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Le truppe naziste invadono l’URSS, senza incontrare una resistenza. Grossman segue le *truppe.

Брянск

Una delle prime città conquistate dalle armate nazista è . Durante l’avanzamento tedesco,

Grossman segue la ritirata dell’Armata Rossa, Data la sua posizione sociale e la sua professione,

viene impiegato come Corrispondente Speciale di guerra per conto del giornale dell’Armata Rossa

“Krasnaja Zvezda” (Stella Rossa).. I suoi interventi sono subito apprezzati. Ha quel tanto di

patriottismo non sentimentale che può piacere a chi, in battaglia, rischia la vita. Nella Primavera

del ’42, ottiene una licenza premio che sfrutta per finire un’opera intitolata “Il popolo è immortale”,

un testo pubblicato a puntate nell’estate dello stesso anno riscuotendo un gran successo.

Grossman diventa così, molto popolare. Dopo la licenza, è inviato al fronte sud-occidentale,

approdando a Stalingrado nel pieno dell’offensiva tedesca. A Settembre, ha luogo un

combattimento all’ultimo sangue a Stalingrado. Grossman, a questo punto, chiede di andare sulla

riva ovest, dove hanno luogo i combattimenti. Nel suo soggiorno a Stalingrado, muore uno dei figli

della moglie.

La battaglia di Stalingrado termina con l’accerchiamento delle truppe tedesche. Prima della fine

della guerra, lascia la città all’inizio del 1943, è sostituito da Simonov e viene inviato sul fronte

Курск

ucraino, dove partecipa in prima linea alla battaglia di , che è sicuramente la più grande

battaglia di carri armati della storia e segna, di fatto, il momento di irreversibilità della sconfitta

Курск

tedesca. Da l’esercito sovietico inizia un’avanzata inarrestabile e Grossman comincia a

vedere direttamente che cosa ha significato l’ingresso dei nazisti nel territorio sovietico. Verso la

fine dell’anno, Grossman arriva a Kiev, dove viene invitato dallo scrittore russo Erenburg (di

origine ebraica) a partecipare al comitato antifascista ebraico, un’istituzione formatasi nell’estate

del ’41 con la benedizione di Stalin il cui scopo era propagandare contro il nazismo.

In questo contesto, lavorando con Erenburg, Grossman inizia a lavorare al “libro nero”, un insieme

di saggi che devono documentare il massacro nazista degli ebrei nei territori sovietici. Il libro non

vedrà mai la luce in Unione Sovietica e Grossman non lo vedrà mai stampato. Inoltre, butta giù le

prime righe di una composizione sulla battaglia di Stalingrado. Nel 1944, Grossman arriva a

č

Berdi hev, dove scopre le fosse comuni tra le quali c’è sua madre. Da questo momento le radici

ebraiche, che sinora si son viste poco, riprendono vitalità. Nello stesso anno, entra tra i primi

giornalisti ad entrare Treblinka, uno dei sei campi di sterminio nazisti (gli altri sono Chelmno,

Belzec, Sobibor, Majadanek, Auschwitz. Questi sei avevano una funzione propriamente di

sterminio!). Treblinka è già stato chiuso e distrutto dai nazisti, dopo una rivolta di un gruppo di

internati. A Treblinka, Grossman svolge un’inchiesta che lo porta a pubblicare “L’inferno di

Знамя

Treblinka”, pubblicato dalla rivista (Novembre 1944). Questo testo è così ideologicamente

adeguato e corretto che verrà usato nel processo di Norimberga come strumento di

testimonianza. Il 26 Aprile 1945 Grossman è uno dei primi ad entrare a Berlino. Dopodiché, ai

primi di Giugno, oramai terminata la guerra (per i russi è il 9/05 con la firma del trattato della resa),

Grossman ritorna a Mosca, ritirandosi per un anno durante il quale resta apparentemente inattivo,

oppresso da quello che ha visto durante la guerra. Nell’Agosto 1945, smette di lavorare per

Красная звезда e diventa direttore del progetto del libro nero. Un anno dopo, viene pubblicata

una raccolta di articoli e di racconti scritti tra il 41 e il 45 intitolata “Anni di guerra”. In Luglio 1946,

Знамя

viene pubblicato su un testo teatrale intitolato “Se si crede ai pitagorici ”(✻). Un mese più

tardi, viene reso pubblico il decreto del comitato centrale di partito contro il cosmopolitismo. Da qui

in avanti inizia una campagna di persecuzione contro gli ebrei, che culminerà con il “complotto dei

camici bianchi” (➜ complotto dei medici ebrei per uccidere Stalin), poco prima della morte di

Stalin.

(✻) viene attaccato dopo la pubblicazione del decreto anti-cosmopolita. Grossman viene accusato

di errori ideologici. Ormai, Grossman si dedica al romanzo sulla battaglia di Stalingrado. La

campagna anti-cosmopolita continua, è affiancata da altre campagne (es. quella letteraria è contro

il formalismo che coinvolge grossi scrittori). A Gennaio 1948, il presidente del comitato antifascista

ebraico Michoels viene assassinato. Il lavoro per il libro nero è interrotto (nonostante fosse quasi

pronto) perché sequestrato. Intanto, quello che doveva essere il libro su Stalingrado inizia a uscire

Красная звезда.

a pezzettini su due riviste Ogonëk e Nel 1949 il manoscritto è consegnato alla

Новый Мир

prestigiosa rivista (= il mondo nuovo). Da qui a tre anni inizia una lunga lotta per farlo

pubblicare. Questa lotta, combattuta su due fronti, coinvolge Grossman, il comitato di redazione

della rivista, i direttori dell’unione degli scrittori e i vari livelli del partito. Ad appoggiare il romanzo,

Твардовский Фадеев.

ci sono due scrittori famosi e

Твардовский Фадеев

e spingono perché venga pubblicato, ponendo delle correzioni al testo; solo

Новый Мир

per il primo pezzo esistono dodici varianti. Nel 1952, finalmente, pubblica il romanzo,

con un titolo diverso “Per una giusta causa”. Il romanzo ha immediatamente un grande successo.

Фадеев

Addirittura propone il romanzo per il premio Stalin, un premio molto prestigioso che

implicava anche la vincita di un grande montante. Nel frattempo, però, la repressione verso gli

ebrei aumenta sempre di più. Nel 1953 iniziano i processi contro i medici ebrei (➜ il complotto dei

camici bianchi). Lo stesso Grossman subisce una serie di attacchi personali. In particolare, nel

Правда

Febbraio 1953, viene attaccato in un articolo sulla . Gli viene contestato la mancata figura

dell’eroe sovietico nel libro “Per una giusta causa”. I protagonisti non agiscono in base alle

Твардовский Фадеев

direttive del partito, bensì in base al proprio arbitrio. e fanno marcia indietro,

scusandosi per aver pubblicato il romanzo. Grossman si trova, a questo punto, da solo,

abbandonato da quelli che credeva fossero i suoi “padrini politico-letterari”. In questo contesto, la

campagna contro il cosmopolitismo continua e viene preparata una lettera collettiva in cui si

chiede una punizione esemplare per i colpevoli del complotto dei camici bianchi. Grossman firma

questa lettera. Poi, tutto viene fermato dalla morte di Stalin.

Vita e destino

Uno dei grossi problemi di Grossman, centrale in “vita e destino”, è il paragone tra il nazismo e il

comunismo. Si può parlare di hitlerismo o di nazismo perché il nazismo è iniziato e finito con

Hitler, ma non si può fare la stessa cosa con Stalin in quanto il comunismo è iniziato prima di

Stalin ed è finito dopo. Sotto questo impaccio linguistico, c’è l’incapacità di comprendere fino in

fondo l’essenza del fenomeno, la quale è stata formulata da Grossman in modo concreta.

Quando Grossman avanza questo parallelo, bisogna tener presente la sua storia: scrittore

sovietico, con formazione sovietica, corrispondente ufficiale dell’organo ufficiale dell’Armata

Rossa. E’ lui stesso di origine ebraica e sua madre è stata assassinata dai nazisti. Sospettare che

voglia ridurre le responsabilità del nazismo non ha senso.

Il sistema comunista, in prima battuta, si presenta come un’ideologia accettabile rispetto al

nazismo, il quale, al contrario, si è presentato subito come un’ideologia razzista che divide il

popolo in ariani (razza superiore) e non ariani (razza inferiore).

Grossman chiarisce che il punto di contatto fra i due sistemi (nazismo e comunismo) è la volontà

omicida che si radica nella stessa falsificazione e negazione della realtà: non esiste più l’uomo

reale, ma quello che io interpreto (quello che hai di fronte non è più l’ebreo reale o il contadino

reale, bensì l’ untermenschen o il kulak e in quanto tale dev’essere eliminato per poter essere

“ingegneri di anime umane”). La realtà da cui parte Grossman è quella della carestia (lui sapeva

della carestia, ma non ne aveva parlato. Circa trent’anni dopo, la sua reazione è completamente

diversa).

All’inizio del 1963, Grossman si è convinto che, dal punto di vista dei due sistemi, Lenin e Stalin

non sono diversi, bensì che abbiano la stessa matrice: non c’è stata una rivoluzione buona con

Lenin rovinata successivamente da Stalin; no! c’è stata, originariamente, un’identica operazione.

Grossman precede di diversi anni (almeno vent’anni) una posizione diffusa tra gli storici: la

rivoluzione del sistema sovietico non ha avuto le stesse caratteristiche dei campi di

concentramento nazisti (in parole povere, Grossman ci sta dicendo che la rivoluzione russa non

ha portato tutti quei morti perché i russi sono cattivi, ma è stata così violenta per altri motivi). Al

contrario, Grossman insiste nel dire che i mali della rivoluzione non sono frutto della Russia.

Certo, in Russia, nel passato, ci possono esser stati dei fattori che hanno favorito il trionfo dei

bolscevichi, ma ci sono due precisazioni necessarie: pur con tutto il suo spirito servile, la Russia

zarista non era mai arrivata alla follia del regime sovietico che lasciava morire la gente. Grossman

si chiede, allora: “Ma è stata la Russia a scegliere Lenin o Lenin a scegliere la Russia?”. Qui sta

parlando di tutte le volte che la sua origine ebraica è stata messa da parte. Perché Grossman l’ha

fatto? Perché Lenin aveva promesso di liberarlo. Grossman è stato uno degli ebrei che, all’inizio

della rivoluzione, ricordandosi le repressioni russe antisemite, ha pensato che forse poteva

arrivare alla libertà. Ed era uno di quegli ebrei che, prima della rivoluzione, aveva rinunciato alle

sue tradizioni. Non aveva niente che lo legasse ancora all’ebraismo.

Grossman afferma anche che Lenin e Stalin sono accomunati dalla stessa riduzione ideologica

dell’uomo. A prescindere dal contenuto dell’idea che uno e l’altro hanno (idea razzista per uno,

lotta di clas

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Publisher
A.A. 2015-2016
16 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/21 Slavistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher hilary396 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura russa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Dell'Asta Adriano.