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Letteratura francese - vita, poetica e testi di Verlaine Pag. 1
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In questo periodo di reclusione matura la conversione religiosa di Verlaine, di cui

abbiamo una testimonianza grazie ad una breve poesia intitolata “Gesù Cristo, di

Dio Figlio, Salvatore”, scritta su un foglietto che Verlaine allegò ad una lettera

indirizzata a Lepelletier. Questa fu anche il primo testo del filone religioso/cristiano

nell’opera di Verlaine.

Il titolo di questa poesia è una formula che esprime l’adorazione per Cristo, ma gli

antichi cristiani, timorosi di persecuzioni, la sintetizzavano il un termine che in greco

significa “pesce”, termine che risulta dalle iniziali della formula scritta in greco.

Spesso per questo motivo, il pesce veniva utilizzato come simbolo esoterico della fede.

In questa poesia ci sarà propri infatti l’associazione tematica tra l’invocazione del

Salvatore e l’immagine del pesce; questa associazione tematica avviene in diversi

punti della composizione:

- “Tu ne parles pas”: fa riferimento al pesce che è muto e al silenzio di Dio dopo

l’ascensione di Cristo;

- “L’abîme où tu vis libre”: fa riferimento al pesce che vive libero nel mare; ma

l’abisso è anche simbolo del peccato che dalle sue origini imprigiona l’uomo che

vive sulla terra e che è causa della sua morte;

- “Ton oeil sans paupière / Prêche vigilance » : fa riferimento al pesce che non ha

palpebre e alla perenne vigilanza di Dio ;

- “Et ton corps sans bras / dit abstinence”: il corpo senza braccia fa ovvio

riferimento al pesce che diventa simbolo della virtù di astinenza, del non

possedere, del non afferrare; l’astinenza fa anche riferimento al fatto che fosse

vietato mangiare carne, mentre era invece concesso mangiare pesce;

- nell’ultima compaiono poi i personaggi di Giona e di Tobi, entrambi salvati

grazie all’intervento di un pesce.

Dio ordinò a Giona di recarsi a Ninive per predicarle la sua prossima rovina, ma

Giona impaurito scappò; il Signore scatenò allora una tempesta; Giona dichiarò

la propria colpa e i marinai lo presero e lo gettarono in mare, facendo così

placare la furia del mare. Il Signore salvò però Giona facendolo inghiottire da un

grosso pece, nel quale Giona rimase per tre giorni e tre notti, salvandosi.

Tobi invece, padre di Tobia, era diventato cieco ed aveva inviato il figlio da un

parente per recuperare del denaro. Tobia affrontò il viaggio assieme all’Angelo

Raffaele, che non si rivelò mai. Durante il viaggio Tobia catturò un grosso pesce

e l’angelo gli consigliò di aprirlo e di estrarne il fiele, il cuore e il fegato, che

potevano essere dei buoni medicinali. Tornato a casa, Tobia spalma il fiele sugli

occhi el padre che torna quindi a vedere.

La POETICA di verlaine

Per quanto riguarda la poetica di Verlaine, è importante sottolineare come egli

amasse riprendere temi già utilizzati dai romantici e rivisitarli in chiave

simbolista.

Così riprendeva temi come quello della natura e in particolare

dell’identificazione tra uomo e natura, in cui uomo e natura sono caratterizzati

dalla stessa situazione (es. “Chason d’automne”).

Per rivisitare in chiave simbolista questi temi, Verlaine aveva come scopo

quello della dissoluzione del contenuto semantico della poesia, per creare

invece una linea musicale, una continuità fonetica tra versi brevi, mostrando

così la sua raffinatezza stilistica.

Da questo punto di vista, della perfezione e del continuo cesellare e limare

per raggiungerla, notiamo la grande influenza della tradizione parnassiana.

Altro dato molto importante della poesia di Verlaine è anche la semplicità del

vocabolario utilizzato: in questo Verlaine si distacca per esempio da Mallarmé

che invece intendeva spingere la lingua ai suoi massimi limiti.

POEMES SATURNIENS

Chanson d’Automne - pag. 50 (dispensa)

In questa poesia il tema è quello della sofferenza legata ad un evento passato

che riaffiora.

Questa sofferenza caratterizza sia l’uomo, che soffre per questo ricordo, ma

anche la natura, che invece è rappresentata dalle foglie morte che in autunno

cadono dagli alberi e vengono disperse dal vento.

Questo tema dell’identificazione tra uomo e natura era già stato utilizzato dai

Romantici, anche se Verlaine lo riprende ma in chiave simbolista: l’intento del

poeta simbolista è infatti quello di dissolvere completamente il contenuto

semantico della poesia, per costruire poi una linea musical, una continuità

fonetica tra versi brevi.

C’è quindi una dissoluzione musicale del contenuto della poesia, esattamente

come le fogli in autunno vengono disperse dal vento.

Inoltre notiamo come il vocabolario sia semplice, ma anche la grande

raffinatezza della struttura poetica: essa è infatti costituita da versi brevi che

testimoniano la perfezione stilistica alla quale Verlaine voleva giungere.

Cortège - (vedi “Studi sul Simbolismo”)

Questa poesia si ispira all’episodio che ha per protagonista la Regina di Saba

nella “Tentation de Saint Antoine” di Flaubert.

In realtà il testo di Flaubert fu scritto prima di “Cortège”, ma pubblicato dopo a

causa dello scandalo provocato dall’immoralità di “Madame Bovary”.

In questa poesia, Verlaine dissolve l’immagine della Regina, che è ridotta una

semplice figura.

FÊTES GALANTES

Clair de Lune - pag. 50 (dispensa)

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher glibertino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Verna Marisa.