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Albert Camus: scrittore e filosofo

Era molto attivo anche nella politica. Ha riconosciuto molto presto la sua vocazione, diceva già a 20 anni di voler essere a volte Stendhal e a volte Spinoza, quindi un grande scrittore e un grande filosofo. Ha studiato filosofia e ha sempre cercato di costruire un sistema filosofico e di volgarizzarlo attraverso delle opere letterarie. A parte qualche opera, abbiamo sempre una forma letteraria a servizio di un messaggio filosofico. È nato in una famiglia borghese, la sua famiglia era francese, come Gide, ha perduto presto suo padre, quando aveva solo qualche mese. Tutto ciò è raccontato nella sua autobiografia "Les Mots" che pubblica negli anni '60.

La Nausée

Si tratta di un romanzo sotto forma di un diario, l'autore mima la scrittura di sé per esprimere un messaggio filosofico. Il narratore, Antoine Roquentin, si trasferisce in un paesino di provincia, Bouville, per completare un lavoro erudito di storia che sta scrivendo; maquesto lavoro lo annoia, e soprattutto c'è qualcosa che cambia nella sua maniera di vivere il quotidiano. La sua percezione della realtà degli oggetti cambia, ma non comprende il perché, ed è in quel momento che decide di registrare i cambiamenti in un diario, che restituisca gli stati e l'evoluzione di questa presa di coscienza, che porterà a quella che Sartre chiamerà "la nausea". Tutti gli oggetti cominciano a diventare estranei al narratore, i nomi non hanno più nessun rapporto con le cose. Antoine, che crede che ci sia un senso nelle cose del mondo, si persuade che questo senso non esista, non c'è altro che l'esistenza ingiustificata, assurda. Questo gli provoca un senso di disgusto, di nausea. È a partire da questa sensazione che Antoine rivede la sua concezione del mondo e Sartre costruirà un sistema filosofico a partire di questo. Gli oggetti gli oppongono una sorta di resistenza.

lodisgustano, la nausea presto diventa metafisica ed esistenziale. Prima solo gli oggetti e poi tutti gli esseri viventi lomettono a disagio perché si accorge che esistono e si limitano ad esistere. Gli esseri gli sono estranei, i nomi perdonoil loro senso; l’essenza del mondo scompare, c’è solo un’esistenza gratuita, senza ordine, questo fa sì che i singolioggetti diventino ossessivi, persino aggressivi.

LE TEXTEMima la scrittura di sé per esprimere un messaggio filosofico, è per questo che il testo comincia con un“avvertimento degli editori”. Riprende dunque una formula che era già stata utilizzata nelle memorie del XVIIIsecolo; per esempio “La Vie de Marianne ou les aventures de Madame la comtesse de ***” di Pierre Carlet deChamblain de Marivaux o “Les liaisons dangereuses” di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, tutti questeopere audaci sono precedute da un breve commento.

degli editori ove si giustificano per la pubblicazione. È curioso che venga utilizzata questa tecnica alla fine degli anni '30 ma c'è la volontà di dare un gusto di autenticità al testo. La storia in realtà è molto semplice, il protagonista scrive in prima persona, raccontando appunto di essersi trasferito per scrivere questa opera storica. Durante questo soggiorno la percezione delle cose cambia, gli oggetti lo mettono a disagio perché esistono e si limitano ad esistere. Gli esseri gli appaiono privi di senso, cessano di integrarsi in una visione coerente del mondo. Già Gide aveva invitato ad avere uno sguardo disponibile al cambiamento, a adottare un nuovo sguardo sulle cose, al di là della morale, al di là degli abiti mentali consuetudinari. Ma se per Gide era per arricchirsi del senso profondo delle cose, nel caso di Sartre è più per prendere atto di un doloroso processo conoscitivo che presto

Diventa metafisico, ma che nasce dal coraggio di posare sulle cose uno sguardo nuovo. Pag.11 > perché tenere un diario

Si inizia con dei foglietti senza data per poi arrivare al diario datato. Questa pagina iniziale perché vediamo già un riassunto dei vantaggi e degli svantaggi della scrittura diaristica. Di fronte a un cambiamento che si sta operando, il narratore si affida al diario perché permettere di tracciare, vederci chiaro, non lasciare che sfuggano nemmeno le sfumature e i piccoli fatti, classificandoli. Non prevede la grossa retrospezione che prevede l’autobiografia, il momento della scrittura segue immediatamente l’esperienza, diversamente dall’autobiografia che privilegia solo alcuni elementi in funzione di un senso. In un diario il senso totale non c’è, c’è la possibilità di essere contradditorio, la percezione della realtà cambia di giorno in giorno e questi cambiamenti sono registrati.

la scrittura diaristica, spiega, già qualche giorno è molto. Descrive con molta attenzione alcuni passaggi, mentre sorvola altri, esita su alcuni punti. Non bisogna mettere però della stranezza dove non c'è nulla, si esagera tutto, si sta sempre lì ad aspettare, forzando la verità. In questo tentativo di percepire quello che è successo, formula questa prima ipotesi: è qualcosa che concerne gli oggetti. Arriviamo a una ipotesi temporanea, la prima, che può però cambiare nel tempo. Infatti, nella prima annotazione dichiara di non sentirsi pazzo, mentre nell'annotazione del giorno seguente sente di aver avuto un piccolo momento di follia, rileggendo ciò che ha scritto. La scrittura diaristica registra il cambiare delle percezioni.
Dettagli
A.A. 2020-2021
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher renataschiro00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Francese 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Gnocchi Maria Chiara.