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Legittimazione del ruolo dell’infermiere nell’ambito della ricerca
Legittimazione internazionale
La legittimazione del ruolo dell’infermiere nel processo di ricerca è stabilita a livello internazionale dall’
International council of nursing (ICN) che indica tra le funzioni infermieristiche: 4
Funzione di assistenza
Funzione organizzazione dei servizi
Funzione di formazione
Funzione di consulenza
Funzione di ricerca
Legittimazione nazionale
A livello nazionale la legittimazione è stabilita dalla legge 42/99 che stabilisce il campo di competenze
infermieristiche basato su:
739/94 (profilo professionale) che nel punto 4 stabilisce l’azione diretta dell’infermiere nel
aggiornamento professionale e della ricerca
Codice deontologico che stabilisce che l’infermiere deve promuovere le attività di ricerca, basare il
proprio operato su basi scientifiche derivate dalla ricerca e mantenersi aggiornato tramite lo studio
delle ricerche effettuate
Formazione universitaria che tra gli obiettivi formativi presenta:
La capacità di analizzare le ricerche e svolte individuando le possibili applicazioni
Capacità di ricercare e sistematizzare dati provenienti da realtà operative
Limiti professionali al processo di ricerca
L’obiettivo della ricerca, come precedentemente detto, è quello di portare nuove conoscenze che utili a
migliorare l’operato dei professionisti. Per conseguire questo obiettivo è però necessario superare alcuni
limiti intrinseci ed estrinseci della professione infermieristica.
Limiti intriseci
L’infermiere concepisce l’uomo come un tutt’uno integro secondo quello che si definisce approccio
olistico. A differenza di altre discipline, e analogamente ad altre come psicologia e sociologia, le
variabili di studio dell’infermieristica sono scarsamente controllabili, caratterizzate da una
fenomenologia abbastanza instabile. La metodologia classica di ricerca rappresenta quindi il primo
limite in quanto non sempre risulta possibile effettuare ricerche con variabili controllate.
Altro limite è rappresentato dalle scarse opportunità di ricerca autonoma date dalla forte
interdisciplinarietà degli ambiti di lavoro
Scarsa definizione di un ambito disciplinare proprio (in via di superamento)
Limiti estrinseci
Mancanza organica all’interno di ambiti appositi di ricerca come ad esempio università o istituiti di
ricerca
Difficoltà di reperire fondi, creare spazi, dedicare risorse umane alla ricerca. 5
Approcci alla ricerca
La ricerca può essere classificata in basa al:
Tipo
Tempo
Orientamento
Classificazione per tipo
Possiamo avere la ricerca di base e applicata.
Ricerca di base
Ha lo scopo di ottenere dati empirici utilizzabili per affinare o testare una teoria, senza però valutare la sua
applicazione diretta sulla pratica
Ricerca applicata
Condotta per produrre conoscenze nella pratica, viene eseguita su soggetti reali rappresentanti la
popolazione in esame. Sono le più usate in infermieristica.
Possiamo inoltre avere ricerche sperimentali e non sperimentali.
Ricerche sperimentali
Studio in cui tramite un esperimento il ricercatore manipola delle variabili allo scopo di valutare l’effetto
che queste hanno su altre variabili.
Ricerche non sperimentali
Sono delle ricerche che mirano a descrivere una realtà così come si presenta, senza manipolare variabili e
senza uso di esperimenti. Esempi di ricerca non sperimentali sono gli studi descrittivi e gli studi
correlazionali.
Lo studio descrittivo descrive in maniera sistematica una situazione esistente per spiegare o prevedere in
che modo un fenomeno si manifesta e quindi come possa essere prevenuto o modificato.
Si avvale di strumenti come questionari, interviste e osservazioni per la raccolta dati.
Lo studio correlazionale studia le relazioni che intercorrono tra diverse variabili tramite l’individuazione di
coefficienti di correlazione
Classificazione in base al tempo
In base al tempo possiamo suddividere le ricerche in:
Retrospettive
Prospettiche
Trasversali
Longitudinali
Ricerche retrospettive
Valutano dati già raccolti in precedenza, come quelli presenti su cartelle cliniche, per studiare eventi passati
oppure elementi che in un qualche modo si sospetta abbiano avuto un effetto sul presente. 6
Ricerche Prospettiche
Prendono in esame dati raccolti nel presente. Rispetto a quelle retrospettive, i dati raccolti in questo tipo di
studio sono più affidabili poiché maggiormente controllati.
Ricerche trasversali
I dati sono raccolti una sola volta senza follow-up.
In questi studi non c’è un tentativo di misurare gli effetti del fenomeno nel tempo, ma si vuole conoscere
solo quelli presenti.
Ricerche longitudinali
I dati sono raccolti più volte in diversi periodi di tempo in modo da valutare gli effetti nel tempo di un
fenomeno. Il problema di questi studi è che possono andare incontro a perdita di soggetti oppure
alterazione dei risultati a causa della somministrazione di diversi strumenti.
Classificazione in base all’orientamento
Possiamo aver ricerche quantitative e qualitative
Ricerche quantitative
Sinonimo di indagine scientifica. È un tipo di ricerca che può compiere generalizzazioni sulla popolazione
partendo dall’analisi obbiettiva di un campione rappresentativo.
Gli scopi possono essere diversi:
Descrizione. Frutto della definizione di caratteristiche selezionate ai fini dell’indagine. Utilizza a tale
scopo diverse tecniche quali resoconti, classificazioni, costruzioni di tipologie e selezione di asserti
(cioè affermazioni che si riferiscono a qualche aspetto della realtà)
Spiegazione. Un fenomeno viene spiegato quando è individuata una certa regolarità nella sequenza
di eventi che caratterizzano il fenomeno di studio, che può consistere in un’associazione, un
rapporto casuale o funzionale.
Previsione. Si ha quando, date delle premesse logiche, vengono effettuate le previsioni
corrispondenti. Queste sono affidabili solo se le premesse logiche sono già state sottoposte ad
analisi e verifica e risultano quindi vere.
Ricerca qualitativa
Utilizza mezzi come l’osservazione partecipante, le interviste, studio di casi, per strutturare le conoscenze,
enfatizzando le descrizioni verbali e i significati di un’esperienza.
Viene usata in particolare per descrivere delle esperienze soggettive di individui come ansia, paura, dolore,
non facilmente quantizzabili e per tanto è un processo soggettivo.
Un esempio è la ricerca fenomenologica.
Ricerca fenomenologica
Questo tipo di ricerca si applica bene ad alcuni aspetti dell’infermieristica.
Ha lo scopo di:
Descrivere tratti ed essenze di un’esperienza
Giungere al significato di un’esperienza
Produrre un’accurata descrizione degli aspetti introspettivi di un’esperienza
È appropriata se: 7
Si vuole comprendere il significato di un’esperienza
Se l’esperienza non è correttamente descritta in letteratura
Se il ricercatore ha competenze per descrivere il fenomeno
La ricerca fenomenologica si suddivide in diverse fasi:
1. Identificazione del problema. Si effettua una revisione della letteratura e poi si crea un piccolo
gruppo di persone che hanno informazioni su l’esperienza da descrivere. Il reclutamento continua
fino alla saturazione dei dati, cioè finché i dati raccolti non diventano ripetitivi e non emergono
nuovi temi.
2. Prima di raccogliere i dati si effettua un’autovalutazione riflessiva per articolare le idee e le
conoscenze con cui ci si avvicina al progetto. In altri casi si preferisce utilizzare il BRACKETING, una
procedura in cui il ricercatore sospende le idee personali e le sue conoscenze prima di procedere
nella ricerca.
I dati vengono poi raccolti tramite interviste, questionari posti in modo da lasciare libertà
d’espressione ai soggetti. Durante le interviste il ricercatore deve trascrivere le proprie riflessioni al
riguardo.
Questi dati sono poi trascritti e ordinati
3. Immersione nei dati. Il ricercatore rilegge i dati molte volte e tramite sintesi e riflessioni ne trae
conclusioni.
4. Pubblicazione dei risultati. Si articola in:
Introduzione. In cui si parla del bracketing effettuato, il problem statement (definizione problema),
la revisione di letteratura e gli scopi dello studio.
Metodo. Viene indicato il disegno di ricerca, gli strumenti usati, le implicazioni etiche, Le procedure
di reclutamento.
Risultati. Vengono descritte le esperienze usando dove necessario delle citazioni dei soggetti
partecipanti
Discussione. Commento sui temi emersi, confronto con la letteratura esistente, ed eventuali
consigli per altre ricerche sull’argomento.
Processo di ricerca
Il processo di ricerca parte sempre dalla formulazione di un quesito su un dato fenomeno e procede poi con
la raccolta dati, analisi e interpretazione dei risultati.
La ricerca in genere è mirata a confutare o accettare un’ipotesi. Un’ipotesi se confermata diventa quindi
una teoria, cioè una generalizzazione astratta della realtà mirata a spiegare le relazioni tra fenomeni dando
quindi una prima concettualizzazione della realtà.
Il processo di ricerca è un processo circolare che permette al ricercatore di passare da una fase avanzata ad
una precedente a seconda delle esigenze. Per la sua effettuazione richiede:
Presa di decisioni su quale metodo utilizzare per studiare un fenomeno
Flessibilità, intesa come la capacità del ricercatore di individuare più strade per risolvere o studiare
un problema
Fasi del progetto di ricerca
Il processo di ricerca è composto da diverse fasi:
1. Identificazione e definizione del problema 8
2. Scelta del metodo di ricerca
3. Raccolta dati
4. Analisi dei dati
5. Utilizzazione dei risultati
Identificazione e definizione del problema
Questa è la fase in cui si individua un campo di ricerca, le domande e le ipotesi alla base dello studio.
In questa fase avviene quindi il “problem statement” cioè l’individuazione del problema. Poiché una ricerca
parte sempre da un problema da risolvere, questa è forse la fase più importante in quanto individua le
necessità che spingono ad effettuare lo studio, gli obiettivi della ricerca e quindi poi permette di effettuare
un disegno dell’intero studio.
Il problema individuato deve presentare caratteristiche:
Ricercabili. Deve essere studiabile e quindi deve essere possibile la definizione delle sue variabili.
Significatività. Dev