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Leon Battista Alberti (1404-1472)

Leon Battista Alberti teorizza le regole della prospettiva che erano state empiricamente proposte da Filippo Brunelleschi.

Tempio Malatestiano di Rimini: il committente è un esponente della classe politica del tempo.

Alberti non è soltanto teorico, giurista, funzionario ma anche ambasciatore papale, stabilisce relazioni politico/sociali con i governanti che hanno continuamente bisogno di qualcuno che fa da mediatore, fa un po' da ago della bilancia. Ci troviamo a Rimini dopo il 1453. Il committente viene probabilmente consultato prima della costruzione per l'interno, succede infatti che da una certa data in avanti il committente vuole ridare significato all'edificio, costruire una cappella in cui farsi seppellire i familiari e far diventare l'edificio una specie di mausoleo celebrativo della sua famiglia.

Alberti progetta un involucro che trasforma l'edificio (in cui si sente tanto la presenza di elementi rinascimentali nonostante il suo.

Alberti deve costruire rispetto a questo oggetto esistente un guscio nuovo e moderno che gli permette di staccarsi dal gotico esistente. Ciò che rimane oggi è un edificio a navata unica con cappelle laterali, luogo di sepoltura di personaggi importanti. L'involucro riguarda la facciata e i due prospetti laterali, sull'edificio esistente andava costruita una cupola che sovrastava una tribuna. Sia la facciata che i due lati sono caratterizzati dall'avere un altissimo basamento, parte scolpita e decorata che permette all'architetto di creare una serie di quote orizzontali nuove e volute dal progettista stesso, e su questa quota si impostano dei pilastri e delle colonne. La facciata vede la riproposizione di alcuni elementi tipici dell'architettura di carattere trionfale. I 3 archi hanno punto di imposta comune, sono inseriti fra dei pilastri (elementi murari pieni) e sono definiti da un elemento a fascia che viene curvato.

C'è un frammento di trabeazione aggettante che sembra staccarsi. La colonna, frammento di capitello e di trabeazione è una citazione degli archi trionfali anche se la composizione è diversa da quella dell'arco. La facciata si lega all'idea dell'involucro, alla trasformazione dell'oggetto in qualcos'altro. Per quanto riguarda l'interno, le arche marmoree dovevano simboleggiare le sepolture, le pareti perimetrali hanno delle finestre con ritmo irregolare, e a questo disordine Alberti risponde con un ritmo ordinato, i pilastri infatti non si attaccano come contrafforti ma sono autonomi, tra una campata e l'altra vengono inserite arche sepolcrali (punto di distacco da Brunelleschi che prediligeva il sistema colonna-arco). Qui il richiamo all'antico è evidente, si inseriscono mensole (oggetti orizzontali molto forti), così come forte è anche la trabeazione che gira e disegna il coronamento del

prospetto laterale. L'oggetto gotico rimane e si vede, i duelinguaggi ci sono e mantengono le loro autonomia. Il tema dei contrafforti sui muri laterali è tipico dell'architettura adriatica, si potrebbe pensare ad una diffusione in questo ambiente sulla scia di quanto realizzato a Bari, Trani, Molfetta. Questi architetti fanno del romanico un forte punto di ispirazione. Clipei e capitello sono interessanti perché nel suo trattato, Alberti, parla di capitelli corinzi, cosa che invece qui non succede. Tema tipico dell'architettura Albertina è la tematizzazione di alcuni caratteri generali, che poi fa evolvere secondo uno stile molto personale ed innovativo. Palazzo Rucellai, Firenze: realizzato per una famiglia di mercanti che ha rapporti molto conflittuali con i Medici, rapporti che però con il proseguo degli anni e diversi matrimoni, migliorano. La parola "palazzo" è una invenzione ottocentesca, nei documenti originali

questaparola non è mai stata menzionata, al contrario si chiama "domus" o "casa". Alberti in questosenso complica tutto, dicendo che "il cittadino eminente deve costruire la sua casa a imitazionedel palazzo che contiene gli uffici pubblici". Il palazzo viene disegnato per parti, prima in relazionead una porzione, poi ad un'estensione di quest'ultima. Il sig.Rucellai è proprietario di un piccolosedime dove abita la madre, e rispetto a questo piccolo sedime, riesce ad acquisire altre partidell'edificio che potrebbero non essere state progettate da Alberti. Quest'ultimo realizza lafacciata di un oggetto che sembra estesissimo e fortemente canonizzato ma non è così. Lafacciata deve essere realizzata in conformità con i regolamenti cittadini vigenti. Non si puòpermettere di fare sporgere parti di pietra in modo troppo vistoso, deve sfruttare una sporgenzacompresa tra i 5 e gli 8cm,

l'edificio deve essere una maschera che mostra la potenza acquisitada questa famiglia. Alberti disegna elementi orizzontali molto forti in tutta la facciata, la panca divia per esempio rappresenta il limite tra pubblico e privato e il suo schienale è il basamento dellafacciata. La facciata è scandita in parti da paraste, questa scansione di 5 assi e ampliata a 7prevede anche un portale architravato, una prima serie di finestre che fanno in modo che non siinseriscano spazi a contatto con la strada e ricoperto da bugnato piatto e intagliato per via dellasporgenza. Si ha poi la trabeazione, con un ordine (diverso da quello sottostante). Vengono poiinserite delle bifore tipiche dell'architettura fiorentina medievale e attorno alla bifora si ha ildisegno di un arco (pilastro, arco, parasta, ovvero il motivo del teatri antico). Il limite superiore
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Publisher
A.A. 2019-2020
3 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabripiro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Balestreri Isabella Carla Rachele.