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TESSUTO CONNETTIVO
Le cellule sono immerse in una sostanza extracellulare amorfa (senza forma) e fibrillare (di
fibre) e sono direttamente vascolarizzate, non sono a mutuo contatto ma sono distanti tra
loro. Il tessuto connettivo si classifica in:
1. Tessuto connettivo propriamente detto
2. Tessuto cartilagineo
3. Tessuto osseo
4. Tessuto liquido (sangue): non rispecchia le caratteristiche degli altri tessuti.
1. TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO
Ha una consistenza di tipo “sol” ed è la base di tutti gli altri tessuti e si trova in quasi tutto
l’organismo. Ci sono diversi tipi di cellule immerse nella matrice extracellulare amorfa e
fibrillare. É presente negli spazi interstiziali di organi e apparati del nostro organismo e si
organizza nella struttura dell’organo fornendo sostegno (ad eccezione del sistema nervoso
dove non è presente tessuto connettivo). É presente anche nel derma. Ha funzione di:
1. Sostegno meccanico.
2. Difesa.
3. Riserva energetica.
Le cellule che lo compongono sono:
1. Fibroblasti.
2. Adipociti.
3. Granulociti.
4. Linfociti.
5. Macrofagi.
6. Mastociti.
7. Plasmacellule.
I fibroblasti rappresentano il 90% delle cellule del tessuto connettivo, producono sostanza
amorfa e sostanza fibrillare. Il fibrocita è un fibroblasta invecchiato che non produce più
sostanza. Il fibroblasta è una cellula fissa con vita lunga. L’iperattività porta un’eccessiva
produzione di matrice.
La sostanza extracellulare amorfa o matrice non ha forma, è bianca se colorata con
ematossilina ed eosina perché è formata da molecole altamente idratate e per questa elevata
idrofilia risulta quasi trasparente. É materiale in cui sono immerse sostanze del connettivo
ed è costituito da una fase acquosa che trasporta sostanze nutritive secondo gradiente (da
vasi a tessuti) e sostanze di rifiuto contro gradiente. Costituisce il parenchima degli organi,
cioè un tessuto specifico formato da cellule che gli conferiscono caratteristiche funzionali.
La matrice è costituita da: acqua, sali minerali, vitamine, glicoproteine, mucopolisaccaridi
acidi e proteoglicani.
Le fibre del connettivo sono:
1. Fibre collagene: molto resistenti a trazione ma non elastiche, l’allungamento della fibra
è trascurabile. Sono costituite da proteine che si organizzano in procollagene. Si
colorano con ematossilina-eosina e sono eosinofile (o acidofile). Esistono tre tipi di
collagene: tipo I (tendini, legamenti, derma e ossa), tipo II (cartilagine articolare o
ialina) e tipo III (fibre reticolari).
2. Fibre elastiche: si colorano con orceina e possono allungarsi sino al 150% della loro
lunghezza originale senza subire deformazione per tornare poi alla lunghezza iniziale
(es: pareti arterie, legamenti, polmoni). Concedono elasticità al tessuto e sono costituite
da una componente microfibrillare su un asse di elastina (che confluisce elasticità).
3. Fibre reticolari: sono fibre collegante del tipo III , si organizzano in reti che delimitano
il parenchima. Saldano il tessuto connettivo con i tessuti circostanti.
Gli adipociti sono cellule fisse e voluminose perché producono gocce lipidiche che
spostano il nucleo e gli organuli verso la periferia della cellula. Sono disposte a mutuo
contatto ma separate da tessuto connettivo reticolare. La goccia lipidica è trasparente se
colorata con ematossilina-eosina perché viene sciolta dall’alcool e dalle varie sostanze usate
per preparare il vetrino. Dunque lascia un “buco” al suo posto. Per osservare la goccia
lipidica si utilizzano coloranti lipofili dopo aver congelato la sezione di tessuto. Se vi è una
sola goccia lipidica si parla di adipociti uniloculari, se vi sono più gocce allora si parla di
adipociti multiloculari.
I macrofagi o istiociti sono cellule mobili proprie del connettivo, molto voluminose con
funzione macrofagica. originano dai monociti del sangue e l’attività fagocitaria viene svolta
per endocitosi (riconoscono gli antigeni del corpo estraneo).
I mastociti sono cellule mobili molto grosse e si trovano intorno ai vasi (posizione
perivascolare) ed appaiono riempite di granuli che contengono istamina (vasodilatazione,
aumenta permeabilità vascolare e dà prurito) ed eparina (anticoagulante). Questi granuli
intervengono nei processi allergici. I mastociti sono basofili e si colorano con coloranti
basici. I soggetti allergici producono anticorpi IgE a seguito del contatto con un determinato
allergene IgE disposte sulla superficie dei mastociti che presenta specifici recettori. Quando
arriva l’allergene, se avviene contatto tra questo e l’IgE, si ha l’esocitosi dei granuli (con
conseguente fuoriuscita di istamina ed eparina).
I tessuti connettivi propriamente detti, in base alla percentuale di sostanza amorfa, fibre e
cellule presenti, si dividono in:
1. Tessuto mucoso: prevale sostanza amorfa e si trova prevalentemente nei tessuti
embrionali, nella polpa dentaria e nel cordone ombelicale.
2. Tessuto connettivo lasso: le tre componenti si equivalgono, è il più abbondante e funge
da riempimento tra varie parti del corpo ed è riserva di fluidi e sali. É presente
nell’intestino, nell’apparato uro-genitale, nell’apparato respiratorio, nel sottocute
(collega pelle a tessuti sottostanti) e nello stroma.
3. Tessuto connettivo denso: prevalgono le fibre, in particolare le collagene. A seconda
della disposizione di queste, si ha una sottoclassificazione:
- A fasci intrecciati: disposizione irregolare (derma e fasce muscolari).
- A fasci paralleli: disposizione parallela (tendini).
- A fasci crociati: disposizione su più strati, parallele nello stesso strato ma incrociate
tra due strati diversi (cornea).
4. Tessuto connettivo elastico: prevalgono fibre elastiche, si trova nella parete delle
arterie e nelle corde vocali.
5. Tessuto reticolare: prevalgono fibre reticolari (tessuto lasso) e costituisce lo stroma
(impalcatura interna) degli organi parenchimatosi.
6. Tessuto linfoide: prevalgono linfociti (componente linfoide) e costituisce organi
linfoidi come le tonsille, il timo, la milza ed i linfonodi.
7. Tessuto adiposo: tessuto lasso in cui prevalgono gli adipociti. Si divide in:
- Tessuto adiposo bianco: costituito da adipociti uniloculati a livello del sottocute.
- Tessuto adiposo bruno: costituito da adipociti multiloculati, tipico degli animali
ibernanti.
2. TESSUTO CARTILAGINEO
Ha una consistenza gelatinoso di tipo “gel” e funzione di sostegno. Lo scheletro fetale è
interamente cartilagineo. Presenta cellule immerse in matrice amorfa e fibrillare, i
condroblasti e i condrociti che producono sostanza intercellulare, fibrillare ed amorfa
(stato di gel). In base alla percentuale delle tre componenti si hanno vari tipi di cartilagine:
1. Cartilagine ialina: prevalgono fibre collagene di tipo II.
2. Cartilagine elastica: prevalgono fibre elastiche.
3. Cartilagine fibrosa: prevale componenti fibrillare collagene di tipo I.
La cartilagine non è vascolarizzata direttamente poiché è costituita di rivestimento esterno
connettivale (pericondrio). I vasi si bloccano al pericondrio e non entrano nella cartilagine,
i nutrienti riescono a diffondere nella cartilagine perché la sostanza amorfa è altamente
idrofila e permeabile ai soluti. Dato che non presenta vasi, la cartilagine è facilmente
trapiantatile presentando minor proprietà di rigetto. Lo strato esterno si presenta come
struttura bianca (tessuto connettivo fibrillare denso), mentre lo strato interno del pericondrio
(tessuto connettivo reticolare) è dotato di cellule condrogeniche (cellule staminali della
cartilagine) che possono differenziarsi al momento opportuno e formare condroblasti.
La cartilagine ialina ha un aspetto vitreo traslucido e le cellule si organizzano in gruppi
isogeni, immersi in sostanza amorfa e fibrillare. Si trova nei punti di inserzione (coste-
sterno, anelli tracheali, bronchi, setto nasale), nelle piastre epifisarie delle ossa in
accrescimento, nelle articolazioni mobili (dove non è presente il pericondrio e i capi
articolari, rivestiti da cartilagine ialina, sono nutriti dal liquido sinoviale prodotto dai
sinoviociti presenti nella membrana sinoviale all’interno della capsula articolare). Le cellule
della cartilagine ialina sono i condroblasti ed i condrociti, di aspetto ovale/rotondeggiante,
producono matrice e vanno incontro a processi cariocinesi (divisione cellulare) che formano
i gruppi isogeni (basofili) (la stessa cellula dà origine a più cellule che formano i gruppi). La
sostanza amorfa è costituita da glicosamminoglicani (GAG) che, se legati ad asse centrale,
formano i proteoglicani, e da proteine. La sostanza fibrillare è costituita da fibre collagene
di tipo II (eosinofile o acidofile).
Nella cartilagine elastica prevalgono le fibre elastiche ed è presente nel padiglione
auricolare, nell’epiglottide e nelle cartilagini laringee.
Nella cartilagine fibrosa prevalgono le fibre collagene di tipo I, non possiede pericondrio
ed è presente nella sinfisi pubica, nell’inserzione dei tendini sulle ossa e nei dischi
intervertebrali (formati da anello fibroso periferico e nucleo polposo di “gel” centrale,
ammortizzano e sono nutriti direttamente dal piatto vertebrale; in caso di insufficiente
nutrizione l’anello periferico si fessura e può uscire il nucleo polposo causando l’ernia al
disco).
3. TESSUTO OSSEO
Ha una consistenza di “gel calcificato” con depositi di sali di calcio. La componente
cellulare è formata da:
1. Osteoblasti e Osteociti: gli osteoblasti costituiscono l’osso. Producono sostanza
intercellulare e sono organizzate in cellule distanti immerse in sostanza, ma organizzate.
2. Cellule Osteocondrogeniche: cellule staminali dell’osso.
3. Osteoclasti: macrofagi del tessuto osseo, rimodellano l’osso. Hanno funzione di
riassorbimento del tessuto osseo con dissoluzione acida della matrice minerale e
digestione enzimatica della matrice organica.
La sostanza intercellulare è uno strato di gel calcificato costituito da componente organica
(fibre e matrice amorfa) e componente inorganica (depositi di fosfato e cabinato di calcio).
Le funzioni del tessuto sono quelle di sostegno, protezione, movimento, omeostasi di calcio
(deposito di ioni calcio che sono mobilitati da sangue ed ossa e viceversa per mantenere
costante la calcemia, importante per la contrazione muscolare) ed emopoiesi (è presente
tessuto emopoietico che provvede al ricambio delle cellule ematiche). Il tessuto osseo si
organizza in tessuto osseo membranoso e tessuto osseo lamellare. Nel tessuto osseo
lamellare le cellule si organizzano in strutture lamellari che si dispongono nello spazio in
vario modo:
1. Tessuto osseo spugnoso: