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2. DISTURBI SCHIZOIDE E SCHIZOTIPICO DI PERSONALITA’
Vengono intesi dal DSM e dall’ICD come due entità distinte. Le due
manifestazioni cliniche vengono tuttavia collocate anche lungo un ipotetico
continuum: entrambe presentano significativi livelli di RITIRO (soprattutto
nella fantasia), DISTACCO SOCIALE e APPIATTAMENTO AFFETTIVO,
DIFFICOLTA’ DI MENTALIZZAZZIONE.
+Gli individui SCHIZOIDI sono caratterizzati da introversione patologica e
ritiro sociale, mostrano una gamma di affetti assai ristretta e difficoltà a
provare emozioni piacevoli e poco interesse per le esperienze sessuali
(anedonia). In questi pz esiste una profonda contraddizzione tra quello che
manifestano nella realtà e quello che vivono nella fantasia, dove spesso
costruiscono un mondo privato carico di onnipotenza e aggressività. Spesso
non sono del tutto consapevoli dei loro bisogni di relazione e non desiderano
nè trovano piacere nelle relazioni poichè temono che esse metterebbero a
repentaglio la loro identità e autonomia.
+Gli individui SCHIZOTIPICI presentano quadri per certi versi simili a
quelli schizoidi ma con caratteristiche di tipo psicotico più marcate. Appare
strano ed eccentrico, presenta esperienze percettive insolite e bizzarre e
angosce di tipo persecutorio.
A differenza del DSM e ICD, il PDM presenta un unico quadro di
personalità, quello schizoide, e colloca gli individui schizoidi lungo un
continuum da un livello di funzionamento relativamente sano a un livello più
gravemente disturbato (schizotipici). Il distacco e il RITIRO dei sogg
costituiscono una difesa dal disagio e dal dolore associati alle sollecitazioni
interpersonali e alle relazioni intime.
Kernberg colloga il d.schizoide tra le organizzazioni di p.borderline di basso
livello.
Il disturbo potrebbe essere causato dall’inadeguatezza delle cure materne
nell’infanzia, a cui conseguirebbe l’instaurarsi di un orientamento
relazionale che li porta a sentirsi al sicuro solo quando gli altri sono a
distanza di sicurezza perchè temono di rivivere i vissuti traumatici della loro
prima infanzia. Fallimento dell’ambiente di holding genitoriale.
Attaccamento evitante (Bowlby)
MECCANISMI DI DIFESA:
-scissione
-ritiro e assorbimento nel proprio mondo interno
-identificazione proiettiva
-proiezione
3.DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’
-inosservanza e violazione dei diritti degli altri, tendenza a manipolare,
mancanza di empatia e incapacità di sentirsi in colpa.
Le persone che presentano questo disturbo hanno di solito una lunga storia
di comportamenti antisociali. Il loro modo di rapportarsi agli altri è
drasticamente connotato da superficilità e dalla mancanza di rispetto per I
sentimenti e le preoccupazioni di chi li circonda, da una scarsa tolleranza
della frustrazione. I sentimenti e le emozioni vengono vissuti solo in
relazione a se stessi, provano spesso noia, disprezzo e rabbia,
tendenzialmente prepotenti e incapaci di amare e portati a sfruttare chiunqua
possa soddisfare I loro bisogni. Come I narcisisti, gli antisociali possono
assumere atteggiamenti svalutanti e denigratori nei confronti degli altri, ma
mentre i primi riescono a sentirsi in colpa, gli antisociali hanno
comportamenti agressivi o tesi allo sfruttamento interpersonale senza
provare sentimenti di preoccupazione.
Genesi del disturbo: molto spesso, infatti, la storia personale degli individui
è segnata da esperienze infantili di privazioni, abusi, maltrattamenti.
Winnicott, riteneva che le tendenze antisociali di bambini e adolescenti
fossero il segno della “speranza” di ricevere quelle cure genitoriali che gli
sarebbero state ingiustamente sottratte.
+Utilizzo di DIFESE PRIMITIVE: PROIEZIONE, ESTERIORIZZAZIONE
+FATTORI DI RISCHIO CHE POSSONO PREDISPORRE A CONDOTTE
DEVIANTI: temperamento difficile, disturbo della condotta, impulsività,
iperattività, ambito famigliare destrutturato..
4.DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’
-instabilità delle relazioni interpersonali, nell’immagine di sè e nello
sviluppo degli affeti associata a intense angosce abbandoniche e spesso
segnata da marcata impulsività.
Il borderline si colloca al confine tra nevrosi e psicosi. Le caratteristiche
fondamentali si esprimono in 4 aree:
1.rapporti interpersonali (tumultuosi e segnati dalla paura dell’abbandono)
2.Affetti (dominati dalla rabbia e da un sentimento di vuoto)
3.Identità (instabile)
4.Impulsività
Le relazioni dei pz borderline sono caotiche e contradditorie e I sentimenti
provati nei confronti degli altri significativi oscillano tra la dipendenza e
l’ostilità: da una parte questi pz provano un’angoscia intensa all’idea di
venire abbandonati; dall’altra temono di essere sopraffatti e di perdere la
propria autonomia e identità nelle relazioni intime. Sono inoltre portati a
manipolare le persone, ma I loro agiti, che avrebbero il fine di ottenere
rassicurazione e attenzione, finiscono quasi sempre per allontanare gli altri,
confermando cosi il loro timore di essere abbandonati. Alle situazioni
stressanti rispondono con ansia e aggressività.
+DMS-5: Impulsività : spese pazze, abuso di sostanze, guida spericolata.
Ricorrenti gesti o minacce suicidarie. Alterazione dell’identità. Instabillità
nelle relazioni.
+PDM: l’asse P, seguendo il modello di Kernberg, utilizza il termine
borderline per individuare un livello di organizzazione della personalità
caratterizzato da compromissioni in almeno 5 funzioni: identità, relazioni
oggettuali, tolleranza degli affetti, regolazione degli impulsi e degli affetti,
integrazione del super-io.
+MECCANISMI DI DIFESA PRIMITIVI: SCISSIONE,
IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA, IDEALIZZAZIONE,
SVALUTAZIONE, DINIEO, ACTING OUT.
+GENESI: ipotetico abuso sessuale nell’infanzia, infanzia traumatica,
fallimento della mentalizzazione, madre non “sufficientemente buona”,
mancato rispecchiamento con la madre; disponibilità materna, le madri dei
borderline avrebbero trasmesso ai propri figli un messaggio contradditorio
secondo il quale ogni tentativo di separazione e individuazione porterebbe
alla perdita del loro amore, laddove invece la scelta della relazione
implicherebbe la perdita della propria autonomia.
5. DISTURBO ISTRIONICO E ISTERICO DI PERSONALITA’
-emotività eccessiva, drammatizzazione, sessualizzazione delle relazioni,
egocentrismo, costante ricerca di attenzione.
Nei pz isterici in senso stretto predominano manifestazioni di iperemotività,
ipertrofia della vita fantastica e ricerca di attenzione. La loro attenzione è
rivolta agli aspetti della realtà più vivaci e appariscenti; sono generalmente
superficiali nelle relazioni interpersonali.
I pz istrionici hanno maggiore impulsività, sono egocentrici, tendono a
sfruttare la loro grande carica emotiva (scatti d’ira, scoppi di pianto..) e la
loro seduttività per controllare e soggiogare gli altri, sono teatrali, eccitabili,
estroversi, esibizionisti. (DSM-5)
+ il PDM, considera un unico continuum isterico-istrionico, dove I pz isterici
vengono collocati a un livello nevrotico e quelli istrionici a un livello di
gravità. Sono preoccupati dalle problematiche legate al genere, alla
sessualità, al potere. Ricercano eccessivamente l’attenzione oppure sono
inibiti e convenzionali. Incosciamente si sentono pieni di difetti e svalutate.
Come le persone narcisistiche, competono per ottenere l’attenzione
necessaria a rassicurarle circa il loro valore.
Secondo il modello di Kernberg, possiamo collocare il d.istrionico a livello
di organizzazione borderline, e quello isterico a livello di organizzazione
nevrotica.
+Gli istrionici utilizzano DIFESE PRIMITIVE : SCISSIONE,
IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA, DINIEGO E ACTING OUT; mostrano
diffusione dell’identità e possibili fallimenti dell’esame di realtà.
+Gli isterici usano DIFESE MATURE: RIMOZIONE, CONVERSIONE,
DISSOCIAZIONE MINORE; hanno un’identità generalmente integra e il
loro esame di realtà è intatto.
6.DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’
-grandiosità, costante bisogno di ammirazione, incapacità di trarre piacere
dalle attività quotidiane, mancanza di empatia e sfruttamento interpersonale.
MA ANCHE: apparente timidezza, fragilità dell’autostima, vergogna,
inibizione e fantasie grandiose nascoste.
Le persone con d.narcisistico di personalità hanno un’idea grandiosa di sè e
tendono a porsi obiettivi molto elevati; al tempo stesso sono ipersensibili alle
critiche, desiderano una costante approvazione. Pretendere affetto e
ammirazione e non accettare le critiche sono le modalità che gli individui
narcisisti utilizzano per tentare di sostenere una stima di sè che, a dispetto
delle apparenze, è molto vacillante. Sul piano interpersonali sono
tendenzialmente incapaci di sviluppare legami emotivi, poco sensibili ai
bisogni altrui ma al tempo stesso si aspettano favori e trattamenti speciali.
+Il tipo di narcisista tendenzialmente arrogante e che si mette sempre al
centro dell’attenzione viene definito OVERT (A PELLE SPESSA).
+Il tipo di narcisista COVERT (A PELLE SOTTILE) pur volendo rafforzare
la stima di sè, lo fa in maniera opposta: è schivo, grandioso solo in modo
nascosto, è inibito e pervaso da sentimenti di vergogna e anche di paura.
Diversamente dall’overt, sembra prestare una grande attenzione al prossimo
e vive in uno stato di costante vigilanza rispetto alle opinioni degli altri.
+il DSM-5 enfatizza la presentazione del d.narcisistico esclusivamente nella
sua forma aggressiva, estrovertita.
+il PDM colloca I disturbi narcisistici lungo un continuum che si estende
dallo spettro nevrotico, con pz socialmente ben adattati, capaci di fascino e
successo; passando per un’area borderline di alto o medio livello, con pz che
presentano diffusione dell’identità e comportamenti talora distruttivi.
Ciò che distingue I due tipi di individui è il modo di reagire alla fragile stima
di sè: il primo tenta di impressionare gli altri, il secondo cerca di passare
inosservato.
+DIFESE PRIMITIVE: SCISSIONE (delle rappresentazioni positive e
negative del sè e dell’ogg), PROIEZIONE (di aspetti negativi del sè su ogg
esterni), IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA, SVALUTAZIONE,
IDEALIZZAZIONE (del sè), DINIEGO (dei propri aspetti fragili e
bisognosi) , sarebbero responsabili della costituzione e del mantenimento del
sè grandioso patologico.
7.DISTUTBO EVITANTE DI PERSONALITA’
-marcata inibizione sociale con sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità
ai