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La rivoluzione dell'educazione estetica di Schiller Pag. 1
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Erhard e la sua esperienza a Stoccarda

Durante il suo soggiorno a Stoccarda, Erhard incontrò Andrea Riedel; rientrato a Vienna, Riedelvenne denunciato e arrestato in quanto giacobino insieme ad altre 36 persone. La filosofiadell'illuminismo destava sospetto sullo sfondo di una politica profondamente mutata, e secondo ilgoverno austriaco e il nuovo imperatore Francesco II, ogni tipo di opposizione doveva esser definita–giacobina in tal modo, tuttavia, si mischiarono tutte le differenziazioni tra le forze di stampo liberal-democratico. Durante i processi ai giacobini, anche il nome di Erhard comparve più volte, e la poliziaimperiale aprì un'inchiesta su di lui.In una lettera, Schiller, con l'intenzione di intensificare il loro rapporto, invitò Erhard a collaborarealla sua rivista, Die Horen: il giacobino Erhard era certamente un interlocutore molto prezioso rispettoalla sua ricerca intellettuale. Secondo Erhard, nella filosofia speculativa ci si deve avvaleredell'analisi - non si può partire dai primi principi: se si parte da un fondamento dato a priori, si rischia di costruire un sistema e non di conoscere quello reale (si noti qui la considerevole influenza di Erhard nei confronti della resistenza di Schiller riguardo le speculazioni idealistiche). Erhard intende in modo molto ampio la tesi secondo la quale l'intera filosofia deve propendere al principio della natura morale dell'uomo; il filosofo, secondo Erhard, ha il compito di orientare l'esperienza tramite la legge morale. Per Schiller, esiste un sentimento positivo, un "inclinazione al dovere" che accompagna la scelta "lamorale. Egli osserva come volontà ha un rapporto più immediato con la facoltà dei sentimenti che con quella della conoscenza; e in parecchi casi sarebbe un male, se dovesse orientarsi solo sulla ragione pura". È difficile accontentarsi delle interpretazioni che leggono le Letterecome un'estetica compensatoria, nella quale l'autonomia del bello è ridotta a un surrogato idealistico della Rivoluzione. I rivoluzionari francesi, non soltanto i giacobini, sostenevano l'identità e gli interessi comuni dei cittadini, e consideravano la diversità come differenziazione di diritti e privilegi. La sintesi promossa dall'educazione estetica produce un nuovo concetto di individuo, come unità cosciente di universale e particolare; il sé diventa un artefatto estetico possiamo parlare qui di self-fashioning. Bisogna cominciare ad agire in una sfera di libertà dove è possibile muoversi senza correre rischi rispetto alla barbarie dello stato; tale sfera di libertà deve essere garantita per privilegio all'arte e alla scienza. Lo status di libertà dell'arte è rafforzato attraverso le qualità che caratterizzano i compiti dell'artista di cui il giacobino Erhard.può esser visto come un modello. Nonostante la sua ripugnanza per il corso che la Rivoluzione Francese ha assunto nel 1793, Schiller7. Questo è l'errore che sta commettendo Fichte, secondo Erhard8. F. Schiller, Über Anmut und Würde, WB VIII, p. 370 [trad. it. a c. di D. di Maio e S. Tedesco, Milano, SE 2010, p.177]9. È un termine introdotto da Stephen Greenblatt, usato per descrivere il processo di costruzione della propria identità e della propria persona pubblica secondo una serie di standard socialmente accettabili. Non rinuncia mai alla politica, ma ne sostiene un nuovo tipo, compatibile con l'individualità moderna e la sua forma differenziata. Secondo il Repubblicanesimo Estetico di Schiller, nella distinzione tra individuo empirico e uomo come Idea della ragione, si possono unire questi due livelli nel caso in cui l'ideale riesce a sopprimere l'individuo empirico; oppure, nel caso in cui gli individui riescono a elevarsi.

All'Idea della ragione. Nel primo caso, l'unità viene imposta dall'esterno, pagando il prezzo di eliminare la particolarità (e questo è il modello giacobino); oppure, dall'interno, giungendo ad uniformità e ripetitività dei risultati. L'opzione schilleriana consiste nell'elevazione dell'Io all'Idea, in una vita etica nuova ed emancipata.

Nella terza lettera sull'educazione estetica, Schiller scrive che "è attraverso la bellezza che ci si evidenziando il profilo politico-morale – incammina alla libertà", della propria concezione nel fenomeno estetico, l'integrazione tra sensibilità e forma è una necessità originaria della ragione, poiché "solo l'unità della realtà con la forma, della contingenza con la necessità, della passività con la libertà porta a perfezione il concetto di umanità".

Il concetto di libertà in Schiller risponde sia al bello kantiano che al sublime. Internamente, troviamo l'armonia delle facoltà mentali dell'individuo, e esternamente, l'armonia con la natura e con gli altri. Tali ideali delineano un programma di auto-formazione, con una forte carica politica. Si deve poter coniugare la spontaneità e la legge, l'unità e la diversità, in modo compatibile con l'individualità moderna. [10] F. Schiller, Über die ästhetische Erziehung des Menschen, cit., p. 610 [54].
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonoramiao di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Dreon Roberta.