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Confronto con la Moschea al Guyushi, al Cairo, e Sancataldo a Palermo
Queste due opere presentano la stessa cupola, cupola che è formata da un cilindro seguito da una curva che costituisce l'elemento terminale. Questo tipo di profilo si collega anche facilmente a quello di Pisa.
San Giovanni dei Lebbrosi, Palermo
Questa è una chiesa più piccola e più semplice ma che ha lo stesso tipo di costruzione di cupole ma ha anche dei capitelli abbastanza importanti, la riduzione del pilastro ad un ottagono e il rapporto fra la geometria del pilastro e quella dell'arco semplicemente ottenuta con un ottagono che si rifà quadrato e riparte sotto forma di arco.
Qui si presenta una mezza botte con le muqarnas.
ROMANICO ITALIANO: PUGLIA- SAN NICOLA DI BARI
Il San Nicola di Bari ha una struttura senza grandi complessità. Bari è soggetta al potere dei Normanni nell'XI secolo, periodo nel quale arrivano le spoglie di San Nicola, che aveva una sepoltura.
Importante nella Turchia meridionale. L'Impero Bizantino non riesce a tenere tutto il suo stato territoriale perché man mano gli Ambassidi glielo rubano, quando si capisce che questa parte della Turchia sarebbe diventata islamica, due spedizioni in competizione da Bari e da Venezia si muovono per trafugare le reliquie, arrivano prima i baresi, che portano, quindi, queste reliquie così importanti che trasformano la città in una meta di pellegrinaggio.
Viene costruita una chiesa nel corso dell'XI secolo, che si presenta con una struttura che guarda anche al Nord Europa. Ha due torri, sebbene le torri non fanno parte della facciata ma sono esterne ad essa, ma è una costruzione in pietra, le torri sono mozze. L'altra caratteristica è che le absidi sono mascherate da una muratura rettilinea. La facciata meridionale presenta una terminazione di archettatura lombarda che abbiamo già visto in tutta la zona padana ma anche nelle vie.
Di pellegrinaggio e nel Duomo di Spira, quindi le maestranze che hanno lavorato a Bari non sono quelle siciliane, qui prevale una tradizione romanica, almeno negli elementi decorativi.
In questo caso nessuno ha costruito dopo un rosone, abbiamo una finestratura simile a quella vista a Pisa, quindi una serie di finestre che illuminano dalla facciata.
La pianta della chiesa è molto semplice, c'era un danno strutturale importante quindi qualcosa è stato aggiunto, erano state create delle cappelle dove vi sono i contrafforti, ma in origine era una chiesa con una navata centrale, copertura lignea, colonne, come Pisa, quindi essenzialmente di ripensare a Bari come un Romanico vicino agli esempi precedenti.
Superiormente abbiamo un matroneo con trifora, raccordata da un semicerchio esopra ancora una serie finestrata, come a Pisa.
Qual è la caratteristica qui? La navata principale è paragonabile a Pisa, il soffitto è ligneo ma c'è da osservare che nella cupola.
Ci sono delle trombe. C'è una sola regola, che i pennacchi vengono usati solo a Venezia, tutto il Romanico, esclusa la Francia, presenta sempre trombe. In questo caso abbiamo trombe come quelle di Pisa, non come quelle siciliane, ma la cupola non fu mai realizzata, abbiamo un soffitto piano. Ha anche una cripta, come tutte le chiese così rilevanti.
LEZIONE 7 DICEMBRE
I MONASTERI
Se osserviamo i monasteri da un punto di vista generale è un'invenzione del mondo moderno, che non esisteva nel mondo greco e nel mondo romano, di una tipologia edilizia complessa perché è un edificio dove si svolgono molte funzioni e si inventa una pianta tipo, cosa che non esisteva prima. Fa parte del mondo che man mano diventa più vicino al nostro, un'organizzazione delle funzioni in modo che la vita nel monastero funzioni bene. Questo fa nascere una tipologia edilizia molto specializzata. Dopo l'anno Mille vi è un'architettura di
transizione tra Romanico e GoticoChe cos'è un monastero? I monasteri sono un'invenzione del VI secolo, precedentemente, dall'avvento del Cristianesimo, soprattutto nell'Egitto cristiano, c'era la tendenza di sfuggire dalla vita di tutti i giorni per dedicarsi ad una vita di preghiera. Questo tipo di preghiera veniva organizzato non per comunità ma per singoli, si andava nel deserto, ci si allontanava, gruppi di queste persone, poi, si organizzavano in regioni, ognuno aveva la propria abitazione e condividevano una vita di preghiera.
Il monastero in sé, con una regola collettiva e l'abate, colui che governa la vita dei confratelli, è un'invenzione italiana, il primo ad aver organizzato una cosa simile è San Benedetto da Norcia, vissuto in un periodo tra l'età longobarda e quella bizantina. San Benedetto stabilisce una regola condivisa, con un capo, l'abate, regola che implica "Ora et labora", una
Vita di preghiera e di lavoro. Cosa sappiamo di questo tipo di organizzazione? I monasteri benedettini hanno un loro successo, diventano anche maschili e femminili, e hanno una particolare rilevanza anche durante il governo di Carlo Magno, che si affida all'ordine benedettino per promuovere la cultura scritta, perché i benedettini sono tra i pochi che sanno leggere e scrivere.
Risale all'epoca carolingia un unico disegno che è una grande pergamena dove è rappresentato un monastero nel suo insieme, un monastero che ha al suo centro la chiesa e tutta una serie di edifici all'intorno, che vanno dal luogo in cui si raccolgono i grani, dagli orti con le erbe medicinali e i luoghi dove si allevano gli animali.
L'ordine dei Benedettini nasce negli anni del Cinquecento, nell'Ottocento conosciamo una pianta e il modello è sempre ripetuto, questa è la cosa più interessante. Questa pianta, che è stata elaborata all'interno
di un ordine che è una specie di federazione, perché non ha sopra qualcun altro, serve a impiantare le nuove fondazioni. Dopo l'anno Mille viene riconosciuta da molti una decadenza morale di quest'ordine, il fatto che le Abbazie benedettine, avendo i monaci che pregano notte e giorno, diventano il luogo elettivo per farsi seppellire se si è un re, un conte o un principe, perché facendosi seppellire dentro con adeguate donazioni si può chiedere ai monaci di quel monastero di pregare per l'anima del defunto e aiutare la sua sorte dopo che è morto. Questo perché all'interno della cultura religiosa l'idea che esiste il Purgatorio. Le abbazie, di conseguenza, diventano ricchissime e diventando così ricche i costumi non sono più quelli. C'è una forte corrente religiosa che quindi pervade tutto l'anno Mille e il secolo successivo per riformare l'ordine benedettino, per tornare alleLe sue primitive origini
La rifondazione avviene tramite un benedettino francese, Robert Molesme, il quale prima istituisce questa nuova comunità e poi si sposta a Citeaux e costituisce il "Novum Monasterium". Ad un certo punto dentro questa comunità arriva Bernard de Clairvaux, che è in grado di organizzare questo nuovo ordine. Egli, in 15 anni, è in grado di fondare 93 monasteri in tutta Europa, grazie al grande entusiasmo per il ritorno ai vecchi principi dell'ordine.
San Bernardo è importante anche per l'arte, egli dice che il monaco, poiché deve stare sempre nel monastero, non ha bisogno quando scrive o ricopia i manoscritti di dipingere foto, immagini nei libri, può solo utilizzare l'inchiostro nero o rosso, non può utilizzare elementi decorativi ma solo elementi geometrici. Ci sono dei libri di modelli che girano tra un monastero e l'altro perché sono quelli dove c'è scritto
quello che si può fare e quello che non si può fare. Quindi non c'è pittura nelle chiese e la vetrata figurata, non ci sono grandi finestre, questo perché il monaco già conosce, non ha bisogno di imparare, la chiesa non gli deve insegnare nulla. Il tutto si riduce ad una semplicità estrema ma non ad una povertà, è un'architettura costruita in pietra da taglio, semplicemente rifiuta la scultura, di conseguenza anche i capitelli figurati, si riduce il tutto ad una semplicità. Per i capitelli significa ridurre al minimo la memoria dei capitelli classici, prende piede il capitello cubico, essenzialmente un cubo sotto tagliato in modo che si raccordi al fusto della colonna. È un'architettura che è essenzialmente in rapporto alla luce, la luce corrisponde alla presenza di Dio, quindi un altare illuminato dalla luce naturale in una chiesa buia diventa il mezzo per mettere in evidenza la presenza divina.È la pianta tipo? Dalla pianta di età carolingia viene costituita dall’ordine cistercense una pianta che è uguale in tutta Europa, sempre la stessa, senza grandi differenze a meno che non ci siano problemi di altimetria del luogo.
La chiesa è sempre orientata ad est perché ad est c’è Gerusalemme, quindi l’ingresso è ad occidente. È una chiesa caratterizzata dall’avere una terminazione rettilinea, che permette di avere il massimo delle finestre, e che in testa ha transetto con 3 cappelle da una parte e 3 dall’altra, in modo da amplificare il numero degli altari poiché ogni monaco ha l’obbligo di celebrare messa ogni giorno.
La chiesa è divisa in due parti, come del resto tutto il monastero, una parte per i monaci, dall’altra parte, senza un collegamento diretto, ci sono i conversi, dei monaci di seconda categoria. Questo significa che la società medievale non è una.
società senza classi sociali, i monaci saranno i figli cadetti delle famiglie nobili, i conversi sono di famiglia contadina. I conversi rendono possibile la vita di preghiera ai monaci, sono quelli che lavorano la terra, che si occupano della cucina, dell'organizzazione di tutto quello che serve per garantire una vita di preghiera. Il monastero è recintato, dentro abitano solo queste due categorie di persone, separate in tutti i loro percorsi. Oltre la chiesa vi era la sagrestia, la sala capitolare e il quadriportico. Vi era poi lo scriptorium, dove la mattina il monaco leggeva o trascriveva. Vi era poi un'unica stanza riscaldata, con un camino, per i monaci anziani o malati. Vi era poi il refettorio, preceduto da un luogo in cui si lavano le mani, in genere abbastanza monumentalizzato. Al piano di sopra c'è il dormitorio dei monaci stessi. I conversi, invece, hanno un luogo dove possono assistere alla messa e un lo