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APPUNTI LABORATORIO DI SINTESI

Anno Accademico 2011/2012

Eleonora Magnotta

LABORATORIO di SINTESI

12 aprile 2012

Registrazione voce 004

"Applicazioni pratiche della L.T."

Noi andiamo a verificare che

Ed < Ed1 ali - origin

Sulla base di osservazioni strutturali calcoliamo i carichi, che non hanno carattere statistico. Noi abbiamo:

  • CARICHI PERMANENTI; (Gik, Gtk, Gi)
  • CARICHI VARIABILI; (Qik, Qki)

I carichi sono fissati sulle norme. Tali carichi vengono poi controllati, chiaramente. I carichi permanenti o sono sempre, perció questi sono quelli che ci saranno per quasi tutta la vita intera della struttura. Ad es. per fare ad esempio questo là non è un carico permanente visto che c'è ogni tutto l'anno nelle nostre case invece è un carico variabile, quindi non bisogna solo calcolare ciò che dice la norma, ma ragionare calcolo agli stati limite ultimi. È quel metodo di calcolo che nulla in tutta una struttura, gli stati-limite anche se c'è un nitro di grande deformazione. Ma nella fattura della struttura, ha diversi carichi che nell'atto posto estero o meno

Ad es.

Qik

A 12° di Qui avrei le forze di trazione.

AREA 1 < AREA 2 < AREA 3 = C

Altro ES:

Q1                                      C                                            Q3

I carichi vannuli che aumentano il MC sono quelle che ho disegnato sopra. Preneliamo il caso delle 3 campate:

Le 2 dispsizioni che ci pemettono di calcolare il M in tutte le campate:

MCD

MCP

CD: campate dispari; CP: campate pari;

MΘn-2

Il valore del M

questo valore può assumere valori da 8÷12, max 14, quindi quando effettuiamo le verifiche otteniamo il valore del M, verifichiamo che otteniamo un numero compreso in quell’intervallo.

Es:

M: 327

32τ -10 x 92 --- K -> K=.....

Il programma non fa delle variabili, ma bensì definisce solo il valore del momento. E’ ragionevole indicare ottimizzare la grandezza.

SECONDA PARTE del PROGRAMMA:

COME SI DIMENSIONA?

1. Olistico: vuol dire che il tutto mi dà un contributo maggiore rispetto a quello che mi danno le singole parti. Si parla di olistico quando si guarda un insieme che funziona meglio delle singole parti. Nel nostro caso abbiamo una norma che ci definiscono delle indicazioni strutturali; che non dicino che funzioni questo concetto allo stato limite, oltretutto a momenti di vita diversi della struttura, devono essere considerate assieme. E non considerate singolarmente.

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Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
12 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elo_lola23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di sintesi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Biasioli Francesco.