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Si assiste al passaggio da-a:

socializzazione industriale: che si avvale di livelli molto elevati di formazione

• comportamentale, alti livelli di formazione alla conformità morale e modalità di

acculturazione dirette in prevalenza al mondo della produzione meccanica

socializzazione burocratica (o del consumo di massa): che si fonda sul controllo

• impersonale ottenuto per mezzo di regole e routine e livelli relativamente bassi di

trattazione di questioni morali

Nelle aule, insegnanti e giovani sono i protagonisti di una relazione educativa attraverso cui ha

luogo la riproduzione-produzione culturale, attraverso una dinamica di interazione. È tuttavia una

relazione fortemente asimmetrica nei ruoli e nella divisione del potere, per cui l'insegnante è in

grado di determinare l'orientamento della relazione e di influenzare il ragazzo in misura largamente

maggiore rispetto a quanto possa fare quest'ultimo. Si assiste alla trasmissione di:

curricolo esplicito: percorso educativo che tende alla realizzazione di determinati obiettivi

• attraverso l'organizzazione sequenziale dei contenuti dell'insegnamento in modo tale che essi

risultino adeguati alle capacità di apprendimento e allo sviluppo degli apparati cognitivi.

Sapere di tipo strumentale

curricolo nascosto: la classe capitalistica tende a strutturare i rapporti sociali all'interno

• della scuola in modo che corrispondano a quelli della produzione. Valori e atteggiamenti che

tendono a essere interiorizzati dagli allievi

La socializzazione scolastica si nutre anche di tutte quelle dinamiche che hanno luogo fuori

dall'aula. Nei cortili, nei corridoi, gli studenti familiarizzano alla vita delle reti sociali informali e

acquistano quelle competenze sociali che strutturano la rappresentazione di sé stessi e degli altri,

tramite il confronto, la tessitura di legami e la gestione dei conflitti. Le gerarchie di status e

disuguaglianze, tutt'altro che estranee a questa dimensione, vengono continuamente espresse, subite

e contestate. Dunque, in questi spazi, si realizzano esperienze e modalità socializzative che, anche

attraverso la produzione di culture “antiscolastiche”, concorrono ad ampliare il ruolo della scuola ai

fini della costruzione dell'identità individuale e collettiva. La scuola e le istituzioni sociali si

configurano quindi come spazi capaci di dar luogo alla formazione di legami amicali ed affettivi, e

dunque alla formazione di reti solidali intragenerazionali, oppure favoriscono la completa

traslazione di tali dinamiche a cerchie sociali con un minor grado di formalizzazione.

Il gruppo dei pari

Le caratteristiche principali del gruppo sono:

interazione faccia a faccia

• intenzionalità comune

• compresenza partecipante e appartenenza ( non casualità)

“Unità collettiva reale, ma parziale, direttamente osservabile e basata su atteggiamenti collettivi

continui e attivi, con un'opera comune da compiere, unità di atteggiamenti, di opere e di condotte,

che costituisce un quadro sociale strutturabile, tendente verso una coesione relativa delle

manifestazioni della socialità”. Il gruppo dei pari viene prevalentemente individuato come quella

collettività i cui membri possiedono la caratteristica di essere fra loro coetanei di aver vissuto

dunque, “pari esperienze”. È caratterizzato inoltre da generalizzata mancanza di rapporti sanzionati

di autorità o di subordinazione, dunque alla prevalente simmetria e alla mancata disparità delle

relazioni e da una forma di solidarietà che controlla e regola la competitività al suo interno. L'agire

solidaristico si fonda sul sentimento di appartenenza in virtù del quale i membri di un gruppo

sottolineano ciò che li accomuna e quindi li rende uguali; è l'opposto dell'agire competitivo. Si

possono distinguere, a seconda della presenza di un'organizzazione e di una serie di regole più o

meno esplicite finalizzate al suo funzionamento in:

gruppi formali (sportivi, religiosi, politici, culturali...)

• gruppi informali (le relazioni interpersonali non sono mirate al raggiungimento di scopi

• specifici e hanno luogo come forme spontanee di aggregazione)

Il gruppo dei pari diviene centrale rispetto ai processi di costruzione dell'identità individuale e

collettiva poiché consente di trovare forme di rassicurazione e di solidarietà al di là di quella

familiare. Parsons evidenzia come il gruppo dei pari contribuisca al raffreddamento delle tensioni

emergenti dai meccanismi di selezione innescati dal sistema scolastico. Tuttavia, il gruppo dei pari,

veicola e rinforza le discriminazioni sociali, poiché solitamente la separazione tra aggregazioni

avviene, oltre che in base al sesso, a partire dallo status di appartenenza dei membri. All'interno dei

gruppi informali esistono tuttavia posizioni di leaders più o meno esplicite e rilevanti: il ragazzo

sperimenta le prime forte di subordinazione ad un potere scelto e non subito e il gruppo esercita

funzioni di controllo, approvazione, accettazione. Se il gruppo dei pari può dar luogo alla

formazione di sub-culture alternative e/o devianti, tuttavia va tenuto presente che l'eventualità di

perdere l'approvazione o la stima da parte degli altri costituisce un fattore rilevante nel trattenere

l'individuo dal compiere vere e proprie azioni devianti. La socializzazione orizzontale che avviene

tra coetanei comporta per il ragazzo un generale abbandono della dipendenza emotiva dai genitori,

lo sviluppo di competenze sociali, di instaurare o risolvere conflitti, innescare meccanismi di

solidarietà, cooperazione e competizione. Nel gruppo dei pari la variabile sesso presenta varie

ripercussioni sul tipo e la qualità dei rapporti che si consumano: nell'evoluzione che accompagna la

crescita si passa dalla formazione e frequentazione di gruppi distinti in base al genere sino alla loro

fusione. Il ruolo svolto dal gruppo dei pari oggi tende sempre di più a sostituire quello di famiglia e

scuola. La restrizione nelle possibilità di scelta di identificazione con modelli adulti, la latitanza di

figure adulte di riferimento nei contesti scolastici e familiari ma anche la possibilità di sperimentare

nel gruppo differenti identità senza ripercussioni sostanziali o sanzioni di alcun tipo, infatti,

determinano la concentrazione dei meccanismi dell'identificazione in tale ambito. Il gruppo dei pari

risponde alla necessità di coltivare relazioni non strumentali, ma espressive, ovvero che possiedono

un valore in sé e per sé, non legato al conseguimento di fini esterni. Il gruppo dei pari va

considerato anche come luogo di fruizione e condivisione di consumi mediatici. Gruppo dei pari e

mass media sono entrambi protagonisti di una socializzazione senza mediazioni, nella quale ciò che

viene meno non è tanto la trasmissione come attività specifica e come rituale, quanto

l'autorevolezza della trasmissione stessa, e dunque il suo significato più profondo.

I mass media

Sono strumenti non formalizzati, non intenzionalmente educativi e rivolti alla società in modo

sostanzialmente indiscriminato; sono ormai legittimati in modo condiviso ad assumersi il ruolo di

agenzia socializzativa. Essi svolgono infatti un'attività chiave che consiste nella produzione,

riproduzione e distribuzione di quella conoscenza che ci mette in grado di dare un senso al mondo e

modella la nostra percezione di esso. Non vi è dubbio che essi influiscano in larga misura nella

formazione di opinioni, atteggiamenti e comportamenti relativi alle diverse sfere sociali; ovvero nei

processi di definizione della realtà e di costruzione del pensiero. Possiedono i seguenti caratteri:

sono unidirezionali: il ricevente ha scarse possibilità di esercitare a sua volta un'influenza

• su chi le emette e ciò può portare a un effetto passivizzante

interlocutori eterogenei: non potendo scegliere i fruitori, ne inibisce la formazione di uno

• spirito critico e favorisce l'edificazione di personalità eterodirette e omologate

strumento di consumo “distratto” (critica): considerato da alcuni autori come uno

• strumento costruito per indurre un consumo distratto, non impegnativo, volto a riflettere e

riproporre il modello del meccanismo economico di dominazione determinante

manipolazione delle coscienze (Adorno): perseguita dall'industria culturale come forma di

• dominio attraverso il mezzo televisivo e i livelli latenti dei messaggi. “Il messaggio nascosto

può essere più importante di quello evidente, poiché sfuggirà ai controlli della coscienza,

non sarà evitato dalle resistenze psicologiche nei consumi ma probabilmente penetrerà il

cervello degli spettatori”.

In realtà, come molte ricerche testimoniano, i prodotti della comunicazione non sono accolti in toto

dai fruitori; essi variano in base a caratteristiche personali (sesso, età, classe sociale, livello

d'istruzione) di chi li riceve e risentono anche di una certa mediazione ad opera delle relazioni

sociali, soprattutto fra pari, nelle quali l'individuo è inserito. In tali reti sociali i messaggi possono

essere assunti o respinti, rafforzati o indeboliti a seconda dei rapporti degli attori che le

costituiscono. Le comunicazioni di massa quindi, in ragione della differenziazione qualitativa

interna, contribuirebbero a riprodurre anziché attenuare le differenze sociali. L'impatto con i media

dunque, non è lo stesso per tutti. L'influenza dei media sui processi di socializzazione è tanto più

rilevante quanto più deboli e inefficaci sono le altre agenzie di socializzazione. I mezzi di

comunicazione sarebbero depositari di un “potere di socializzazione” sempre più forte a fronte dello

sgretolamento e impoverimento della socializzazione nei suoi canali tradizionali. Di fronte

all'eccedenza delle informazioni e delle immagini proposte dai media, la costruzione dell'identità

può essere infatti raggiunta per (punti di vista vari autori):

autosocializzazione: processo consapevole governato dall'individuo e dalle sue capacità di

• selezione

eterosocializzazione: il soggetto risulta eterodiretto o dall'industria culturale (omologazione

• prodotta dai messaggi culturali) oppure dai legami dei piccoli gruppi neo-tribali che

emergono nella post-modernità (fan musicali, tifosi, ultrà...).

De-socializzazione: processo risultato dell'illimitata offerta di contenuti poco significativi

• provenienti dal sistema mediatico a un soggetto che sembra essere sempre più svincolato da

legami familiari e sociali. Tale processo ha come esito un'identità poco strutturata, mo

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Publisher
A.A. 2016-2017
7 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadatnx di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Scienze Sociali Prof.