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La cartilagine è un tessuto connettivo specializzato caratterizzato da una matrice
extracellulare solida (quindi da una consistenza ben specifica), dotato di particolari
proprietà: resiste alla compressione, assorbe elasticamente le sollecitazioni, mantiene la
pervietà (vie aeree aperte) delle vie aeree, riduce gli attriti nelle articolazioni e "guida" lo
sviluppo dello scheletro osseo dal tessuto cartilagineo nei primi anni di vita; tali
caratteristiche rendono la cartilagine presente in molti distretti del nostro corpo: nelle
superfici articolari, cartilagini costali, nell'orecchio esterno, nel naso, nella laringe, nella
trachea e nei bronchi.
A differenza del connettivo propriamente detto, la cartilagine non è nè vascolarizzata nè
innervata; il nutrimento raggiunge le cellule specifiche (i condrociti) sequestrati all'interno
delle lacune grazie alla permeabilità della sostanza extracellulare; la lenta diffusione di
sostanze è comunque sufficiente a sostenere il metabolismo dei condrociti, che, essendo
cellule quiescenti ridotto.
Tranne che sulle superfici articolari, la cartilagine è rivestita da uno strato di tessuto
connettivo fibroso detto pericondrio.
Tipo di cellule
Come negli altri tessuti di origine mesenchimale, le cellule della cartilagine sono
relativamente distanti fra loro, mentre la maggior parte del volume è occupata dalla
matrice. Le cellule che compongono la cartilagine sono i condroblasti e i condrociti
(condro- riconducibile alla cartilagine): i condroblasti sono cellule derivanti dalla
trasformazione delle cellule mesenchimali. Sono cellule rotondeggianti, con un elevato
reticolo endoplasmatico che attesta la loro attività metabolica: essi infatti sintetizzano la
matrice extracellulare quindi la componente fibrosa e la sostanza fondamentale della
cartilagine. I condrociti sono le cellule in stato quiescente, che, avendo compiuto la loro
funzione, sono oramai in scarsa attività di sintesi quindi con un metabolismo ridotto.
Tranne che sulle superfici articolari, la cartilagine è rivestita da uno strato di tessuto
connettivo fibroso detto pericondrio.
Tipi di cartilagine
- cartilagine ialina: la cartilagine ialina, definita così per il suo aspetto translucido (non a
caso dal greco hyalos=vetro) ha un colore bluastro, ed è la forma più diffusa di cartilagine.
In particolare è presente sulle superfici articolari delle ossa, dove aiuta ad assorbire lo
stress meccanico e a diminuire l'attrito provocato dal movimento reciproco delle ossa
appartenenti all'articolazione, contribuisce all'elasticità della struttura della gabbia toracica,
costituisce uno scheletro elastico e leggero a sostegno delle vie respiratorie (in particolare
gli anelli cartilaginei, distribuiti a intervalli regolari lungo la parete della trachea e dei
bronchi per non farli collassare) e costituisce lo scheletro temporaneo che serve da
modello per lo sviluppo fetale dello scheletro osseo.
Al microscopio ottico, la cartilagine ialina si riconosce poichè è caratterizzata dalla
presenza di gruppi isogeni (perchè derivanti dalla stessa cellula): spesso, i condrociti,
conservano la capacità di replicarsi quando la matrice è già sufficientemente solida da non
permettere un ulteriore distanziamento fra le cellule figlie. Ciò spiega la presenza di questi
gruppi, formati da 2,4 o 6 condrociti accolti nella medesima lacuna nella cartilagine
matura.
- cartilagine elastica: la cartilagine elastica ha un colore giallo, quasi opaco ed è più
flessibile rispetto alla cartilagine ialina. Rispetto a quest'ultima, la cartilagine elastica
produce una scarsa quantità di sostanza fondamentale ma una porzione ben significativa
di fibre elastiche. Questo tipo di tessuto cartilagineo si trova nel padiglione auricolare, nel
meato uditivo esterno a costituire lo scheletro dell'orecchio, nella tuba uditiva, in alcune
cartilagini della laringe (fra cui l'epiglottide). Le fibre che costituiscono la cartilagine
elastica sono elastiche, da questo nederiva la funzione fondamentale: flessibilità e
elasticità.
- cartilagine fibrosa: in questo tipo di cartilagine, vi è la componente di collagene che è in
preponderanza rispetto alla matrice amorfa. Questa cartilagine è infatti simile al connettivo
denso e alla cartilagine ialina poichè, anche in questo caso un certo numero di cellule
mesenchimali si differenziano in condroblasti che vanno incontro a un numero limitato di
divisioni cellulari e secernono una quantità moderata di sostanza amorfa, nella quale
rimangono incapsulati quindi si osservano gruppetti di condrociti.
La cartilagine fibrosa costituisce l'anello fibroso dei dischi intervertebrali e si trova in
numerose altre sedi, inclusa la sinfisi pubica.
Accrescimento
L'accrescimento del tessuto cartilagineo può essere:
- interstiziale: la cartilagine si espande dall'interno attraverso la divisione dei condrociti
preesistenti e la produzion di nuova matrice (vedi cartilagine articolare).
- per apposizione: aggiunta di cartilagine sulla superficie esterna tramite la differenziazione
dei condroblasti del pericondrio.
Tessuto osseo
Il tessuto osseo è una forma specializzata di tessuto connettivo, caratterizzata dalla
mineralizzazione della matrice extracellulare che conferisce al tessuto una notevole
resistenza e durezza. Come altri connettivi, il tessuto osseo è costituito da cellule
specializzate nell'elaborazione e secrezione della matrice (detta osteoide), che include
una componente di collagene e una sostanza fondamentale a base di glicoproteine.
L'osteoide tuttavia, si distingue dagli altri tipi di matrice connettivale perchè in essa si
dispongono progressivamente massicce quantità di cristalli di idrossiapatite, un sale di
calcio che corrisponde a più della metà del peso secco dell'osso nell'adulto. L'osso al
contemplo è resistente e leggero, poichè all'interno vi sono delle cavità; non è un tessuto
statico ma è soggetto a rimodellamento e rinnovamento per l'intera durata della vita;
l'accrescimento dell'osso accompagna l'organismo per l'adolescenza, ma ha una durata
limitata.
Funzioni dell'osso
Il tessuto osseo costituisce l'impalcatura interna del corpo, protegge i visceri (ad esempio,
la gabbia toracica che protegge i polmoni, il cuore, parte delle vie aeree e l'esogato) e
collabora con i tendini e con i muscoli al fine di garantire un movimento. E' la principale
sede di deposito del calcio (poichè sono presenti i cristalli di idrossiapatite), e accoglie gli
elementi emopoietici del midollo.
Componenti del tessuto osseo
- cellule specializzate: preosteoblasti (specie di cellula staminale da cui differenziano e
originano gli osteoblasti), osteoblasti (cellule che partecipano attivamente alla produzione
dell'osso quindi secernono tutti i componenti dell'osso stesso. Di solito si trovano lungo il
perimetro dell'osso) e osteociti (cellule dell'osso maturo; sono osteoblasti che, dopo aver
elaborato la sostanza ossea, rimangono imprigionati nelle lacune ossee), osteoclasti
(cellule mobili e grandi, derivanti dai monociti del sangue e dalla fusione di cellule diverse,
infatti possono arrivare fino ad avere 50 nuclei; secernono acidi ed enzimi proteolitici che
attaccano la matrice ossea e liberano il calcio nella sostanza fondamentale, in seguito a
situazioni che ne necessitano l'attivazione.
- fibre extracellulari (collagene)
- sostanza o matrice fondamentale (osteoide) caratterizzata dal deposito di sali di calcio e
dalla carenza di acqua.
Tipi di tessuto osseo
- tessuto osseo immaturo (o non lamellare), primario: l'osso non lamellare, deve essere
considerato una forma di tessuto transitorio in quanto costituisce le ossa in via di sviluppo,
quelle in via di rapida riparazione e le ossa in alcune patologie; in questo tessuto le ossa,
hanno una strutura isologica a fibre intrecciate, ovveo con fasci di fibre collagene rivolti in
direzioni apparentemente casuali.
- tessuto osseo maturo, lamellare o secondario: in questo tessuto gli strati di fibre
collagene decorrono parallele tra loro e sono orientati nelle lamelle ossee in canali di
Havers. Rimpiazza il tessuto osseo non lamellare eccetto vicino alle suture nelle ossa
piatte del cranio, negli alveoli dentar e nelle aree di inserzione di alcuni tendini.
Tipi di tessuto osseo lamellare
- tessuto osseo spugnoso: il tessuto osseo spugnoso è situato nella parte midollare
dell'osso, costituisce per lo più l'epifisi quindi le cavità midollari che accolgono il midollo
emopoietico, ovvero quel tessuto particolare che darà origine alle cellule del sangue.
L'osso spugnoso è costituito da sottili trabecole o spicole disposte in modo
apparentemente disordinato, che delimitano cavità intercomunicanti dette cavità midollari.
Tali spazi sono riempiti dal midollo emopoietico. Le trabecole sono costituite da lamelle
ossee non organizzate in osteoni ben definiti.
- tessuto osseo compatto: il tessuto osseo compatto è situato per lo più nel margine
dell'osso, nella diafisi. Osservando il tessuto osseo compatto in sezione trasversale sono
visibili le cellule dell'osso (gli osteociti) accolte all'interno di lacune scavate nell'abbondante
matrice extracellulare solida. L'osso compatto, inoltre, è organizzato in strati spessi dai tre
ai sette micron, detti lamelle ossee (caratterizzate da fasci di fibre collagene regolarmente
allineate, parallele fra loro). L'osso compatto in particolare, è organizzato in insiemi di
lamelle concentriche attorno a un canale centrale detti osteoni. Il canale centrale
(chiamato canale di Havers) in tutti gli osteoni ha il compito di contenere tessuto
connettivo lasso, vasi sanguigni e nervi necessari al nutrimento dell'osteone. Ma come
arrivano i vasi sanguigni all'interno del canale centrale? Vi sono i cosiddetti canali
trasversali chiamati anche canali di Volkmann in grado di mettere in comunicazione
reciproca i canali di Havers e comunicare con l'esterno della cellula.
Molti osteoni sono completi, altri invece sono in "secondo piano"; questo deriva dalla
formazione di quell'osteone. Gli osteoclasti scavano una cavità che viene invasa da
mesenchima e dai vasi sanguigni, inoltre per la sintesi procedono dall'esterno verso
l'interno (il centro dell'osteone).
Un tipico osso lungo
L'osso è formato da uno strato corticale che circonda una regione midollare; lo strato
corticale è costituito da tessuto molto denso detto osso compatto, mentre nella regione
midollare si osserva l'osso spugnoso costituito da spicole che determinano piccole cavità
(cavità midollari) coll