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SECONDA PARTE:

La rivoluzione

Restaurazione significa che il sistema, un tempo estromesso dal potere, viene

reintegrato nella posizione precedente; questo fenomeno provoca nella

popolazione un forte risentimento. Quindi è possibile pensare che la famiglia e

lo stesso imperatore d’Austria non sarebbe stati contenti di sentire all’interno

della Nona Sinfonia il messaggio di fratellanza e gioia, e quello implicito di

libertà, che veicola nel suo finale.

Possiamo dire che in tutta Europa, l’amarezza del risentimento era stemperata

dallo sfinimento causato, tra il 1789 e il 1815, dalle guerre rivoluzionarie e

quelle napoleoniche in Francia.

Napoleone si era servito della motivazione ideale di esportare la rivoluzione

come strumento per conquistare l’egemonia su tutto il continente; dopo la sua

sconfitta si tenne un incontro a Vienna per decidere come spartire il continente

liberato. Il congresso durò quasi un anno e quando stava per terminare fu

gettato nello scompiglio dalla notizia del ritorno clandestino di Napoleone

dall’esilio, ma la sconfitta di Waterloo e il suo successivo esilio misero

definitivamente la parola fine a quest’epoca di sconvolgimenti.

Al congresso erano presenti rappresentati di tutti i paesi, tra cui da ricordare è

il principe Metternich, rappresentate del re Francesco d’Asburgo, a cui si deve

la creazione della Confederazione Germanica. La confederazione era composta

da più di trenta stati, che comprendevano quindi svariate differenze culturali e

religiose; questo fu il principale motivo di diffidenza e fraintendimenti

diplomatici con Francia e Inghilterra, ma il prezzo pagato per le guerre

napoleoniche consentì un secolo senza guerre che coinvolgessero l’intero

continente.

Tra gli stati della Confederazione c’erano l’Austria, la Prussia e la Russia, tutte e

tre monarchie costituzionali, e Vienna ospitava il congresso, per cui garantì che

fossero forniti ai visitatori i più splendidi svaghi. Beethoven godeva in questo

periodo di un’altissima reputazione internazionale, tanto che nel 1814 venne

organizzato un concerto esclusivamente per la sua musica.

La fama è dovuta anche alla qualità delle sue composizioni, molte delle quali

(eccetto per la Sinfonia) sono un palese tentativo di accattivarsi il favore degli

aristocratici presenti in città e cavalcare l’ondata patriottica che era seguita a

Napoleone. Inoltre, essendo nota la sua condizione economica e il bisogno di

entrate, fu abile nello sfruttare la possibilità di guadagno tramite pubblicazioni

e diffusione delle opere – potenzialmente popolari proprio per il loro messaggio.

Il concerto ebbe un successo tale che venne replicato.

Tutta la produzione artistica del periodo rispecchia i sentimenti comuni dei

giovani che avevo sperato nella rivoluzione. Esempio della visione che aveva

Certosa di Parma,

dato la battaglia di Waterloo è presente nel romanzo scritto

da Stendhal. Il protagonista è un giovane aristocratico che fugge di casa per

arruolarsi con Napoleone, osserva la battaglia e si chiede cosa fare di sé stesso

quando l’avventura rivoluzionaria e imperiale si è consumata – lo stesso

dilemma domina i giovani di altri romanzi sempre di Stendhal.

L’autore era molto interessato al modo in cui l’epoca napoleonica aveva inciso

sui giovani, sapeva ciò che il regno aveva significato per la sua generazione; lui

stesso aveva aderito all’idea che la missione della Francia fosse di liberare tutta

l’Europa dalla tirannia dell’assolutismo, con il protrarsi delle guerre però questi

ideali furono stravolti e dopo la morte di Napoleone Stendhal fu tra i primi a

comprendere il legame tra la morte della rivoluzione e il fiorire del

romanticismo.

Romanticismo: sublimazione dei principi liberatori della rivoluzione in un primo

tempo esplosa attraverso l’Europa e poi implosa su sé stessa; fiorisce tra XVIII

e XIX secolo, in cui gli ideali propri dell’illuminismo si combinano con il forte

rilievo dato all’emozione e all’istinto.

Come ogni movimento artistico però ha dei confini molto labili, tant’è che

Haydn e Mozart sono considerati a tutti gli effetti classici, mentre Beethoven,

seppur con una differenza di pochi anni, è considerato a tutti gli effetti un

romantico.

IL ROMANTICISMO È FIGLIO DELLA RIVOLUZIONE E NIPOTE DELL’ILLUMINISMO.

Questo carattere introspettivo che l’arte assume al termine della guerra, è

inconsciamente un meccanismo di autodifesa per evitare di cedere alla

disperazione davanti alle condizioni dell’Europa restaurata.

È anche da tener conto che gli artisti vivono all’interno di determinati periodi e

ambienti; sono figli del proprio luogo e tempo, al di là delle loro idee, ogni

artista opera e reagisce all’interno di una determinata realtà sociale.

In questo periodo Hegel mette in luce come il romanticismo sia l’esplosione di

mondo

tutto ciò che era stato represso dal conflitto: la vita era dominata dal

oggettivo vita interiore

che non c’era spazio per la e anche i migliori del tempo

sono caduti vittime di questo meccanismo.

La parola che definisce nel modo più pertinente l’Europa del decennio che va

dall’apertura del congresso di Vienna, al componimento della Nona Sinfonia è

repressione. Non si fece altro che imporre i principi ultraconservatori decisi

durante il congresso. Ci furono inevitabilmente conflitti interni, ma persino la

Francia non era più ritenuta una minaccia e fu la benvenuta nella quintuplice

alleanza: Francia, Inghilterra, Prussia, Russia, Austria.

Beethoven arriva a Vienna nel 1792, sebbene l’idea di una possibile rivoluzione

a Bonn, come quella avvenuta in Francia, facesse ridere, dai suoi diari di

conversazione si nota un celato timore.

«parecchie persone importanti sono state messe dentro. […] Si dice che stia

per scoppiare una rivoluzione. […] Sono convinto che finché un austriaco avrà

la sua salsiccia e la sua birra scura, non si ribellerà.»

Si può dire che molte epoche hanno visto governi tirannici, ma la caratteristica

principale della vita sotto Metternich era il senso di profonda delusione. In

questo periodo in tutti i domini degli Asburgo e specialmente a Vienna

prosperano spioni e delatori – Beethoven, di cui sono note le simpatie liberali,

era tuttavia considerato troppo eccentrico e fuori dal mondo per essere un

potenziale pericolo.

«Un’altra volta – Proprio adesso è entrata la spia Hänsel.»

Il magma ribollente delle proteste nel mondo di lingua tedesca sarebbe alla fine

esploso nella rivoluzione del 1848, ma durante il 1820-1830 rimase per lo più

sotterraneo.

Il governo britannico poteva sembrare liberale a confronto con il regime gestito

da Metternich, ma la tattica che adottava per reprimere i disordini interni non

era più morbida. Nel 1819 furono uccisi e feriti numerosi manifestanti a

Manchester e sei mesi dopo si varò il Six Acts, che limitava rigidamente la

libertà di parola e associazione; forte differenza rispetto al 1824 in cui si emanò

una legge a favore dei sindacati per i lavoratori e poi istituì la National Gallery.

Contemporaneamente però non aveva arrestato il proprio processo di

espansione verso Asia e Africa, dopo aver ceduto gran parte agli Stati Uniti,

dottrina Monroe

nati da poco. Nel 1823 il presidente americano James emise la

in cui si intimava ai paesi europei di evitare interferenze o tentativi coloniali

nell’emisfero occidentale: si imponeva sulla causa della Grecia, considerata

allora come luogo di nascita della democrazia, dominata dai Turchi musulmani;

la si può considerare una veicolazione mediatica, per cui nessuno volle

intervenire direttamente per aiutarla a liberarsi e tornare tra le potenze

europee, ma si sfruttò la sua immagine per lasciare che i cristiani sostenessero

da lontano i greci oppressi.

Battaglia per la libertà Nona

La sera del 7 maggio 1824 a Vienna viene ascoltata per la prima volta la

Sinfonia, con il suo appello alla fratellanza universale; molto più a sud-est c’è la

bara di Lord Byron, che attende di intraprendere il viaggio che la riporterà in

Inghilterra.

Byron, come Beethoven, era agli occhi dei suoi contemporanei l’incarnazione

del romanticismo.

Nato a Londra nel 1788, trascorre la prima infanzia in povertà, fino alla morte di

un prozio senza eredi che gli lascia il titolo e le proprietà. Compie i suoi studi e

inizia a pubblicare, intraprende poi un viaggio di due anni che lo porta in

Spagna, Portogallo e Mediterraneo orientale. Dopo il ritorno in Inghilterra, il

primo discorso tenuto da Byron alla camera dei Lords è una dichiarazione

ultraradicale in favore dei filatori – operai che lavoravano ai telai – di

Nottinghamshire. Molti erano stati sostituiti da macchine che permettevano un

lavoro più rapido e preciso e per tutta risposta gli operai le avevano distrutte,

poco dopo fu quindi presentato al parlamento una legge che poneva come

reato la distruzione delle macchine. massa di uomini grandemente ferita e

Byron qui descrive i lavoratori come una

sacrificata; con questo di conquista le credenziali liberali e acquisisce notorietà

nei circoli politici: fama immediata.

All’inizio del 1815 sposà Annabella Milbanke, ma alla fine dell’anno il

matrimonio era già fallito e giunse alla decisione di abbandonare l’Inghilterra.

Viaggiò a lungo fino ad arrivare in Italia, qui la sua poesia cominciò a liberarsi

dalla melanconia romantica e dalla teatralizzazione.

Proprio nel 1823 gli viene rivolto un invito di rappresentanza per sostenere la

lotta dei greci contro i turchi. Accetta volentieri e non si limitò a partire, ma

contribuì a finanziare l’impegno militare greco – compito non facile, perché

erano divisi in fazioni interne.

Oggi Compio Trentasei Anni

«Se la tua gioventù rimpiangi, perché vivere?

Questa è la terra della morte

Onorata: scendi in campo e offri

Il tuo respiro!»

La struttura emotiva dell’intero componimento differisce totalmente da quello

che ha escogitato Beethoven con la Non Sinfonia; questa procede in crescendo

dall’angoscia intima all’eroismo collettivo, per poi tornare in diminuendo a

finire con la morte spirituale e fisica, il contenuto ha una forma ABA. La sinfonia

al contrario procede come una spirale verso l’alto, il contenuto ha forma

dinamica ABCD all’interno del quale le infelicità personali vengono trasformate

in qualcosa di universale, che esiste qui e ora, ma esisterà semp

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jess.uni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Aversano Luca.