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TRAFILA EREDITARIA E TRAFILA DOTTA: Le lingue romanze sono lingue che continuano il latino, risultato di un
processo progressivo, lento e ininterrotto. Le parole di tradizione interrotta sono quelle parole che, dal latino, sono
arrivate ad oggi, mentre quelle di tradizione dotta sono parole per un certo periodo della storia scompare e riprese poi
dai dotti per designare oggetti o concetti che non avevano un corrispondente nella lingua italiana. Le parole di
tradizione ininterrotta sono solitamente quelle utilizzate nella vita di tutti i giorni, come acqua, ala, dare e rosa. In
alcuni casi però si assiste ad un cambiamento di significato. Per esempio la parola cavallo deriva dal latino caballus,
che però aveva l’accezione di ronzino, mentre il cavallo era detto equus. Ecco quindi che quando equus si è estinto
caballus ha preso entrambi i significati. Questo non è un caso isolato. La stessa cosa è avvenuta con casa, che in latino
significava solo “abitazione di campagna”, mentre la casa era piuttosto “domus”. Una volta scomparso questo
termine, casa ha assunto il significato più ampio di “abitazione”. Altro esempio è la parola “pagano”, riferito a dei e
fedeli prima dell’avvento del Cristianesimo, “pagus” però significava villaggio. Il motivo di questo significato italiano è
da ritrovare nel fatto che il cristianesimo attecchì soprattutto nelle città, in un primo momento, mentre nelle
campagne si continuò a praticare i culti antichi. Ecco quindi che i pagani erano sì contadini, ma anche politeisti, e poi
ha assunto solo l’ultimo significato.
Come si può distinguere una parola di trafila popolare da una di trafila dotta? Ci possono aiutare in questo compito la
fonetica, la morfologia e la semantica. Semanticamente possiamo dire che il lessico intellettuale spesso è di origine
dotta, mentre è più probabile che parole del vocabolario comune siano di origine popolare. Dal punto di vista fonetico
possiamo dire che tutte le parole che presentano /s/ dove però nella parola latina era presente /ns/ sono frutto di una
trafila popolare, dal momento che già con Cicerone il nesso /ns/ veniva pronunciato /s/ sponsa(m) tra parentesi perché
mense(m):mese
:sposa
debole e quindi non si pronunciava
Altri aggettivi che invece presentano il nesso /ns/ sono da ritenere di origine dotta, come insulare, mensile, sponsale,
senso, ansia, consolare…
Dal punto di vista morfologico parole con suffissi come –zione e –abile (perturbazione, dannazione, mutabile,
lodabile)sono di origine dotta, mentre sono popolari parole con –aio (fornaio, calzolaio, lavandaia).
GLI ALLOTROPI: due parole, una dotta e una popolare, che si rifanno ad una stessa parola latina. (ovvio che l’allotropo
dotto sia più vicino alla parola latina!) sono esempi di allotropi
Forma latina Allotropo esito di trafila dotta Allotropo esito di trafila popolare
Causa Causa Cosa
Rixa(m) Rissa Ressa
Spatula(m) Spatola Spalla
Alcuni di questi due derivati di un’unica forma sono molto distinti tra di loro, come spalla e spatola, mentre in altri casi
è facile trovare un legame semantico, come ressa e rissa.
Altro tipo di allotropia è quando due parole sono voci latine giunte a noi una prima volta direttamente dal latino, la
seconda attraverso il francese, il provenzale o un’altra lingua romanza (che continuano il latino) articulu(m), articolo
(dal latino), artiglio (dal provenzale artelh).
IL GRECO: ha fornito un enorme contributo alla cultura moderna. Come nel caso del latino, molte parole che
utilizziamo derivano dal greco, sebbene si tratti soprattutto di una ripresa di schemi grammaticali e radici, piuttosto
che di parole in sé. Si parla per questo di pseudo-grecismi, parole inesistenti in greco antico o esistenti con altri
significati. Ne è un esempio la parola antologia, che in greco significava una raccolta di fiori, o tutti i composti con
antro antropologia, che in greco non sono mai esistiti
Abbiamo visto che molte delle parole di origine greca o latina hanno, nel linguaggio contemporaneo, accezioni nuove.
Queste vengono attribuite attraverso la metafora e l’analogia, la metonimi a e la sineddoche. Esempio di metafora è
la parola “messe”, frutto della mietitura ma anche frutto di un’opera, di un’attività. Alcune metafore sono facili da
vedere, mentre in alcuni casi si parla di metafore spente, come quelle che hanno portato a dire “collo della bottiglia”,
“gamba del tavolo”. Esempio di un cambiamento di significato per metonìmia è la parola “fuoco”, che deriva da
“focus” focolare, coxa (l’anca) ha poi portato al nostro coscia. Il cambiamento di significato c’è stato perché le due
parti sono vicine cambiamento per motivi di contiguità! È dovuto alla sineddoche il fatto di nominare una parte per
il tutto, come tetto per indicare la casa.
CAPITOLO 6
PRESTITI Sono parole straniere che entrano a far parte del vocabolario di una lingua. La prima cosa da notare è
l’inadeguatezza del termine “prestiti”, dal momento che sono parole che cercano di rimanere nella lingua e che
sicuramente non possono essere restituite alla lingua d’origine. Anche i cultismi sono prestiti, che però si differenziano
per il fatto che sono prestiti da lingue estinte. I prestiti avvengono in seguito ad una relazione tra due popoli e
solitamente è da osservare il prestigio. La lingua che viene considerata più prestigiosa solitamente da un numero
maggiore di prestiti alla lingua considerata dai parlanti meno prestigiosa, sebbene spesso capiti che il rapporto di
scambio sia reciproco. Quindi se l’italiano, come vedremo, ha attinto moltissimo dalle lingue straniere, è avvenuto
anche il contrario! Prestiti presi dall’italiano riguardano la musica (adagio,tenore, violoncello, crescendo) e la banca,
dal momento che nel Medioevo i banchieri italiano avevano rapporti con tutto il mondo allora conosciuto (banca,
credito, fattura, franco). Italianismi diffusissimi recentemente sono ciao, bravo e parole anche indicano alimenti come
pasta, pizza, cappuccino, espresso e tiramisù. Capita poi che alcune parole italiane vengano adattate dalle altre lingue
e poi restituite all’italiano è questo il caso di baguette, parola francese adattata alla forma italiana bacchetta e poi
restituita all’italiano per indicare un particolare tipo di pane francese.
A favorire i prestiti è la somiglianza lessicale. Ad esempio lo scambio tra lingue indoeuropee è continuo e larghissimo,
in quanto si ha una identificazione interlinguistica degli elementi lessicali. In generale i prestiti riguardano soprattutto i
sostantivi questo si può spiegare con motivi semantici, dal momento che in una lingua spesso c’è necessità di una
nuova parola per dare un nome a cose nuove neologia denominativa!
In linea di principio i prestiti vengono assunti al singolare, sebbene capiti spesso che il plurale venga preso
erroneamente come singolare, e che quindi si diffonda la forma al plurale di una parola silos, serafino o cherubino. Il
fenomeno dei “prestiti” è molto antico e pone le sue basi nella disgregazione dell’Impero romano d’Occidente. I
prestiti possono avvenire sia attraverso la lingua parlata che attraverso la lingua scritta. Un esempio di prestito
proveniente da lingua scritta è Tunnel, che se fosse stato preso dalla lingua parlata sarebbe stato probabilmente
tAnnel, dalla pronuncia inglese. Alcun prestiti ovviamente sono definitivi, che durano nel tempo e che si ambientano
perfettamente nella nuova lingua, altri invece sono destinati a sparire dopo poco, come molti di quei termini francesi
che nel 1700 hanno invaso il vocabolario italiano.
PRESTITI ADATTATI E NON ADATTATI: i primi sono adattati foneticamente all’italiano, mentre i secondi entrano nella
lingua italiana così come sono nella lingua originaria ( crème caramel, yacht, Blitz).
Prestiti di lusso e di necessità sono considerati prestiti di necessità quelli che rispondono alla necessità di
identificare, di dare un nome ad un nuovo oggetto (computer, carciofo, patata, cacao..) mentre sono considerati
prestiti di lusso quelle parole che hanno già un corrispondente in italiano, come weekend, o babysitter (bambinaia)
record (primato). In realtà però c’è da dire che un prestito non è mai necessario, dal momento che l’italiano ha tutti i
mezzi per creare parole nuove che possano indicare nuovi oggetti. Allo stesso modo i prestiti di lusso non sono inutili
totalmente, dal momento che la voce straniera può presentare sfumature assenti nella voce italiana.
CALCHI si differenzia dal prestito perché non è una vera e propria parola straniera, ma una parola italiana su cui
agisce l’influsso straniero. Si distinguono calchi strutturali, soprattutto per quanto riguarda composti ( alfanumerico
alphanumeric) e locuzioni ( guerra fredda cold war), e calchi semantici, quando una parola già esistente sviluppa nuovi
significati in relazione all’influsso di una parola straniera. Per esempio il verbo indossare, precedentemente usato solo
per i vestiti, in seguito all’influsso di to wear ha assunto anche il significato di portare e mettere, e quindi si può
utilizzare in relazione a tacchi e gioielli. Quindi se nel primo caso si crea una vera e propria nuova parola, nel secondo
caso si crea un nuovo significato.
LA STORIA DEI PRESTITI: bisogna innanzitutto distinguere tra un aspetto geografico e un aspetto storico. Dal punto di
vista geografico, hanno influito maggiormente sull’italiano quelle lingue parlate nei confini, come il francese e quelle
lingue del Mediterraneo orientale (arabo e turco) e occidentale (spagnolo). Mano a mano che ci si allontana dal
territorio italiano, l’influsso diminuisce. Altro aspetto è invece quello diacronico, storico. Alcune lingue hanno infatti
pesato moltissimo per un breve periodo, per poi scomparire. Per esempio l’influsso delle lingue germaniche è stato
molto importante nel Medioevo per poi prosciugarsi del tutto.
Francesismi nel medioevo sono importanti i francesismi dovuti ai contatti commerciali. Da qui nascono le parole
viaggio, oste e ostello. Tra 1300 e 1500 si ha una diminuzione dei francesismi, che però aumentano molto tra il 1600 e
soprattutto nel 1700, quando si assiste ad una vera e propria “gallomania”. La cultura francese era così radicata nella
penisola che si hanno prestiti anche per concetti astratti, come fanatismo, filantropo, elettrizzare, provvisorio. A
questo periodo risalgono anche prestiti che hanno a che fare con il mondo femminile della moda, della cucina e dei
parrucchieri. In seguito, con l’età napoleonica, in Italia si fa forte il movimento