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XVI.
Fra i Kajŏn del periodo Chosŏn menzioneremo l'originale Puhyuja-jon (Storia di Puhyuja)
pseudonimo di Song Hyon e il polemico Chu changgun-jon (Storia del generale Chu) di Song
Serim, dove il protagonista è addirittura un fallo. Song Serim è certo riconosciuto come autore
alquanto licenzioso, ma il Chu changgun-jon è stato spesso messo in relazione con il regno di
Yonsam'gun e i facili costumi del sovrano. Con il Ch'on'gun-jon (Storia del sovrano celeste) di
Kim Uong, invece, il Kajŏn affronta temi filosofico-idealisti e ha per protagonisti i princìpi
fondamentali della natura umana che costituiscono un autentico regno da amministrare
saggiamente.
Fortemente polemico è anche il Wonsaeng mongyu-rok (Storia delle avventure in sogno del
signor Won) di autore ignoto ma talora attribuito a Im Che, è un'aspra critica della deposizione (e
successiva eliminazione) del re Tanjong ad opera di Sejo, fatti avvenuti nel XV secolo.
Quest'opera viene annoverata fra i mongyu-rok (storie di avventure in sogno) che furono
relativamente diffusi nei primi secoli del periodo Chosŏn e sono considerati i precursori dei romanzi
onirici più tardi , primo fra tutti il celebre Kuunmong (Sogno delle nove nuvole) di Kim Manjung.
Il limite fra Kajŏn e mongyu-rok è però molto tenue, poiché in entrambi si riscontra
un'oggettivazione dell'immaginario e l'elemento fantastico è preponderante, anzi, addirittura
insostituibile. Sia i Kajŏn che i mongyu-rok hanno carattere satirico-didattico e furono
indifferentemente usati da uno stesso autore. Im Che, per esempio, ci ha lasciato anche dei Kajŏn
molto apprezzati, fra i quali soprattutto il Susong-ji (Cronache dell'afflizione), opera dai contenuti
abbastanza simili al Ch'on'gun-jon di Kim Uong.
Anche i yadam rappresentano una parte importante della letteratura p'aegwan. Per i loro argomenti e
la loro natura talora trasgressiva, fornirono a molti letterati l'occasione per improvvisarsi studiosi
del folklore e raccogliere in lingua dotta storielle e favole ascoltate in giro. È ben possibile che nel
riportare per iscritto il patrimonio orale popolare, i letterati coreani siano stati influenzati da testi di
favolistica cinese come il Soushen-ji (Cronache di eventi prodigiosi) di epoca Qin e lo Yijian-zhi
(Storie rozze e gentili) d'epoca Song, ma ciò non toglie ai yadam la possibilità di offrire spaccati di
una vita ordinaria che è solo ed esclusivamente coreana.
Il termine “yadam” pare sia stato utilizzato per la prima volta da Yu Mongin nella stesura della sua
opera intitolata appunto Ou yadam (Racconti popolari di Ou), poi confluita nel grande Taedong
yasung. Con la proliferazione e la diffusione (grazie anche all'alfabeto han'gul) sempre maggiore
dei yadam, che sono per lo più trascrizioni in bello stile di storie ascoltate, si compie un ulteriore
passo verso la nascita del sosol vero e proprio.
Un elenco completo delle opere di letteratura p'aegwan e dei yadam giunti fino a noi.
Il Taedong yasung e il P'aerim (già menzionati), inoltre, l'anonimo Ch'onggu yadam (Storie
popolari della Corea), l'importantissimo Sop'o manp'il (Scritti sparsi di Sop'o) pseudonimo di
Kim Manjung, dove critica poetica e passione politica si intrecciano.
Degni di nota sono anche il già menzionato Yonjae ch'onghwa (Raccolta di scritti di Yonjae)
pseudonimo di Song Hyon e lo Osan solim (Appunti rustici di Osan) pseudonimo di Ch'a Ch'ollo,
entrambi confluiti nel Taedong yasung; l'anonimo Kogum soch'ong (Raccolta di umorismo
vecchio e nuovo) e il Kyeso yadam (Raccolti popolari di Kyeso) pseudonimo di Yi Huijun.
Ma dal XVII secolo il sosol irrompe prepotentemente nel panorama della letteratura coreana,
costituendo un genere a sé anche se talora simile per forme e contenuti ai Kajŏn o ai yadam. I sosol
saranno scritti da autori illustri o sconosciuti, ma tutti useranno spessissimo l'han'gul, permettendo
così al messaggio di giungere a un pubblico non necessariamente aristocratico. La seconda parte del
periodo Chosŏn è un'epoca di decadenza, mentre il sistema sociale riceveva un numero sempre
maggiore di critiche, anche da parte di esponenti della nobiltà. E sarà proprio in questo periodo che
nascerà e si svilupperà il sosol, certo il primo genere letterario in Corea a travalicare con decisione
le barriere sociali e ad aprire la strada verso la modernità.
Il sosol
A rifoltire la già nutrita produzione di letteratura p'aegwan contribuì anche la narrativa cinese Ming
e Qing. Che gli autori coreani traessero spesso ispirazione dai modelli cinesi non è una novità, le
opere cinesi avevano sempre goduto di buon successo presso ogni erudito.
Di fatto, romanzi cinesi come il San-guo yenyi (Romanzo dei Tre Regni), lo Shuihu-zhuan (Storie
della spiaggia), lo Xiyu-ji (Viaggio a Occidente) e lo stesso Jin Ping Mei (Il pruno nel vaso d'oro)
divennero in Corea assai popolari e fornirono argomenti e temi da trattare nella produzione di opere
di narrativa locale.
Il romanzo (sosol) che caratterizzò la seconda parte del periodo Chosŏn costituisce senz'altro uno
degli aspetti più importanti della letteratura coreana di ogni tempo.
Si conoscono circa 600 titoli, ma non si esclude che altri esemplari possano ancora celarsi in
biblioteche o archivi, pubblici o privati. Si trovano spesso riportati in edizioni singole (talora
esistono numerose versioni ed edizioni della stessa opera), ma qualche volta alcuni di essi sono
raccolti in testi più voluminosi, come nel caso del Samsol-gi (Diario delle Tre Storie), edito nel
1848, che include sei romanzi brevi d'epoca ignota. Il largo uso dell'han'gul ne favorì la diffusione
anche fra il ceto non aristocratico, presso il quale anzi godette di grande successo e simpatia nei
quasi tre secoli durante i quali questo genere di narrativa fu scritto ed ebbe a circolare. Motivi e
personaggi già consolidati nella tradizione popolare non di rado costituirono addirittura gli stessi
intrecci dei sosol o fornirono gli spunti per le rappresentazioni del p'ansori.
Di molti romanzi si hanno sia redazioni in han'gul sia in cinese, la stesura iniziale in cinese o in
coreano non dipese sempre dallo status sociale dell'autore: all'uso diretto dell'han'gul, infatti,
ricorsero insigni letterati come Kim Manjung, il cui famosissimo Sassi namjong-ssi (Diario del
viaggio a sud della signora Sa), venne tradotto in cinese solo molto più tardi da Kim Ch'unt'aek
nipote dell'autore.
Ma alla base dell'uso dell'han'gul c'era anche un motivo politico. I sosol sono infatti lo specchio
della società coreana del tempo, che spesso l'autore intendeva denunciare e criticare, talora anche
solo per favorire il ritorno al potere della fazione politica alla quale egli stesso apparteneva. Era
interesse dell'autore medesimo, che il proprio romanzo avesse il più alto numero possibile di lettori,
obbiettivo che poteva essere raggiunto solo con una stesura in han'gul. Nel caso delle scrittrici, l'uso
dell'alfabeto indigeno era quasi inevitabile, dato il più facile accesso alle donne a questo sistema di
scrittura. Non stupisca perciò il fatto che molti autori di sosol siano rimasti ignoti: in un'epoca in cui
la presentazione di un memoriale al trono poteva significare la tortura, l'esilio o addirittura la morte,
è logico pensare che molti romanzieri abbiano voluto tutelarsi scegliendo di rimanere
nell'anonimato.
Ben poco hanno a che vedere i romanzi classici con la letteratura p'aegwan del periodo Koryŏ: non
più mero esercizio accademico, ma trame talora traboccanti di vigore e passione dove l'autore,
volutamente rimasto nell'ombra, fa muovere i suoi protagonisti alla ricerca di una giustizia sovente
negata o ricostruisce in forma di cronaca o diario degli avvenimenti realmente accaduti.
I sosol vengono divisi per argomenti e le classificazioni variano da critico a critico.
Gli specialisti coreani si sono comunque affannati a creare “categorie” nelle quali inserire il gran
numero dei romanzi pervenutici: per citarne alcune menzioneremo
• Chon'gi sosol (biografie)
• Sahoe sosol (romanzi d'impegno sociale)
• Kundam sosol (romanzi di gesta guerresche e perciò di avventura)
• Kajong sosol (romanzi di ambiente familiare)
• Kamun sosol (saghe e storie di casati)
• Mongyuryu sosol (romanzi onirici)
La fragilità di queste classificazioni è però facilmente dimostrabile.
Lo Hong Kiltong-jon è certo una biografia, anche se di un personaggio immaginario, ma anche un
romanzo di avventura, e per di più nessuno può dubitare del suo fortissimo impegno sociale.
Lo Inhyon wanghu-jon (Storia della regina Inyon) è anch'esso una biografia, ma nessuno può
negare che esso sia anche un romanzo d'ambiente familiare, così come vicende familiari e avventura
si fondono anche in un altro celebre romanzo: il Sassi namjong-gi al quale abbiamo già accennato.
Il romanzo coreano segue in genere un copione di antica origine e larga diffusione che prevede una
struttura “circolare”, ossia la partenza da un evento traumatico, che spezza l'ordine costituito, e il
recupero di quest'ultimo attraverso una serie più o meno lunga e complicata di vicissitudini.
Talvolta, poi, il protagonista trova la propria realizzazione in una dimensione utopica. Il lieto fine
solitamente prevale, anche se non mancano eccezioni.
In ogni caso, la cosa più importante, non è tanto quella di “categorizzare” i romanzi in base ai loro
contenuti, bensì quelli di inserirli volta per volta e per quanto possibile, in un contesto storico-
letterario ben preciso, secondo una rigorosa analisi storico-filologica.
Il Sassi namjong-gi e lo Inhyon wanghu-jon sono romanzi chiaramente datati e scaturiti da un
evento storico ben preciso (il ripudio della regina Inyon da parte del re Sukchong, nel 1689, e il
conseguente avvento al potere della fazione dei namin, uomini del sud, ai danni sei soin, uomini
dell'ovest), e in qualunque altro momento storico il loro intento di denuncia, privo dell'attualità,
sarebbe stato improponibile o di scarsa efficacia.
Lo Hong Kiltong-jon riflette una particolare situazione sociale sofferta dall'autore (cioè la
discriminazione operata dallo Stato contro i figli illegittimi) e che costituisce la ragione per cui fu
scritto.
Come ogni altra opera letteraria, i sosol sono soprattutto un fenomeno storico che la società umana
(e dunque la storia stessa) riflettono e dalla quale sono prodotti.
Prima di soffermarci su alcuni dei romanzi più celebri e i contesti in cui furono scritti, occorre