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UTENSILE DA TORNITURA
In generale è costituito da:
uno stelo: consente di vincolare l’utensile alla macchina;
una testa di taglio: zona dove avviene la deformazione plastica del sovrametallo e
dove viene messo inserto saldato
può essere dello stesso materiale dello stelo;
può essere in un materiale differente saldato sullo stelo;
può essere in un materiale differente e bloccato meccanicamente sullo stelo (inserti), alcuni lisci mentre altri
lavorati, per creare rompi truciolo in modo tale che lavorando materiali più morbido non si dia vita truciolo
continuo. Alcuni sono forati quindi sono stati fissati sulla testa dello stelo con una vite, se sono pieni allora invece
sono stati saldo brasati.
SISTEMA DI RIFERIMENTO
Utensile lavora pezzo asportando truciolo e ottenendo
sicuramente per forza una figura assialsimmetrica.
asse dello stelo che coincide con l’asse di riferimento;
piano passante per la punta dell’utensile e parallelo al
piano di base dell’utensile stesso.
Angoli caratteristici della sezione normale al tagliente:
α = angolo di spoglia inferiore/dorsale e serve per evitare che pezzo già lavorato non sia rovinato dallo strisciamento del
dorso dell’utensile con il pezzo;
α’ = angolo di spoglia inferiore secondario (appartenente al tagliente secondario che non taglia ma influisce anch’esso);
β = angolo di taglio/tagliente, cioè angolo solido dato da forma utensile;
γ = angolo di spoglia superiore/frontale, angolo tra petto dell’utensile e la normale al pezzo da lavorare.
Angoli del profilo:
ϕ = angolo tagliente principale, formati tra tagliente principale e l’asse dell’utensile;
ϕ’ = angolo tagliente secondario, formati tra tagliente secondario e l’asse dell’utensile;
ε = angolo dei taglienti e è uguale alla somma di ϕ+ ϕ’;
λ = angolo inclinazione tagliente principale.
Angoli di registrazione, sono unici angoli non propriamente dell’utensile ma che dipendono dalla posizione tenuta
dall’utensile rispetto al pezzo durante la lavorazione:
κ = angolo registrazione tagliente principale (angolo tra tagliente principale e profilo del pezzo)
κ’ = angolo registrazione tagliente secondario (angolo tra tagliente principale e profilo del pezzo già lavorato)
Dal disegno centrale della vista dell’alto ho:
Piani AA = perpendicolare al tagliente principale
Piani BB = perpendicolare al tagliente secondario
Tratteggio è spigolo inferiore dell’utensile perché le due facce sono rastremate
ANGOLI CARATTERISTICI:
Se ora prendo il tagliente principale e lo
seziono con il piano AA e guardo sezione
riconosco α, β, γ e la loro somma fa 90°.
Inoltre ho che noto che κ+ϕ e κ’+ϕ’ sono
uguali entrambe uguali a 90°. Pongo attenzione a α angolo di spoglia inferiore
Durante la lavorazione, l’utensile descrive un’elica
di passo f (pari all’avanzamento) e diametro d.
La traccia OL è inclinata di un angolo ϕ che riduce
l’ampiezza di α. L’angolo α-ϕ deve essere positivo
per evitare lo strisciamento del fianco principale
sulla superficie lavorata.
Vedo in questo disegno la sezione AA campito
sull’utensile.
Combinazione tra moto rotatorio del pezzo e
quello traslatorio dell’utensile, mi descrive
un’elica, cioè traiettoria dell’utensile è un’elica e
quindi l’inclinazione dell’elica che l’abbiamo
chiamata ϕ. Questo comporta α che deve essere
più grande di ϕ perché noi fin ora pensavamo che
Sezione resistente (diminuisce con ↑ di α ) tra il dorso dell’utensile e il pezzo appena tornito
ci fosse un angolo α, in realtà c’è un angolo α- ϕ
tra il pezzo tornito e il dorso. Quindi per evitare lo
strisciamento devo avere un α> ϕ.
Tutto questo non succedeva nel taglio ortogonale
dove il pezzo era fermo.
Si evidenzia l’effetto della sezione resistente che è
SS’ e ha la funzione di resistere all’azione del
materiale e che se non resistesse si spezzerebbe.
Se troppo elevato diminuisce la sezione resistente
Sezione di usura (diminuisce usura con ↑ di α ) Angoli troppo bassi determinano un più veloce
raggiungimento della usura dorsale (misurata da
VB, ampiezza dell’usura del fianco). Raggiungo
subito il limite di usura imposto prima di dover
cambiare l’utensile o riaffilarlo.
Dipende dal materiale da lavorare (maggiore è la
pressione di taglio minore deve essere α).
Dipende dal materiale dell’utensile (se poco
tenace minori valori di α).
Per materiali duri ho bisogno di α basso
Per materiali meno duri/teneri ho bisogno di α
alto perché devo tenere conto di un ritorno
elastico più alto.
Pongo attenzione a γ angolo di spoglia superiore
Influisce sul meccanismo di formazione del truciolo
e posso anche notare come varia la sezione
resistente e che ho diverso modo e diversa
pressione in cui fluisce il truciolo sul petto.
γ maggiori determinano:
Tali disegni sono ad α fissati e a β variazione con variazione di γ. minori deformazioni,
Più γ si riduce, più ho che il processo lavora in compressione sull’utensile e minori pressione di taglio e minori forze,
quindi uso un utensile ceramico. Se invece ho γ avrei predominanza di minore potenza assorbita,
processo in taglio, quindi non uso un utensile ceramico. minore attrito di scorrimento,
Materiali in lavorazione poco tenaci consentono angoli γ maggiori. minori temperature di esercizio,
Materiali dell’utensile poco tenaci richiedono elevate sezioni resistenti, minore resistenza dello spigolo tagliente,
quindi anche γ negativo. possibilità di aumentare i parametri di taglio, cioè
velocità di avanzamento e di taglio, data dal fatto
che avendo meno resistenze il processo va veloce.
Per γ negativi determinano:
aumento delle forze, delle temperature e della
potenza assorbita.
ATTREZZATURA DI FISSAGGIO per la TORNITURA
Le attrezzature servono per:
definire in maniera univoca la posizione del pezzo in lavorazione (riferimento);
bloccare il pezzo in lavorazione (bloccaggio) in modo tale che il pezzo non si sposti sotto l’azione delle forze lavorazione.
b) mandrino autocentrante con le grinfie
per il bloccaggio e fare anche pezzi cavi;
c-d) mandrino autocentrante a grinfie
tornibili che mi permette di appoggiarmi
pari pari sul pezzo;
e) mandrino autocentrante a quattro
grinfie indipendenti e queste le posso
muovere in base alla forma dell’oggetto in
modo tale da bloccarlo e in modo tale che
cmq l’asse del mandrino e quello del pezzo
e quello della contropunta e controtesta
siano sempre coincidenti con quello del
pezzo bloccato;
f) piastra con parte cilindrica/anulare e con
possibilità di allineare assi.
Posso avere anche punta e contro punta, che è molto utile se devo fare da entrambe le facce una zona cava.
Posso anche progettare una lunetta se ho dei pezzi snelli per evitare che s’imbarchino per peso a seguito delle lavorazioni.
PARAMETRI DI TORNITURA I principali parametri di lavorazione sono:
diametro in lavorazione d [mm]
avanzamento f [mm/giro]
profondità di passata a [mm]
p
spessore di truciolo h [mm]
D
2
sezione di truciolo A [mm ]
D
velocità di taglio v [m/min]
c
velocità di avanzamento v [mm/min]
f
numero di giri n [giri/min]
v = π d n / 1000 [m/min]
c
v = f n [mm/min]
f 2
AD = f a [mm ]
p
Moto di appostamento, detto anche di registrazione,
effettuato prima di iniziare il processo di tornitura, in
modo tale da accostare l’utensile al pezzo, cioè
metterlo in posizione relativa e in particolare lo
metto in modo tale che quando si avvierà il moto di
alimentazione, si mangia una profondità di passata
a
pari a .
p
Le componenti della forza sono:
F Forza di avanzamento
=
f
F Forza di repulsione
=
D
F Forza di taglio
=
c
Non posso assimilare tale operazione ad un taglio ortogonale perchè ho che non tutte le
forze appartengono allo stesso piano.
POTENZA
Calcoliamo il prodotto scalare:
in cui = 0, perché l’utensile si sposta solo in direzione longitudinale e non in quella trasversale verso il pezzo, perché il moto
di registrazione si blocca non appena inizia il processo di tornitura.
Inoltre siccome la velocità di avanzamento è molto minore di quella di taglio e , posso fare la seguente
approssimazione:
PRESSIONE DI TAGLIO: Da normativa la definizione di
pressione di taglio è: grandezza
tale che moltiplicata per la
sezione del truciolo, mi consente
di ottenere la forza di taglio.
k
La pressione di taglio non è costante, ma dipende:
c
• dall’area della sezione del truciolo indeformato A ;
D
• dalle proprietà meccaniche del materiale in lavorazione (carico di rottura, durezza, struttura cristallina);
• dal materiale dell’utensile e dalla geometria del tagliente (in particolare da γ);
• dalla velocità di taglio ;
V
c
• dalle condizioni di lubrificazione della zona di taglio.
↓
I valori di kc eventualmente ottenuti con le misure della Fc, sono validi solo per condizioni adottate nella sperimentazione.
VERIFICHE DI LAVORAZIONE:
Affinchè una lavorazione sia realizzabile è necessario verificare che:
– la profondità di passata considerata sia compatibile con l’utensile selezionato;
– l’avanzamento selezionato sia ammissibile per il tornio;
– la velocità di taglio e, quindi, il numero di giri selezionato sia compatibile con le caratteristiche del tornio;
– la potenza necessaria alla lavorazione sia effettivamente erogabile dal tornio considerato;
… inoltre, è necessario verificare che:
– i parametri di taglio siano compatibili con la finitura superficiale richiesta;
– i parametri di taglio siano compatibili con le tolleranze dimensionali e geometriche imposte;
– l’attrezzatura selezionata sia in grado di afferrare saldamente il pezzo in lavorazione.
VERIFICA AUTOCENTRANTE:
Affinchè la lavorazione sia eseguibile, si deve verificare che:
N.B.: Se i dispositivi dell’autocentrante sono di tipo meccanico, allora la pressione di contatto p varia con la velocità