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CIGARETTE.
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I'm unable to transcribe the text from the image as the image seems to contain just a photograph without visible text. If there is a specific text or description you have in mind, please let me know!STORIA
Il primo caso pubblicitario relativo a questo settore risale al 1798, si tratta di un’immagine in cui viene rappresentato un indiano intento a fumare una lunga pipa riempita col tabacco: ad essere sponsorizzata non è quindi la sigaretta (tra l’altro ancora oggetto sconosciuto all’uomo), ma il particolare uso che gli abitanti del centro America facevano delle foglie di una delle piante più diffuse sul territorio, ossia il tabacco. Deve passare poco più di un secolo per la creazione del primo annuncio pubblicitario a colori di un marchio di sigarette (1901), creato da Pall Mall.
Lucky Strike
una marca di sigarette americane prodotte dalla British American Tobacco, spesso chiamate "Luckies", è diventata un prodotto famosissimo e molto quotato, sia per le sue caratteristiche effettive e per il particolare trattamento del tabacco, sia per una molto apprezzata scelta grafica per il suo merchandising. Questa marca fu introdotta da R.A Patterson nel 1871 come tabacco da masticare e più tardi come sigarette, nel 1905 la compagnia fu acquistata dall'American Tobacco Company, e le Lucky Strike divennero la risposta alle sigarette Camel.
Nel 1917, la marca iniziò ad usare lo slogan "It's Toasted" per informare i consumatori del metodo di lavorazione del tabacco, tostato appunto invece che essiccato al sole. Per questa differente lavorazione, le sigarette Lucky Strike hanno la fama di avere un aroma unico e caratteristico. Il messaggio "L.S.M.F.T." ("Lucky Strike means fine tobacco" - "Lucky Strike è sinonimo di buon tabacco") fu aggiunto sul pacchetto nello stesso anno.
L'originale color verde scuro del pacchetto fu sostituito nel 1942 con il bianco. In una famosa campagna pubblicitaria che usava lo slogan "Lucky Strike Green has gone to war!" - "Il verde delle Lucky Strike è andato in guerra!", la compagnia informava il motivo del cambio di colorazione, causato dal fatto che il rame usato per il color verde serviva per la seconda guerra mondiale. L'American Tobacco in realtà usi il cromo per produrre l'inchiostro verde, e il rame per le finiture d'oro. Ad ogni modo, molto probabilmente, il pacchetto bianco fu introdotto non per aiutare gli sforzi bellici, ma per il costo più basso e la maggiore attrazione che questo nuovo tipo di pacchetto poteva avere per le fumatrici. Nei primi anni sessanta, gli spot televisivi delle Lucky Strike usavano lo slogan musicale "Lucky Strike separates the men from the boys... but not from the girls" - "Le Lucky Strike separano gli uomini dai ragazzi... ma non dalle ragazze". Alla metà degli anni sessanta furono introdotte le Luckies con filtro e negli spot (su giornali e TV) fu usato un nuovo slogan: "Show me a filter cigarette that delivers the taste, and I’ll eat my hat!" - "Mostrami una sigaretta con filtro che abbia un buon sapore e mi mangerò il mio cappello!". Nei giorni caldi, quando il venditore ambulante indossava un cappello, al quale mancava una parte del tetto di mattoni. Il celebre logo di Lucky Strike fu ideato dal designer Raymond Loewy, che creò anche loghi per Exxon, Shell e Coca Cola. Le Lucky Strike furono anche usate nella livrea delle Honda da Hona Racing F1, fino a quando la British American Tobacco decise di uscire dalle competizioni a causa delle leggi contro la sponsorizzazione del tabacco. Furono anche sponsor ufficiale della Suzuki nei campionati motomondiale 500 quando alla guida vi era Kevin Schwantz. Con Lucky Strike Suzuki tenne il mondiale nel 1993.
In Italia le Lucky Strike sono vendute nelle due versioni Original Red, Blue e Silver, e dal settembre 2010 nella variante XT, un formato pocket con pacchetti con parti trasparenti e semitrasparenti. Oltre alla variante Original Red con una combustione lenta. La variante Click & Roll presenta una capsula di menta nel filtro che, rompendosi, permette di variare il sapore della sigaretta facendo acquisire alla medesima un gusto mentolato, dolce e rinfrescante.
Praga. Del marzo 2012 sono commercializzate le nuove varianti di tabacco Lucky Strike Autheniccco, sigarette con i medesimi valori di catrame e nicotina delle altre versioni in commercio, di molto successo la lavorazione del tabacco. Attorno alle Lucky Strike si sono create molte leggende metropolitane, che hanno arricchito la storia di quella che è un mito, uno status quo. La prima afferma che nelle sigarette in passato, era contenuto un filo d'oro. Ma è una variante di questa leggenda afferma che ciò era vero
Nello stesso anno la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica su una proposta di revisione della direttiva 2001/37/CE che riguarda le avvertenze per la salute, i componenti tossici del tabacco. In diversi Paesi, già si utilizzano immagini “shock” di gravi malattie della bocca, di tessuti anneriti e di possibili stati tumorali per stimolare reazioni emotive nei tabagisti e per indurli a smettere di fumare. Ma quale sarebbe il potenziale impatto del nuovo packaging sui fumatori italiani e quali sono stati gli effetti dell’introduzione delle avvertenze testuali nel nostro Paese lo rivela la nuova ricerca: gli scienziati hanno infatti evidenziato che il 47% dei fumatori pensa che la combinazione di scritte e figure realistiche sul proprio pacchetto di sigarette potrebbe meglio dare l’idea dei danni reali del fumo sulla salute ed il 37,7% delle donne dichiara che ne sarebbe impressionata a tal punto da voler cambiare marca. In Italia l’uso di immagini sui prodotti di tabacco sarebbe uno strumento valido nel comunicare i rischi ai fumatori, e in particolar modo alle fumatrici, facendo chiarezza anche su alcuni luoghi comuni.
Per quanto concerne gli effetti dell’introduzione in Italia delle avvertenze testuali sui pacchetti, i ricercatori hanno rilevato una riduzione giornaliera del numero di sigarette, soprattutto nei fumatori oltre i 45 anni d’età, nei tabagisti già motivati a smettere e nei soggetti che consideravano importante la presenza di tali messaggi sul packaging. Il respiro affannoso, l’alito pesante, le rughe sono le condizioni maggiormente lamentate anche dai fumatori più convinti. Seguono i denti gialli, le macchie sulla pelle e il cattivo odore sugli indumenti.
In particolare, le donne sono maggiormente preoccupate per l’invecchiamento della pelle mentre gli uomini avvertono di più il disagio di un respiro affannoso.
Nel giugno 2011, la Philip Morris International ha annunciato che stava usando un trattato di Hong Kong/Australia per chiedere un risarcimento per
(6 episod a film), mentre Miramax ha una media decisamente più alta. In aggiunta, da questo studio è emerso un fatto singolare riguardante l’uso del sigaro: mentre il sigaro è fumato soltanto dal 3% della popolazione, nel 52% dei film se ne riscontra la presenza. Sono state inoltre riscontrate delle differenze di genere in quanto il 94% dei film in cui compare l’utilizzo del tabacco ha un protagonista maschile che fuma. La marca non è neanche un elemento da sottovalutare poiché nel 20% dei film in cui si fuma è esposta una marca specifica di tabacco e la Marlboro presenta il livello più alto di esposizione nei film (in metà dei casi). Ma qual è la percezione che gli adolescenti hanno del fumo sullo schermo al di là del numero di scene in cui il fumo compare?
Per rispondere a questa domanda sono state svolte varie ricerche incentrate intorno alla percezione dell'immagine del fumo nei film da parte degli adolescenti di 12 e 13 anni. Durante le interviste, molti di essi hanno sostenuto che la presenza del fumo nei film riflette la realtà. Attraverso le immagini della percezione fumosa si comunica anche il possibile significato affidato al fumo ad esempio mostrandolo come un efficace mezzo per alleviare lo stress o un segno di indipendenza, divertimento, potere e ribellione.
I dati empirici mostrano che la presenza di una attrice famosa fumante sullo schermo può influenzare i comportamenti di salute degli adolescenti. Uno studio ha dimostrato che le attrici famose fumano due volte di più nel film di un’adolescente giovanile. Il singolare studio rivela anche che più gli adolescenti vedono fumare nei film, più tendono a provare la prima sigaretta: gli adolescenti con il più alto livello di esposizione ai film più esposti erano più propensi a provare due volte o meno a cominciare a fumare rispetto ad adolescenti che avevano un'esposizione minima.
In un’altra ricerca è stato chiesto a 6252 adolescenti di indicare la loro celebrità preferita. È emerso che gli adolescenti che non avevano mai fumato e che preferivano attori cinematografici che fumavano (sia sullo schermo che nella propria vita privata) erano più propensi a fumare gli anni successivi.