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Lept fierce upon his shield, and her huge traine
All suddenly about his body wound,
That hand or foot to stirre he strove in vaine:
God helpe the man so wrapt in Errours endless traine.
[…]
(75) Thus ill bestedd, and fearfull more of shame,
Then of the certaine perill he stood in,
Halfe furious unto his foe he came,
Resolv’d in minde all suddenly to win,
Or soone to lose, before he once would lin;
(80) And strooke at her with more than manly force,
That from her body full of filthie sin
He raft her hatefull head without remorse;
A streame of cole black cloud forth gushed from her corse.
TRADUZIONE:
Il difensore della vera Santità
Il cattivo errore sconfigge:
L’ipocrisia per intrappolarlo,
Lo invita a casa sua.
Un Generoso Cavaliere stava spronando (il suo cavallo) nella pianura,
Vestito di possente armatura e uno scudo d’argento,
Dove vecchie ammaccature e profonde ferite rimanevano,
Le crudeli tracce di molte sanguinose battaglie;
Tuttavia fino a quel tempo non aveva mai maneggiato armi:
Il suo arrabbiato destriero repugnava il suo schiumoso morso,
Sdegnando altrettanto di cedere al morso:
Un cavaliere tutto allegro egli sembrava, e cavalcava bene,
Come un cavaliere idoneo a combattere feroci battaglie.
Ma sul suo petto una sanguigna Croce portava,
Il caro ricordo del suo morente Signore,
Per il suo dolce amore quel glorioso emblema lui indossava,
E sia morto che vivo lo adorava:
Sul suo scudo uno simile pure scolpito,
Per sovrana speranza, che come suo aiuto egli aveva:
Molto fedele e sincero egli era in azioni e parola,
Ma nel suo aspetto sembrava troppo serio e triste,
Tuttavia non temeva niente, ma era sempre temuto.
Su una grande avventura egli era diretto,
Quella grandissima Gloriana ,
Quella grandissima Gloriosa Regina delle terre delle Fate,
Doveva ottenere fama ed avere il suo favore,
Che di tutte le cose terrene egli maggiormente anelava;
E sempre mentre cavalcava, il suo cuore desiderava
Di dimostrare la sua forza in battaglia e coraggio
Sul suo nemico, e la sua nuova forza imporre;
Sul suo nemico, un orribile e feroce Drago.
[…]
Stai bene attento, disse poi la gentile Dama,
Per evitare che qualche improvviso disastro troppo imprudentemente causi:
Il pericolo nascosto, il luogo sconosciuto e selvaggio,
causa terribili dubbi: Spesso il fuoco è senza fumo,
Ed il pericolo senza mostrarsi: pertanto la tua azione
Signor cavaliere trattieni, fino a che non sia fatta una prova ulteriore.
Ah Signora (disse lui) sarebbe una vergogna ritirarsi
Andare avanti per paura di un’ombra nascosta:
La virtù dà essa stessa luce, attraverso l’oscurità per procedere.
Si ma (disse lei) il pericolo di questo posto
Lo conosco meglio di te, sebbene ora sia troppo tardi,
Per desiderare che tu torni indietro con cattiva vergogna,
Tuttavia la saggezza avverte, mentre il piede è nel sentiero,
Di stare fermi, prima di essere obbligati a ritirarsi.
Questo è un bosco per smarrirsi, questa tana dell’Errore,
Un mostro orribile, che Dio e l’uomo odia:
Pertanto ti consiglio di stare attento. Scappa, scappa (disse poi
Il pauroso Nano) questo non è posto per uomini vivi.
Ma pieno di fuoco e temerario spirito,
Il giovane cavaliere non poteva per niente stare fermo,
Ma in avanti verso l’oscuro buco egli andò,
E guardò dentro: la sua rilucente armatura faceva
Un piccolo bagliore di luce, molto simile a un’ombra,
Per mezzo della quale egli vide il brutto mostro chiaramente,
Metà come un serpente si snodava orribilmente,
Ma l’altra metà riteneva la forma di una donna,
Molto odiosa, sporca, brutta, e piena di disgustoso disprezzo.
[…]
Che quando il valoroso Elfo notò, egli saltò
Come un feroce Leone sulla preda che scappa,
E con la sua lama tagliente le impedì audacemente
Di tornare indietro, e la obbligò a rimanere:
Questo la infuriò e incominciò a ragliare,
E girandosi ferocemente, la sua picchiettata coda avanzò,
Minacciando con l’arrabbiato pungiglione, per sgomentarlo:
Che l’inorridita inutilità, la sua possente mano aumentò:
Il colpo giù dalla sua testa fino alla sua spalla deviò.
Molto scoraggiata con quel colpo, il suo senso fu stordito,
Tuttavia accesa di rabbia, si raccolse attorno a se stessa,
E all’improvviso il suo bestiale corpo si alzò
Con forze raddoppiate in alto sopra il terreno:
Poi avvolgendo la schiena a spirale intorno,
Saltò inferocita sul suo scudo, e la sua immensa coda
Improvvisamente intorno al suo corpo attorcigliò,
In modo che lui cercasse in vano di muovere la mano o il piede:
Dio aiuti l’uomo così avvolto nell’Errore dell’infinita coda.