Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 95
Istologia - tessuti Pag. 1 Istologia - tessuti Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 95.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istologia - tessuti Pag. 91
1 su 95
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MIDOLLO OSSEO ROSSO- STROMA RETICOLARE

fibre reticolari argirofile (reticolo fibrillare); cellulereticolari avventiziali adese alle fibre; i loro prolungamenti che vanno verso altrecellule reticolari e cellule endoteliali che rivestono i vasi formano una rete attorno(con l’accumuloalle cellule emopoietiche di grasso possono trasformarsi in adipociti);all’endostioaddensato intorno ai vasi e connesso che riveste le cavità interne delleossa.

PARENCHIMA MIDOLLARE: comparto emopoietico (cellule emopoietiche in varistadi di differenziamento, dotate di elevata capacità proliferativa, contenute nellemaglie del reticolo e organizzate in nidi e isolotti); comparto vascolare (arteriemidollari provenienti dalle arterie delle ossa, che si ramificano fino a dare capillariarteriosi che sboccano entro seni venosi di calibro irregolare denominati sinusoidi,attraverso cui avvengono gli scambi tra midollo e circolo sanguigno, drenati da venuleche confluiscono nelle vene.

longitudinali centrali). Presenza di fibroblasti e cellule istomacrofagiche.

Le CSE (cellule staminali emopoietiche) sono cellule staminali multipotenti, essendo in grado di differenziarsi in tutte le cellule del sangue e piastrine. Sono caratterizzate dalla presenza sulla loro membrana dell'antigene CD34. In genere sono quiescenti e vengono reclutate nel ciclo cellulare dai fattori di crescita, che progressivamente ne determinano anche il destino verso una delle linee differenziative. Sono dotate dalla capacità di autorinnovamento, cioè si mantengono in numero costante mediante una serie indefinita di divisione cellulari che permettono da un lato la formazione di nuove cellule staminali e dall'altro la formazione di progenitori che intraprendono le vie differenziative dei costituenti del sangue. Nell'adulto le CSE sono contenute nel midollo osseo, CSE sono anche presenti nel sangue del cordone ombelicale; nello sviluppo prenatale le sedi nelle quali si trovano

Le cellule staminali sono presenti nel fegato fetale e nella milza. Il compartimento delle cellule staminali è costituito da unità cellulari formanti colonie (CFU) sia mieloidi che linfoidi (CFU-LM). Queste cellule hanno una grande capacità proliferativa e la massima potenzialità differenziativa.

Il compartimento delle cellule staminali multipotenti rappresenta la prima fase di differenziazione verso le due principali linee emopoietiche. Le cellule staminali mieloidi (CFU-S) si trovano nel midollo osseo, mentre le cellule staminali linfoidi (CFU-Ly) sono presenti principalmente nelle strutture linfatiche.

Dalle cellule staminali multipotenti già orientate derivano le cellule commissionate-progenitori degli elementi maturi. Queste includono le cellule staminali pluripotenti, le cellule staminali multipotenti (CFU-GEMM) e le cellule staminali commissionate.

I fattori di crescita, come i Colony Stimulating Factors (CSF) e altre citochine emopoietiche, sono responsabili della sopravvivenza, proliferazione e differenziazione delle cellule emopoietiche. Queste glicoproteine sono prodotte dai leucociti e da altre cellule.

cellule emopoietiche sono in grado di interagire con il microambiente midollare attraverso diversi meccanismi. I fattori di crescita, ad esempio, si legano a recettori specifici di membrana presenti sulle cellule bersaglio, che sono glicoproteine ancorate alla membrana. Questi fattori possono essere suddivisi in quattro gruppi principali: 1. Fattori linea-specifici: sono responsabili della proliferazione e differenziazione delle cellule emopoietiche di una specifica linea cellulare. 2. Fattori che influenzano le linee cellulari: agiscono su più linee cellulari, promuovendo la proliferazione e differenziazione di diverse popolazioni di cellule emopoietiche. 3. SCF e complesso ligandi: il fattore di crescita cellulare (SCF) è un importante fattore di crescita che agisce sulle cellule stromali emopoietiche. Il complesso ligandi è un gruppo di fattori di crescita che agiscono sinergicamente per promuovere la crescita e la differenziazione delle cellule emopoietiche. 4. Interleuchine: le interleuchine 1, 6, 11 e 12 sono fattori di crescita che regolano la risposta infiammatoria e la differenziazione delle cellule emopoietiche. Il microambiente midollare, noto anche come stroma midollare, è costituito da un complesso morfofunzionale formato da cellule, matrice extracellulare e fattori di crescita. Le cellule presenti nel microambiente midollare includono elementi maturi del sangue e i loro precursori, nonché cellule stromali emopoietiche e cellule non emopoietiche. Queste cellule sono in stretta vicinanza con i vasi sanguigni e il tessuto osseo che circonda le cavità midollari.

Vasi sono presenti in abbondanza e hanno una parete sottile; vengono detti seni sanguigni. Il microambiente fornisce alle cellule emopoietiche la struttura di supporto durante la proliferazione e il differenziamento, il microambiente influenza il processo di commitment.

Le cellule non emopoietiche sono:

  • Cellule endoteliali e avventiziali (pavimentazione)
  • Fibroblasti e cellule reticolari (matrice spugnosa tridimensionale)
  • Cellule adipose (fonte di energia)
  • Macrofagi (citochine, fattori di crescita e fattori inibitori)
  • Osteoblasti (citochine e fattori inibitori)

EMOPOIESI

La maturazione dei precursori è caratterizzata da:

  • Riduzione delle dimensioni
  • Scomparsa di nucleoli
  • Addensamento della cromatina
  • Comparsa nel citoplasma delle caratteristiche della cellula matura (granulazioni)

ERITROPOIESI

Il compartimento degli elementi precursori della serie rossa prende il nome di eritrone. Il processo di maturazione dura circa 4-5 giorni.

Proeritroblasto → è il primo precursore

identificabile della linea eritropoietica. È il più voluminoso. Presenta un nucleo largo, che si colora in maniera omogenea e contiene nucleoli. Va incontro a numerose divisioni mitotiche- Endoblasto basofilo→ la cromatina è condensata in grosse zolle disposte spessoradialmente e sono presenti uno o due nucleoli ben evidenti. Il citoplasma è abbondante e intensamente basofilo. L'attività mitotica è intensa- Eritroblasto policromatofilo o policromatico→ esso è caratterizzato da un'ulteriore sensibile diminuzione del diametro cellulare, dall'involuzione del nucleo e dalla presenza di una colorazione citoplasmatica policromatica che deriva dalla sovrapposizione di eosinofilia e basofilia. La colorazione mista del citoplasma dipende dal progressivo accumulo di emoglobina che viene sintetizzata a livello dei ribosomi ed ha una reazione acidofila. Via via che l'emoglobina si accumula, il citoplasma diventa

progressivamente acidofilo, mentre la basofilia, che è legata al numero dipoliribosomi, diminuisce. Il nucleo diventa più piccolo- Eritroblasto ortocromatico o normoblasto→ il nucleo è piccolo con cromatina moltoaddensata ed il citoplasma mostra intensa acidofilia. Negli stadi più avanzati, l'attivitàmitotica si arresta, il nucleo si sposta verso la periferia della cellula, finché ne vieneespulso e la cellula diventa così un eritrocita maturo. Il nucleo espulso viene fagocitatodai macrofagi- Eritrocito maturo→ rappresenta la cellula che passa nel circolo sanguigno. Glieritrociti maturi giovani, cioè appena immessi in circolo, conservano per qualchetempo (circa 24h) un piccolo numero di ribosomi. Queste cellule sono perciò dettereticolociti e conservano la capacità di sintetizzare l'emoglobina. Esse rappresentanocirca lo 0,8% di tutti gli eritrociti circolanti e la loro percentuale è un

Indice approssimativo della funzionalità del midollo

GRANULOCITOPOIESI

  • Mieloblasto → possiede un nucleo voluminoso e rotondo, con cromatina finemente dispersa e contiene da uno a cinque nucleoli; ricco di ribosomi e privo di granulazioni
  • Promielocita → ha dimensioni maggiori del mieloblasto; il nucleo assume forma variabile, contiene nucleoli meno evidenti. Nei promielociti compaiono i granuli primari
  • Mielocita → possiede un nucleo rotondeggiante mentre i nucleoli non sono distinguibili e la cromatina ha un aspetto granulare. Il citoplasma è debolmente colorabile. Questo precursore è caratterizzato dalla comparsa delle granulazioni specifiche che consentono di distinguere i mielociti neutrofili, basofili ed eosinofili. Il mielocita è l'ultima cellula della filiera mieloide in grado di dividersi
  • Metamielocita → il suo nucleo è reneiforme
  • Granulocita maturo → in questa cellula si accentua la deformazione del nucleo che diventa
lobato o segmentato; viene acquisita la capacità di dare luogo a movimenti ameboidei e l'elemento è pronto per essere liberato. L'intero processo di maturazione impiega circa 12 giorni.

MONOCITOPOIESI

I granulociti neutrofili e i monociti derivano da un progenitore comune bipotente, CFU-GM. Nel midollo si trovano i precursori, promonociti e monociti. I monociti entrano in circolo, migrano nei tessuti e qui si differenziano in macrofagi. Normalmente in mitosi si osservano fino allo stadio di promonocito, sebbene le cellule possano dividersi anche allo stadio di macrofago immaturo. Il macrofago riveste un ruolo fondamentale nella regolazione della produzione dei fagociti mononucleati, infatti elabora i fattori GM-CSF e M-CSF. Inoltre, i macrofagi rilasciano citochine che stimolano le cellule endoteliali e mesenchimali a produrre poietine. Le fasi maturative del monocito sono mal definite. Si può tuttavia riconoscere uno stadio immaturo, il promonocito. Il passaggio

dal promonocita al monocita è caratterizzato dall'aumento di lisosomi e dall'acquisizione della motilità.

Promonocito → ha dimensioni relativamente grandi. Il citoplasma è abbondante, basofilo, povero di lisosomi. Questa cellula presenta intensa attività mitotica. La capacità fagocitaria è scarsa.

Monociti maturi → rilasciati in circolo vi rimangono per tempi brevissimi, da 8 a 12 ore nel topo. Dal sangue migrano nel tessuto connettivo dove completano il loro ciclo vitale. I monociti del sangue circolante, come i granulociti, sono cellule in transito dal midollo al tessuto connettivo. In tale tessuto i monociti possono conservare i caratteri di monocito, ma più spesso si trasformano in macrofagi o in cellule dendritiche, di cui sono i precursori. Tale trasformazione è caratterizzata dall'acquisizione di un'accentuata attività fagocitaria dall'aumento considerevole del numero di lisosomi, dei

io di reticolo endoplasmatico rugoso. Ilpromegacarioblasto si divide per mitosi dando origine al megacarioblasto.- Megacarioblasto→ ha un nucleo segmentato e un citoplasma basofilo con un reticoloendoplasmatico rugoso ben sviluppato. Il megacarioblasto si divide per mitosi dando origine aiprecursori megacariociti.- Precursori megacariociti→ sono cellule di grandi dimensioni con un nucleo poliploide e uncitoplasma ricco di granuli di RNA. I precursori megacariociti subiscono una serie di divisionicitoplasmatiche senza divisione nucleare (endomitosi) che porta alla formazione di numerosimegacariociti maturi.- Megacariociti maturi→ sono cellule di grandi dimensioni con un nucleo poliploide e un citoplasma ricco di granuli di RNA. I megacariociti maturi subiscono una serie di divisioni citoplasmatiche senza divisione nucleare (endomitosi) che porta alla formazione di numerosi frammenti citoplasmatici, chiamati piastrine.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
95 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mery962 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Barone Tiziano.