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Laddove non è possibile un controllo totale si parla di disegni di ricerca
• quasi-sperimentali
• Ogni ricerca ha un piano sperimentale: classico (g.s) contro: I risultati subiscono
l’influsso dell’effetto maturazione e sono particolarmente sensibili all’effetto testing dato che gli stessi soggetti subiscono
; due gruppi (g.s/g.c) contro: i r
più prove di valutazione isultati possono risentire dell’effetto selezione;
4 gruppi ( a 2 no p.i , contro: sono troppi gruppi per praticità, è poco economico e i risultati possono
risentire dell’effetto di selezione;
a gruppo unico (stesso gruppo in tempi diversi: si valuta la maturazione)
f.s (fattore sperimentale: manipolazione) f.d (fattore dipendente) f.i (fattore
indipendente)
p.i (prova iniziale per accertare che siano uguali i gruppi → può far si che i
gruppi si abituino o si creano un’idea di come sarà la prova: disturbo)
4. la ricerca AZIONE (nell’ ambiente naturale del fenomeno)
Lo scopo principale è produrre conoscenza contestualizzata volta a
• migliorare una determinata pratica educativa (Pe)
efficacia
Criteri di (congruenza tra obiettivi della Pe e mezzi impiegati per
• efficienza
ottenerla) ed (raggiungere gli obiettivi prefissati con il minimo
impiego di risorse)
L’obiettivo è trasformare la realtà
• Gli operatori sul campo definiscono il problema di ricerca all’interno della
• comunità educativa, lo analizzano e progettano strategie di soluzione.
Mira all’acquisizione di consapevolezza da parte degli operatori
• sviluppando le loro capacità di autovalutazione e di analisi del
problema reale, la loro competenza metodologica (abilità di
riconoscimento, concettualizzazione e risoluzione dei problemi), la loro
consapevolezza dei propri meccanismi emotivi e relazionali (non
valuta solo la Pe ma anche l’operatore stesso)
Il ricercatore può assumere il ruolo: consulente, osservatore esterno o un
• ruolo paritario rispetto agli operatori. Il rapporto di scambio: il ricercatore
fornisce agli operatori le competenze metodologiche e riceve in cambio
competenze relative ai problemi e alle dinamiche sul campo.
Gli attori della ricerca si rendono disponibili alla messa in discussione
• delle loro abitudini e comportamenti (impegno esistenziale)
Il problema, gli obiettivi e le metodologie utilizzate sono soggette a una
• continua ridefinizione
La r. deve tenere conto dei soggetti deboli o emarginati
• La scientificità della r. risiede nell’autenticità dei risultati (incremento
• della consapevolezza degli operatori e quindi miglioramento della qualità
del servizio)
• Utilizza metodi, tecniche della ricerca quantitativa, qualitativa e per
esperimento ma in un determinato contesto in cui gli operatori sfruttano la
loro esperienza della realtà
la ricerca basata sugli studi di caso (case study)
5.
Obiettivo: studio di unità di analisi ristrette (singoli soggetti, classi, gruppi di
lavoro, comunità ecc.) le unità autonome sono denominate “casi”: dotate di
unitarietà e specificità (delimitate in termini di spazi e attori: attori specifici,
contesti specifici, spazi specifici)
Casi multipli: studia il fenomeno generale (es: abbandono scolastico)
• basandosi sui casi singoli (osservo gruppo di ragazzi che abbandonano)
l’esperienza, i casi precedenti costituiscono il quadro di riferimento per lo studio dei casi nuovi, i quali
possono anche fornire evidenza empirica che porta a retroagire sui primi, gettando luce su aspetti
non ancora considerati o fornendo nuove chiavi di lettura dei dati.
Caso singolo descrive e comprende la struttura del caso nella sua specificità
• (es: l’abbandono di Mario Rossi) solo in secondo luogo si osserva dalle info
rilevate il quadro generale.
Possono essere longitudinali o trasversali.
E’ guidata da una teoria generale e dalle ipotesi, vengono definite in anticipo
ipotesi alternative che si usano se la r. confuta le prime.
In casi particolari il ricercatore mette da parte le sue conoscenze e convinzioni e
costruisce la cosiddetta grounded theory (teoria circostanziata): una teoria
nata dall’evidenza empirica rilevata sul campo in uno specifico contesto e fondata
solo sulla base di quanto esperito nell’interazione con il caso. (non parte da ipotesi
e teorie, tabularasa, costruisce la teoria partendo dall’interazione)
Applicazioni tipiche:
a) descrivere e spiegare le connessioni causali complesse tra i fattori
• considerati e che definiscono la specificità intrinseca della tipologia di casi
studiata (bisogno di restringere la ricerca a una sola tipologia di casi)
b) scoprire il modo in cui operano questi fattori inquadrandoli in situazioni
• reali