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Struttura

I titoli dei capitoli sono nomi di alcune maschere del No.1. Ryo no onna: rappresenta il fantasma di una donna che non ha pace a causa del dolore che ha sofferto. Il primo capitolo è riferito a Mieko, che si ispira a Rokujo. Si mette inoltre in evidenza l’esistenza di un saggio giovanile di Mieko che tratta delle possessioni.

2. Masugami (capelli sciolti o posseduta): rappresenta una maschera di una donna posseduta o con uno stato mentale di confusione, rabbia o malattia mentale. Riferimento alla possessione. Yasuko che si lamenta del suo rapporto con Mieko.

3. Fukai (pozzo profondo): maschera di una donna anziana. Le esperienze negative di una donna di una certa età rimangono poco evidenti in superfice, come un pozzo profondo. Discussione del piano di Mieko e esplicitazione Rokujio.

Il saggio metatestuale verte sulla dama di Rokujou e il suo parallelismo con Mieko. Mieko trae inspirazione per la sua vendetta dalla dama, ma non da quella originale dal Genji, ma dal No.

Il saggio viene scoperto da uno dei due studiosi protagonisti in un giornale, scritto da Mieko per esaltare e difendere la figura di Rokujou, che cambia dal "Genji" al "No" diventato più spietata. Nel "Nonomiyaki" (saggio) c'è un'apologia in cui mostra le motivazioni dell'arabbia di Rokujo. Nel "Genji": non manifesta risentimento né vendetta nei confronti di Aoi, ma anzi in un saggio del '97 si dice che non solo Rokujo ha una frustrazione interiore che le provoca che lo spirito si stacchi, ma Aoi dalla sua posizione privilegiata si sente di doversi avvicinare allo spirito di Rokujo (Doris Bargen), condividendo lo stesso dolore di essere trascurata da Genji. Il "Genji monogatari" veniva letto spesso attraverso studi e riassunti, e nel frattempo quindi le sfumature potevano cambiare, e quindi quando il "No" viene scritto è possibile che fosse presente un pensiero androcentrico del buddhismo medievale, e quindi la figura di Rokujo viene vista in modo molto diverso.

(malevolo e parzialmente malintenzionato a colpire Aoi, non senza vergogna, conflitto interno), oltre a essere presente anche la scena di esorcismo, che porta poi all'illuminazione di Rokujo. Il focus passa quindi da Aoi a Rokujo.

Alla base della performance di Aoi no ue, oltre al conflitto interno di Aoi no ue, c'è il carro rotto: lo yare guruma (carro rotto) incarna il senso di frustrazione e di perdita, ma ha anche due simboli buddhisti: il veicolo che... e la ruota delle rinascite.

Anche nel Nonomiyaki (saggio) Mieko parla di questo, che poi viene teorizzato anche da una studiosa post-guerra, spiegando che in chiave moderna le possessioni possono essere interpretate come espressioni dell'inconscio della vittima. Si richiama poi il discorso sul potere sciamanico femminile, non solo della sciamana, ma Enchi confonde il demone possessore e la sciamana. C'è quindi un'anticipazione degli studi contemporanei sulle possessioni nell'ambito del

Genji monogatari. Inoltre, nel saggio mette in evidenza il karma negativo della donna, che le lega aldilà della loro posizione, e la loro rabbia si trasforma in questo karma che si ripete di generazione in generazione. Rokujo quindi in Onnamen è uno spirito ricco di odio, ma non intenzionale, mentre Mieko la rispecchia nell'odio, ma è intenzionata nel suo piano, seppure con un possibile pentimento finale.

Conclusioni: Dal saggio emerge che la posseduta collabora con chi possiede, e questo emerge nel Genji, ma non da No. L'odio e l'intenzionalità che emerge nel No ma non nel Genji è presente anche in Onnamen, dove la causa è però dell'uomo. Idem con la sete di vendetta.

L'espressione artistica è una via d'uscita, e questa cosa emerge sempre nell'opera di Enchi. L'enfasi sulla mikotekino mono (sciamanesimo in senso lato) serve a mettere in evidenza il potere femminile e il rapporto tra

realtà e fantasia confusi tra loro.
Endo Shusaku è molto famoso sia in Giappone che all’estero come lo scrittore giapponese cattolico: seppure non sia l’unico, si tratta del più famoso e il più interessante.
Il suo romanzo, “Silenzio”, da un lato intende risolvere il dissidio tra l’essere giapponese e cattolico, un problema che deve affrontare, e cerca di elaborarlo attraverso la letteratura, che per lui ha un significato molto profondo e personale, e antepone la letteratura a tutto, senza cercare di fare propaganda e invitare a una conversione.
In un suo saggio racconta dove spiega come si è avvicinato al cristianesimo, parlando del battesimo che ha ricevuto da bambino come una scelta imposta, di cui non capiva il senso. Fu battezzato dalla madre cattolica, senza capirne il senso, nonostante quel momento avrebbe segnato la sua vita in futuro. A livello culturale avvertiva che il messaggio cristiano era difficile da comprendere e accettare, ma allo stesso tempo sentiva una profonda attrazione verso di esso.armonizzare con la cultura giapponese, ed esprime il suo disagio attraverso una metafora (indossare un abito occidentale sul suo corpo asiatico, che non sta bene): lui vive due realtà difficili da armonizzare, infatti il Giappone non ha una tradizione cristiana, e lui lo avverte soprattutto all'estero, dove "tutto parla di Dio". Durante la guerra, il dissidio interiore tra essere giapponese e cattolico era ancora più forte, perché il Giappone fa del culto dell'imperatore la sua unica fede, ed era quindi importante combattere per lui. La letteratura di Endo è una letteratura dell'immagine: l'immagine del volto di Cristo in particolare è un elemento importante. Quando Endo fa riferimento a questo tema pensa soprattutto al fumie (abiura calpestando l'immagine). Endo dice di aver deciso di descrivere un'immagine di Gesù come i giapponesi possano comprenderla, ponendosi come un mediatore tra la religione e il

popolo giapponese. In seguito, scrive di voler far capire in modo realistico un'immagine che lui, da giapponese percepisce: c'è quindi uno sforzo nel cogliere l'immagine del volto.

Chinmoku (Silenzio, 1966)

Il silenzio del titolo fa riferimento al silenzio di Dio davanti alle stragi e alle torture che i cristiani sono costretti a subire. È ambientato nel XVII secolo dopo l'espulsione dei cristiani, e le vicende di un missionario, il gesuita Ferreira. Giunge infatti in occidente la notizia che Ferreira ha abiurato, e vengono quindi mandati due missionari a investigare, in cui il protagonista è infatti il missionario Rodriguez. Una volta imprigionato, viene a contatto con una persona che si rivela essere Ferreira, che cerca di convincerlo ad abiurare secondo alcune motivazioni: - il messaggio del cristianesimo non può attecchire in Giappone (il Giappone è una palude): Endo fa ricorso all'immagine della palude dicendo che il

Giappone è un mondo concavo, in cui tutto sparisce, perché secondo Ferreira hanno un sangue panteista che tende a inglobare tutto- Dio in Giappone non è più un dio cristiano, e non ne è rimasto altro che un involucro (farfalla nella rete del ragno): il messaggio viene disperso nella palude. Rodriguez, nella sua prigione, sente le urla dei cristiani torturati, e capisce di poterli salvare soltanto con l'abiura, e solo allora si leva il canto del gallo (riferimento al tradimento biblico di Pietro). Durante l'abiura, Dio parla ("Calpesta pure, è per essere calpestato da voi che mi sono fatto carico della croce"). Vuole comunicare l'idea di un Dio misericordioso e compassionevole. Endo parla anche della contrapposizione tra l'Antico e il Nuovo Testamento, della differenza tra un primo Dio assente e lontano e uno più vicino agli uomini. Per dare quest'immagine di un Dio vicino all'uomo, cerca sempre di.

Sottolineare della sua umanità, un compagno che percorre la stessa strada (awaremi=pietà). Inoltre, evidenzia il fatto che il Cristo presentato è un Gesù debole, dove la debolezza è la chiave della nostra comprensione del messaggio di Cristo, identificandolo anche con una figura materna, in quanto la misericordia è una caratteristica femminile. Il Dio padre e madre di Endo è vicino all'uomo perché partecipa al suo dolore. Ma, la Madonna viene identificata come Kannon: Endo vuole trasmettere un messaggio di un Gesù storico vicino all'uomo, un compagno (dohansha) così tanto da diventare un sosia, che trascende qualsiasi differenza culturale. Endo fa riferimento al rapporto tra religione e letteratura: lui vuole essere un romanziere cattolico, ma non un cattolico che scrive romanzi. Il contrasto tra letteratura e religione deve essere risolto a favore della letteratura, in cui lo scrittore deve tenere "gli

occhi fissi sull'uomo". Non vuole fare teologia, ma raccontare la cristianità attraverso la sua sensibilità. Non usa mai un linguaggio teologico, perché sono parole non solo poco comprensibili, ma anche non susciterebbero lo stesso rispetto riverenziale che susciterebbero per qualcuno cresciuto in un ambiente cattolico. Inoltre, non caratterizza i personaggi, parlando di Cristo attraverso dei simboli. L'uomo che meglio rappresenta l'immagine di Cristo è il "baka": chi è all'apparenza sciocco risulta vincente per il suo amore totale al prossimo, discepolo delle beatitudini. Ma se il riferimento nel Vangelo è delle beatitudini, un altro riferimento legato alla cultura giapponese è l'eroe perdente, che si distingue per la sua empatia e vicinanza all'altro, presente fin dal Kojiki. La letteratura è quindi uno strumento per sciogliere il dissidio tra la sua identità di cattolico e giapponese.

rappresenta è la crisi d'identità dell'uomo moderno. Per Abe Kobo, il nazionalismo è il peggior nemico del Giappone, sia prima che dopo la guerra e nella contemporaneità. Abe Kobo è nato a Tokyo nel 1924, ma è cresciuto in Manciuria, occupata dai giapponesi. Questo contesto gli ha permesso di vedere il proprio paese con distacco, una condizione che caratterizza tutta la sua produzione. Abe Kobo si considera apolide, senza radici.Il film "Suna no Onna" tratta il problema dell'identità, sottolineando una condizione di alienazione dell'uomo moderno, tramite una scrittura surreale e antirealista, in una dimensione onirica, creando una letteratura più intensa.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/22 Lingue e letterature del giappone e della corea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaia.pa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura giapponese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Bienati Luisa.