMPO questione importante perché tocca il problema della COSCIENZA (che non
⑨
segue un ordine cronologico)
• BERGSON: “il tempo è una durata”
Molte opere moderniste danno l’impressione di un tempo CIRCOLARE (eterno ripetersi) crisi
dell’idea di PROGRESSO!
• W. BENJAMIN: ebreo tedesco, scrive “L’origine del dramma barocco” (anni ’20)
importante perché dichiara che nel mondo contemporaneo la tragedia non è più
possibile!
il dramma barocco tedesco, considerato dai più la decadenza della letteratura tedesca,
coglie l’impossibilità di esprimersi attraverso la tragedia
TRAVERSPIEL (dramma del lutto): il lutto può essere elaborato o no (diventando
melanconia), secondo FREUD la tragedia permette di elaborare il lutto; le opere
contemporanee, però, o sono traverspiel o non permettono l’elaborazione.
MONTAGGIO DI CITAZIONI: W. Benjamin, “I «passages» di Parigi” opera storica
⑩
sull’Ottocento costruita con frammenti
• “Angelus Novus” riflessione sulla storia e discorso politico sull’idea di progresso.
2° metà 1800: grande viavai in Europa di autori americani (trasferimenti, studi, Grand Tour)
1. ITALIA: tracce di classicità, paese del sole (vita mediterranea), libertà (soprattutto
sessuale)
Costruzione influenzata dalla mentalità vittoriana: creazione di un mito (differenza di
religione, minore industrializzazione) [E. M. Foster, Henry James]
2. Ricerca di una cultura non influenzata dall’industrialismo americano
3. FRANCIA: culla di novità artistiche e letterarie che in America non arrivano (molti artisti si
trasferiscono a Parigi)
Anni ’30: TOTALITARISMI (soprattutto NAZISMO) persecuzione di artisti e avanguardie
migrazione verso gli USA!
Anni ’40: America fulcro artistico (si inverte la tendenza) fenomeno del COLLEZIONISMO
D’ARTE (Peggy Guggenheim)
ACTION PAINTING (Pollock) T.S. ELIOT
Nasce verso il 1880 a St.Louis negli Stati Uniti. Viene da una famiglia unitariana, laica e molto
colta.
La sua famiglia è composta da due rami:
1. Quello di St.Louis: si trova in Missouri, è uno stato del Sud; colonia francese; diventa
centro di smistamento tra prodotti dell’industria dell’est verso quella dell’ovest e di prodotti
agricoli dell’ovest verso l’est; grande fortuna con l’industria ella conservazione alimentare;
punto di incontro fra la cultura democratica dell’est e quella repubblicana dell’ovest; prima
traversata atlantica fatta da Lindbergh; nasce il Jazz; Scott Joplin ragtime.
2. Quello di Boston: rappresenta la libertà (rovesciamento the nel mare); famosa per la guerra
di Indipendenza; lo sbarco del Mayflower coloni puritani; luogo dove si forma il primo stato
degli Stati Uniti (teocrazia); origine puritana e tracce di cultura europea.
Eliot nasce a St.Louis ma passa comunque del tempo a Boston.
La madre era una scrittrice.
Lui studiò filosofia, religioni orientali e antropologia a Harvard.
1910 va a Parigi per un anno e scrisse “The love song of J.A. Prufrock”: poesia narrativa, è un
flusso di coscienza di Prufrock. In realtà oggettilizza sé stesso, si mette in scena e si prende in
giro.
Decide poi di andare a Londra perché era venuto in contatto con Russel (famoso filosofo inglese) e
ne rimane colpito.
Scoppia la guerra e non può più tornare in Stati Uniti. Si ferma a Londra e si sposa.
La famiglia non gli manda più soldi, deve sopravvivere.
1915 incontra Pound che gli dice che secondo lui il Prufrock è la prima poesia modernista.
Pound nel 1913 aveva fondato il Movimento Imagista e vi fece entrare Eliot.
Eliot scrive per un po’ saggi filosofici, poi poesie e nel 1921-22 accetta un lavoro in banca perché
non ha più soldi.
Ha poi un esaurimento nervoso e si fa curare a Losanna.
Al ritorno da Losanna va a trovare a Parigi Pound che si era trasferito lì. Gli consegna un’opera
scritta da lui, Pound la corregge e la modifica fino a far nascere “The Waste Land”.
Viene pubblicata nel 1922 su una rivista e poi pubblicata da una piccola casa editrice di V. Wolf e
suo marito.
1923 in un articolo parla del metodo mitico per difendere “Ulysses” di Joyce: quest’ultimo aveva
trovato il modo di dar forma a quel caos di disordine e futilità che è la storia contemporanea
attraverso il METODO MITICO, cioè modo di narrare con il montaggio, a giustapposizione. Il
narrare indica un IO narrante che può anche essere personaggio.
Fa scalpore, la critica dice che non si capisce nulla.
Pochi anni dopo diventa quasi un classico.
Prova poi a scrivere un’opera teatrale sperimentale, ma la lascia incompleta.
1927 si converte all’anglo cattolicesimo.
1933 diminuisce il suo modernismo in fatto di critica letteraria, scrive saggi sociali e culturali sul
destino dell’Europa.
Nel 1936 inizia a scrivere “Four Quartets” e la completa nel 1942.
La moglie è malata e lui la rinchiude in una clinica psichiatrica, poi muore.
1970 pubblicato l’originale di “The Waste Land” senza i tagli effettuati da Pound. Emerge una forte
espressione personale che era ciò che Pound aveva voluto eliminare (il modernismo deve essere
impersonale). THE WASTELAND
Pubblicato a fatica nel 1922 (in parallelo con opere epiche come “La montagna incantata” di
Thomas Mann). Testo difficile (come il mondo in cui vivono i Modernisti), ma la difficoltà è parte del
suo senso!
• Poema costruito con la giustapposizione di FRAMMENTI.
• Tre elementi strutturali:
a. Parallelismi discordanti fra le voci: es. Pia dei Tolomei e la prostituta; es.
Cleopatra, Filomena e la Sig. del Boudoir
b. Diversi livelli storici: vede tutte le epoche come contemporanee (liv. Pagano
Proserpina, liv. Cristiano Gesù, liv. Contemporaneo)
c. Paradigmi: punti che si commentano a vicenda e tengono insieme la poesia.
• Opera popolata da Donne che si mescolano e si susseguono sotto la stessa “donna”
(forse)
• Latitanza dell’Io: nell’opera l’Io compare solo 3 volte e la sua identità è sconosciuta
a. L’Io manca (compare come assenza), è una questione difficile sia da capire che da
rappresentare
• Utilizzo della Teorica della citazione: con la citazione Eliot si rapporta all’Inferno
dantesco o a Ovidio, Wagner, Baudelaire, Shakespeare.
a. Es: citazione dal “Satyricon” (Petronio): figura della Sibilla (M.me Sosostris)
espressione mondo in decadenza, entrambe veggenti, oroscopo vs visioni, parodia
del passato.
b. Es: citazione “A E.Pound il miglior fabbro”: nell’Inferno “il miglior fabbro del parlar
materno” Pound per Eliot è il predecessore della nuova lingua del modernismo.
• Eliot crea un poema di CITAZIONI: denuncia l’impossibilità di inventare qualcosa di nuovo,
non c’è rielaborazione INTERTESTUALITÀ
• Perché cita e non parafrasa? vuole rompere con la vecchia tradizione e creare una
NUOVA TRADIZIONE GLOBALE (bisogna costruirsi la propria tradizione scoprendo nuove
culture e tendenze): il talento individuale è valido solo se lascia trasparire una conoscenza
dei testi.
1. TRADIZIONE come impossibilità di continuare la cultura
2. RIPRESA DI TESTI perché noi siamo fatti di testi citazioni
3. PRESENTARE Parte I: “THE BURIAL OF THE DEAD”
La voce narrante non è l’Io: sembra quasi che la poesia si narri da sè. La storia emerge in modo
caotico.
• v.1“April is the cruellest month” è contro intuitivo (“The Canterbury Tales”: Aprile mese più
bello perché riporta la vita alla Terra). Aprile è crudele perché vv.1-3 “breeding [..] mixing
[..] stirring Memory and desire” cioè passato e futuro. La voce diventa impersonale e si
riferisce a un noi v.5 &l