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CARATTERISTICHE DEL DOLORE ADDOMINALE
Bisogna vedere per prima cosa se è insorto all'improvviso o un po' alla volta, il dolore
che insorge gradualmente e poi si aggrava fa pensare ad un'appendicite, il dolore che
insorge all'improvviso è tipico della perforazione, come una pugnalata. La
localizzazione del dolore e l'irradiazione (posteriormente, anteriormente) è molto
importante. Nel caso della pancreatite e dell'ulcera duodenale è irradiato
posteriormente. La tipologia di dolore, può essere trafittivo (come una pugnalata),
gravativo (un senso di peso), urente (bruciore, come il fuoco, tipico della gastrite,
reflusso gastroesofageo), crampiforme (intermittente, come un crampo, tipico della
colica, non sempre continuo, riprende e ricomincia), costrittivo (come una morsa). La
durata può essere continua (fa pensare ad uno stato infiammatorio o di ischemia,
perché se c'è un ostacolo di circolazione il problema rimane, così come nelle
infiammazioni), intermittente (dovuto allo spasmo di un viscere cavo, che si contrae e
si rilascia con l'andamento della peristalsi, tipico nelle coliche renali, biliari,
intestinali). L'evoluzione nel tempo, se ha risposto o meno alla terapia sono altri
aspetti da tenere in considerazione.
SEMEIOTICA
Il paziente può essere irrequieto in caso di dolore colico (intestinale o renale), è
immobile nel caso della peritonite, in decubito laterale con le cosce flesse. Il polso
può essere aumentato (tachicardico, per via della febbre, dell'emorragia), sinusale a
causa del dolore. Nel caso di un emorragia c'è una diminuzione della volemia, per cui
c'è un aumento della frequenza cardiaca per mantenere un adeguato afflusso agli
organi vitali. Un paziente che ha molto sanguinato è spesso tachicardico. Anche nelle
infezioni ci può essere tachicardia. Se un paziente ha un polso normale,
verosimilmente in quel momento non sta sanguinando. Se il polso è irregolare
bisogna domandare se ha la fibrillazione atriale, è una contrazione anomala,
incoordinata dell'atrio, che fa ristagnare il sangue nell'atrio. Il paziente che è seguito
dal cardiologo e lo sa, fa una terapia per prevenire la trombosi atriale, che può far
creare degli emboli che vanno al ventricolo sinistro, all'aorta, poi al cervello, negli
arti inferiori, nell'addome. La pressione arteriosa può essere aumentata se quello è
iperteso o se è nervoso per il dolore. Può essere ipoteso se ha volemia, emorragia o
una sepsi. L'ipovolemia può anche essere legata ad un occlusione intestinale, in cui i
liquidi ristagnano all'interno dell'intestino. Il paziente può essere ipoteso in modo
grave o può essere all'inizio di questa evoluzione, allora nel momento che sta sdraiato
questo fatto viene compensato, nel momento in cui si alza ci possono esser dei
collassi. La frequenza respiratoria può essere aumentata per un problema polmonare
come la polmonite (c'è una parte del parenchima che non funziona, quindi aumenta la
ventilazione) o un paziente può avere un respiro superficiale perché ha una minore
escursione diaframmatici da distensione addominale o da peritonite(ascesso
subfrenico). Molto importante è valutare lo stato della cute e delle mucose, per
valutare problemi di disidratazione (cute disidratata, bocca e lingua asciutte), anemia,
ittero, cianosi. Il paziente non può assumere liquidi; nelle gastroenteriti acute
l'infezione virale determina il vomito e la diarrea e non riesce ad idratarsi perché
come beve vomita.
La percussione ha di solito un suono timpanico, normalmente, perché c'è gas. Un
addome che contiene tanto gas è un addome meteorico e alla percussione avrà un
suono ipertimpanico. Possiamo avere un addome globoso per presenza di liquido,
aumento di aria. Se il suono sarà timpanico vuol dire che c'è un aumento di aria, se
c'è un soffio ci sarà liquido, oppure se c'è una tumefazione come un parenchima, ci
sarà un soffio. Nella perforazione il segno caratteristico è la scomparsa dell'aria di
ottusità epatica. L'ascoltazione può evidenziare un aumento della peristalsi, che
avviene quando c'è un ostacolo nell'intestino che cerca di forzarlo, nelle
gastroenteriti, nelle diarree aumenta la peristalsi. La peristalsi all'inizio è metallica
perché fa risuonare il liquido che ristagna all'interno dell'intestino, poi si esaurisce e
diventa torbida, in caso di peritonite, in cui c'è la paralisi della muscolatura lisca
quindi assenza di peristalsi. All'ascoltazione possiamo anche mettere in evidenzia la
presenza di soffi, cioè dei rumori che sono sincroni con l'attività cardiaca, cioè
contemporanei all'attività cardiaca. Questi soffi sono determinati dal passaggio del
sangue attraverso un restringimento dell'arteria. Se c'è un restringimento dell'arteria
mesenterica superiore il sangue, passando attraverso questo restringimento, fa un
flusso turbolento che si può ascoltare con il fonendoscopio. C'è per prima cosa
un'ispezione completa del paziente e per fare questo bisogna spogliare adeguatamente
il paziente, per vedere la forma dell'addome, se l'addome è simmetrico, se ci sono
cicatrici chirurgiche (recidiva di cancri dello stomaco), meteorismo, se sono presenti
ernie inguinali, laparoceli (successive a interventi chirurgici). Dopo interventi la cute
si salda per prima,ma la parete muscolare può cedere se quel paziente fa sforzi o si
ingrassa, reticoli venosi superficiali. Un addome che si trova globoso può essere tale
per la presenza di arai nell'intestino, dell'ascite, o per la presenza di una massa
endoaddominale (liposarcoma).
La palpazione va fatta partendo lontano dal sito del dolore con le mani calde, con
manovre delicate per individuare il punto il cui il dolore è più forte. Si deve vedere se
c'è la contrattura involontaria (segno di Blumberg) e la presenza di masse dolorabili o
no, pulsanti o no. Una massa pulsante è una massa che pulsa con le pulsazioni
cardiache, è un aneurisma dell'aorta addominale. Nelle masse bisogna sempre
esprimere la sede, le dimensioni, la consistenza (dura, mole, parenchimatosi), cercare
di capire i limiti. Vengono in aiuto il segno di Blumberg (del rimbalzo), il segno di
Murphy o dolore e arresto inspiratorio quando si esercita la pressione sul punto
cistico (all'incrocio tra il margine laterale del muscolo retto di destra e l'inserzione
sull'arcata costale). Il segno di Mc Burney si fa nella diagnosi dell'appendicite, è un
dolore sul punto di Mc Burney, vale a dire a metà della linea che unisce la spina iliaca
anteriore superiore all'ombelico. È un dolore alla pressione, non al rilascio a
determinare la diagnosi di appendicite. Il segno di ileopsoas è un dolore alla flessione
della coscia, trattenuta dall'esaminatore.
L'esplorazione rettale va fatta in tutti i casi di dolore addominale. Nell'esplorazione
rettale si possono mettere n evidenza un alvo aperto a feci e/o gas; se ci sono feci è
perché il paziente non ha evacuato, mentre se non ci sono (se l'alvo è chiuso) è segno
di ostacoli, tipo fecalomi oppure si ha un tumore che ha chiuso l'intestino, o ancora,
dei diverticoli infiammati che hanno chiuso l'intestino e non arrivano le feci
nell'ampolla rettale. Se il paziente dice che non va di corpo da diversi giorni, ha
dolore, ha le feci dure, ha un fecaloma in questo caso. In caso di emissione di sangue
si può apprezzare la presenza di una neoplasia. In ogni caso, un occlusione intestinale
è un problema che può portare a morte. Il paziente può avvertire dolore alla
palpazione della prostata, che si trova nell'uomo davanti alla parete anteriore del
retto. La prostata può essere aumentata di volume in un'ipertrofia prostatica, dura in
caso di tumore. Si può anche avvertire dolorabilità del Douglas, che è la parte più
bassa del peritoneo se il paziente è in piedi, dove si vanno ad accumulare i liquidi.
Nella perforazione gastrica, il liquido che si riversa nella cavità peritoneale finisce nel
Douglas. Anche in una gravidanza ectopica il sangue si riversa l', come pure se c'è
una rottura di una cisti. Il Douglas è quel cavo che si forma per la riflessione del
peritoneo parietale che riveste posteriormente l'addome e risale a livello pelvico al di
sopra della vescica. Attraverso il retto si può andare a sentire se c'è del liquido
infiammatorio accumulato lì che evoca dolore.
L'esplorazione vaginale consente di evidenziare se c'è una malattia infiammatoria
pelvica perché in genere tutti i tessuti circostanti sono infiammati, non solo alcuni
isolatamente. Si possono evidenziare cisti ovariche emorragiche, gravidanza
extrauterina, torsione dell'annesso (una cisti ovarica determina una pesantezza
dell'ovaio che si torce su se stesso, si ha un difetto di vascolarizzazione e l'insorgenza
del dolore).
CAPITOLO 3: LE EMORRAGIE DIGESTIVE
Le emorragie digestive sono qualsiasi sanguinamento che si manifesta nel sistema
digerente. Possono essere:
•acute, che insorgono all'improvviso. Sono spesso gravi e mettono a
rischio la vita del paziente. A seconda della quantità di sangue che viene
perso, si può avere uno shock ipovolemico, perché il cuore non riesce
più a garantire una quantità di sangue adeguata per tutto l'organismo in
quanto è proprio diminuito il sangue. Si ha ipotensione e quindi anche il
rene può non filtrare più ed il paziente diventa oligo o aurico, cioè urina
poco o non urina per niente, ma non perché ci sia un danno renale, ma
perché è diminuito il liquido che circola nei vasi. Il paziente che ha una
situazione del genere viene in ospedale perché necessità di bloccare la
sua emorragia e di ripristinare la quantità di liquidi e di sangue
necessaria, altrimenti si instaura un insufficienza renale da ipoafflusso.
Gli organi vitali, che devono mantenere un corretto flusso di sangue
arterioso sono il cervello, il cuore ed i reni. Se non arriva sangue al
cervello, c'è la perdita di coscienza, poi morte perché vengono interessati
i centri del respiro, e non solo. Se non arriva al sangue al cuore si ha
ischemia ed infarto. Se non arriva sangue al rene si ha un danno renale
ed una morte più ritardata.
•croniche, in genere di minor quantità, ma che in genere durano di più
n