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ULTIMO PIRANDELLO NARRATORE

Novelle scritte negli anni ’30 (Novelle per un anno – 360-, Una giornata). Scavo nell’inconscio.

Confronto tra civiltà moderna e bisogno di autenticità, con un ritorno alla natura. Novella I piedi

nell’erba: un uomo anziano, a cui è morta la moglie, trascorre il suo tempo nei giardini pubblici e al

vedere i bambini che corrono a piedi nudi sul prato, anche lui vuole farlo. La novella Il chiodo, in cui un

ragazzo uccide con un chiodo arrugginito una bambina di otto anni, esprimendo così il rifiuto di crescere.

Novelle in un clima fantastico e surreale, come C’è qualcuno che ride, che crea un clima di forte

tensione, un’atmosfera allucinata. Impulsi aggressivi e distruttivi come nel Soffio. La più suggestiva tra le

novelle è Una giornata in cui un uomo viene buttato fuori dal treno in una città sconosciuta. Non ricorda

nulla di sè e la gente non lo conosce. Un’atomobile con autista lo porta in una bellissima casa e

guardandosi allo specchio si scopre già vecchio, mentre il giorno prima era ancora giovane. Quando

vengono annunciati i suoi figli, ma nell’atto in cui li osserva li vede diventare vecchi e i nipotini si

trasformano in uomini. Novella come metafora della vita, in cui piombiamo senza il nostro volere, e del

rapido sfuggire del tempo. 

C’è qualcuno che ride (beato lui) Si cerca in una sala da ricevimento, tra gli invitati, chi abbia riso.

Pirandello discredita gli invitati. Nessuno sa la ragione per cui è stato invitato, ma non osa chiederlo per

paura di essere l’unico a non saperlo. Le voci, tramite passaparola, continuano a dire che qualcuno sta

ridendo, ma nessuno riesce a capire se sia vero o chi stia ridendo o quanti siano. Si capisce che sono una

figlia di 16 anni e il fratello con il padre. Alla fine questi tre scappano, pensando che il resto dei cittadini

siano impazziti, poichè vede alcuni uomini che erano in riunire, con i cappucci alzati e un tovagliolo tipo

manette.

 UMBERTO SABA (1883-1957)

Nato a Trieste. Ebbe tuttavia la cittadinanza italiana per via del padre, discendente da una nobile famiglia

veneziana. La madre apparteneva a una famiglia ebrea, austera e severa. Il bambino viene messo a balia

presso una contadina slovena, fino a quando la madre non lo reclama a sè. Saba trascorre un’infanzia

difficile e malinconica, che rievocherà più tardi nelle poesie Il piccolo Berto. L’amore per Leopardi

viene contrastato dalla madre, che cerca di fargli leggere qualcosa di costruttivo come Parini

(illuminismo), per combattere la sua tendenza troppo pessimistica. Soggiorno di studio a Firenze. Scarso

interesse riservatogli dalla critica. A Salerno compie il servizio di leva, un’esperienza che si riflette nei

Versi militari. Abita nella periferia di Trieste, dove scrive Casa e campagna, a cui seguirà Trieste e una

donna. Il rifiuto del cognome del padre si risolve in un omaggio alla nutrice slovena e alle origini

materne, il cui nome era simile a Saba. Dopo aver partecipato al primo conflitto mondiale (da questa

esperienza nascono le Poesie scritte durante la guerra), Saba apre a Trieste una libreria antiquaria, che

costituirà l’occupazione della sua vita, insieme alla poesia.

Nel 1921 esce il primo Canzoniere, in cui Saba raccoglie la sua precedente produzione poetica; verranno

comprese anche le poesie dei decenni successivi.

Sofferente di disturbi nervosi, intraprende una cura con un allievo di Freud; si accosta così direttamente

alla psicoanalisi.

Colpito dalle leggi razziali per la sua origine ebraica, lascia l’Italia per trasferirsi a Parigi. Allo scoppio

della guerra, nel ’39, è a Roma, dove Ungaretti cerca di proteggerlo. Durante l’occupazione nazista, vive

nascosto a Firenze, ospite di Montale.

Interprete di se stesso, scrivendo la Storia e cronistoria del Canzoniere, con osservazioni umane e

poetiche.

Riceve il premio Viareggio e il premio dell’Accademia dei Lincei.

Gli ultimi anni sono resi difficili dalle crisi depressive e dalla malattia della moglie, che muore nel ’56.

Lui morirà nove mesi dopo, nel ’57.

Dopo la sua morte esce il volume complessivo delle Prose, in particolare Scorciatoie e raccontini e

Ricordi-racconti. Il romanzo incompiuto, Ernesto, dai risvolti psicoanalitici, dei turbamenti erotici di un

adolescente, in cui l’atmosfera triestina è resa da una miscela di lingua e dialetto.

IL CANZONIERE

Tre volumi divisi in sezioni (la tripartizione risale alla Commedia dantesca). Corrispondono alla

giovinezza, maturità e vecchiaia. Autobiografico. Opera unitaria in quanto narra la storia di una vita. Saba

stesso definisce l’opera un romanzo. Trama narrativa tra un componimento e l’altro, con reciproche

connessioni. Le vicende affrontate nel Canzoniere non valgono per se stesso, in quanto Saba trasferisce

sempre tali eventi sul piano di una riflessione generale dell’uomo e della vita. Riflessione di Saba sul

nesso tra poesia e verità: prende le distanze dell’Estetismo, per avere una poesia onesta, animata dalla

sincerità volta a fare chiarezza dentro di sè e nei rapporti con gli altri. Affronta i temi della quotidianità,

come la moglie, gli animali della campagna, la città. Desiderio di sincerità per svelare la verità che giace al

fondo; ricerca terrena che riguarda l’uomo e le motivazioni profonde del suo agire, identiche per tutti gli

uomini. Lo strumento privilegiato per comprendere la realtà umana è la psicologia e la psicoanalisi

(mostra le pulsioni inconsce, inconfessabili, che stanno alla base delle azioni umane). Amore per la vita

che il poeta avverte e di cui cerca di riappropiarsi, ma ciò presuppone lo sforzo di superare un

isolamento che nasconde in sè tracce profonde di angoscia e dolore. Trieste è amata per la sua vivacità,

ma anche per i luoghi in cui il poeta può isolarsi. La città è collegata alla presenza femminile. In A mia

moglie, la donna è paragonata agli animali del cortile; ma il rapporto con la donna riguarda anche il

problema della maternità e della famiglia, coinvolgendo la situazione di Saba. Nella moglie cerca un

sostituto dell’immagine materna, mentre in altri soggetti la figura femminile riguarda la donna-amante o

donna-fanciulla. L’infanzia come momento centrale della formazione dell’individuo.

A mia moglie = immagine inconsueta di donna. La paragona agli animali, come alla pollastra (il modo in

cui cammina), alla giovenca, alla cagna (dolcezza negli occhi), alla coniglia, alla rondine (movenze

leggere), alla formica. Rispecchia la sua donna in tutti gli animali della natura, ma non nelle altre donne.

La capra = Belato della capra fraterno al suo dolore. Solitaria. Capra dal viso simile a quello degli ebrei.

Dolore universale.

Trieste = Parla della sua città, con la spiaggia, la collina, la chiesa…e dice che ogni parte è viva, ma che

riesce a trovare il suo angolo dove ricerca solitudine.

Città vecchia = Per tornare a casa prende un’oscura via di Trieste e qui incontra gente che viene e che va,

come prostitute, marinai, un vecchio che bestemmia, una giovane impazzita per amore…persone normali

che possiedono in loro stessi Dio, come in Saba. In compagnia di questi umili sente il suo pensiero farsi

più puro.

Amai = L’indicazione “fiore/amore” rinvia a Trieste. Ama la verità che giace al fondo, ama lei che

l’ascolta e la sua buona carta, la carta vincente, che viene lasciata alla fine del gioco, come metafora di

speranza e pace. Si concentra sulla verità nascosta sotto le apparenze, la cui ricerca rappresenta il fine

ultimo al quale la poesia deve tendere.

Ulisse = Ispirazione autobiografica. Il poeta, ormai anziano, ricorda la navigazione pericolosa della sua

giovinezza, affrontata con lo spirito d’avventura che caratterizzò l’Ulisse omerico. Ora, nonostante l’età, si

prepara ad altri viaggi, ad affrontare la vita che è un navigare verso l’ignoto.

LE PROSE

Storia e Cronistoria come autobiografia critica. Scrive in terza persona, con lo pseudonimo di Giuseppe

Carimandrei, Saba analizza molte delle sue poesie per illustrarne i significati essenziali, ma soprattutto

intende difendere la sua opera. Le cause dell’incomprensione sono l’autobiografismo, le disuguaglianze

formali e il fatto che non canta solo dei sentimenti, ma dipinge anche figure e racconta fatti.

Nelle Scorciatoie (5 storie, per 165 brevi o brevissimi testi), Saba tocca una serie di temi e problemi

relativi alla cultura, alla politica e alla società, uscite dall’esperienza traumatica della guerra. Fermezza del

giudizio storico e morale, ad esempio sulle vittime e i carnefici, non solo del passato appena trascorso,

ma del presente non ancora pacificato. Percezione psicoanalitica volta a smascherare i pregiudizi e le

ipocrisie.

Raccontini: brevi momenti dell’esistenza; apertura verso l’umanità degli altri nonostante sia

autobiografico. Più ampie prove narrative raccolte nel volume Ricordi-Racconti.

Ernesto: Romanzo incompiuto e uscito postumo nel ’75. Spunto autobiografico, relativo all’ambiente

familiare. Ernesto è un ragazzo che subisce l’abbandono del padre e la durezza della madre. Lavora in

una ditta commerciale, ma il lavoro non gli piace e si fa licenziare. Progetti di ribellione, alla ricerca di

una propria indipendenza. Intrattiene una relazione omoerotica, vissuta con estrema naturalezza, ma con

i sensi di colpa dovuti ai pregiudizi di un’epoca che condanna con il carcere l’omosessualità. Incontro

con una prostituta che lo accoglie con un sentimento di protezione quasi materno. Storia di una giovanile

iniziazione al sesso e alla vita. Uso del dialetto. Descrizione di alcune pagine su Trieste.

 GIUSEPPE UNGARETTI (1888 – 1970)

Nato ad Alessandria d’Egitto, dove i genitori gestivano un forno di pane. Inizia a occuparsi intensamente

di letteratura, leggendo i maggiori scrittori moderni e contemporanei. Nel 1912 si reca a Parigi, dove ha

modo di approfondire la conoscenza della poesia decadente e simbolista. Scrive anche versi in francese.

Nel ’14 va in Italia per partecipare alla Prima Guerra; arruolatosi come volontario nel reggimento di

Fanteria, inviato a combattere sul Carso. Prima raccolta: Il Porto sepolto e Allegria di naufragi

confluiranno nel volume l’Allegria. Alla fine del conflitto è nuovamente a Parigi, dove si sposa con

Jeanne Dupoix. Nel ’21 si trasferisce a Roma e aderirà al fascismo, convinto che la dittatura potesse

rafforzare la solidità nazionale. Raccolta Sentimento del Tempo. Attivo giornalista e saggista. Divenuto

uno dei più noti intellettuali italiani. Cattedra di Letteratura in San Paolo, Brasile, per poi trasferirsi ad

insegnare a Roma. Viene nominato Accademico d&rsqu

Dettagli
A.A. 2015-2016
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ChiaraPagnotta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Il moderno nella letteratura italiana del Novecento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scienze letterarie Prof.