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MATRICE EXTRACELLULARE

È un prodotto delle cellule e degli organismi pluricellulari;

  • È una materia inanimata;
  • Nel suo insieme costituisce il cosiddetto “ambiente interno”;
  • È caratterizzata da una condizione di omeostasi, termine con il quale si indica una condizione che, se anche può subire lievi variazioni, rimane tuttavia relativamente costante.

Svolge 3 compiti:

  1. Veicola alle cellule i materiali nutrizionali e ne rimuove i materiali di rifiuto;
  2. Separa le cellule dall’ambiente esterno turbolento e quindi incompatibile con la vita;
  3. Conferisce organizzazione e struttura ai tessuti.

3 giovedì 6 dicembre 2018

COS’È UN TESSUTO?

È un insieme di cellule in genere simili fra loro, e delle eventuali matrici intercellulari, che nel loro insieme costituiscono un’entità anatomicamente definibile e che cooperano per una o più funzioni in maniera integrata. In genere le cellule di

Un tessuto derivano da unostesso foglietto o matrice embrionale. Vi sono 4 tessuti principali:

  • tessuto epiteliale;
  • tessuto connettivo;
  • tessuto muscolare;
  • tessuto nervoso.

Il tessuto epiteliale è caratterizzato da cellule a stretto contatto tra loro. Forma straticontinui di rivestimento della superficie esterna e delle cavità interne del corpo. Da questi epiteli, detti di rivestimento, durante lo sviluppo embrionale, si formano strutture specializzate per la secrezione, le ghiandole, che si possono approfondire nel tessuto connettivo sottostante all'epitelio.

Il tessuto connettivo è caratterizzato da cellule sparse in un abbondante matrice intercellulare, che appare senza struttura a livello di risoluzione del microscopio ottico, ma in cui possono organizzarsi fibre proteiche di varia natura e funzione.

Il tessuto muscolare è formato da cellule allungate (dette fibre muscolari), capaci di contrazione, e quindi permette il movimento.

dell’intero corpo e dei suoi organi viscerali. Infine il tessuto nervoso è formato da cellule fornite di lunghi prolungamenti che le collegano tra loro in circuiti di enorme complessità. Lungo questi prolungamenti scorrono segnali (detti impulsi nervosi). Le cellule nervose, o neuroni, insieme con una molteplicità di cellule accessorie, costituiscono il sistema nervoso centrale e periferico, che sono i principali regolatori dell’attività dell’organismo. Lo studio dello sviluppo embrionale dei vertebrati ha mostrato che nei primi stadi di sviluppo si organizzano i cosiddetti foglietti embrionali, ossia strati di cellule che rappresentano le matrici cellulari da cui si verranno sviluppando i diversi organi e sistemi. Dal foglietto più esterno, l’ectoderma, si formerà l’epitelio di rivestimento della superficie del corpo. Dal foglietto più interno, l’endoderma, l’epitelio di

Rivestimento delle cavità dell’apparato digerente le ghiandole annesse. Dal foglietto intermedio, il si formerà il tessuto muscolare scheletrico è mesoderma, quello del cuore. Da cellule che si distaccano da tutti e tre i foglietti, migrando negli spazi compresi fra essi, costituendo il si formeranno i tessuti connettivi e lamesenchima, muscolatura dei visceri e dei vasi sanguigni. Da una regione dorsale, specializzata, dell’ectoderma, si formerà la placca neurale, che darà origine al sistema nervoso centrale. Durante lo sviluppo embrionale, le cellule, dapprima tutte uguali fra loro, via via assumono una struttura differente, correlata con l’assunzione di funzioni differenti. Questo processo, detto si attua attraverso l’attivazione differenziamento cellulare, e la repressione selettiva dei geni, nel genoma comune a tutte le cellule dell’embrione, e questi meccanismi di regolazione sono guidati da una rete complessa di segnali chimici.

Quindi le cellule dei differenti tessuti, così diverse, conservano tutte lo stesso genoma, ma divengono differenti per un'espressione differenziale dei loro geni.

ALLESTIMENTO DEI PREPARATI A FRESCO

Negli organismi pluricellulari le cellule rappresentano l'unità costituente fondamentale. Le piccole dimensioni delle cellule impongono che per la loro osservazione si debba usare il microscopio ottico (a luce) o il microscopio elettronico.

I due principali metodi utilizzati per l'analisi morfologica sono:

  1. L'osservazione diretta di cellule di tessuti viventi;
  2. L'osservazione di cellule di tessuti sottoposti a "trattamenti" finalizzati a stabilizzare e conservare le strutture il più possibile simili a quelle presenti nelle cellule viventi.

Il primo metodo, che permette di osservare i tessuti a fresco o semplicemente tessuti processati con coloranti vitali, è il linea teorica da preferire in quanto non introduce artefatti nel campione.

pOSSERVAZIONE DI PREPARATI A FRESCO
le cellule sono quasi completamente trasparenti alla luce e di conseguenza l'osservazione di preparati a fresco può essere condotta utilizzando particolari microscopi. In alcuni casi può essere sfruttata l'autofluorescenza di alcune strutture biologiche, se osservate al microscopio a fluorescenza, facilmente individuate, mentre altre strutture cellulari acquisiscono fluorescenza se trattate con particolari sostanze. I tessuti osservati a fresco, durante l'osservazione, devono essere immersi in un'adeguata soluzione in modo da non alterarne la struttura ed evitare l'essiccazione. A questo scopo, generalmente, si ricorre all'uso di soluzioni fisiologiche, soluzioni saline isotoniche contenenti ioni quali Mg e Ca in concentrazioni opportune.p pOSSERVAZIONE DEI TESSUTI COLORATI CON COLORANTI VITALI
Lo scarso contrasto dovuto alla trasparenza delle cellule può essere risolto utilizzando particolari coloranti vitali.pi coloranti, detti che hanno la proprietà di esserevitali,assorbiti dalle cellule viventi senza risultare eccessivamente tossici, e quindicolorarne le strutture rendendole visibili. I coloranti vitali, iniettati nell’animale intero,raggiungono i tessuti tramite la circolazione colorandoli. In questo caso si parla di colorazione vitale o intra vitam. Si parla invece di colorazione sopra vitale quando un pezzo di tessuto o organo appena prelevato dall’animale viene immerso nella soluzione colorante. I coloranti vitali utilizzati possono essere suddivisi in tre categorie: Coloranti neutri; Coloranti basici; Coloranti acidi. ALLESTIMENTO DEI PREPARATI ISTOLOGICI L’impiego di coloranti e di tecniche che permettono di migliorare il contrasto riesce però a soddisfare in minima parte la necessità delle analisi morfologiche e citologiche, soprattutto a causa dello spessore delle cellule. Il preparato ideale per un’analisi morfologica consiste

In una sezione che possiede la stessa struttura e organizzazione che aveva nell'organismo. L'approccio sperimentale deve quindi essere esclusivamente di tipo conservativo, e questo obiettivo può essere raggiunto processando il tessuto attraverso una serie di passaggi che servono ad arrestare le funzioni biologiche senza alterare l'organizzazione strutturale delle diverse componenti (fissazione), a rimuovere dalla cellula la componente acquosa (disidratazione) che risulta incompatibile con una buona osservazione al microscopio ottico e alla sua sostituzione con il mezzo includente (inclusione). Il campione così processato viene sottoposto al taglio e successivamente colorato.

La fissazione è un procedimento che permette di bloccare l'autolisi cellulare, preservando così nel tempo la morfologia del tessuto o dell'organismo in studio. Dopo l'espianto il frammento di tessuto di organo viene rapidamente fissato utilizzando

metodi chimici. La prevede l'impiego di agentifissazione chimicastabilizzanti in grado di instaurare legami trasversali tra le proteine. I fissativi chimicisi suddividono in:fissativi che coaugulano le proteine;• fissativi che non coaugulano le proteine.•Il in azoto liquidò è invece un esempio dicongelamento fissazione fisica.poiché le cellule sono formate principalmente da acqua, la

2) DISIDRATAZIONE:sua rimozione è necessaria per una buona osservazione del campione almicroscopio luce e per potere infiltrare il tessuto con la paraffina, materiale idrofobo.Si procede quindi alla disidratazione del tessuto immergendolo in una soluzionealcolica a concentrazione crescente (miscela di acqua e alcol), a partire da etanoloal 50% fino ad arrivare ad etanolo al 100%. Questo processo deve essere gradualeper non provocare il raggrinzimento delle cellule. In seguito il campione vieneimmerso in xilolo. A fine infiltrazione il tessuto risulterà

trasparente.il tessuto così processato è pronto per essere infiltrato con un

INCLUSIONE:mezzo di inclusione che, dopo solidificazione, conferirà al tessuto la giustaconsistenza per ottenere sezioni sottili. Per la microscopia ottica il mezzo diinclusione utilizzato è la paraffina. Il campione viene immerso in paraffina fusa ecompletata la fase di infiltrazione, viene lasciato solidificare a temperatura ambiente.Il campione a questo punto presenta la consistenza idonea per essere tagliato insezioni che hanno spessore compreso fra 5-10 um.il è uno strumento dotato di una lama e di un braccio su cui

TAGLIO: microtomo

viene fissato il blocchetto di paraffina contenente il campione che, avanzando versola lama, permette di ottenere sezioni sottili che vengono trasferite in un recipientecontenente acqua distillata per favorirne la distensione. In seguito le sezionivengono raccolte e trasferite su un vetrino porta oggetti. I campioni sottoposti

afissazione fisica (congelamento) vengono invece tagliati al microtomo congelatore.

3 in ambito istologico e citologico vengono definite "coloranti"

COLORAZIONE: quelle sostanze chimiche che si legano a componenti cellulari/tessutali aumentandone il contrasto. Nella microscopia ottica l'effetto di risalto è dato da una caratteristica colorazione di quelle strutture che rivelano affinità con il colorante utilizzato. Le sezioni vengono immerse nel colorante scelto; terminata la colorazione, dopo aver lavato le sezioni per allontanare il colorante in eccesso, si procede con il montaggio del vetrino.

Questo procedimento consiste nell'applicare sopra la sezione un vetrino coprioggetto, che viene fatto aderire al vetrino portaoggetti tramite una resina sintetica.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
26 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elenaG29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia e istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Govoni Paolo.