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2.2 LA CATENA DEL VALORE DEL CLIENTE:
LE STRATEGIE PER LE DIVERSE FASI DEL CICLO DI VITA DELLA
RELAZIONE AZIENDA - CLIENTE
“educare” i consumatori, di avere un accesso privilegiato alla loro
La possibilità di
attenzione ed al loro modo di comportarsi ancor prima che al loro reddito disponibile
costituisce un fattore produttivo importante per l’impresa. Tale processo di
miglioramento nell’interazione con il cliente si diffonderà lentamente, ma alla fine
del capitale dell’impresa. Gli
porterà a considerare il cliente come uno dei componenti
elementi di novità sono la grande disponibilità di informazioni, la possibilità garantita
dai nuovi strumenti tecnologici, di gestirle con efficacia e la creazione delle basi
teoriche per permettere la realizzazione pratica di tale approccio, che considera la
gestione del cliente come una ricchezza, un capitale, per l’impresa. Tale ricchezza
rappresenta uno dei fattori produttivi di proprietà dell’impresa che permette di generare
valore per l’azionista. I tre pilastri di questo nuovo modo di concepire il consumatore
sono i tre elementi con cui il cliente e l’impresa si interfacciano: l’acquisizione, il
mantenimento e il fatturato incrementale. Queste sono le tre variabili che determinano il
durante l’intera durata del rapporto tra impresa e
valore del capitale consumatore
consumatore. Tale rapporto è definito come ciclo di vita del consumatore. La gestione
del consumatore attraverso i tre pilastri e durante il suo ciclo di vita è misurabile in
termini di efficacia, di efficienza e di creazione di valore. I tre pilastri determinano il
valore assoluto e le modifiche nel tempo del capitale consumatore; tale capitale genera
valore che viene distribuito agli stakeholders dell’impresa e ai suoi azionisti.
L’accresciuta attenzione verso il consumatore e le maggiori possibilità tecniche di
monitorare il suo comportamento permettono di gestire il rapporto fornitore-cliente nel
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suo evolversi nel tempo: tale evoluzione è il ciclo di vita del consumatore rispetto ad
aspettative e i comportamenti cambiano nell’evolversi di tale
una data azienda. Le
rapporto e il valore di una determinata classe di consumatori può essere differente a
seconda dello stadio cui si trovano e delle caratteristiche del settore e dell’impresa.
L’approccio ai nuovi 8
potenziali clienti è la prima fase del ciclo di vita . Il valore è solo
potenziale ma le caratteristiche con cui si inizia il rapporto lo influenzano durante
l’intera durata. Le decisioni da prendere riguardano il prodotto da offrire; il livello di
lo sforzo che l’impresa deve sostenere per approcciare un insieme
prezzo, target di
clienti potenziali. Quotidiani e riviste approcciano i potenziali clienti con prezzi scontati
rispetto a quelli dei normali rinnovi di abbonamento; la politica di prezzo offre una
buona possibilità di incentivazione all’acquisto sotto forma di prodotto/prova. Gli
investimenti e gli sforzi verso i clienti potenziali sono da determinare in base alla
strategia dell’azienda rispetto ai tre pilastri del capitale cliente; se si genera la maggior
parte del valore con vendite aggiuntive ai clienti esistenti lo sforzo verso i clienti
potenziali sarà minimo, se invece l’acquisizione di nuovi clienti è profittevole, molte
ultimi vent’anni
risorse saranno rivolte ai clienti in questa fase del ciclo di vita. Negli
molte imprese si sono concentrate nel guadagnare quote di mercato, tale sforzo si è
concentrato sull’acquisizione di nuovi clienti e quindi non è facile trovare settori e
mercati in cui l’acquisizione di nuovi clienti sia semplice e poco costosa. Nel
concentrarsi verso i nuovi clienti spesso le imprese hanno creato aspettative superiori
alla capacità di proposta di valore effettiva nelle fasi seguenti del ciclo di vita: tale
scelta tattica è un errore generato dall’eccesso di concertazione sulla conquista di nuovi
clienti e produce alti tassi di abbandono nelle fasi successive del rapporto cliente-
8 ( Pellicelli, 1999: pagg. 328-345; Kotler e Scott, 1998: pagg. 507-536 ) 29
impresa. L’offerta ai clienti potenziali può permettere prestazioni che il prodotto non
può sostenere o può offrire prestazioni reali a prezzi inferiori a quelli che permettono la
creazione di valore per l’azionista. Nel primo caso è il consumatore ad abbandonare
l’impresa, nel secondo è l’impresa a dover agire sul prezzo se vuole restare sul mercato.
Molti fornitori di accessi ad Internet della prima generazione hanno offerto servizi di
accesso alla rete a prezzi bassi o a costo zero con il solo scopo di acquisire clienti. I
consumatori potenziali che procedono al primo acquisto divengono nuovi clienti. Il
valore di tali clienti è basso in quanto il margine del primo acquisto è spesso
a coprire i costi dell’attività di acquisizione, inoltre il nuovo cliente ha
insufficiente il servizio e l’impresa soddisfano le sue esigenze. Nei
bisogno di capire se il prodotto,
prodotti con un ciclo di acquisto breve o brevissimo, quali vacanze, ristoranti, sigarette,
l’importanza di soddisfare il cliente e di indurlo ad un secondo acquisto è fondamentale
per la generazione di valore. Nei settori con un breve ciclo di acquisto il prezzo unitario
è di solito basso e i costi di acquisizione non sono mai coperti dal primo acquisto, ma se
il prodotto soddisfa le attese del cliente ad esso diviene fedele e si ha l’opportunità di
creare valore. In questa fase del ciclo di vita del cliente le imprese con periodo di
riacquisto lunghi sono solitamente meno interessati a concentrarsi sulla reazione
immediata del consumatore, la convinzione è che le aspettative e le sensazioni del
cliente non sono che una componente immediata che avrà al momento del riacquisto,
che è molto lontano nel tempo. Tale approccio non è sempre esatto, il nuovo
consumatore costruisce una sua idea su un prodotto di lusso, ad esempio nei primi
dopo l’acquisto in quanto è fortemente motivato a verificare le aspettative che
momenti,
si è creato durante una fase che lo ha emotivamente coinvolto. Tale ragionamento può
valere per tutti i prodotti che richiedono un coinvolgimento emotivo nell’acquisto;
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