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ARTICOLI DEFINITIVI

Affinché ci sia la pace, devono verificarsi 3 condizioni:

  1. OGNI STATO CHE PARTECIPA ALLA PACE DEVE ESSERE UNO STATO COSTITUZIONALE O "REPUBBLICANO" → ARTICOLO 1

La costituzione di ogni stato deve essere repubblicana perché ciò implica che il legislativo sia eletto e che ci sia la divisione dei poteri. Il legislativo eletto perché il re farà sempre la guerra, in quanto non ne paga le conseguenze (ripresa del pensiero di Rousseau). Deve essere il popolo a decidere se fare la guerra o no: nella maggior parte dei casi rifiuta perché ne paga le conseguenze.

L'elezione deve essere basata su suffragio censitario, non universale. La separazione dei poteri serve per evitare che una decisione di tutti si trasformi nell'interesse di un gruppo particolare nel processo di messa in esecuzione. Chi decide non deve essere chi esegue.

Lo stato di diritto (nato da contratto) è caratterizzato da 3

componenti:

LIBERTÀ LEGALE: privilegio di non obbedire a leggi esterne, tranne quelle a cui ho potuto dare il mio consenso. Con un contratto nasce il diritto, ovvero norme che mi permettono di convivere in libertà con altre persone che hanno le mie stesse libertà. I cittadini sono liberi se partecipano alla formazione delle leggi. Nessuno può obbligarmi a rispettare la legge se nemmeno lui la rispetta, in quanto vi è uguaglianza tra gli uomini.

UGUAGLIANZA CIVILE: sistema giuridico che stabilisce l'uguaglianza formale di tutti i cittadini dinnanzi alla legge.

INDIPENDENZA CIVILE: garantisce il carattere giuridico della cittadinanza dei membri dello stato contro ogni arbitrio. Alla formazione delle leggi può partecipare solo chi per vivere non è costretto a vendere il proprio lavoro, perché sarebbe ricattabile e dunque non può votare. Quindi non vi è piena libertà in quanto non partecipano alla

COSTITUZIONE REPUBBLICANA: vi è separazione dei poteri, forma di governo rappresentativa. Elezione del potere legislativo. COSTITUZIONE DEMOCRATICA: vi è dispotismo → perché essa fonda un potere esecutivo in cui tutti deliberano e in ogni caso anche contro uno solo (che dunque non è d'accordo con loro), cioè che deliberano tutti anche se non sono tutti; la qual cosa è una contraddizione della volontà generale con.sua stessa e con la libertà. Tutti vogliono essere sovrani. La costituzione repubblicana è indicata da Kant non in relazione alla forma del dominio (di uno, di pochi, del popolo: autocrazia, aristocrazia, democrazia), bensì in relazione alla forma del governo, ovvero in relazione alle modalità secondo cui lo stato utilizza la propria autorità. Queste modalità devono essere fissate da un atto della volontà generale, ovvero dalla costituzione, che può essere di due tipi: repubblicana, in cui vige la divisione dei poteri e la rappresentanza del potere legislativo; oppure dispotica, in cui il volere privato del principe vale come volere pubblico. Tuttavia, per Kant, anche la democrazia equivale a un dispotismo, perché unificando il legislatore con l'esecutore e i rispettivi poteri li confonde e rende privo di forma, informe, il governo stesso. In realtà ciò che suscita la diffidenza di Kant nei confronti della

La forma democratica è il modello diretto o assembleare emerso in fase rivoluzionaria. Più piccolo è il numero delle persone che rivestono il potere (il numero dei governanti), quanto maggiore è la loro forza rappresentativa, tanto più la costituzione politica si avvicina alla possibilità del regime repubblicano e può sperare di elevarsi alla fine fino ad esso per mezzo di graduali riforme. Se vuole essere conforme al concetto di diritto, la forma di governo deve essere rappresentativa, perché soltanto in questo caso è possibile un regime repubblicano, e senza di questo (qualunque sia la costituzione) il regime è dispotico e violento.

2. ORGANIZZAZIONE UGUALITARIA TRA STATI → ARTICOLO 2

Ogni persona deve essere cittadina del proprio stato e cittadino di tutto il mondo, i suoi diritti fondamentali devono essere uguali ovunque. Il diritto internazionale deve basarsi sul libero federalismo degli stati. Contesta il diritto delle

genti di Grozio.

Il diritto internazionale non è una monarchia universale. Essa sarebbe un abominio. Uno stato così grande dovrebbe essere troppo centralizzato per essere per governato adeguatamente.

Il diritto internazionale è un contratto col quale rinunciano alla libertà di fare la guerra per avere in cambio la garanzia della pace. Però ciò non si è mai verificato nella storia. Nessuno stato accetta di cedere il proprio potere. Perciò occorre optare per una confederazione. Tale tematica rappresenta il nodo delle oscillazioni Kantiane.

Kant ha scritto in modo poco chiaro il manoscritto: - alcuni pensano che egli sapesse che questo progetto fosse impossibile - altri pensano che egli si riferisse ad una confederazione europea. Tuttavia, in quegli anni la Federazione americana era poco conosciuta in Europa

Kant non pensa ad uno stato unico. "La religione nel limiti della sola ragione"

Giuliano Marini studia Kant.

Dice di considerare "Per la pace perpetua", per comprendere questo tema. Nel precedente anno, Kant scrive che gli uomini per amministrare la morale inventano la Chiesa, per amministrare il diritto lo Stato. Se il bisogno dell'uomo è avere risposte alle domande esistenziali che non hanno risposta, perché ci sono tante religioni? Su questo bisogno le religioni hanno costruito istituzioni di potere istituendo norme che consolidano il loro potere.

CHILIASMO TEOLOGICO: man mano che l'uomo imparerà a usare la ragione, capirà che le religioni non daranno risposte a queste domande ma si ritroveranno in un'unica religione. Dottrina secondo che immagina un regno di Dio sulla terra o la chiesa universale. Marini fa il parallelismo tra religioni e stati. Gli stessi principi che Kant applica alle religioni, possono essere applicati agli stati.

CHILIASMO FILOSOFICO: movimento della ragione che porterà alla creazione della

repubblica dilibere repubbliche federate. Concetto laico che non promette felicità ma corrisponde alla fiducia nel progresso storico, facilitato dalla natura e dall'azione umana che ha come sbocco una pace perpetua.

53. COSMOPOLITISMO → ARTICOLO 3

Riguarda il rapporto con lo straniero. Deve vigere il principio di ospitalità universale. NESSUNO STATO può VESSARE lo straniero quando è sul suo territorio, a meno che non si tratti di persone pericolose. I diritti umani devono essere universali, non deve esserci discriminazione. La libertà di commercio non deve trasformarsi in colonizzazione. Mai un uomo deve essere strumento di altri uomini. Non si tratta di un diritto di ospitalità ma di un diritto di visita, che spetta a tutti gli uomini: di unirsi cioè a una società, in virtù del diritto di comune possesso della superficie della terra, sulla quale, essendo sferica, gli uomini non possono disperdersi all'infinito, ma

Alla fine debbono rassegnarsi a coesistere. La condotta degli stati civili è inospitale, soprattutto quella degli stati commerciali europei, che colonizzano paesi e popoli stranieri. Tali stati non traggono alcun vantaggio da queste violenze, che tutte le loro società commerciali sono sul punto di fallire, che le isole dello zucchero, sede della più crudele schiavitù che mai sia stata immaginata, non danno alcun reddito reale, ma lo danno solo indirettamente, e in realtà per uno scopo non molto lodevole, poiché servono a fornire marinai alle flotte militari per le guerre in Europa; e così si comportano potenze che fanno grande sfoggio di religiosità e che vogliono essere ritenute come degli eletti nell'ortodossia della fede.

I SUPPLEMENTI

Kant afferma che nella realtà vede i presupposti per queste relazioni internazionali:

  • Il commercio
  • Il cosmopolitismo

permette la creazione di relazione tra persone e posti

Provvidenza → collegamenti tra fatti distanti che noi uomini poniamo e deduciamo• Libertà di penna da parte dei filosofi. → potrebbero essere utili per capire quale via• intraprendere. Kant chiede la fine dei segreti di stato e della censura PRIMO SUPPLEMENTO 6

Provvidenza: Le sue disposizioni provvisorie sono:

  1. essa ha provveduto in favore degli uomini, ache essi possano vivere in tutte le parti della terra;
  2. con la guerra, ha spinto gli uomini ovunque apopolare anche le regioni più deserte;
  3. con lo stesso mezzo li ha costretti a unirsi in rapporti più omeno giuridici.

La natura ha disposto che gli uomini potessero vivere ovunque sulla terra, ma ha previsto che questilo dovessero fare, anche contro la volontà loro e senza che tale obbligo presupponesse al tempo stessoun concetto di dovere, che li obbligasse in nome di una legge morale: perciò si è valsa della guerra aquesto scopo.

Quanto alla guerra stessa, non abbisogna

di ogni paragrafo)

Di nessun particolare movente, anzi è connaturata all'uomo, come qualche cosa verso cui si sente spinto dall'impulso dell'onore e non da moventi interessati: così che il coraggio guerresco è ritenuto di inestimabile valore non solo in caso di guerra, ma anche in quanto spinge alla guerra, e spesso a intraprenderla soltanto per farne mostra. Perciò alla guerra inse stessa è annessa una dignità intrinseca.

Che cosa fa la natura al fine di imporre all'uomo il dovere di sottostare alla sua propria ragione, e con ciò favorire la sua intenzione morale, e quale garanzia offre la natura per assicurare che ciò che l'uomo dovrebbe fare secondo la legge della libertà e non fa, egli lo farà costretto dalla natura, senza che peraltro sia compromessa questa libertà morale, e ciò nel triplice rapporto del diritto pubblico, del diritto internazionale, del diritto cosmopolitico?

del 1. E 2. )3. Lo spirito del commercio non può andare d'accordo con la guerra. E poiché tra tutte le forze(m
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Publisher
A.A. 2020-2021
10 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giusy_m di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Maria Gallotta Giulia.