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Coesistenza Scuola Regionale-Università

L'istituzione del diploma universitario di primo livello in Scienze Infermieristiche rappresenta un canale formativo parallelo a quello delle scuole che operano in ambito regionale, ancora attive, che rilasciano diplomi e conservano integro il loro valore abilitante ai fini dell'esercizio professionale. Appena nel 1996 la formazione Infermieristica passa definitivamente ed esclusivamente sotto l'ordinamento didattico Universitario.

1994 - Una Grande Manifestazione in Piazza.

Il 1° luglio del 1994, per le strade di Roma sfilano 50 mila lavoratori della sanità, Infermieri professionali per la gran parte. Una manifestazione che chiedeva più attenzione per il sistema sanitario pubblico, in anni in cui la ricetta privatistica sembrava la soluzione di ogni problema, e soprattutto interventi per una migliore qualificazione delle professioni sanitarie, ovvero i nuovi profili professionali sui quali si discuteva da.

tempo mache tardavano ad arrivare. Ma il lungo corteo romano rappresentò anche un momento di passaggiofondamentale per la costruzione di una nuova e più forte identità professionale: striscioni, cartelli, migliaia dipalloncini mostrarono a tutti che gli Infermieri di oggi erano lontani e diversi dagli stereotipi del passato. Tuttigli slogan ruotavano intorno a questa consapevolezza: “Infermiere qualificato, paziente tutelato”, “E la rispostaarrivò rapidamente, perché pochi mesi dopo, a Settembre, l’allora ministro della Sanità Raffaele Costa firmò ildecreto ministeriale che definiva ruolo e funzioni degli Infermieri professionali.

Dm 739/1994 - Il Profilo Professionale.

Gli Infermieri hanno un nuovo profilo Il profilo professionale è la pietra miliare nel processo diprofessionalizzazione dell’attività Infermieristica. Il decreto ministeriale 739/94 riconosce l’Infermiereresponsabile

dell'assistenza generale Infermieristica, precisa la natura dei suoi interventi, gli ambiti operativi, la metodologia del lavoro, le interrelazioni con gli altri operatori, gli ambiti professionali di approfondimento culturale e operativo, le cinque aree della formazione specialistica (sanità pubblica, area pediatrica, salute mentale/psichiatria, geriatria, area critica). Il profilo disegnato dal decreto è quello di un professionista intellettuale, competente, autonomo e responsabile. Analoga definizione dei campi di attività e delle competenze verrà successivamente stabilita anche per l'Infermiere pediatrico (Dm 70/97) e per altri 20 profili professionali. L'attivazione del profilo si presenta come il banco di prova per verificare la compliance tra le aspirazioni e le potenzialità degli Infermieri, che sono chiamati ad assumere - anche formalmente - la responsabilità di gestire autonomamente il processo assistenziale, dal momento.

decisionale a quello attuativo, valutativo e di confronto.

D.P.R. 23 Luglio 1994, n°.107.

Emerge sempre più l’esigenza di porre particolare attenzione ai conti della sanità, e finalmente viene emesso per la prima volta il P.S.N., elaborato dal Servizio Centrale della programmazione sanitaria, con il D.P.R. 23 Luglio 1994, n.107. Ma comincia pure ad emergere sempre più il riconoscimento del diritto: viene emanato il DPCM 19 Maggio 1995: “Schema generale di riferimento della Carta dei servizi pubblici sanitari”, in riferimento all’Art. n.14 del D.L.vo 502, in cui sono indicate le modalità di stesura della Carta dei servizi da parte di tutte le aziende sanitarie, e adottando lo schema generale di riferimento indicato dal DL 12 Maggio 1995, n.163, convertito dalla Legge 11 Luglio 1995, n.273.

Eguaglianza, Imparzialità, Diritto di Scelta, Partecipazione, Efficienza ed Efficacia.

I modelli devono contenere, in base alla Direttiva P.C.M.

del 27 Gennaio 1994, i principi fondamentali di: eguaglianza, imparzialità, diritto di scelta, partecipazione, efficienza ed efficacia. In essa devono essere indicati i fattori, gli indicatori, gli standard di qualità dei servizi, essendo uno strumento sia di informazione ai cittadini-utenti, sia di garanzia di rispetto degli standard adottati, nonché di previsione di forme di rimborso al cittadino nei casi in cui venga reso un prodotto inferiore allo standard pubblicato. RICERCA E FORMAZIONE. Per quanto riguarda gli altri due elementi ritenuti strategici, la ricerca e la formazione del personale, non si hanno ancora dati che permettano un giudizio sui risultati raggiunti; sicuramente la ricerca riceve fondi molto limitati, mentre la formazione sembra ottenere maggiore attenzione. DIFFORMITÀ CARTE DEI SERVIZI. Le Carte dei servizi, promulgate solo dal 50% delle Aziende, presentano una certa difformità di indirizzo e contenuti, e sono più uno strumentodi informazione dell'offerta dei servizi, che non di valutazione del servizio stesso da parte dei cittadini, rispetto al proprio livello di soddisfazione. Il 56% delle Aziende, però, dichiara di voler realizzare indagini sulla soddisfazione dei cittadini. Sempre secondo la Relazione, emergono varie altre problematiche, tra cui la più evidente riguarda il centralismo Ospedaliero, eredità di una gestione della sanità incentrata storicamente sulla centralità del nosocomio nel sistema sanitario.

RIFORMA BINDI

Nel 1999 abbiamo l'ultima modifica della riforma della sanità, la riforma "Bindi", il D.L.vo n.229 del 19 Giugno. Questa "riforma-ter", mantiene gli enunciati della prima, completa il processo di regionalizzazione della seconda, potenzia il ruolo dei Comuni nella programmazione, e dà loro la facoltà di istituire livelli aggiuntivi di assistenza, con l'obiettivo di progredire nel processo di

integrazione sociosanitaria (in base alla legge le prestazioni socio-sanitarie vengono classificate in: sanitarie di rilevanza sociale, di competenza delle ASL; sociali di rilevanza sanitaria, di competenza dei Comuni; ad elevata integrazione sanitaria, di competenza delle ASL), prefiggendosi di riordinare le forme integrative di assistenza.

LIMITI GRATUITÀ ASSISTENZIALE. Vengono posti maggiori limiti alla gratuità dell'assistenza, introducendo il concetto dei livelli essenziali di assistenza garantiti dal SSN e gratuiti o con partecipazione della spesa, che riguardano:

  • L'assistenza Ospedaliera.
  • Quella Distrettuale.
  • Quella Sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro.

Sono a carico del SSN le prestazioni di servizi che presentano evidenze scientifiche di un significativo beneficio in termini di salute a fronte delle risorse impiegate; e diventa imperativa la valutazione del rapporto costi/benefici.

La Legge 42/99. La legge 42/99 elimina la definizione

di «professione sanitaria ausiliaria» che ci era ancora attribuita fin dal 1934, dal RD n. 1265. La legge 42/’99 (Disposizioni in materia di professioni sanitarie) sancisce che il campo proprio di attività e di responsabilità della professione Infermieristica è determinato: - Dai contenuti del decreto istitutivo del profilo. - Dagli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post base. - Dai Codici deontologici che la professione si dà. La legge 42/’99 i Diplomi non Universitari e i diplomi Universitari vengono resi equipollenti «ai fini dell'esercizio professionale e dell'accesso alla formazione post-base, i diplomi e gli attestati conseguiti in base alla precedente normativa, che abbiano permesso l'iscrizione ai relativi albi professionali o l'attività professionale in regime di lavoro dipendente o autonomo o che siano previsti dalla normativa concorsuale del personale.delServizio sanitario nazionale o degli altri comparti del settore pubblico, sono equipollenti ai diplomi universitari. La Formazione degli Infermieri Dirigenti. La formazione Infermieristica tradizionalmente (dal DPR 128/1969) prevedeva dei specifici corsi di caratteremanageriale per l’Infermiere abilitato a funzioni direttive, che sono stati soppressi con la riforma sanitaria. Anche le Università avevano istituito dei corsi diretti ai fini speciali di carattere dirigenziale, con variedenominazioni, di durata biennale, per la formazione di dirigenti e docenti Infermieristici. Questi corsi sono stati progressivamente disattivati e trasformati in laurea specialistica (ex DM 599/99) e poi inlaurea magistrale (ex DM 270/2004) . La Legge 251/2000 -Laurea Specialistica e Dirigenza. A fissare gli ultimi tasselli al percorso di riordino della professione è la 251/2000 (Disciplina delle professionisanitarie Infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione.

La legge 251/2000 disciplina le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche e della riabilitazione, nonché la professione ostetrica. Questa legge stabilisce che gli infermieri in possesso dei titoli di studio rilasciati con i precedenti ordinamenti possono accedere alla laurea di secondo livello in Scienze Infermieristiche. Passa così, dopo una lunga battaglia della Federazione Ipasvi, il principio dell'equipollenza dei titoli ai fini della prosecuzione degli studi. Ma l'importanza della 251 consiste soprattutto nel riconoscimento "formale" della dirigenza: per gli infermieri si aprono così le porte per l'accesso alla nuova qualifica unica di dirigente del ruolo sanitario.

A tali figure sono attribuite la responsabilità e la gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni, nonché la revisione dell'organizzazione del lavoro incentivando modelli di assistenza personalizzata.

della prevenzione nonché della professione ostetrica" I corsi di Diploma Universitario per Infermiere si trasformano così in laurea triennale e viene prevista la laurea specialistica nelle Scienze Infermieristiche e Ostetriche, a cui accedere sulla base dei crediti acquisiti nella formazione di base. Nella specifica classe di laurea riservata alle professioni sanitarie Infermieristiche e alla professione sanitaria Ostetrica sono collocati i profili dell'Infermiere, dell'Ostetrica e dell'Infermiere pediatrico. DM 270/2004. "Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei" di fatto sostituisce integralmente il precedente decreto. Le Università oggi rilasciano i seguenti titoli:

  1. Laurea (Dottore).
  2. Laurea Magistrale (Dottore magistrale).
  3. Diploma di specializzazione.
  4. Dottorato di ricerca (Dottore di ricerca).

Le Università possono attivare corsi di perfezionamento successivi al

Conseguimento della laurea o della laurea magistrale, che rilasciano il titolo di master universitari di primo o di secondo livello.

Laurea Specialistica "REALTA' CONCRETA".

Dettagli
A.A. 2021-2022
23 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rossellacovi00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi di assistenza infermieristica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Laghezza Francesca.