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Heian. Nel successivo periodo Kamakura, ad esso segue lo Hojoki di Kamo no Chomei e
dallo Tsurezuregusa di Kenko Hoshi. In comune hanno la frammentarietà e la varietà del
discorso, ma le epoche in cui sono stati redatti marcano profondamente il contenuto, facendo
così del Makura no soshi un unicum.
Sei voleva tenere nascoste le sue note, ma le furono sottratte da sotto una stuoia dal
Governatore di Ise, Minamoto no Tsunefusa, che ne divulgò subito il contenuto con suo
grande rammarico e sconforto. Le note erano infatti qualcosa di scritto solo per se stessa.
Ella elabora i suoi monozukushi, ovvero le sue liste, i suoi elenchi e cataloghi, pur attingendo
da antichi dizionari, lessici e testi didattici sulla poesia. In questi elenchi vengono esaltati il
senso estetico, il gusto, le preferenze e la morale dell’io della poetessa, esprimono dunque la
personale visione del mondo di Sei.
Il Makura no soshi si compone di trecentodiciassette sezioni indipendenti l’una dall’altra e
sono osservazioni, aneddoti, liste di preferenze e di idiosincrasie, intuizioni folgoranti e
giudizi trancianti lasciati da una dama di corte dell’imperatrice Sadako negli anni intorno al
1000, i più fulgidi del periodo Heian. La copia del poeta Fujiwara no Teika fatta nel 1228 è
ritenuta la più fedele.
Sei Shonagon, insieme a Murasaki Shikibu e Izumi Shikibu, rappresenta l’apice al
femminile della poesia e della scrittura di questi anni.
Nikki bungaku
Per nikki si può intendere una cronaca giornaliera, un diario. Dal punto di vista formale, nella maggior parte
dei casi il testo appare proprio come un diario: ogni sezione riporta una data, appunti o riflessioni dell’autore
collocati all’interno di un preciso spazio temporale. Anche nei nikki la poesia ha un ruolo importante. In
genere sono scritti da donne, le dame di corte del periodo Heian, e rappresentano una prima importante
testimonianza di joryu bungaku, ossia di letteratura femminile. Sono scritti personali e privati, scritti in
giapponese e utilizzando il kana, una scrittura fonetica derivata dalla semplificazione dei caratteri cinesi e
così peculiare da essere denominata onnade «mano femminile». Attraverso questi scritti, le donne esprimono
in brani in prosa e poesia le loro emozioni e i loro sentimenti. I nikki hanno un chiaro intento artistico, e sono
quindi raccolte ben organizzate e guidate da un’idea generale volta ad esprimere al meglio la vita degli
autori. In alcuni casi essi sono scritti presupponendo già un lettore. Come in ogni narrazione autobiografica,
nella maggior parte dei nikki vi è una coincidenza tra autore-narratore-protagonista; anche se in alcuni casi
l’autore decide di narrare i fatti in terza persona, ponendo di fatto una distanza tra sé e il protagonista,
inserendo un narratore fittizio (solitamente una donna).
CHŪSEI (Età medievale)
PERIODO KAMAKURA (1185 – 1333) Contesto storico.
Kamakura la una località nelle regioni orientali del Kanto in cui Minamoto no Yoritomo decise di stabilire il
proprio governo militare, bakufu (lett. Governo della tenda), lontano dagli intrighi della corte e dell’antica
aristocrazia ormai in declino. Nel 1192, Yoritomo prende il titolo di shogun e alla sua morte (1199), il
controllo del potere passa alla famiglia della moglie Masako, gli Hojo. Nel 1274 e nel 1281 si ebbero due
tentativi di invasione mongola sulle coste del Kyushu settentrionale, che furono respinti, ma lo sforzo
militare causò gravi problemi finanziari agli Hojo, che caddero nel 1333 con la distruzione del bakufu di
Kamakura. La restaurazione del potere imperiale da parte di Go Daigo nel 1334. L’inizio dello scisma delle
corti del Sud e del Nord con Go Daigo che si rifugia a sud a Yoshino con i simboli dell’autorità imperiale. Un
clima di sfiducia e pessimismo permea tutto il periodo Kamakura. I centri religiosi iniziano ad avere un ruolo
culturale ed economico rilevante, essi danno vita ad una fiorente letteratura colta, in cinese e in giapponese,
detta delle Cinque Montagne. Alcuni commentatori considerano il periodo Kamakura come l’inizio dei
quattrocento anni di medioevo giapponese, concluso nel 1600 con la vittoria di Tokugawa Ieyasu nella
battaglia di Sekigahara, che apre il periodo premoderno.
PERIODO MUROMACHI o ASHIKAGA (1338 – 1573)
Contesto storico.
Ashikaga Takauji, un discendente dei Minamoto, che giunto al potere, trasferisce la sede del bakufu a Kyoto,
in una località detta Muromachi. Gli shogun Ashikaga, quindici in tutto, furono illuminati mecenati sotto la
cui protezione artisti di vario genere resero il periodo Muromachi tra i più raffinati della storia del Giappone:
viene dato appoggio al teatro no e vengono costruiti il Padiglione d’oro e il Padiglione d’argento di Kyoto.
Nel 1401, Yoshimitsu ripristina i rapporti commerciali con la Cina, ma il Giappone deve accettare di
diventare uno stato tributario. Sacrificio che viene ripagato dagli ottimi profitti che fanno balzare in avanti
l’economia del paese. Tuttavia sono ancora anni turbolenti: per la successione shogunale, tra i vari vassalli
scoppiano disordini che sfociano nel Sengoku jidai, periodo degli stati belligeranti, durante il quale si
impongono nuovi leader militari, i sengoku daimyo. Nel 1568, Oda Nobunaga conquista Kyoto e pochi anni
dopo depone il quindicesimo shogun Ashikaga. In questo periodo il Giappone ha il primo incontro con
l’Occidente europeo. Nel 1543 naufragano a Tanegashima tre mercanti portoghesi e nel 1549 Francesco
Saverio sbarca a Kagoshima.
PERIODO AZUCHI-MOMOYAMA (1568-1598) Contesto storico.
[Azuchi era la dimora-castello di Nobunaga nella provincia di Omi. Hideyoshi aveva invece scelto la collina
di Momoyama, appena fuori Kyoto. Il periodo è anche detto shokuho seiken, regime di Oda e di Toyotomi.]
Il breve periodo è allo stesso tempo testimone di grandi cambiamenti e di un assetto finale che porterà il
Giappone verso la modernità. Si realizza la riunificazione nazionale iniziata da Nobunaga e portata a termine
da Toyotomi Hideyoshi con una serie di campagne di sottomissione e di riforme sociali (il catasto delle
terre). Nobunaga e Hideyoshi, essendo di origini umili, non poterono mai aspirare al titolo di shogun,
destinato soltanto ai discendenti del ramo Seiwa-Genji. Nel 1592 e 1597, l’esercito di Hideyoshi tenta di
conquistare la Corea. La morte di Hideyoshi nel 1598 segna l’abbandono di questo progetto. Poco dopo, due
fazioni di fronteggiano sul campo per il potere: una pro Toyotomi e l’altra che vede al comando Tokugawa
Ieyasu, che risulterà vincitore nella battaglia di Sekigahara nel 1600. Generi e opere del periodo Chūsei.
Gunki monogatari
Sono conseguenza degli avvenimenti che alla fine del XII secolo sconvolgono la corte.
Heike monogatari
Segue l’ascesa e il declino dei Taira tra il 1131-1191. E’ scritto in stile sino-giapponese. Dà
importanza alla componente umana dei personaggi più che alla storia. Ha struttura episodica
elaborata in quattro secoli. L’eroe è descritto nella sconfitta.
Shinkokinwakashu
Fu commissionato da Gotoba a sei membri dell’Ufficio della poesia, ben 300 anni dopo il Kokinwakashu.
Contiene circa 1980 componimenti. Poeti di rilievo sono Saigyo, Shunzei, Jien, Yoshitsune, Fujiwara no
Teika. Gli ideali di bellezza di questo periodo sono: sabi (bellezza spoglia) e yugen (misteriosa profondità,
significato non manifesto).
Otogizoshi
Si indica con questo termine un gruppo di brevi racconti, in parte dapprima trasmessi oralmente, poi messi
per iscritto a uso di chi li narrava in pubblico e infine, nel 1731, iniziati a stampare su matrice in numero di
ventritrè da Shibukawa Seiemon di Osaka sotto il titolo di Otogi bunko, poi con quello alternativo di
Otogizoshi. Ebbero il loro momento di maggiore diffusione tra il XII secolo e la fine del XVI secolo, e
rielaborano temi della tradizione sia orale sia letteraria. Attualmente se ne contano circa quattrocento, senza
contare le numerose varianti. E’ un patrimonio riscoperto e rivalorizzato di recente (verso la metà del secolo
scorso) anche a cura di studiosi occidentali che ne hanno apprezzato la vivacità, la fantasia, la ricchezza di
vocabolario e la descrizione che ne esce di tutti i ceti sociali, del mondo animale e di quello del
soprannaturale. Nel periodo Muromachi si diffonde l’otogishu.
Setsuwa
Sono il corpus di leggende, storie mitologiche, favole, parabole, spiegazioni di principi religiosi e veicolo di
messaggi moraleggianti, riuniti in raccolte. Le principali collezioni appartengono ai periodi Heian, Kamakura
e Muromachi. La raccolta intitolata Nihonryoiki (823) è la più antica che si è stata tramandata ed è
rappresentativa di alcuni setsuwa scritti in cinese. Più direttamente influenzate dal continente sono le raccolte
adattate dal cinese, di cui una delle principali è il Kara monogatari (Storie cinesi), un’opera del tardo periodo
Heian. Setsuwa monogatari
Il termine significa “storia narrata” e fa riferimento a storie prima trasmesse a voce e poi scritte. La
diffusione orale ha naturalmente favoriti la proliferazione di diverse versioni delle stesse storie.
Presuppongono un narratore e un auditorio, ma non un autore. I setsuwa sono brevi, contengono elementi che
devono sorprendere ed hanno un fine didattico. Fungono inoltre da materiale di riferimento per i sermoni
buddhisti. In epoca Heian erano soprattutto mezzi di diffusione buddhista.
Nihon ryoiki
Cronache soprannaturali e straordinarie del Giappone, 787-824. E’ la prima raccolta di
setsuwa pervenuta. 116 racconti di miracoli e prodigi avvenuti in Giappone. Accenni alla
storia del buddhismo, fine edificante e didattico.
Uji shui monogatari
Storie raccolte ad Uji, prima metà del XII secolo.
Hosshinshu
Raccolta di aneddoti per risvegliare la mente, 1208-1216, di Kamo no Chomei.
Shasekishu
Collezione di sabbia e sassi, 1279-1283, del monaco Muju Ichien.
Zuhitsu
(Leggi sopra in periodo Heian).
Hojoki
Breve testo di Kamo no Chomei, scritto nel 1212, del genere zuihitsu, cioè aforismi, appunti
sparsi. L’opera è costituita sull’opposizione classica città/natura. E’ diviso in due parti:
a. cinque disastrosi eventi che sconvolgono la capitale tra il 1177 e il
1185 (incendio, tifone, spostamento della capitale, carestia,
terremoto)
b. resoconto del ritiro a Toyama sull’altura di Hino a sud della capitale
Capolavoro della letteratura del romitaggio, oltre ai ricordi personali dell’autore offre uno
spaccato della realtà di quegli anni che assistevano al passaggio dalla raffinata cultura
aristocratica della capitale Heiankyo ai nuovi valori di quella militare di Kamakura. Chomei,
esteta-eremita, è il pe