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Ciò avveniva lasciando a riposo la terra per un periodo detto “maggese”, durante il
quale bisognava comunque rivoltare il terreno e tenerlo libero dalle infestazioni.
Questo sistema faceva sprecare le terre lasciate a maggese, e non era più possibile in
un periodo in cui la popolazione stava aumentando e insieme ad essa la domanda.
Soluzione: eliminazione del maggese e inserimento nelle rotazioni continue di
leguminose e foraggi, che rendevano più fertile il terreno e fornivano cibo. Inoltre, le
piante foraggere permisero di produrre il mangime per gli animali d’allevamento,
che da questo momento furono tenuti nelle stalle anziché a pascolo, lasciando liberi
nuovi campi coltivabili.
- Per ridurre i costi delle spese delle recinzioni, nel 1801 venne emanato l’atto sulle
“enclosures”: venne imposto l’obbligo di recintare i propri campi a tutti i proprietari
terrieri, ma ciò era dispendioso e solo i grandi e ricchi proprietari potevano
permetterselo; perciò i piccoli proprietari spesso vendevano i loro appezzamenti e si
trasformavano in fittavoli o in braccianti agricoli, contribuendo alla crescita della
grande proprietà. Fittavolo: i grandi proprietari affidavano le loro terre a fittavoli
capaci, i quali investivano capitale e si servivano dei braccianti salariati per i lavori
agricoli.
• Dei trasporti: migliora la capacità di circolazione, grazie al miglioramento delle
strade inglesi, la cui manutenzione venne affidata a società private che percepivano
un pedaggio dagli utenti e, soprattutto, dalla ripresa del sistema di ricostruzione
Romano delle strade all’inizio dell’XIX sec.
Dal punto di vista tecnologico, fu possibile grazie all’invenzione della macchina a vapore –
utilizzata nel settore tessile e poi in quello meccanico – e dalle nuove tecniche di fusione
nel settore siderurgico. La comparsa della fabbrica e l’affermazione del lavoro salariato
costituirono il più importante mutamento sociale dell’epoca.
Finanziamento nella prima rivoluzione: la prima rivoluzione industriale fu relativamente
“poco costosa”, nel senso che non erano necessari molti capitali per avere un’attività
produttiva, essendo basso sia il costo delle macchine sia della manodopera.
Gli imprenditori privilegiavano l’autofinanziamento, cioè reinvestivano nell’azienda una
parte degli utili. Altre volte si ricorreva alla creazione di società in accomandita con
parenti e amici, desiderosi d’impiegare i propri capitali. Infine, a partire dagli anni Trenta
del XIX sec, si cominciarono a rivolgere al mercato, sul quale collocavano le obbligazioni
che erano in grado di emettere.
Quando necessitavano di denaro per l’acquisto delle materie prime e/o per i salari degli
operai, intervenivano le banche, che li finanziavano mediante lo sconto di cambiali a tre
mesi. Nel 1821 la Gran Bretagna adottò ufficialmente il “gold standard” e nel 1833, infine,
una legge dichiarò le banconote della Banca d’Inghilterra “moneta a corso legale”.
Fu una rivoluzione quantitativa: le quantità prodotte con le stesse ore di lavoro di prima
aumentarono esponenzialmente.
Seconda rivoluzione industriale (1850-1914)
Caratteristiche:
- Espansione della produzione agricola e dei beni di consumo
- Nuove forme e fonti di energia (carbon fossile, petrolio, elettricità)
- Rivoluzione dei trasporti (treni, navi, automobili, areoplani)
- Incremento demografico
- Affermazione dell’industria
- Borghesia come classe dominante
- Uso mobile della macchina a vapore
- Crescita “a macchia di leopardo”
Oltre a numerosi cicli brevi di Juglar, si susseguirono due cicli di Kondratiev; in tutto, si
verificarono due fasi di espansione e una soltanto di recessione, perciò l’intero periodo fu
caratterizzato da uno sviluppo in positivo dell’economia.
Primo ciclo di Kondratiev: 1849-1896
Fase d’espansione (1849-1873
): contraddistinta dall’incremento dei prezzi e della
produzione dell’oro, dall’introduzione di innovazioni e dalle scoperte scientifiche e
tecnologiche.
Un incremento moderato dei prezzi porta a maggiori profitti e utili per le imprese, facendo
aumentare i salari dei lavoratori e dunque gli investimenti nonché i consumi. Tutto ciò
porta ad un vantaggio nella vendita di molti beni e fa sviluppare l’attività produttiva e, per
conseguenza, anche l’occupazione.
Nel periodo in esame vi fu un rapido sviluppo in tutti i settori, grazie alle seguenti
motivazioni:
a. Affermazione internazionale del libero scambio
b. Sviluppo dei mezzi di trasporto, tanto della rete ferroviaria mondiale (che aumentò
di 10 volte tra il 1850 e il 1880) quanto della navigazione marittima, con l’impiego
delle navi a vapore che presero il sopravvento, garantendo una navigazione più
rapida e sicura. Questa rivoluzione abbassò i costi di trasporto e favorì il commercio
internazionale e la produzione industriale.
c. Maggiore disponibilità d’oro. Scoperta di giacimenti in California, Canada,
Australia e Nuova Zelanda. Non vi fu inflazione perché ora la produzione e i traffici
in continua crescita necessitavano di una maggiore quantità di mezzi monetari.
Inoltre, col fatto che le banche cominciavano a emettere banconote, le servivano
riserve monetarie per cambiarle in moneta.
d. Incremento demografico. La popolazione mondiale aumentò del 40% circa, quella
europea addirittura del 67% e raggiunse il suo peso demografico massimo alla
vigilia della prima guerra mondiale.
Fase di depressione (1873-1896) : nel 1873 iniziò un lungo periodo di crisi che prende
il nome di “Grande depressione”. Fu causato da:
- Aumento dell’offerta dei prodotti agricoli e di quelli industriali, che non si
riuscivano a collocare sul mercato per la deficienza di domanda.
- Crisi agraria europea, in seguito alla riduzione dei prezzi di trasporto grazie al
miglioramento nella rete ferroviaria e della navigazione, che fece entrare sul
mercato agricolo anche gli Stati Uniti e la Russia, abbassando drasticamente la
competitività dei Paesi europei.
- Diminuzione della produzione dell’oro. A partire degli anni ’70, le riserve in
California e Australia cominciarono ad esaurirsi, provocando una diminuzione della
produzione aurifera. Per i successivi vent’anni, l’offerta di oro si mantenne
costantemente inferiore alla domanda di circolante, contribuendo alla diminuzione
dei prezzi.
Va ricordato che questa fase recessiva s’inseriva in un trend positivo di tutta l’economia; la
depressione non toccò allo stesso modo tutte le nazioni, anzi Stati Uniti e Germania
proprio in quegli anni accelerarono il proprio sviluppo economico.
Principale conseguenza di questa fase depressiva fu l’allargamento dell’espansione
coloniale europea in Africa e Asia per la conquista di nuovi mercati.
Secondo ciclo di Kondratiev (1896-1950)
La “belle époque” (1896-1914) : prezzi, salari, profitti, investimenti e produzione di oro
continuarono a crescere. Fu una rivoluzione qualitativa oltre che quantitativa: non solo la
produzione aumentava senza sosta, ma l’essenza stessa dei prodotti era radicalmente
diversa da quella delle precedenti rivoluzioni, grazie all’avanzamento in settori come la
chimica e la metallurgia. Ciò fu possibile grazie all’introduzione di nuovi fonti e forme di
energia, del petrolio (scoperto dall’americano Edwin Drake nel 1859) e dell’elettricità.
prima forma di economia mondiale
Si venne costituendo una , che assicurò una
sostanziale libertà di movimento di merci, capitali, uomini. La nuova fase di espansione
venne percepita da tutto il mondo, e questo periodo, definito “belle époque”, venne vissuto
dai contemporanei con grande fiducia nel progresso e nel futuro, confidando nelle
conquiste della scienza e della tecnica.
La crescita fu favorita da grappoli di innovazioni, che hanno determinato l’aumento degli
investimenti, del reddito, della domanda globale, dei prezzi e della produzione, e
dall’incremento dell’estrazione dell’oro grazie alla scoperta di nuovi giacimenti, facendo
addirittura triplicare la produzione del metallo prezioso rispetto a quella del 1873-95. I
potenziali effetti negativi furono assorbiti dal contemporaneo accrescimento dell’offerta, e
nel frattempo una maggiore stabilità monetaria fu assicurata, fino alla prima guerra
mondiale, dall’adozione del “gold standard” da parte di tutte le altre nazioni.
Fenomeno demografico: La popolazione continuava a crescere e il tasso di natalità e
quello di mortalità si approssimavano all’equilibrio, allungando la prospettiva di vita.
L’incremento demografico provocò una sovrappopolazione delle campagne europee: una
parte della popolazione dovette abbandonare le campagne per trovare fortuna altrove. Ciò
comportò:
- Fenomeno dell’urbanesimo
- Emigrazione
L’emigrazione fu, dunque, un’altra delle conseguenze della rivoluzione industriale e
dell’esodo dalle campagne. In genere agirono sul migrante motivi di espulsione (cattive
condizioni economiche, sfuggire a persecuzione politiche o religiose, migliorare le proprie
condizioni) e motivi di attrazione (nuove possibilità economiche, presenza di familiari o
compaesani su cui contare).
Nel periodo della seconda rivoluzione industriale, lasciarono l’Europa circa 50 milioni di
persone. A partire dalla prima guerra mondiale, il fenomeno delle migrazioni si ridusse a
causa del conflitto, della Grande depressione e delle politiche restrittive dei governi. Una
novità, dopo le due guerre, fu l’apparizione di un particolare tipo di migrazione: i profughi,
costretti ad abbandonare le loro terre per sfuggire agli eventi bellici o alle persecuzioni.
Trasporti: la rivoluzione dei trasporti s’intensificò durante la seconda rivoluzione
industriale, trasformando completamente il modo di muoversi degli uomini e dando un
forte impulso al commercio e alla produzione.
- Rete stradale: pochi progressi, ma vennero migliorate e rese più sicure;
- Rete ferroviaria: raggiunse i risultati più incredibili, entrando definitivamente a far
parte del paesaggio del vecchio e del nuovo continente.
- Automobile: anche se nella prima metà del XIX sec se ne erano già costruite, solo
con l’invenzione del motore a scoppio riuscì ad affermarsi. La produzione era già
iniziata prima della Grande guerra, ma fu dopo di quest’ultima che aumentò,
innescando un processo a catena con tutte le industrie collegate (delle gomme, del
vetro, ecc.) e dando impulso alla costruzione di nuove strade.
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