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L'incontro tra Jean Arp e Sophie Taeuber

Nel 1915 anche Jean si trasferisce a Zurigo: l'occasione dell'incontro è una mostra in una galleria di Zurigo. Sophie si reca all'inaugurazione e conosce Jean: fin dall'inizio la sintonia è molto forte, iniziano a lavorare insieme e consultarsi.

Jean aveva dichiarato che in realtà Sophie era molto più avanti di lui nell'arte: Sophie, provenendo da studi che hanno una caratteristica di arti applicate, aveva meno problemi con l'astrattismo. Sophie faceva dei disegni astratti già prima di Jean, che stava già facendo opere di questo tipo:

Jean Arp, Composizione astratta, 1915

Si tratta di un'elaborazione dell'invenzione più appariscente degli ultimi anni: il collage. Lui stava ancora riflettendo su quello che hanno inventato gli altri, senza aver ancora elaborato uno stile personale. Dal titolo, però, sottolinea il passaggio

All'astrattismo. Sophie e Monte Verità

Vicino a Zurigo c'è un luogo vicino alla cittadina di Ascona, sul lago di Lucerna: questa cittadina già da alcuni anni aveva un nucleo in una comunità, Monte Verità.

Sophie stava già frequentando alcuni personaggi di questa comunità: Sophie era già vicina ad essi per una ragione, la danza. In questa comunità c'era un'attività incentrata sulla danza così forse che pure Eleonora Duse aveva frequentato.

Metodi avanguardisti sull'insegnamento della danza che attraggono vari personaggi, tra cui Sophie.

FONDAZIONE DEL CABARET VOLTAIRE: 5 febbraio 1916

Sophie e Jean aderiscono immediatamente: Jean appende subito i suoi collage e partecipa alle attività del gruppo, attività cabarettistiche, svolte sul palcoscenico con un pubblico che interveniva.

Sophie Taeuber Arp, Composizioni orizzontale-verticale (1916)

Dalle opere viene fuori il carattere di

Sophie: era una persona estremamente analitica in senso disensibilità, cercava le ragioni profonde e originarie delle forme.

Le forme originarie sono quelle più semplici, geometriche e radicali: questo significa orizzontale e verticale, è la riduzione all'essenzialità. Questa essenzialità è una ricerca di come nasce e come si struttura la forma.

Gestalt Und = formazione, il formarsi, il prendere forma e diventare forma.

Questa era la base, che diventa la base principale di entrambi gli Arp: entrambi mirano all'origine, come le cose si formano e perché si formano in quel determinato modo, ricerca della ragione per cui un oggetto ha la forma che ha. Questo significa organicismo e biomorfismo: la vita della forma, che forma prende la vita, che forme prendono le cose viventi. Tutte le cose sono viventi, perché tutto è determinato da qualcosa.

Incontro tra orizzontale e verticale: composizioni che sono delle

Disposizioni di forme geometriche ortogonali, di dimensioni e colorazioni diverse. Sophie Taeuber Arp, Composizione (1916)

Legame tra opere e tessuti: le opere non sono i bozzetti per la creazione dei tessuti. Sophie non progettava dei tessuti, non aveva un'attività tessile, ma vedeva nel tessuto un'altra forma di composizione. Questi tessuti, anzi, erano esposti come opere d'arte.

Jean Arp e la poesia

Mentre Sophie prende molta ispirazione e slancio per le arti applicate e per la danza, Jean ha come sottofondo di creatività la poesia: scrive continuamente poesia, ha sempre in mente quello. Aveva un certo modo lirico di fare accostamenti e pensieri.

Jean Arp, Forme elementari (1916)

Queste sono le sue opere più dadaiste di quell'anno: sono degli strappi, tagli di riquadri lasciati cadere su un foglio e incollati come sono caduti. Faccenda del caso: entrano in scena il caso e la casualità, una delle specialità del dadaismo.

Marcel Duchamp

aveva preso un filo lungo un metro e l'aveva lasciato cadere tre volte dall'altezza di un metro; aveva poi preso la sagoma di come si era disposto il filo per tre volte: l'opera era la trasposizione di questa sagoma. Duchamp diceva che il metro, unità di misura lineare, resta un metro anche quando cade ed è storto: anche quando lo si vede storto, pur sapendo che è un metro, non corrisponde più all'idea di metro lineare, perché con esso non si può più misurare un metro. Idea che un metro curvo fa pensare ad un'altra realtà: se non è quella che si può misurare con un metro reale, è quella che si può immaginare con un'altra unità di misura. Il caso diventa la spia di questo diverso modo di pensare ad un'altra realtà, non riconducibile. Caso = spia di un nuovo modo di pensare e di comporre. Idea di guardarsi intorno: si deve vedere nascere la forma di persé. "Caso" = dal latino, stessa radice del termine "cadere". Clinamen di Lucrezio, filosofo che aveva ipotizzato che le cose nascono dalla combinazione degli atomi tra loro, dovuti ad una clinamen, inclinazione del piano di caduta di questi atomi. Essendo storto, gli atomi si scontravano tra di loro in modo casuale, formando le diverse combinazioni della materia. La collaborazione tra Jean e Sophie diventa molto stretta. Sophie viene da scuole e interessi di arti applicate: nella sua pratica c'è il lavoro all'uncinetto, che all'epoca era molto eseguito. Anche per questo le scelte geometriche sono abbastanza corrispondenti a quella tecnica: il punto all'uncinetto era un punto quadrato. Si parla già di astrattismo: Jean riconoscerà sempre a Sophie di aver realizzato l'astrattismo prima di lui. A sinistra: Mondrian; a destra: Paul Klee. Per Mondrian si trattava della ricerca di un linguaggio universale comprensibile.

Per tutti: al di là delle sfumature e delle varianti emotive, che coinvolgono la soggettività umana. Per lui bisognava iniziare da questi elementi primari del linguaggio pittorico.

Mondrian, che pure ha frequentato l'ambiente teosofico, ha un aspetto della ricerca che non è solo degli elementi primari del linguaggio pittorico, ma anche della percezione e del pensiero umano: l'orizzontale e il verticale sono le basi. L'orizzonte e la verticalità della posizione retta umana, il maschile e il femminile, il più e il meno: comprendono tutto il sistema simbolico.

Paul Klee: la sua suddivisione in orizzontale e verticale non è rigorosamente geometrica, ma è fatta a mano. Lui non era interessato all'aspetto universale del linguaggio, ma era più concentrato sulla ricerca delle forme primarie e originarie del linguaggio umano (come Jean e Sophie). Forme originarie, cioè quelle da cui nascono le altre.

Il titolo del

suo insegnamento al Bauhaus è "gestaltung" = il formarsi, diventare forma delle cose, dei segni. Klee è colui che con il semicerchio, il triangolo, le forme più semplici, a seconda della loro posizione, le trasforma in una certa figura o in un'altra. Questo è il modo in cui funziona l'inconscio.➔Il quadro era la ricerca di una sorta di tavolozza del colore nella sua forma essenziale, per questo diventa geometrica. Fa decine di questi quadri, lungo un varco di anni esteso. La variante, oltre alle dimensioni delle forme, è il colore: qui va verso il polare, i toni freddi, il senso del freddo e del gelo dei poli della Terra. In altri casi sono molto caldi e rappresentano i giardini; in altri sono composizioni che chiama "armonie" (nuova armonia e antica armonia), che spiegano l'altro aspetto, cioè che il principio che governa la sua arte, e che condivide con Sophie, è la musica. Armonia come rimando alla

Composizione musicale: anche Sophie suonava, aveva imparato a suonare il pianoforte. Essi si trovavano con altri a fare musica regolarmente. Questo rimando alla musica è molto importante: uno degli intenti di Sophie era la ricerca, attraverso le arti applicate, dell'unione tra le arti (in tedesco gesantkunstvert = unione delle arti).

LA GRIGLIA

Da questo momento l'arte si chiama ASTRATTA. Una delle forme dominanti, che si ripete fino ad oggi, è la griglia = struttura compositiva della superficie, attraverso l'incontro delle rette orizzontali e verticali, che suddividono lo spazio in forme quadrangolari.

La superficie su cui l'artista lavora è già di per sé una griglia: la tela è fatta dell'ordito e della trama, di due fili che si intrecciano in maniera ortogonale.

L'altro significato della griglia è il bisogno di mettere ordine alle cose, alle idee, al linguaggio...

RIMANDO A CULTURE EXTRAEUROPEE

Mandala = forme

simboliche astratte della tradizione visiva figurativa orientale, soprattutto buddista, ma anche induista. Queste figure erano ben presenti a Sophie: interesse per l'Oriente. A partire dal 1915, a Zurigo c'è un altro gruppo, oltre al dadaismo, molto forte: Gustav Jung, psicoanalista che si è allontanato da Freud. Monte Verità dove Sophie si reca per i suoi studi di danza e dove torneranno, dal 1917, sia Sophie sia Jean.

IL CASO

Coloro che tirano dalla parte della geometria, non vogliono tenere conto del caso: il caso era l'elemento di disturbo di queste correnti. Il caso era il contrario dell'ordine, del controllo, della necessità, del rigore.

Caso = ciò che è caduto, dal latino. Jean lascia cadere dei pezzi di forme quadrangolari irregolari su un foglio colorato precedentemente, e poi li incolla: ciò che cambia è la disposizione e la distribuzione dei colori. Jean sente il bisogno di cambiare il termine

“composizione” (titolo che Mondrian dà a tutte le sue opere) indica il modo in cui l’artista compone, cioè il modo in cui mette insieme secondo la sua volontà e controllo, le forme sulla superficie, cercandone l’equilibrio e l’armonia dei pesi e delle combinazioni.

Questo non corrisponde al caso: è una contraddizione chiamare “composizioni” le opere di Arp, quindi le chiama “configurazioni” ad esempio.

I RILIEVI DA DAL

’altro tipo di opere che Jean realizza sono i rilievi.

Semplificazione delle forme senza più seguire un impianto geometrico, ma modellando le forme secondo le curve e forme molto complicate, molto libere da forme di controllo.

Queste forme sono realizzate non più su carta o con pezzi di carta, ma con materiale più solido, che dà un risultato in rilievo, come il legno. Per tenere insieme questi pezzi di legno vengono usate delle viti.

Queste forme sono forme di

stilizzazione simbolica di elementi figurative: no

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Publisher
A.A. 2019-2020
18 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aeea11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Grazioli Elio.