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LE MOTIVAZIONI
L'argomento che tratteremo oggi riguarda “ Le motivazioni”.
La maggior parte delle azioni che accompagnano la nostra giornata sono guidate da scopi
precisi, da precise ragioni. Queste ultime rappresentano la motivazione per la quale noi ci
comportiamo in un determinato modo.
La motivazione prevede diversi livelli di attivazione: Istinti, Pulsioni e incentivi.
In psicologia con il termine istinto ci si riferisce ad un impulso innato a un certo
comportamento, innescato da determinati stimoli ambientali. Accanto all'istinto si può
considerare il concetto di pulsione, ovvero la dimensione psicologica di un bisogno
fisiologico. Le pulsioni forniscono dunque “energia” al comportamento, attivano le persone
all'azione per perseguire degli scopi. Esse sono temporanee, in quanto generalmente dopo
che il bisogno che ne sta alla base è stato in qualche modo soddisfatto, la pulsione stessa
sparisce. Gli incentivi psicologia sono stimoli esterno(“ricompense” tangibili quali cibo,
denaro, o premi) o interni all'individuo (sensazioni gradite),che possono attivare, intensificare
o motivare un determinato comportamento. Essi possono incidere (aumentandole o facendole
diminuire di intensità) sulle pulsioni a raggiungere determinati scopi.
Possiamo distinguere le motivazioni in motivazioni biologiche ( o primarie ), le quali fanno
riferimento ai bisogni fisiologici; e motivazioni psicologiche ( o secondarie) collegate ai
valori, alle credenze, alla personalità dei singoli individui.
Tra le motivazioni biologiche troviamo la sensazione di Fame.
Fame ---> Come tutti sappiamo, gli organismi hanno la necessità di accumulare energia e
quindi di assumere cibo. All'interno del nostro corpo abbiamo delle riserve energetiche; prima
che esse si esauriscono scattano al nostro interno dei meccanismi di allarme, che si
manifestano nella fame.
n genere si pensa che le sensazioni di pienezza e di vuoto abbiano origine nello stomaco, ma si
è osservato che persone cui è stato rimosso chirurgicamente lo stomaco provano ugualmente
sensazioni di fame e introducono una normale quantità di cibo. A stimolare la fame dunque,
potrebbe essere la quantità di glucosio presente nel nostro sistema circolatorio; mentre,
Un fattore candidato alla sazietà potrebbe essere un ormone, la colecistochinina, prodotta
dall’intestino tenue subito dopo pranzo.
Dati sperimentali recenti indicano l’esistenza di zone del cervello che attivano o inibiscono il
comportamento alimentare. I centri della fame e della sete sono posti nell’i potalamo, in
particolare una specifica area posta nell’ipotalamo laterale è stata identificata come area
eccitatoria delle attività del mangiare Un’altra area specifica dell’ipotalamo, il nucleo
ventromediale, sarebbe stata identificata come “centro della sazietà”, in quanto la sua
stimolazione fa cessare l’attività del mangiare. Esperimenti sui ratti hanno dimostrato che una
distruzione dell’ipotalamo laterale determina l’assenza di fame, mentre la sua stimolazione
determina l’assunzione di cibo anche in un animale sazio. Al contrario, una lesione del nucleo
ventromediale produce una esagerata voracità dell’animale, , mentre la stimolazione elettrica
dello stesso centro inibisce l’assunzione di cibo anche in ratti affamati.
La quantità di grassi assunta può ,a volte ,essere superiore a quella necessaria : quando il 30%
del nostro peso corporeo sarò composto da grassi si parlerà di obesità.
Un'altra motivazione biologica importante è rappresentata dalla sete.
Sete ---> La sensazione di sete provoca più disagio della sensazione di fame ed è anche noto
che si può sopravvivere a lungo senza cibo, solo pochi giorni senza acqua.
I meccanismi che provocano sensazione di sete sono localizzati nell’ipotalamo laterale. Lesioni
di quest’area interferiscono in modo grave e persistente con l’introduzione di liquidi. La
stimolazione di questo centro provoca il bere. Anche l’area preottica (posta nella parte frontale
dell’ipotalamo) è implicata nella sete; la sua stimolazione attiva l’assunzione di liquido. Affinché
l’ipotalamo regoli l’assunzione di liquido, intervengono due meccanismi indipendenti, uno
basato sugli osmorecettori e l’altro sui recettori volumetrici. Il primo (intracellulare)
risponde alla quantità di fluido contenuto all’interno delle cellule nel corpo; Il secondo
(extracellulare) risponde alla quantità di liquido contenuto nel sistema circolatorio.
Una forte forte di ispirazione ci viene data dalla sessualità.
Sessualità ed accoppiamento ---> La pulsione sessuale o accoppiamento è essenziale per
la sopravvivenza della specie. Essa è attivata da segnali comportamentali (seduttivi) o chimici
(ad es. feromoni) provenienti da un corpo specifico (solitamente del sesso opposto, ma non
necessariamente); o da stimolazioni artificiali (immagini, etc.); Nella specie umana
l’espressione della pulsione è in qualche modo ostacolata da leggi e costumi sociali, ma resta
una forte fonte di motivazione.
Di grande importanza è la motivazione alle cure parentali.
Le cure parentali ---> Le cure parenterali servono non solo a proteggere il bambino appena
nato, ma a dargli anche tutte le informazioni necessarie su come si dovrebbe orientare rispetto
al mondo circostante (vedi rapporto madre-bambino e attaccamento).
Collegata alle emozioni vi è l'aggressività.
Aggressività ---> Per aggressività si intende tipi di comportamento che portano al
danneggiamento o alla distruzione di qualcosa, sia un altro organismo che un oggetto
inanimato.
Le zone cerebrali che sembrano avere un ruolo principale sono: il sistema limbico e le aree
associate dell’ipotalamo.
Si distinguono diverse tipologie di comportamento aggressivo :
Aggressività da ira- E’ in genere accompagnata da segni di alterazione emotiva e viene
spesso prodotta dal dolore e dalla frustrazione.
Aggressività indotta da paura- Reazione stimolata dalla paura, come atto di difesa.
Aggressività operante - L’esecuzione di un atto aggressivo per ricompensa o punizione a
non farlo (es. assoldare un assassino per compiere un delitto).
Aggressività territoriale - Agita da un animale maschio in difesa del proprio territorio, contro
un altro maschio della stessa specie che minaccio lo stesso.
Aggressività altruistica -E’ quella messa in atto dalla madre a difesa dei propri piccoli.
Aggressività tra maschi - Molto spesso in alcune specie è connessa alla rivalità tra maschi
per l’accoppiamento con le femmine della stessa specie.
Come abbiamo detto prima, nell'uomo oltre alle motivazioni biologiche è possibile trovare
motivazioni psicologiche legate all'esperienza e alla personalità dell'individuo.
Tra le motivazioni psicologiche troviamo per esempio la curiosità.
Curiosità ---> L'essere umano ha la tendenza a cercare stimolazioni e a preferire certi gradi di
complessità nella stimolazione. Tutto questo è spiegato dal concetto di livello ottimale di
stimolazione (Hunt, 1965), secondo cui si tende a prestare attenzione a stimoli che escono
dai nostri schemi abituali. Gli stimoli “interessanti” sono quelli un po’ insoliti, in quanto
tengono desta la nostra attenzione, ma non sono così diversi dalle nostre esperienze ed attese
da impaurirci o sopraffarci.
Importante è il bisogno di affiliazione dell'uomo.
Affiliazione ---> L’essere umano trascorre gran parte del suo tempo ad interagire con gli altri
individui, e a questo scopo ha sviluppato sistemi di comunicazione particolarmente complessi.
Al momento della nascita il bambino è completamente dipendente da altri per il
soddisfacimento dei bisogni fondamentali e questa dipendenza dura più a lungo negli esseri
umani che in qualsiasi altra specie. Il bambino ha bisogno di quelle che vengono definite le
“cure parentali”. I soggetti che subiscono deprivazioni gravi delle cure parentali nelle prime fasi
dello sviluppo, possono manifestare gravi conseguenze a livello emotivo, cognitivo ed anche
fisico.
Anche il soggetto adulto presenta un bisogno di relazioni interpersonali, che tuttavia varia nel
tempo e da persona a persona. Il bisogno di affiliazione nell'adulto si manifesta in :
Cooperazione , ovvero il bisogno di collaborare che sottostà a molte attività sociali;
Amicizia, ovvero il bisogno di legarsi ad altri e mantenere stabili le relazioni;
Amore, ovvero la scelta di impegnarsi affettivamente verso un0altra persona con la quale
dividiamo bisogni ed obiettivi.
Collegato alla motivazione biologica della sessualità vi è l'espressione sessuale.
Espressione della sessualità umana ---> E' la possibilità di esprimere la propria
propensione per un partner sessuale del sesso opposto o del proprio sesso o per entrambi. La
sessualità umana è influenzata dalle diverse culture, le quali hanno atteggiamenti diversificati
verso le varie tipologie di orientamento sessuale. Tutte incentivano l’orientamento
eterosessuale, ma hanno atteggiamenti diversi (dall’accettazione all’intolleranza) verso quelli
non eterosessuali. Inoltre, la sessualità umana è influenzata dai mass-media e dal materiale
pornografico.
Importante è la necessità alla competenza.
Competenza ---> L’essere umano esprime un bisogno di mettere a frutto la sua capacità di
agire, di padroneggiare e controllare l’ambiente, di sentirsi competente ed efficace.
Le motivazioni della competenza possono essere intrinseche (fare le cose perché sono piacevoli
e fine a se stesse) ed estrinseche (fare le cose per ottenerne altre).
Collegata alla competenza vi è la motivazione al successo.
Successo ---> Il bisogno di realizzazione include il desiderio di eccellere, di portare a termine
compiti complessi, raggiungere prestazioni di alto livello e superare gli altri. Le persone che
hanno un bisogno di realizzazione molto alto tendono ad essere migliori in compiti di soluzione
dei problemi. L’atteggiamento dei genitori ed il tipo di cure parenterali hanno un ruolo
importante nello sviluppo della motivazione al successo. Difatti, è stato riscontrato nei bambini
tra 8 e 10 anni, una più alta motivazione al successo, tra quelli che avevano madri che
tendevano ad incoraggiare una precoce indipendenza e a ricompensare con dimostrazioni
fisiche d’affetto i compiti portati a termine con successo.
Infine, tra le motivazioni psicologiche troviamo il lavoro.
Motivazione nell'ambiente di lavoro --->
Schein (1980) ha identificato tre princ