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RIFORMA DELLA SOCIETA'
Un'Europa libera e unita è premessa necessaria del potenziamento della civiltà
moderna, di cui l'era totalitaria rappresenta un arresto. La fine di questa era sarà
riprendere immediatamente in pieno il processo storico contro la disuguaglianza ed i
privilegi sociali. Tutte le vecchie istituzioni conservatrici che ne impedivano
l'attuazione, saranno crollanti o crollate, e questa loro crisi dovrà essere sfruttata
con coraggio e decisione. La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre
esigenze, dovrà essere socialista, cioè dovrà proporsi l'emancipazione delle classi
lavoratrici e la creazione per esse di condizioni più umane di vita.
La bussola di orientamento per i provvedimenti da prendere in tale direzione, non
può essere però il principio puramente dottrinario secondo il quale la proprietà
privata dei mezzi materiali di produzione deve essere in linea di principio abolita, e
tollerata solo in linea provvisoria, quando non se ne possa proprio fare a meno. La
statizzazione generale dell'economia è stata la prima forma utopistica in cui le classi
operaie si sono rappresentate la loro liberazione del giogo capitalista, ma, una volta
realizzata a pieno, non porta allo scopo sognato, bensì alla costituzione di un regime
in cui tutta la popolazione è asservita alla ristretta classe dei burocrati gestori
dell'economia, come è avvenuto in Russia.
Nel maggio del 1948 ci fu il grande congresso dei movimenti federalisti europei
all’Aia che proposero la nascita di un’Assemblea Europea consultiva, un organismo
politico di discussione; dopo lunghe discussioni nel maggio del ’49 venne creato il
CONSIGLIO D’EUROPA con sede a Strasburgo: costituito inizialmente da 10
paesi, era un forum di discussione politica (non era il consiglio europeo che invece è
la riunione dei capi di stato dei governi europei che si riunisce periodicamente), non
era un organismo sovranazionale.
Il 4 novembre del 1950 ci fu la convenzione europea dei diritti dell’uomo che istituì
una corte europea dei diritti dell’uomo corte di Strasburgo (non confondere con
corte di giustizia dell’unione europea che sovrintende
all’applicazione dei trattai dell’unione europea). Ogni
cittadino può denunciare alla corte la violazione dei suoi
diritti fondamentali (nel ’57, a causa dell’abuso della
punizioni corporali nelle scuole, fu lo stato con più ricorsi).
Contemporaneamente, per iniziativa della classe dirigente francese, prese corpo,
dentro l’OECE, il progetto dell’integrazione dei mercati europei alla quali
contribuirono le suggestioni politiche, culturali, strategiche e geopolitiche, fu una
riflessione preoccupata sulla debolezza dell’Europa (soprattutto dopo la decisione di
ricostruire la Germania, della sua industria e degli armamenti che però erano
limitati).
A tutto ciò contribuì Jean Monnet (grande personaggio nella diplomazia
internazionale; De Gaulle era al potere nel governo provvisorio e lo aveva incaricato
del piano di ricostruzione delle Francia; il ministro degli esteri
era Schuman) e Robert Schuman che volevano costruire un
quadro europeo di riferimento “fare dell’acciaio tedesco l’acciaio
europeo”.
Il 9 maggio del 1950 (giorno dell’Europa) ci fu la
DICHIARAZIONE SCHUMAN: il ministro
degli esteri francese, nel salone
dell’orologio a Parigi annunciò la creazione
di un accordo sulla produzione congiunta dell’acciaio e carbone
fra Francia e Germania (vennero invitati anche gli altri stati)
amministrata da un nuovo organismo con poteri esecutivi e
principio di
vincolante per le parti introduzione del
SOVRANAZIONALITA’ che decide misure vincolanti per le
parti che comporta la cessione di alcune caratteristiche della sovranità.
Questi negoziati furono i primi ai quali la Germania occidentale partecipò in
condizioni di eguaglianza diplomatica.
DICHIARAZIONE SCHUMAN
La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi,
proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata
e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni
pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un'Europa unita,
ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata
fatta : abbiamo avuto la guerra.
L'Europa non potrà farsi un una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa
sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto.
L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la
Germania: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la
Germania. A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente
l'azione su un punto limitato ma decisivo. Il governo francese propone di mettere
l'insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune
Alta Autorità, nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri
paesi europei. La fusione della produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito
la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della
Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si
sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono
state le vittime.
La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra
tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente
impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi
che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di
base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali
della loro unificazione economica. Questa produzione sarà offerta al mondo intero
senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al
progresso delle opere di pace. Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi,
l'Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti
essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sarà così effettuata, rapidamente e
con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità
economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi
lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.
Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova
Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i
paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione
europea indispensabile al mantenimento della pace. Per giungere alla realizzazione
degli obiettivi così definiti, il governo francese è pronto ad iniziare dei negoziati sulle
basi seguenti.
Il compito affidato alla comune Alta Autorità sarà di assicurare entro i termini più
brevi: l'ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualità: la
fornitura, a condizioni uguali, del carbone e dell'acciaio sul mercato francese e sul
mercato tedesco nonché su quelli dei paese aderenti: lo sviluppo dell'esportazione
comune verso gli altri paesi; l'uguagliamento verso l'alto delle condizioni di vita
della manodopera di queste industrie.
Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui
attualmente si trovano le produzioni dei paesi aderenti, occorrerà mettere in vigore,
a titolo transitorio, alcune disposizioni che comportano l'applicazione di un piano di
produzione e di investimento, l'istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e
la creazione di un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della
produzione. La circolazione del carbone e dell'acciaio tra i paesi aderenti sarà
immediatamente esentata da qualsiasi dazio doganale e non potrà essere colpita da
tariffe di trasporto differenziali. Ne risulteranno gradualmente le condizioni che
assicureranno automaticamente la ripartizione più razionale della produzione al più
alto livello di produttività.
Contrariamente ad un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo
sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di
profitti elevati, l'organizzazione progettata assicurerà la fusione dei mercati e
l'espansione della produzione.
I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato
firmato tra gli stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati
indispensabili per precisare le misure d'applicazione si svolgeranno con l'assistenza
di un arbitro designato di comune accordo : costui sarà incaricato di verificare che
gli accordi siano conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fisserà la
soluzione che sarà adottata.
L'Alta Autorità comune, incaricata del funzionamento dell'intero regime, sarà
composta di personalità indipendenti designate su base paritaria dai governi; un
presidente sarà scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno
esecutive in Francia, Germania e negli altri paesi aderenti. Disposizioni appropriate
assicureranno i necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell'Alta Autorità.
Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorità sarà incaricato di
preparare due volte l'anno una relazione pubblica per l'ONU, nelle quale renderà
conto del funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la
salvaguardia dei suoi fini pacifici.
L'istituzione dell'Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle
imprese. Nell'esercizio del suo compito, l'Alta Autorità comune terrà conto dei poteri
conferiti all'autorità internazionale della Ruhr e degli obblighi di qualsiasi natura
imposti alla Germania, finché tali obblighi sussisteranno.
Dal piano Schuman nacquero: CECA
la prima comunità europea (comunità europea del
♦ carbone e acciaio ) con 6 stati 1951
Cee (comunità economica europea) 1957
♦ Euratom (comunità europea per energia atomica) 1957
♦
LE ISTITUZIONI DI BRETTON WOODS
Fondo monetario internazionale:
- ricostruzione del sistema monetario internazionale;
o sistema di cambi fissi e di convertibilità multilaterale;
o f