CICLO MONETARIO.
1.000 che, tradotto in giorni, può essere un ciclo monetario di 900.
CCN = Ciclo monetario x fatturato / 360
Il ciclo monetario è un modo alternativo per rappresentare il capitale circolante netto, tradotto in termini di giorni.
Se il CCN è positivo, il ciclo monetario sarà positivo.
Se dico che il mio ciclo monetario è 90 gg vuol dire che la durata del mio investimento nel circolante è 90 gg,
che significa che la durata media di crediti, magazzino al netto della durata media dei debiti commerciali è 90 gg,
che significa che la mia gestione corrente funziona così: oggi pago il fornitore e incasso dal cliente tra 90 gg.
Ecco il mio fabbisogno finanziario. Chi mi consente di pagare oggi il fornitore se incasso tra 90 gg? La banca.
Tanto maggiore è il ciclo monetario, tanto maggiore sarà il fabbisogno finanziario. L’impresa cercherà quindi di
minimizzare il ciclo monetario.
Se il ciclo monetario è pari a 0 significa che la mia gestione corrente si autofinanzia.
Avere un ciclo monetario negativo vuol dire incassare oggi e pagare domani. È il caso della GDO. Non solo non
avrei un fabbisogno finanziario, ma avrei della liquidità. Il mio problema non sarebbe come finanziare il CCN, ma
come investire questa liquidità perché se rimane nel cc non mi rende nulla. Nella GDO il direttore finanziario è
bravo se investe bene tutta la liquidita che incassa subito.
Le situazioni più diffuse sono quelle in cui le imprese hanno un CCN, e quindi un ciclo monetario, positivo.
Il CCN dipende da 2 variabili: ciclo monetario e fatturato. Supponendo che un’impresa abbia ottimizzato il ciclo
monetario, il fabbisogno finanziario dipende dal fatturato. Se vendo di più ho un CCN più alto e quindi un
fabbisogno finanziario più alto e quindi aumenta il debito perché mi indebito di più con la banca per coprile il
fabbisogno finanziario..
1 mercoledì 22 febbraio 2017
FABBISOGNO FINANZIARIO
L’equazione elementare che spiega l’equilibrio tra fonti e impieghi è espressa dalla seguente formulazione:
CI = CF + CCN = CP + (CT + CT )
BT MLT
Si osserva che il CCN si può esprimere in termini di gap tra tempi medi d’incasso dei crediti commerciali, tempi
medi di giacenza di magazzino e tempi medi di pagamento dei debiti di gestione e quindi, in sintesi, in termini di
ciclo monetario. Il fabbisogno finanziario relativo all’are caratteristica è il CAPITALE INVESTITO, ovvero la somma di
capitale fisso e CCN! ⇢
L’impresa produce risorse finanziarie che possono essere quantificate utilizzando il concetto di CASH FLOW
cash flow della gestione corrente (autofinanziamento) è la liquidità prodotta dalla gestione corrente. La misuriamo
come MOL (differenza tra ricavi e costi della gestione corrente) ± la variazione del CCN (crediti + rimanenze -
debiti correnti). ±
Cash flow della gestione corrente = MOL variazione CCN
Se il CCN è aumentato di 100 vuol dire che ha assorbito liquidità per 100. Per dire che il cash flow coincide con il
MOL dovrei presupporre una variazione del CCN pari a 0.
⇢
Se il CCN diminuisce ho smobilizzato il circolante.
Se un’impresa non ha un cash flow adeguato come farà a rimborsare un prestito dato che non produce
liquidità? Un cash flow positivo è una condizione praticamente necessaria per chiedere un prestito o un fido.
Il cash flow lo si può anche considerare prendendo in considerazione anche la gestione del capitale fisso,
tenendo in considerazione quindi gli eventuali investimenti e disinvestimenti.
±
Cash flow della gestione caratteristica = cash flow della gestione corrente variazione CF
La liquidità, comunque, per essere considerata positiva deve essere prodotta con la gestione corrente, non con
smobilizzi di immobilizzazioni una tantum. Se, invece, nonostante gli investimenti il cash flow rimane positivo
significa che l’azienda ha liquidità sufficiente anche per rimborsare un eventuale prestito.
⇢
Dove va a finire questo cash flow? Oltre alla gestione caratteristica abbiamo la che
gestione finanziaria,
assorbe parte della liquidità perché devo pagare gli oneri finanziari. A quel punto, tenuto conto della gestione del
CF e del fatto che devo remunerare i finanziamenti, quello che resta è un fabbisogno o un surplus. Questo non
è il punto finale della gestione della liquidità perché ci sono altre aree che possono incidere, ad esempio le uscite
che nascono dagli investimenti in CF.
Fabbisogno/surplus = cash flow della gestione caratteristica - oneri finanziari netti
Nel valutare la liquidità devo tener conto che della liquidità è uscita perché ho comprato un macchinario, ma
anche del fatto che per comprarlo ho chiesto un mutuo che ha comportato un’entrata di liquidità, ma anche che
su questo mutuo devo pagare delle rate di rimborso (uscite di liquidità). In realtà il mio fabbisogno o surplus
dipende quindi anche dalla mia gestione dei finanziamenti a m/l termine e dei mezzi propri (potrei aver distribuito
dividenti ai soci = uscita di cassa). ±
Variazione di liquidità = fabbisogno/surplus varia debiti finanziari a m/l e capitale proprio
A questo punto la domanda è: se alla fine ho un risultato con segno “-“ dove lo vedo? Ipotizzando che l’impresa
abbia un unico conto corrente, se vado a vedere il saldo al 01/01, è comprensivo anche del fabbisogno/surplus di
liquidità, perché mi va a generare una variazione dei debiti finanziari a breve termine.
Se alla fine c’è un fabbisogno la banca deve capire il motivo: se è perché l’azienda distrugge liquidità è un
problema, ma se il motivo è riconducibile magari ad investimenti il problema è relativo perché significa che
l’azienda ha delle prospettive future.
2 mercoledì 22 febbraio 2017
La gestione della tesoreria significa far fronte alle differenze tra entrate e uscite nel tempo. Quindi potrei avere
totale delle entrate > totale uscite. Può essere una situazione negativa nel momento in cui le uscite arrivano
appena dopo l’estratto conto e quindi la banca serve per far fronte a queste spese.
OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO
Esamineremo le operazioni secondo vari aspetti:
Forma tecnica → ogni operazione bancaria corrisponde ad un contratto e parlare di forma tecnica significa
chiedersi quali sono le che vengono poi inserite nel contratto che la banca
caratteristiche delle singole operazioni
stipula col cliente. La classificazione che dobbiamo utilizzare è quella che distingue tra prestiti monetari e crediti di
firma. Questa distinzione l’abbiamo già esaminata quando abbiamo detto che la banca è soggetta a dei rischi e
deve segnalare le sue posizioni di rischio, chiamate così perché la anca assume un rischio non solo quando
concede direttamente un finanziamento, ma anche quando garantisce un cliente.
- ⇢ operazioni di finanziamento in cui la banca eroga dei fondi direttamente al cliente. Il
Prestiti monetari
rischio è che il cliente non rimborsi il finanziamento e non paghi gli interessi
- ⇢ operazioni di finanziamento in cui la banca garantisce per il cliente, il quale utilizzerà
Credito di firma
questa garanzia per ottenere un finanziamento. Il rischio è che se il cliente non paga il creditore, il creditore
si rivale sulla banca.
Scadenza/destinazione → parlando di circolante o capitale fisso ci stiamo rivolgendo alle imprese.
- ⇢ finalizzate al finanziamento di capitale circolante. Un’operazione è a breve termine quando
Breve termine <
ha una scadenza 18 mesi
- ⇢ finalizzate al finanziamento di capitale fisso. Un’operazione è a medio termine quando
Medio/lungo termine >
ha una scadenza Un’operazione è a lungo termine quando ha una scadenza
da 18 mesi a 5 anni. 5 anni.
segmento di clientela → esamineremo le operazioni di finanziamento destinate alle imprese e di quelle destinate
ai consumatori. Vedremo che la stessa operazione può essere fatta con i diversi tipi di clientela, solo che c’è una
tutela specifica per i consumatori.
- Consumatori
- Imprese
REGOLAMENTAZIONE
- ⇢ è un tema legato all’attualità. Dato che siamo in Europa, come stato non possiamo
Crediti agevolati
concedere agevolazioni alle imprese italiane. Attualmente i finanziamenti agevolati sono gestiti a livello
Significa individuare dei settori di attività o delle aree geografiche meritevoli di essere supportate
regionale.
dal punto di vista finanziario. L’imprenditore che vuole investire in quell’area può ottenere delle agevolazioni
e quindi servono per incentivarlo ad aprire un’attività in quel luogo piuttosto che in un altro. Si parla di
crediti e non di operazioni particolari perché qui non centra la forma tecnica. è la stessa operazione fatta
con le modalità ordinarie, solo che con un’agevolazione (può essere anche un mutuo agevolato). Le
agevolazioni sono di 2 tipi: ⇢
a. concessione di un posso fare un mutuo e su quel mutuo non
contributo in conto interessi
pagherò il tasso di mercato alla banca, ma un caso più basso. La banca poi riceverà dalla
regione un contributo in conto interessi. La banca non ci rimette nulla.
⇢
b. concessione di un la regione dice a fronte di un investimento x, il
contributo in conto capitale
30% lo metto io e l’imprenditore si fa carico dell’altro 70%.
3 mercoledì 22 febbraio 2017
- ⇢ sono operazioni rivolte a determinati settori dell’economia. Uno dei settori dell’economia
Crediti speciali
più importanti è l’edilizia e parleremo del credito fondiario. Un’altra area importante è quella delle opere
pubbliche e parleremo del credito alle opere pubbliche. In Italia è importante anche il peschereccio (credito
peschereccio). Chi opera in questi settori ha una regolamentazione quando si finanzia che tende ad
avvantaggiarlo e a tutelarlo meglio perché si ritiene che questi settore siano settori fondamentali.
Forme di finanziamento del capitale circolante tramite crediti per cassa:
⤏ l’operazione di finanziamento dovrebbe estinguersi alla fine dello specifico ciclo produttivo
Autoliquidanti
• (acquisto - trasformazione - vendita). Sono le operazioni di (operazioni sbf, di sconto,
SMOBILIZZO DEI CREDITI
di factoring, di anticipo su fatture) e le operazioni di che rappresentino componenti del
ANTICIPAZIONE SU BENI
capitale circolante (anticipazione su merci o su documenti che rappresentano merci). Sono le più adatte al
finanziamento del fabbisogno ciclico. Qualora il fabbisogno sia legato soprattutt