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Le dimensioni dell’impresa
In base alle loro dimensioni le imprese vengono
distinte in microimprese, in pmi, ossia piccole e
medie imprese, e in grandi imprese. A tale riguardo
l’Unione europea ha stabilito dei criteri uniformi
per classificare le imprese micro, piccole e medie.
Tali criteri riguardano il numero dei dipendenti, il
fatturato (ossia il volume di affari sviluppato in
un anno) e altri indicatori. In base a tale
classificazione le imprese sono considerate quindi
grandi solo se hanno più di 250 dipendenti. In
Italia esistono oltre 4.800.000 imprese, che occupano
circa quindici milioni di addetti. È importante
osservare che nel nostro Paese, attualmente, la
stragrande maggioranza delle imprese è di
dimensioni micro: infatti, in uno studio Istat del
2006 si osserva che circa il 95% delle imprese
aveva meno di dieci dipendenti, e meno dello 0,1%
delle imprese occupava più di 250 dipendenti. Quindi
la situazione italiana è caratterizzata da una
grandissima polverizzazione delle imprese.
Le micro e piccole imprese sono perciò quelle con
un numero molto limitato di dipendenti,
rispettivamente fino a 10 le micro, e fino a 50 le
piccole imprese, con una struttura organizzativa
semplificata e con un ruolo determinante
dell’imprenditore. Costituiscono esempi di impresa
di questa tipologia un’officina meccanica, una
sartoria, un negozio di limitate dimensioni ecc.