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protagonista.

-È soggettiva qualsiasi immagine sia attribuita dallo spettatore allo sguardo del protagonista.

10) Montaggio alternato e parallelo

-Montaggio alternato (crosscutting): basato sulla stretta contemporaneità delle azioni che vengono

giustapposte e che andranno a coincidere. Montaggio che alterna eventi che avvengono simultaneamente

in ambienti ampiamente distanti. È un montaggio alternato e non si parla solo di simultaneità, quanto di

consequenzialità sia temporale che drammatica, perché tutti i diversi elementi che concorrono

all’alternanza tendono a portare a conclusione un'unica azione, o più azioni che convergono verso un'unica

conclusione. Il tempo può essere trattato con molta libertà.

-Montaggio parallelo (parallel editing): le due o più azioni vengono presentate intercalando frammenti

appartenenti alternativamente a ciascuna di esse, con lo scopo di far emergere un significato dal loro

confronto, in questo caso la contemporaneità delle azioni non è necessaria. Gli eventi alternati non sono

simultanei. Le diverse azioni che si incrociano sono parallele, non si concatenano in un'unica progressione

drammatica.

-Il montaggio è uno strumento di sintesi, non opera una semplice somma ma scegliendo le durate, il modo

di transizione da una stazione all'altra, il peso attribuito alle stesse crea un'unità dinamica dall'impatto

emotivo decisamente superiore alle scene prese singolarmente. Può far nascere il meccanismo dell'attesa,

della suspense o della sorpresa. Esprime concetti, simboli e astrazione.

-Il montaggio alternato esige che tutte le situazioni e i personaggi che vi agiscono contribuiscano allo

sviluppo della medesima azione, o di più azioni che confluiscono tutte verso un unico momento conclusivo.

È cosciente nel caso di protagonisti attivi e consapevoli perciò dell'azione che si sta svolgendo; ma può

essere anche passivo nel caso di personaggi all'oscuro dell'intera vicenda: quest'ultimi hanno una funzione

di orologio dell'azione, una funzione ritmica ma che è anche fondamentale per la costruzione della

suspense. È inevitabile che il montaggio alternato tenda a una conclusione, è importante precisare qual è

l'orologio dell'azione, l'elemento che fissa nello spettatore la percezione dell'istante che concluderà l'azione

medesima, decretando il successo o il fallimento del protagonista. Ma il meccanismo dell'alternanza è

applicato anche a sequenze ellittiche, per lasciare al montaggio una grande libertà d'azione sul tempo. Una

delle sue forme preferite è l'inseguimento: in questo meccanismo di ripetizione e accumulo si deve

aggiungere in ogni inquadratura un qualcosa di nuovo alle informazioni trasmesse dalle inquadrature

precedenti.

-Il montaggio parallelo può raggiungere anche un contenuto concettuale, ideologico: nel senso di una

esplicita intenzionalità del regista di esprimere e far percepire un determinato punto di vista. Un punto di

vista che nasce dalla giustapposizione di personaggi, oggetti, situazioni che non sono uniti da un particolare

legame narrativo. Il montaggio parallelo crea un amalgama di montaggio concettuale e montaggio

narrativo, in cui questo secondo aspetto contribuisce a moderare gli aspetti più retorici che possono

caratterizzare l'efficacia del primo. Il montaggio concettuale regala dunque al montaggio parallelo una

grande capacità d'astrazione, che lo porta a lavorare liberamente col tempo, anche alternando flashback e

flashforward.

-Tempi paralleli: si tratta di un tempo che può essere sostanzialmente contemporaneo per le due o più

azioni che si rincorrono da un cut all'altro, anche se non strettamente contemporaneo come nel caso del

montaggio alternato. Il montaggio in un taglio può così far incontrare cinquant'anni di tempo che si

contendono lo stesso spazio, aprendo la mente dello spettatore alla comprensione di verità altrimenti

nascoste.

-Azioni parallele: si tratta di azioni differenti ma in qualche modo correlate, così una sequenza di montaggio

parallelo può anche precedere una sequenza conclusiva di montaggio alternato. Nel montaggio parallelo le

scelte operate sono più vincolate alla costruzione della comprensibilità e al carattere chiuso delle singole

azioni, più che non a loro asservimento a un meccanismo di tensione. Serve più a creare un ritmo o un

clima.

-Viaggi paralleli: nelle parti del racconto in cui la storia si ripiega un attimo su se stessa per radunare

l'energia che le consente di lanciarsi verso un nuovo climax c'è un gran bisogno di ritmo sintesi. Possiamo

trovare il montaggio parallelo anche collocato in una zona come il finale, ma il luogo più interessante dove

lo possiamo trovare è l'inizio di un filmato, perché qui imposta il ritmo di fondo che avrà l'intero audiovisivo

e perché funge da presentazione di personaggi e situazioni, definendo ruoli e gerarchie.

11) Continuità dell'ambiente sonoro

-L'ambiente sonoro impone la sensazione di continuità all'interno di una sequenza, se questo funziona,

funzioneranno anche tutti gli attacchi, infatti se un taglio non funziona si cercherà di portarlo in un

momento di forte continuità della colonna audio. L'ambiente sonoro è dunque uno degli strumenti

essenziali della continuità del montaggio, perché l'orecchio non si distrae mai.

-La voce garantisce la più elementare ed efficace sensazione di continuità, perciò evitando di far coincidere

il cut con la fine di una battuta si garantisce una maggiore fluidità della sequenza. Il rumore è fondamentale

per la sua capacità di moltiplicare la sensazione di verosimiglianza.

-La musica è un ottimo collante narrativo, utilizzato comunemente in sequenze di sintesi costruite su grandi

ellissi temporali, creando un sostegno emozionale a tratti evidentissimo, a tratti nascosto. Collocata

all'interno di una normale sequenza può assumere caratteristico ruolo di accompagnamento o di

sottofondo, di sottolineatura emotiva di particolari momenti del dialogo e dell'azione scenica, ma

all'opposto può portare lo spettatore a una sorta di effetto di straniamento. Da un lato si può trattare la

musica in scena come fosse a tutti gli effetti musica di sfondo; dall'altro come rumore, che interagisce con

tutte le diverse sorgenti sonore presenti contemporaneamente nella stessa scena.

12) Fuori campo

-Il fuori campo video coincide con la scoperta della possibilità di utilizzare lo sguardo dei personaggi per

collegare un'inquadratura alla successiva. Qualsiasi immagine ha un fuori campo, può essere anche più

importante di tutto ciò che è visibile in campo. Ma non tutto ciò che è fuori campo è rilevante ai fini della

continuità e della costruzione di un senso, affinché diventi significativo deve essere designato: da uno

sguardo, un gesto, da un rumore, da un suono, da una voce o da una parola di un personaggio in scena,

oppure dalla generale situazione narrativa.

-Inquadrare il fuori campo può costituire una sorpresa che ribalta improvvisamente il senso di tutto quanto

mostrato fino a quel momento. Qui il fuori campo può apparire con tutta la forza di una rivelazione,

introducendo un nuovo punto di vista che cambia il modo in cui il pubblico è stato indotto ad interpretare

la scena ed a valutare i protagonisti.

-Il fuori campo può essere anche ciò che non si deve vedere, ciò che non può essere mostrato. Il montaggio

può contribuire ad elidere ma senza eliminare il senso.

-Due grandi vie di montaggio: 1) la via formale esibisce dettagli ordinati in inquadrature di grande rigore

compositivo, dando vita a una sequenza che rafforza il contenuto formale delle singole inquadratura,

collocandole in una successione che ne esalti l'aspetto figurativo e in un ritmo che si armonizzi con il

particolare clima che presiede quel particolare momento del film; 2) la via ellittica si ritrova in sequenze in

cui la frammentazione del montaggio e l'uso di tagli anche brutali sembrano voler moltiplicare l'eccitazione

simulata sulla scena degli attori.

-Fuori campo audio : costruire in una certa modalità la colonna sonora porta a determinare come lo

spettatore dovrà sentirsi nella sequenza. In alcuni casi assume per intero la responsabilità della dimensione

narrativa di una o più sequenze. Ma l'uso più comune del fuori campo audio è rappresentato dalla voce off:

si può usarla in modo didascalico può farne l'elemento portante di interi film, alternarla abilmente con le

voci in campo o proporla come monologo interiore, usarla per far parlare inconscio o i morti. Costruire il

narratore presenta l'enorme vantaggio di affrancare il commento fuoricampo da quell'anonimato a cui

sono condannate le voci off, dandogli uno spessore, una personalità e rendendo familiare allo spettatore.

13) Analisi e sintesi

-Lo sforzo del montaggio sarà quello di rendere più chiaro possibile lo svolgimento dell'azione, scegliendo di

volta in volta i punti di vista che consentono di leggerla meglio, alla luce dello scopo del film.

-Le inquadrature corrispondenti e gli attacchi sul movimento costruiscono un ambiente dalla continuità

fluida; l’ellissi temporale porta all'eliminazione di tutte le componenti ridondanti e non significative

dell'azione; il piano d'ascolto e la soggettiva pongono un diverso accento sugli elementi più significativi

dell'azione. Perciò il montaggio si fa carico della tensione narrativa e dell'emozione. La pubblicità ha

esportato nel film i suoi stili e i suoi ritmi.

-Il montaggio rende possibile l'analisi di un avvenimento, di un fenomeno, di un'azione, di una scena grazie

alla sua capacità di cogliere gli elementi più essenziali, eliminando inutili ridondanze, tempi morti e punti di

vista insignificanti.

-L'ellissi non solo provvede a rendere possibile la sintesi ma: 1) costruisce il ritmo della sequenza; 2)

costruisce la forma della sequenza, si tratta di ellissi piccolo grandi, dichiarate o mascherate; 3) costruisce il

senso della sequenza.

14) Le quattro dimensioni

-Il montaggio afferma la propria capacità di dare forma a uno spazio interpretandolo nel modo più consono

allo stile di un prodotto audiovisivo.

-Il passaggio da totali a ravvicinati può essere giocato sull'alternanza simbolica immobilità/azione.

-Lo spazio totale si ha quando lo spazio della scenografia coincide con lo spazio della scena.

-Lo spazio frammentato si ha quando l'audiovisivo propone uno spazio che si compone virtualmen

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Publisher
A.A. 2011-2012
13 pagine
9 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gianbiker di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di montaggio digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Cassani Diego.