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LEGISLAZIONE BANCARIA II Articolo 53. Vigilanza regolamentare. La BI emana disposizioni di carattere generale avente ad oggetto l’adeguatezza patrimoniale, il contenimento del rischio, le partecipazioni detenibili, il governo societario, le informazioni al pubblico sui punti precedenti. Il comma 1 precedente diceva “emana su indicazioni del CICR”. Il TUB non ci dice se una banca può o meno emettere un certo derivato o acquistare un certo immobile, ma delega alla BI tale compito. La BI inoltre emana disposizioni sul governo societario. Quindi ogniqualvolta BI rileva un possibile rischio, può porre dei limiti. Il TUB non indica quanto sia la percentuale di partecipazioni detenibili in un’impresa da parte di una banca, ma usa la delegificazione verso BI. L’informativa al pubblico da parte di BI rappresenta un’esemplificazione di Basilea 3. Analizziamo ora i 5 punti: l’adeguatezza patrimoniale: la banca deve dotarsi di un proprio patrimonio e deve accantonare una porzione della sua dotazione patrimoniale per sopportare un certo rischio; il totale va a sommare il patrimonio di vigilanza. Il CRR è un regolamento europeo del 2013 sugli accantonamenti e requisiti prudenziali. Il patrimonio di vigilanza è conseguentemente inferiore al patrimonio netto. Prima della riforma del 2013 il patrimonio di vigilanza era formato dal patrimonio di base (capitale sociale) più il patrimonio supplementare (formato da elementi meno sicuri, es le obbligazioni subordinate. La regola era che il patrimonio supplementare non dovesse essere superiore a quello di base. Con l’introduzione del CRR si parla ora di patrimonio primario e patrimonio aggiuntivo. Inoltre l’art. 72 ci dice che i fondi propri di una banca sono dati dalla somma del capitale di classe 1 e classe 2. Contrariamente al passato non esiste una norma che ci dice che il capitale di classe 2 non possa superare quello di classe 1. I fondi propri di un ente non possono divenire inferiori al capitale richiesto all’inizio della costituzione della banca (SpA e popolari 10 milioni e Bcc 5 1 milioni). Se una banca non possiede più i requisiti minimi non potrà più stare sul mercato. Il coefficiente di solvibilità doveva essere almeno dell’8% (crediti ponderati per il rischio diviso il patrimonio). La ponderazione del rischio era in base alla tipologia del debitore (Stato, privato), in base al paese di appartenenza del debitore, in base alle garanzie ricevute. Il coefficiente di solvibilità è passato alla sezione dei rischi sui credit. Il capitale di classe 1 deve essere almeno del 4.5% e il totale deve essere pari all’8%. Ai requisiti patrimoniali appena descritti si sono aggiunte le riserve di capitale: questa norma ha l’obiettivo di dotare la banca di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario. Ecco perché vengono previste quattro ulteriori riserve. Una cresciti esponenziale degli impieg
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Publisher
A.A. 2019-2020
18 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andreapaso13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione bancaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Urbani Alberto.