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RIPETIZIONE E SPOSTAMENTO

“I look up, i look down”. La regola narrativa su cui si regge tutto il

film è la regola della ripetizione dello spostamento, tutto si ripete

in diversi contesti. Il guardare su e guardare giù è sia nella scena

iniziale sul tetto, sia nella scena nello studio della designer.

Ripetizione e spostamento, meccanismi e figure tipiche del

linguaggio onirico.

Costruzione spazio segnato da una finestra che mette in

collegamento esterno con interno.

DUPLICE CORNICE

Movimento di macchina che parte dello sguardo di Scottie, va ad

aprire sull’asse del protagonista, il quale passa dal totale sulla

stanza e poi concentrarsi sulla donna seduta, oggetto scopico dello

sguardo dell’uomo. La donna ha i capelli raccolti a chignon, in

qualche modo a spirale, ed è vestita di verde.

Hitchcock mette la protagonista in una duplice cornice (la cornice

dell’inquadratura e una cornice interna data dallo stipite della

porta). È un’inquadratura molto articolata e dettagliata.

INSEGUIMENTO

In giochi, lui e lei di profilo di tre quarti, i volti che si girano, si

ripropone il senso di ripetizione: entrambi sembra che facciano gli

stessi movimenti (ripetizione e spostamento). In questo momento,

John inizia a fare il detective, l’investigatore privato.

L’auto della donna è verde come il vestito che indossava nella sua

prima apparizione al ristorante.

L’inseguimento da parte del protagonista è caratterizzato da giri a

spirale per le strade di San Francisco, città americana caratterizzata da

questo sali e scendi.

Anche la musica contribuisce a dare una certa sinuosità di forme e

d’inseguimenti.

Il voyeurismo viene riproposto anche in questo film in

un’inquadratura caratterizzata da linee verticali dove Hitchcock riesce

a mettere dentro la stessa inquadratura l’oggetto scopico e il soggetto

scopico, colui che guarda e colei che è guardata, utilizzando lo

specchio. Sono condensati sulla stessa superficie bidimensionale del

fotogramma dell’inquadratura filmica. Si tratta di una delle

inquadrature emblematica quando si parla di voyeurismo, come

l’occhio di Norman Bates che spia nel buco praticato sulla parete della

camera numero 1 dell’hotel, e Marion che si spoglia.

Il marito della donna disse a John “Mia moglie è come posseduta da

una morta, come se abitata da un fantasma”. Non a caso John la segue

e uno dei primi luoghi dove si reca, dopo il negozio di fiori, è un

cimitero. Qui si ha la necrofilia.

3

SCENA MUSEO

Si tratta di una delle scene più impregnanti del film. Ci si trova

in un museo e di nuovo John guarda il luogo dell’arte, delle

cornici ma lui non guarda i quadri: questa scena è costruita

attraverso soggettive e montaggi sull’asse, su stacchi e dettagli.

La donna reale e la donna dipinta si assomigliano; addirittura la

donna reale si è procurata il bouquet identico a quella della

donna del ritratto, ha i capelli raccolti in modo uguale.

La donna del ritratto è Carlotta Valdes, la donna sepolta nella

tomba nel cimitero dove la signora andò a visitare prima di

andare al museo.

La ripetizione e lo spostamento si ripete, la donna reale si ripete

nella donna del ritratto, il nome della donna del ritratto si ripete

nel nome della donna nella tomba, quel nome che secondo una

donna di un hotel fosse quello di una donna che abbia alloggiato

nel suo stabile. Il protagonista è incredulo, non sa se sia preda di

allucinazioni o meno.

IL DESTINO DELL’EXTRAURBANO

Come in Psycho, anche qui si esce fuori. Altro elemento retorica

nella tipografia del cinema di Hitchcock è dalla città allo spazio

extraurbano, verso cui si dirigono spesso i personaggi quando

vanno incontro al loro destino.

Si tratta di una scena celeberrima, caratterizzata dalla verticalità

e la linea orizzontale che s’interseca con quella verticale. È una

costruzione potentissima visiva dell’inquadratura, col corpo

umano ridotto a funzione del paesaggio, dentro questo

spettacolo delle travi che sostengono il ponte. Da questa

FORMAZIONE DI COPPIA

La formazione e la sformazione di coppia è sempre il tema

centrale.

COSTRUZIONE IN PIANO SEQUENZA

La panoramica in piano sequenza ha fatto vedere allo spettatore

il bagno dove sono appesi gli abiti di lei, per poi incorniciare

con la porta la donna a letto e con un solo movimento di

macchina si nota che lui si sia preso cura di lei (entrando anche

4

VISIONI ONIRICHE DI SCOTTIE

Parte più debole per la tecnologia dell’epoca.

Io Ti Salverò > scena di presenza onirica aiutata da Salvador

Dalí disegna le scenografie oniriche. Scena di gigantesca

forbice che taglia un occhio, taglia l’abitudine di avere di

guardare senza vedere, bisogna sottoposti a uno shock.

Esempio di immagine onirica.

Seconda vita, natura fantasmatica molto forte. La seconda

parte ripete spostando la prima parte. All’inizio della

seconda parte, si ha un flashback particolare perché è noto

agli studio di Hitchcock il flashback è contestato: lui

inserisce il flashback contro il parere dei produttori, che lo reputano elemento disturbante del film.

Anche il cinema contemporaneo è ossessionato dall’idea di rendere visibile le immagini mentale, come Cristopher Nolan

(Inception) Gondry (Se MIL ASCI Dei cancello) . Hitchcock usa degli espedienti basici, ritaglia il volto di Stewart e lo colora,

venire dalla profondità di campo e sullo sfondo sentimento immersivo. Andare su e giù il movimento tipico della costruzione

dinamica e plastica del film.

Personaggi maschili inadeguati, (Finesta Sul Cortile, immobile, Vertigo patologia e perversione) Le donne sono più forti

psicologicamente.

INCERTEZZA COGNITIVA

Continua ripetizione e spostamento dei luoghi topici della storia. Il protagonista

torna all’hotel, al ristorante, al negozio di fiori e intercetta donne molto

somiglianti alla donna che è morta.

Hitchco inserisce un flashback dà un vantaggio allo spettatore sullo scarto

cognitivo. Rende consapevole lo spettatore dell’identità della donna. Hitchcock

ritiene che se tiene

IL RUOLO DEL VERDE

Tinta cromatica. Riflesso luce verde al neon importante.

ULTIMO ATTO

Processo di trasformazione di Judy in Madeline. “Cosa interessava di più quando ho deciso di fare questo film? James Stewart

parte dall’immagine di una morta. IEsiste un motivi di interesse: Judy vuole trasformarsi in Madeline, sa che sarà

smascheramta. Intreccio sesso psicologico. Quest’uomo vuole andare a letto con una morta. Sforzi di James Steart, a spogliarla

e non vestirla. Nella prima parte, al cimitero, c’era filtri di nebbia per mistero. Ora c’è il neon verde. Illuminata da questo neon.

torna come se tornasse dal regno deimorit. James è alla realtà ne rimane sbalordito, dettaglio e scopre il mistero”.

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Dettagli
A.A. 2016-2017
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher garrickisnotmyfather di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi del cinema e della Tv e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Canova Gianni.