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RAPPRESENTAZIONI FONETICHE PERCEPITE DAL BAMBINO

Lessico che loro hanno

STRUTTURE DI LESSICO a disposizione nella loro

IN ENTRATA (INPUT) mente/cervello.

REGOLE DI RIDUZIONE Rappresentazioni articolatorie codificate

LESSICO IN USCITA (OUTPUT)

ROUTINE MOTORIE

FORMA D'USCITA DEL BAMBINOSVILUPPO LESSICALE E SINTATTICO

In letteratura la nascita del lessico viene fatta risalire al periodo della produzione delle prime parole (12-13 mesi). Se attribuiamo ai gesti un significato semantico e forza illocutiva possiamo pensare che le prime parole intese come gesti dotati di significato risalgono all'ottavo mese. Quando un bambino comincia a sviluppare l'intenzionalità comunicativa, l'espressione con gesti performativi e gesti referenziali, intorno ai 13 mesi. Autori hanno analizzato l'esistenza di una relazione tra gestualità e vocalità e il tipo di connessione esistente temporale tra sviluppo della comprensione e quello della produzione di parole.

→scartoIntorno ai 14 mesi le parole comprese risultano diverse da quelle prodotte: comprensione di molti verbi e produzionelimitata di nomi.

La differenza tra comprensione e produzione non emerge nella relazione Comprensione-gesti. La capacità di comprensionedel bambino è molto legata a contesti ripetitivi dove il bambino capisce e risponde a ordini abituali. Questa capacità sievolve durante il 2°anno di vita.

Il bambino diviene sempre più capace di capire singole parole al difuori degli ambienti conosciuti e delle situazioni abituali.mesi: comprensione di combinazioni di parole→18Lento processo di decontestualizzazione aumenti di padronanza della competenza.

12-18 mesi prime parole qualitativamente riconducibili a nomi di persona (babbo, mamma ecc.) ed elementi del quotidiano: nomi di oggetti, onomatopee (versi degli animali)

18-24 mesi rapido incremento del vocabolario→passaggio/incremento da 50 parole dai 18 mesi a 130 parole

intorno ai due anni per arrivare alle 400 tra i 28 e i 30 mesi. In letteratura si distinguono due modalità di acquisizione del linguaggio:
  1. OLISTICA: I bambini olistici, con un numero di parole minimo (inf. A 50) possono produrre enunciati di più parole composti generalmente da frasi fatte con intonazione e ritmo.
  2. ANALITICA: I bambini analitici o referenziali, tendono a comporre le prime combinazioni quando il loro vocabolario è più ampio (magg. Di 50 parole) usando combinazioni rigide composte da parole precedentemente usate singolarmente.
Secondo Cipriani e Chilosi (1995), due neuropsicologi infantili, ci sono quattro fasi dello sviluppo:
  1. FASE PRE-SINTATTICA
  2. FASE SINTATTICA
  3. COMPLETAMENTO DELLA FASE NUCLEARE
  4. CONSOLIDAMENTO E GENERALIZZAZIONE DELLE REGOLE IN STRUTTURE COMPLESSE
1) FASE PRE-SINTATTICA (19-26 MESI): Gli enunciati prevalenti sono parole singole in successione o pochi enunciati semplici nucleari di tipo richiestitivo e imperativo in cui

sono omessi sia gli elementi funzionali (articoli, pronomi, clitici ecc) che alcuni argomenti alcuni esempi di concordanza tra nomi e aggettivi.

2) FASE SINTATTICA PRIMITIVA 20-29 MESI

Diminuzione drastica delle parole singole in successione

Aumento degli enunciati nucleari semplici spesso incompleti (predicato più aggettivi)

Comparsa di frasi complesse incomplete (omissione dei connettivi interfrasali e altri morfemi funzionali)

Sono presenti elementi fonetici con funzione protomorfologica elementi vocalici che stanno per articoli

o clitici.

3) FASE DI COMPLETAMENTO DELLA FRASE NUCLEARE 24-33 MESI

Totale scomparsa di parole singole in successione e la diminuzione di enunciati privi di verbo.

Prevalgono le frasi nucleari prodotte con morfemi liberi e le frasi ampliate con espansioni della parte predicativa.

Aumento di frasi complesse che si diversificano per tipologia coordinate, subordinate, implicite ed esplicite.

4) CONSOLIDAMENTO E GENERALIZZAZIONE DELLE

REGOLE IN STRUTTURE COMBINATORIE COMPLESSE 27-38MESI

Completamento della frase a livello morfologico

Comparsa dei connettivi interfrasali di tipo temporale e causale

Produzione frasi relative.

Una questione discussa in letteratura riguarda l'acquisizione della struttura argomentale dei verbi alla base della formazione di una frase (Allen 2015): il compito di associare ad un verbo la rappresentazione semantica relativa all'evento e ai suoi partecipanti è stato esaminato da diversi punti di vista.

Tomasello apprendimento basato sull'uso e su processi di generalizzazione a partire da schemi fissi. Verbi atmosferici o metereologici (verbo da solo privo di significato). Ad esempio in francese o inglese per i verbi metereologici è necessario un pronome di terza persona neutro prima dei suddetti verbi.

Alcuni verbi hanno bisogno di un "argomento" agente, verbo, paziente. Comparazione interlinguistica ci sono dei verbi che possono

introdurre eventi secondo prospettive diverse→ verbo→monotematico in italiano (di un solo argomento) in altre lingue ne richiede più di uno.→sull'acquisizione della struttura argomentale: approccio neocomportamentista (Tomasello)→LinguistiIl bambino farebbe delle differenze secondo la frequenza d'uso.Critiche sulla reale struttura del linguaggio: i bambini mostrano chiaramente di avere una rappresentazione astratta della semantica dei verbi.Conclusione sostenuta in particolare dagli approcci di tipo innatista secondo i quali il bambino è dotato di una concettualizzazione che gli permette di individuare, su base semantica, le proprietà del verbo. [Pinker 1989, Valian 2015]altri approcci la struttura argomentale viene fissata tenendo conto del rapporto tra i contesti sintattici e→secondo interpretazione argomentaleEs. Caso del Passivo in letteratura, nelle lingue naturali, le frasi fondamentali prevedono un soggettoanimato/umano→che dà luogo ad un evento [ Agente Verbo/soggetto]→esperimenti psicolinguistici: l'ordine SN [sintagma nominale o verbale] corrisponde ad un ordine basico→secondo →agente-azione al quale il bambino ricorre per interpretare la struttura sintattica della frase. Spesso le strategie adottate dai bambini di 4-5 anni per assegnare un'interpretazione a frasi passive e attive tipo nome-verbo-nome prevedono che nome-verbo-nome stia per agente-azione-paziente. Ma se ciò è improbabile, il bambino assume che verbo-nome-verbo sta per paziente-azione-agente. Tendenza dei bambini a interpretare il contrario del significato reale confermando che la struttura argomentale è rilevante nel processo interpretativo del bambino. Alla base del suo sviluppo sintattico una restrizione di "coerenza Semantica" collegata allo stato di cose rappresentato dalla frase. LE PRIME ABILITÀ PRAGMATICHE NELL'INTERAZIONE. Le regoleche governano un'interazione linguistica, come una conversazione, che ci permettono di interpretare gli enunciati emessi al di là delle loro proprietà lessicali e sintattiche, sono acquisite gradualmente dal bambino durante i primi anni di vita; grazie alla sua capacità di estrapolarle dai contesti sociali in cui vive fin dalla nascita. Autori che parlano di "Format" contesti sociali e di comunicazione basati su regole specifiche all'interno dei quali avviene il primo sviluppo pragmatico. In questi contesti regolati, il bambino (coinvolto inizialmente dal genitore) diventa in grado di prevedere la struttura e il succedersi delle sequenze per poi partecipare in modo adeguato allo scambio comunicativo. [sarebbe basato realmente sull'esperienza] Al loro interno il bambino impara aspetti importanti della comunicazione, impara che attraverso la parola può ottenere qualcosa. Scambi sociali acquisiscono rilevanza le caratteristiche.

Dell'input ricevuto dall'interlocutore scambio di competenze - pragmatiche in relazione stretta alla propria cultura, alle regole sociali in cui vive entro i 12 mesi il bambino è in grado di richiamare l'attenzione dell'interlocutore e dirigerne l'attenzione su un focus. Progressivamente il bambino diventa in grado di sottolineare verbalmente disagio, sorpresa, esprimendo emozioni; versi di animali, rispondere a domande tipo "Chi? Che Cosa?"; ringraziare, marcare la caduta di oggetti. Dal secondo anno di vita, altri atti comunicativi negazioni, salutare, disapprovare, discussione dei sentimenti, raccontare eventi recenti, interpretazione di ruoli per agire. Alcune capacità non emergono subito a livello comunicativo, emergono prima a livello non verbale. Dopo i due anni aumento rapido della complessità morfologica e della sintassi. Il repertorio degli atti comunicativi non cambia molto.

aumento progressivo del lessico disponibile per esprimere le proprie intenzioni comunicative.

Atti comunicativi suddivisi in base ad alcune funzioni generali di complessità crescente.

  • La negoziazione dell'attenzione
  • L'espressione di emozione [implica una valutazione dell'esperienza in corso]
  • La marcatura di eventi [sottolineare determinati eventi]
  • Le drammatizzazioni, le discussioni o lo scambio di informazioni
  • La negoziazione dell'attenzione in maniera esplicita
  • Il verificarsi di eventi futuri e le loro caratteristiche [come l'essere d'accordo, il proibire, il richiedere]
  • La chiarificazione

L'apprendimento di L2

Lunga tradizione comportamentista di studi, vede che il processo di acquisizione di una L2, come un processo progressivo graduale; che si aggiunge ad L1 influenzato dalle somiglianze e dalle differenze nelle strutture delle due lingue.

Alcuni autori sottolineano il ruolo dell'ipotesi di Corder: possibilità

che almeno alcune delle strategie che vengono adottate da chi apprende una lingua seconda, sono sostanzialmente uguali a quelle attivate nell'acquisizione di L1. In questa prospettiva, gli errori commessi dall'apprendente di una L2 oltre il periodo critico, non si caratterizzano come incomprensioni casuali ma evidenziano sistemi intermedi. sviluppo guidato, non casuale, che ripercorre schemi definiti. SELINKER >> l'idea che il processo di apprendimento dia luogo a stati linguistici intermedi rispetto alla lingua obiettivo. [interlingue] Secondo questa prospettiva gli errori sarebbero predicibili, l'analisi degli errori occuperebbe una posizione centrale. Permette di rendere conto di alcuni tipi di errore non attribuibili né all'interferenza della prima lingua, né ad una cattiva interpretazione delle regole di L2. Si sovrappo
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiarag_2889 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Franco Ludovico.