Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 2
La vendetta barbaricina, Pigliaru - Appunti Pag. 1
1 su 2
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ANTONIO PIGLIARU: La vendetta Barbaricina

L'offesa deve essere vendicata. Non è uomo d'onore chi si sottrae al dovere della vendetta, Art. 1: salvo nel caso che, avendo dato con il complesso della sua vita prova della sua virilità, vi rinunci per un superiore dovere morale.

Nel complesso fenomeno del banditismo sardo, la pratica della vendetta assume l'aspetto fondamentale e più drammatico. Errato sarebbe dire che la pratica della vendetta in Barbagia si esaurisce nel quadro del banditismo, come è erroneo supporre che il campo di legittimità della denominazione di "Codice della vendetta" si debba esaurire nel chiuso della società di fuorilegge operanti in un certo ambito geografico (Barbagia). Il concetto di codice della vendetta si opera per il fondamento su cui si basa un'organizzazione criminale. Emerge il riscontro che identificare l'ordinamento giuridico identificato dalla pratica della vendetta in Barbagia.

non si identifica con quegli ordini giuridici che sussistono nell'organizzazione della società dei ladroni. Sull'ordinamento della società dei ladroni esiste una letteratura notevole che gira intorno all'unità-molteplicità di tali ordinamenti, per questo posti al limite da quelle dottrine che studiano la situazione economica originale e si fermano all'analisi di una situazione di fatto. L'obbiettivo della società dei ladroni è ordinare un proprio sforzo e dar vita ad una completo, ma limitato, sistema di rapporti. Anche in questa società si seguono i principi di verità e ragione che trasformano in ordinamento ogni fatto associativo; per questo anche detta società è ordinamento giuridico in quanto attività che da vita a un'associazione che non può realizzarsi come attività umana soggiacente alle leggi dello stato. Questo ordinamento si pone e si nega allo stesso tempo:

si pone perché fonda la società su un obiettivo comune e si nega perché questo obiettivo viene trattato come un'esigenza particolare, e ciò si nota da una negazione radicale del principio che ha fatto nascere l'ordinamento. È comune pensare che l'istituto della vendetta sia tipico delle società criminali, non come comportamento individuale ma come una costante che caratterizza il comportamento del banditismo organizzato, all'interno del cui sistema è un necessario strumento di una società appunto volta maggiormente al combattimento. All'interno della società dei difesaladroni la funzione dell'ordinamento, legando la ragione della sua nascita alla tipica forma di operare, porta l'istituto della vendetta a far parte di un disegno criminale: diviene perciò una pertinacia in mala voluntate e l'ordinamento che vada oltre quell'esperienza lo non considera come crimine.

pratica della vendetta assolve ad un valido principio di tutela, stimolante per una maggiore solidarietà tra i membri della società e postulato di una fedeltà al patto sociale che alla fine è il diritto. Il fine particolare della società definisce la pericolosità dell'ordinamento. Un ordinamento, considerato positivamente è un ordine umano che ha in esso un fine ed è fine a sé stesso, ma nella società criminale è la chiara strumentalizzazione del sistema che si rende disponibile all'estrema passionalità delle società criminali. Questa disponibilità dell'ordinamento non si ha solo nelle società criminali, ma in esse raggiunge il limite per il fatto che in dette società il fine dell'ordinamento ha un'origine contrattuale esplicita: nasce come accordo tra due o più parti in.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giacomo1989 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Lorini Giuseppe.