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La cultura: "L'uomo dipende dall'ereditarietà di caratteristiche acquisite da patrimonio culturale"
La cultura diventa lo strumento principale per garantire la sopravvivenza.
Piaget sull'età evolutiva
Da questa prospettiva, Bruner prese in esame gli studi compiuti da...
Prima critica: egli si è limitato a descrivere il processo di maturazione delle strutture mentali, trascurando gli altri elementi che influenzano lo sviluppo.
FASI DI SVILUPPO:
- Fasi di sviluppo: secondo Bruner noi attuiamo un cambiamento qualitativo della struttura, non legata all'età.
- Prima fase (rappresentazione esecutiva, fino a 1 anno): il mondo è rappresentato soprattutto attraverso l'azione. Il pensiero ha una struttura operativa, quindi una successione di azioni.
- Questa fase costruisce il mondo attraverso l'immagine e rappresentazione iconica, fino ai 6 anni: simboli concreti, la quale si libera progressivamente dai...
condizionamenti percettivi.
- Terza fase (rappresentazione simbolica) usa il sistema simbolico del linguaggio per esprimere concetti e categorizzazioni. Quindi rappresentano il mondo attraverso un codice astratto.
- I tre sistemi della rappresentazione non sono da considerare "stadi", ma caratteristiche salienti nel corso dello sviluppo. perché sostiene che l'essere umano e il bambino costruisce costantemente la propria realtà.
Anche Bruner è costruttivista → la propria realtà.
A TUTE LE ETA' IMPARARE
Secondo Bruner non possiamo parlare di stadi evolutivi distinti, se è vero che ciascuno dei tre tipi di rappresentazione incide maggiormente sulla vita mentale degli esseri umani in età diverse, lo sviluppo non è una sequenza automatica, ma risente delle influenze ambientali e dell'ambiente scolastico.
Una conseguenza delle teorie di Bruner è il fatto che tutto può essere insegnato a qualsiasi età.
Basta che il contenuto dell'apprendimento sia tradotto in forme di rappresentazione adeguate, e quindi possibile accelerare i processi di apprendimento.La scuola secondo Bruner
Per Bruner è necessario prestare attenzione sia allo sviluppo delle funzioni logiche e scientifiche sia quelle intuitive. Il pensiero narrativo è considerato in opposizione a quello logico-scientifico. Si ritiene che sia innato, non insegnabile e decorativo, Bruner mise in discussione tutti questi luoghi comuni e sottolineò l'importanza di questa modalità cognitiva per lo sviluppo dell'individuo. Il "creare storie" risulta essere importante almeno quanto le capacità logico matematiche.
La scuola deve essere in grado di definire esperienze utili e stimolanti per l'apprendimento, programmare e verificare l'effettivo sviluppo raggiunto dagli allievi, tempo e modi in cui si realizzano le proposte didattiche, attraverso l'esame di azioni, immagini.
o simboli a seconda dei casi, organizzando una struttura ordinata delle discipline da proporre e prevedendo un sistema di giustificazioni e punizioni.
L'apprendimento secondo Bruner non è strettamente legato all'età, ma determinati ambienti possono favorire o meno, tutto può essere insegnato a tutti in qualsiasi età, ma il contenuto deve essere tradotto in forme di rappresentazione adatte. È possibile accelerare i processi di apprendimento, quindi non è mai troppo presto per introdurre l'alunno nel mondo del sapere.
Si può insegnare qualunque cosa in forma onesta a chiunque in qualsiasi età proprio perché tutte le idee possono essere tradotte in modo corretto e utile nelle forme di pensiero proprie del fanciullo di età prescolastica.
Lo strutturalismo:
- La proposta didattica di Bruner è di orientamento strutturalista
- Con il rispetto dovuto alle modalità soggettive
fondamentale della PEDAGOGIA STRUTTURALISTA
Presenta notevoli vantaggi:
- Rende più interessanti le discipline, di cui si cogli subito l'utilità
- Facilita l'apprendimento mnemonico
- Favorisce il transfer dell'apprendimento → l'insegnante riesce a mettersi nei panni dell'allievo
- Contribuisce a rafforzare la continuità tra diversi livelli scolastici
Grazie al contributo di Vygotskij e Bruner possiamo analizzare lo sviluppo umano analizzando i seguenti fattori che ne mediano e ne formano lo sviluppo:
- cultura e valori
- Etnocentrismo
- Culture collettivistiche e individualistiche
- Televisione ed effetti cognitivi, emotivi e sociali
- Videogiochi
- Internet e i social network
- Cellulare
LA TEORIA DELL'APPRENDIMENTO SOCIALE
Questo approccio ottimista all'apprendimento incoraggi ai teorici a ritenere che lo sviluppo derivi sostanzialmente dall'esperienza. Con
L'accumularsi di esperienze e di apprendimenti specifici il bambino si sviluppo, ma non in maniera stadiale come proposto da Freud e Piaget. Negli anni '50 e '60 l'approccio teorico rigoroso di questa teoria e l'introduzione di metodi obiettivi di ricerca hanno reso possibile lo studio dei bambini in laboratorio. La teoria dell'apprendimento è stata formalizzata negli Stati Uniti, ed enfatizzando il ruolo dell'ambiente la teoria rispecchia l'ideale egualitario della società americana.
1. Storia della teoria
All'inizio del '900, i tentativi fatti dagli psicologi di esaminare la struttura della mente e la natura della coscienza erano basati sull'introspezione - sulla verbalizzazione di pensieri e delle sensazioni.