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Caratteri semplici/complessi

Possiamo suddividere i caratteri in 3 classi a seconda che siano:

  1. forme semplici
  2. forme complesse
  3. forme complesse che contengono un elemento dotato di valore fonico.

Le forme semplici - Le grafie attuali dei caratteri non evocano spontaneamente nulla di concreto. Al massimo visi può leggere la traccia di un profilo o di qualche caratteristica specifica dell’oggetto. Tuttavia, le linee tracciate hanno un potere evocativo e concreto. Ad esempio, il carattere che ‘veicolo’ viene interpretato come la rappresentazione di un carro visto dall’alto.

Indice fonico e pronuncia - L’indice fonico è la parte essenziale di un carattere complesso. Esistono serie di caratteri complessi che contengono un elemento simile e si pronunciano, in molti casi, approssimativamente allo stesso modo: chiamiamo questo elemento ‘indice fonico. Non dà indicazioni fonetiche se non in riferimento a uno o più omofoni conosciuti, e oltretutto,

Come dimostra il fatto che molti caratteri non si pronunciano oggi come il loro indice fonico, la ‘funzionalità’ del sistema non è sempre perfetta a causa dell’evoluzione della lingua. Ad esempio, il tracciato del carattere gong ‘lavoro’ costituisce l’elemento fonetico di jiang ‘fiume’, è probabile che nel cinese arcaico entrambi i caratteri si pronunciassero allo stesso modo.

Funzione delle chiavi. Di fatto, una delle funzioni principali delle chiavi è permettere la classificazione dei caratteri nei dizionari, tutti i caratteri devono poter essere ordinati sotto una chiave. In linea di principio, ogni carattere fu scritto con un indice fonico corrispondente alla pronuncia del carattere stesso al momento della sua creazione e con una ‘chiave’ relativa alla categoria di appartenenza; il legno per gli alberi e gli oggetti di legno, l’erba per le piante, la pietra per i minerali, eccetera.

Caratteri nuovi.

Quando sorge la necessità di scrivere una parola utilizzata fino a quel momento solo nella forma orale o una parola nuova, non si inventa una nuova combinazione di tratti: si utilizza un carattere esistente, caratterizzato dalla medesima pronuncia, associandolo o meno a un elemento discriminante (chiave). Ai giorni nostri, si evita generalmente di creare caratteri nuovi. Nel campo della fisica, ad esempio, si traducono nuove nozioni con parole di due o più sillabe, scritte con caratteri esistenti. In altri campi, come la chimica, si è tuttavia costretti a creare caratteri nuovi; la tavola degli elementi offre un esempio interessante della coerenza del sistema e dei suoi limiti. Gli elementi gassosi a temperatura normale, hanno come chiave il tracciato del carattere qi 'aria, gas', quelli liquidi hanno come chiave il tracciato del carattere shui 'acqua', i solidi si suddividono, a seconda che siano metalli o metalloidi, tra la chiave del

‘metallo’ e la chiave della‘pietra’. Ricerca nei dizionari. Sotto ogni chiave, i caratteri sono ordinati metodicamente, ad esempio sotto la chiave del legno si trovano innanzitutto i nomi di albero, poi le denominazioni di parti dell’albero, infine i nomi di oggetti in legno. Le chiavi e i caratteri sotto esse inventariate sono classificati per numero di tratti, in ordine crescente.

Dizionari con radici e pinyin. Dall’instaurazione della Repubblica popolare cinese, i lessicografi hanno introdotto importanti cambiamenti. La maggior parte dei dizionari comuni è redatta in ordine alfabetico in base alla trascrizione ufficiale pinyin. Rimangono in ogni caso anche gli indici per chiave, indispensabili ai numerosi cinesi che non hanno dimestichezza con il pinyin, ovvero plausibilmente la maggioranza della popolazione. Il numero degli elementi grafici è limitato, ma il numero delle loro

Combinazioni possibili è talmente elevato che lo si può definire illimitato; tuttavia non lo è, se si applicano combinazioni sistematiche di tutti i tipi di tratti in tutte le posizioni possibili si producono composizioni che non sarebbero considerate caratteri da chi legge il cinese. Attualmente i dizionari d'uso contano poco più di 9000 caratteri, si stima che 2000 caratteri siano sufficienti per capire la maggior parte delle opere di divulgazione, con 4000 o 5000 è ragionevole ipotizzare che si possa leggere tutto ciò che viene pubblicato. Il numero di parole di un testo è gioco-forza maggiore del numero dei caratteri utilizzati. Difatti, una buona metà delle parole cinesi è scritta con 2 caratteri. Distinzioni che non esistono nella forma orale. Il pronome personale della terza persona singolare si pronuncia "ta", qualunque sia la parola che sostituisce: ta può designare un uomo, donna, animale, idea o oggetto.

La grammatica cinese non prevede né maschile né femminile, né neutro, tuttavia i linguisti cinesi hanno giudicato utile la distinzione di genere che si osserva nelle lingue europee per i pronomi di terza persona singolare (lui/lei, he/she/it).

Le onomatopee non sempre sono rappresentabili o analizzabili, si tratta solamente di trascrizioni di un segmento di suono, quindi non si può sostenere in questo caso che esistano tanti significati quanti sono i caratteri.

Prestiti linguistici. Alcuni nomi di piante e animali sono stati identificati come prestiti. Ad esempio "putao", uva, è un termine importato dal mondo iranico. Altre occasioni di acquisizioni linguistiche: Vocabolario indoeuropeo (sanscrito in particolare) >> introd. Buddhismo in Cina all'inizio della nostra era; Le parole sanscrite polisillabiche sono state riprodotte con sequenze di caratteri cinesi, il cui significato non era necessariamente in relazione con quello della parola originale.

parola sanscrita: sono gruppi di caratteri con un valore prettamente fonetico e non possono essere analizzati in base al loro significato.

Vocabolario turco-mongolo sotto la dinastia Yuan (1279-1368) con l'influenza dell'Occidente e delle tecniche europee a partire dalla seconda metà del XIX sec. Soluzioni di trascrizione:

Base fonetica >> La parola straniera viene scomposta in sillabe prive di significato e trascritta su base fonetica. Usato soprattutto nei casi di alcune parole difficili da interpretare (ad esempio 'logica').

Base semantica >> La parola straniera è analizzata su base semantica e trascritta con caratteri che esprimono il suo significato; i caratteri non hanno necessariamente la stessa pronuncia della parola straniera ed è possibile che nulla dell'aspetto fonetico della parola cinese ricordi la parola straniera.

Le trascrizioni semantiche vengono

naturalizzate più facilmente (treno = huoche,fuoco+veicolo). Parole giapponesi >> circostanze analoghe. Molte soluzioni miste. Si sforzano di scegliere caratteri adeguati, non solo nel significato ma anche nel suono, ad esempio: “vitamina” si scrive con 3 caratteri, che si pronunciano “weitaming” e significano “proteggere la propria vita”; “shampoo” si scrive con 2 caratteri, che si pronunciano “xiangbo” (dalla forma inglese) e significano “profumo-onda”.

Segmento più piccolo di una sillaba: -r. Un certo numero di parole possono essere seguiti dalla finale retroflessa –r. Questa –r non è mai accentata: è estranea al sistema dei toni melodici. Ad esempio, le sillabe “lai”, “lan” e “la” non si distinguono più le une dalle altre quando sono seguite da –r; la pronuncia è la stessa in tutti e tre i casi. Talvolta può

Essere omessa e resta libero di leggere le parole con o senza la –r.

Punteggiatura. Il confine tra le frasi non è marcato. Annotare personalmente i punti forti o le pause del testo tracciando con cura con inchiostro rosso piccoli cerchi a margine dei suoi libri. La punteggiatura è, in Cina, d’uso recente. Nel novembre 1919 alcuni professori presentarono una petizione al ministro dell’ Educazione per chiedere l’ adozione di un sistema di interpunzione ricalcato sull’ inglese.

Valorizzazione. In alcuni manuali scolastici i nomi proprio vengono sottolineati, uso poco diffuso; ciò non avviene mai nei romanzi o nei giornali.

Impaginazione. Tradizionalmente i caratteri venivano ordinati in colonne verticali dall’ alto in basso. Disposizione ereditata dalla giustapposizione di tavolette di bambù legate insieme, oppure, in parallelo, da opere scritte sulla seta. Dal 1967 tutte le opere vengono scritte in orizzontale nella Cina popolare.

destra e da destra a sinistra, mantenendo lo stesso significato.

destra e viceversa, pur conservando lo stesso significato. Non ci sicontenta di approfittare delle due direzione nell' orizzontale: sono stati inventati testi dalla letteraturapluridimensionale o che si potevano leggere secondo "percorsi" determinati dal valore simbolico ("poesie-labirinto").

Appunti di Rossini Giulia www.libriusatiunito.weebly.com

Evoluzione degli stili di scrittura. Il tracciato dei caratteri si è modificato nel corso del tempo. Ciò che è mutatosono le tecniche di esecuzione, i tipi di tratti e lo stile, a partire da un repertorio di forme che rappresentavanooggetti: "yu" "pesce" raffigurava un pesce con testa, coda, pinne e il corpo ricoperto di scaglie; tutti elementiche perdurano nel carattere attuale, ma talmente schematizzati da essere irriconoscibili.

Le origini mitiche. Tra imperatori, Fu Xi, Shen Nong e Huang Di, ritenuti i fondatori della civiltà cinese,sarebbero intervenuti

Nell'elaborazione della scrittura.

  • I trigrammi (Fu Xi). I trigrammi (bagua) consistono in una serie di otto simboli formati da segmenti diretta, di pari lunghezza, interrotti o meno, ordinati su tre livelli.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
9 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/21 Lingue e letterature della cina e dell'asia sud-orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuliarssn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua cinese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Leonesi Barbara.