vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Al fine di una corretta diagnosi la raccolta del campione deve avvenire in maniera adeguata
(appropriatezza), in particolare esso dovrebbe essere raccolto:
- Quando? nel momento giusto: solitamente nella fase acuta della malattia, quando la carica
microbica è maggiore ed inoltre prima dell’inizio di una terapia antimicrobica. Infatti, gli antibiotici
interferiscono con la crescita microbica e influiscono dunque sull’esito dei test di laboratorio.
- Dove? in uno specifico distretto corporeo rappresentativo della patologia: facciamo l’esempio
della febbre tifoide causata da Salmonella typhi, ha un decorso bimodale caratterizzato da una
fase precoce (prime due settimane) con febbre elevata, emocoltura positiva e coprocoltura
negativa; una seconda fase (terza e quarta settimana) con diarrea, emocoltura negativa e
coprocoltura positiva. Risulta chiaro che andremo a ricercare il patogeno nel sangue durante la
fase precoce, nelle feci durante la seconda fase.
- Quanto? in quantità sufficienti per poter effettuare i test diagnostici.
- Come? evitando qualsiasi contaminazione: ad esempio la ricerca di Streptococcus pyogenes va
effettuata a mezzo di un tampone nelle fosse peritonsillari, evitando il contatto con l’orofaringe.
4. identificazione del campione: il contenitore deve essere opportunatamente
contrassegnato e confezionato prima del suo trasporto, in particolare questi devono
presentare il codice a barre identificativo ed il foglio di richiesta indicante i dati del
paziente, quelli del Clinico, la provenienza del campione, data ed ora del prelievo ed
una diagnosi clinica presuntiva.
5. trasporto del campione: bisogna considerare l’adeguatezza dei contenitori, dei terreni
di trasporto e della temperatura.
In questa fase il clinico ha diverse responsabilità: raccogliere il campione in maniera corretta,
conservarlo in maniera appropriata ed inviarlo al più presto al laboratorio di analisi.
Fase analitica
In termini generali possiamo distinguere due tipologie differenti di diagnosi:
• diretta: prevede la ricerca degli ANTIGENI del patogeno, quindi è la ricerca diretta del patogeno
o di parti di esso. Si effettua tramite il prelievo di campioni biologici (sangue, feci, urine et alia) e
può presentare due diversi approcci:
- diagnosi rapida: tramite metodi immunologici per la ricerca degli antigeni del patogeno o tramite
metodi molecolari per la ricerca delle sequenze genomiche;
- esame colturale
• indiretta: prevede la ricerca degli ANTICORPI dell’ospite nei confronti di quel patogeno.
Si effettua prelevando il siero del paziente e sottoponendolo ad esami immunologici quali test
immunoenzimatici (EIA, RIA, IFA). DIAGNOSI DIRETTA
Volta a stabilire la presenza del patogeno ricercandolo direttamente (ricercando quindi i suoi
ANTIGENI) mediante:
esame microscopico (batterioscopico)
A) esame colturale (isolamento colturale)
B) Identificazione
C)
A) ESAME MICROSCOPICO (BATTERIOSCOPICO)
A FRESCO
si usa per microrganismi difficilmente colorabili (Per tutte le spirochete, in particolare Treponema
Pallidum) mediante osservazione in campo scuro
PREVIA COLORAZIONE
prevede l’utilizzo di colorazioni semplici (un solo colorante) come cristal violetto o blu di metilene o
colorazioni differenziali (più di un colorante) come colorazione di Gram o di Ziehl-Neelsen.
La parete batterica permette di distinguere i batteri Gram+ e Gram-
- Gram+ : strato unico continuo di peptidoglicano formato da una parte glicanica e una parte
peptidica. La parte GLICANICA è formsts da N-acetilgalattosammina e N-acetil-muramico legati
da legame beta-1,4-glicosidico. La parte PEPTIDICA è formata dal tetrapeptide AGLA (L-
alanina, acido-D-glutamico, L-lisina e D-alanina)
- Gram- : caratterizzata da due strati: uno interno (immediatamente esterno al plasmalemma)
formato da peptidoglicano e uno più esterno, separato dal peptidoglicano mediante il
periplasma, formato dalla membrana esterna. tale struttura è asimmetrica e lo strato rivolto
verso l’interno è costituito da fosfolipidi mentre quello esterno è formato dal LPS. Il LPS
presenta una parte LIPIDICA formata dal lipide-A e una parte POLISACCARIDICA formata dal
polisaccaride-O
Colorazione di GRAM: fissaggio chimico
non è vero che i micobatteri non si colorano con questa, tuttavia per distinguerli uso la loro
specifica colorazione che è quella di Ziehl-Neelsen.
Si mette il cristal violetto, si usa lo iodio per fissarlo al batterio, si decolora con alcol (se è Gram+ il
colorante rimane adeso), si mette il secondo colorante di contrasto (fucsina).
I Gram+ appaiono blu mentre i Gram- appaiono rossi.
Colorazione di Ziehl-Neelsen: fissaggio a caldo
Utilizza la fucsina mediante colorazione a caldo su fiamma che permette la penetrazione del colore
nei micobatteri la cui parete alcol-resistente non ne permetterebbe altrimenti l’ingresso. Si usa
anche qua un colorante di contrasto per distinguere dai micobatteri tutti gli altri batteri presenti nel
campione: il blu di toluene.
Quindi la colorazione permette di fissare il campione (chimicamente o a caldo), fornisce indicazioni
riguardo l’idoneita del campione (presenza di cellule in espettorato = campione non idoneo), sul
numero di leucociti e sulla presenza quindi di batteri o altri microrganismi. Mediante poi la
colorazione di Gram valuto forma, disposizione e quantità dei batteri e mediante altre colorazioni
più specifiche (Ziehl-Neelsen per i micobatteri, verde di malachite per le spore…) valuto altri batteri
eventualmente presenti.
L’OSSERVAZIONE AL MICROSCOPIO È UTILE SOLO SE IL CAMPIONE ERA STERILE E IL
BATTERIO PATOGENO NON HA CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE SIMILI AI
COMMENSALI.
B) ESAME COLTURALE
Si effettua mediante semina del campione su vari terreni, ossia mezzi di mantenimento o di
trasporto, in modo da isolarne una specifica colonia (ossia un clone), soprattutto nel caso in cui il
batterio in questione sia poco nel campione.
TERRENI:
- elettivi: cresce prima una specie delle altre
- selettivi: crescono solo certe specie (presenza di sostanze batteriostatiche)
- differenziali: mettono in evidenza una determinata reazione
- liquido (brodo): acqua distillata + carboidrato (destrosio) + fonte di C inorganico (digerito
peptico)
- semisolido: brodo + 0,5% di agar
- solido: brodo + 2% di agar
- Agar Sangue: base di agar + 5-10% di sangue di montone
- Agar Cioccolato: agar con sangue cotto a 80°C in agitazione
- Agar Thayler-Martin: agar cioccolato + AA + Trimetoprim (Neisserie)
- Mannitol-Salt Agar: agar + NaCl 7,5% che inibisce i Gram- (Stafilococchi)
- Sabouraud Agar: pH acido 5,6 (Lieviti, Muffe, Funghi)
- Enterococcosel Agar: agar + ferro + esculina (Enterococchi, che idrolizzano l’esculina e Fe
precipita)
- McConkey Agar: differenziale, per Enterobatteri, formato da lattosio (PSSY/EKE) + cristal
violetto (inibisce i Gram+) + bile (inibisce altri Gram-)
- Terreni a base di ac.oleico e uovo (Lowestein-Jensen): Micobatteri
- Agar Sangue-Patata-Glicerolo: Bordetella Pertussis
- BCYE: ferro + carbone + AA (Legionella)
- Testicolo di coniglio: Treponema Pallidum
C) IDENTIFICAZIONE
- BIOCHIMICA
Si basa su:
- metabolismo di zuccheri aerobio (ossidativo) o anaerobio (fermentativo)
- enzimi specifici posseduti dal batterio
- cataboliti prodotti dal batterio
Metodiche manuali
Una volta che ho la coltura, ne inoculo una certa quantità in pozzetti e mediante il kit API-System
(ma ce ne sono anche altri) osservo la colorazione assunta dal pannello. Il software legge il tutto
(prima si usavano degli elenchi “telefonici” e fornisce un codice che identifica il microrganismo.
Metodiche automatizzate
Funziona in modo simile ma è automatizzato e quindi la probabilità di errore è inferiore.
Antibiogramma
Una volta individuato il batterio, si fa l’antibiogramma (= valutazione di sensibilità e resistenza del
patogeno agli antibiotici).
Si vuole trovare la:
- MIC (Minima Concentrazione Inibente): quantità minima per inibire la crescita
- MIB (Minima Concentrazione Battericida): quantità minima per uccidere il 100% dei batteri
mediante
- Metodo della diluizione:
- E-Test: striscia, un farmaco a varie concentrazioni
- Kirby-Bauer Test: cerchietti, vari farmaci alla stessa concentrazione (NB: il fatto che un
alone sia più grande di un altro non significa che quell’antibiotico sia più efficace)
Maldi-Tof: sottopone la coltura a raggio laser che disintegra il campione, concentra gli elettroni in
un tubo e tramite questi ne identifica il peptidogramma.
- IMMUNOLOGICA (SIEROLOGICA)
- MOLECOLARE DIAGNOSI INDIRETTA
Volta a stabilire la presenza del patogeno ricercandone la risposta immunitaria (ricercando quindi
gli ANTICORPI diretti contro di esso).
Si usa quando non abbiamo i terreni di coltura idonei (es: Treponema Pallidum).
È indiretta perché vado a saggiare la presenza del patogeno mediante una reazione Ag-Ig.
È più tardiva di quella diretta perché serve il tempo necessario a generare gli anticorpi.
Si usa per Treponema, Tifo, Brucellosi, Malattia Reumatica, Glomerulonefrite e Virus.
Il problema è quando il pz. sviluppa poche difese immunitarie.
Punto della situazione:
Possiamo distinguere la diagnosi parassitologica in:
• Diagnosi Clinica
• Approcci diretti tradizionali:
- Macroscopica
- Microscopica
• Approcci diretti o indiretti innovativi (ricerca Ag, Ig o
DNA)
- Immunologica, ricerca Ag in pz mediante Ig artificiali
- Sierologica, ricerca Ig in siero pz
- Molecolare (PCR, RT-PCR, RFLP), ricerca ac.nucleici
DIAGNOSI IMMUNOLOGICA
Non si saggia la presenza dell’Ag ma si valuta la risposta anticorpale nei confronti dell’Ag stesso.
Si valuta presenza di IgM (infezione recente o in atto, fase acuta), IgG (infezione passata, latente) e avidità
delle IgG (che cresce nel tempo).
Due sono i parametri fondamentali:
- Specificità: capacità di evitare falsi positivi (più è specifico meno ho probabilità che si vada a legare in
qualcosa di aspecifico)
- Sensibilità: capacità di evitare falsi negativi (più è sensibile meno probabilità ho che non si vada a legare a
qualcosa a cui invece dovrebbe legarsi facendomi credere che quella cosa non c’è quando invece c’è
eccome)
TEST DI AGGLUTINAZIONE AL LATTICE
Usa particelle di lattice rivestite da antigene noto o da anticorpi monoclonali. Nel primo caso valuto se nel
siero del pz. ho anticorpi diretti contro quell’antigene noto mentre nel secondo caso valuto quali antigeni di
quale microrganismo ho nel siero del pz. (che si vanno a legare alle Ig-monoclonali).
Se c’è legame c’è agglutinazione e il test è positivo