Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Componete fibrillare
Formata da macromolecole organizzate in strutture filamentose, responsabilidell'elasticità del tessuto e della resistenza alla tensione. Ci sono 3 tipi di fibre del t.co: collagene,reticolari ed elastiche. Le fibre collagene e reticolari sono formate dalla proteina collagene, mentre lefibre elastiche dalla proteina elastina.
Fibre collagene: nei vertebrati è la proteina più abbondante. Forma fibre extracellulari o trame dimembrane basali in tutti i tessuti dell'organismo. Si organizza a seconda delle necessità strutturali efunzionali. Nei tendini le fibre collagene sono spesse, lunghe e raggruppate in grossi fasci paralleli, perfornire resistenza alla trazione; sono avvolte in modo elicoidale attorno ai vasi sanguigni, l'intestino idotti escretori delle ghiandole, nell'osso sulle fibre collagene si depositano cristalli di fosfato di calcio,9per aumentare le proprietà meccaniche. I collageni sono una
famiglia di proteine distinguibili in base alla composizione chimica, alle caratteristiche morfologiche, alla distribuzione nei tessuti e alle funzioni svolte, i più comuni sono il collagene di tipi I, II, III, IV e V. Il collagene più abbondante è quello di tipo I. Si trova nelle ossa, nei tendini e nel derma. Nelle cartilagini è presente il collagene di tipo II che forma fibrille molto sottili. Il collagene di tipo III è la componente delle fibre reticolari. Il collagene delle membrane basali, di tipo IV, non forma né fibre né fibrille; il tipo V si trova nei vasi sanguiferi. Le fibre collagene sono acidofile, il loro spessore varia in rapporto al numero di fibrille che lo costituiscono. Le fibrille sono costituite da microfibrille che sono il risultato dell'associazione parallela di filamenti fatti da molecole di tropocollagene, che si allineano testa-coda. Le microfibrille hanno una bandeggiatura regolare (periodo) che siripropone ogni 60/70 nm. Tropocollagene: costituito da tre catene polipeptidiche di circa 1000 aa ciascuna, avvolte a spirale una sull'altra (a tripla elica). Ognuna di queste catene è costituita da triplette di glicina-X-Y che si ripetono. Dove X è la prolina e Y l'idrossiprolina. Le catene polipeptidiche del collagene non sono uguali, c'è la catena α e α tra cui ci sono legami a H. La catena, a causa dei residui di prolina, idrossiprolina e glicina, tende ad assumere, invece che una struttura ad α-elica, le configurazione a foglietti β. I residui di glicina si riuniscono grazie ad interazioni idrofobiche al centro della tripla elica, sulle parti esterne ci sono gli aa carichi elettricamente. La struttura di tropocollagene è flessibile per resistere alle forze di trazione. Biosintesi del Collagene: i fibroblasti sono le cellule responsabili della produzione di collagene. Sintetizzano le catene di tropocollagene. Oltre airegistro e si forma la molecola di collagene.5) Maturazione del collagene attraverso la formazione di legami crociati tra le molecole di collagene. Questo processo avviene grazie all'azione dell'enzima lisil ossidasi. I fibroblasti, i condroblasti, gli osteoblasti, le fibremuscolari, gli epatociti e le cellule di Schwann sono tutti responsabili della produzione di collagene. Questo processo avviene in cinque tappe: 1) La trascrizione e la traduzione del polipeptide precursore del collagene, chiamato procollagene. Le catene α vengono sintetizzate sui ribosomi e contengono peptidi di registro che assicurano il corretto assemblaggio. 2) L'idrossilazione di prolina e lisina nel procollagene, che porta alla formazione di idrossiprolina e idrossilisina. Questo processo coinvolge due enzimi: la procollagene prolina idrossilasi e la procollagene lisina idrossilasi. 3) La glicosilazione dei residui di idrossilisina, che porta alla formazione di legami glicosidici. Questo processo favorisce l'interazione tra le catene pro-α e coinvolge anche l'aggiunta di residui di galattosio e glucosio. 4) La secrezione del procollagene all'esterno della cellula e la sua interazione con la matrice extracellulare amorfa. Durante questo processo, la pro-collagene peptidasi rimuove i peptidi di registro e si forma la molecola di collagene. 5) La maturazione del collagene attraverso la formazione di legami crociati tra le molecole di collagene. Questo processo è mediato dall'enzima lisil ossidasi.1) I residui di idrossiprolina e idrossilisina sono presenti nel procollagene, una proteina che costituisce la matrice extracellulare del tessuto connettivo. Questi residui sono importanti per la stabilità e la struttura del collagene.
2) Il procollagene viene sintetizzato dai fibroblasti e successivamente trasformato in tropocollagene, la forma attiva del collagene.
3) Il tropocollagene è costituito da tre catene polipeptidiche avvolte a formare una tripla elica. Questa struttura è stabile grazie ai legami a idrogeno formati dai residui di idrossiprolina e idrossilisina.
4) Le fibrille di collagene sono formate dall'assemblaggio del tropocollagene. I proteoglicani e le glicoproteine strutturali della matrice aiutano nell'aggregazione del tropocollagene, favorendo la formazione di fibrille di collagene.
5) Le fibre reticolari sono sottili fibre ramificate che formano una rete 3D di sostegno nel tessuto connettivo. Sono composte principalmente da collagene di tipo III, che si associa con altri tipi di collagene, glicoproteine e proteoglicani. Le fibrille reticolari sono legate tra loro da ponti interfibrillari.
Le fibre reticolari sono formate da molecole di tropocollagene formate da 3 identiche catene α. Le f.r. sono presenti nell'impalcatura degli organi linfatici ed emopoietici, qui lungo le reti reticolari possono aderire cellule linfoidi, macrofagi e fibroblasti che prendono il nome di cellule reticolari. Qui le fibre reticolari sono rivestite da acido salico miscelato con acidi grassi che potrebbero agire come materiale adesivo. Costituiscono anche un reticolo intorno agli organi parenchimatosi (fegato, rene e ghiandole endocrine).
Fibre elastiche: facilmente distendibili e poi tornano alla loro lunghezza originaria. Si trovano abbondanti in organi sottoposti a tensione o dilatazione, come vasi sanguigni, il polmone, la pelle, la vescica. Hanno una colorazione giallastra. Sono costituite da una regione centrale amorfa, contenente elastina, e una guaina fibrillare periferica formata da microfibrille tubulari. La matrice amorfa contiene anche molecole ad attività enzimatica.
Lucida: è uno strato sottile e trasparente composto principalmente da laminina e fibronectina. Questo strato fornisce supporto strutturale alle cellule epiteliali e facilita l'adesione delle cellule alla membrana basale. La lamina densa: è uno strato più spesso e denso composto principalmente da collagene di tipo IV. Questo strato fornisce resistenza meccanica alla membrana basale e contribuisce alla sua stabilità. La lamina reticolare: è uno strato più profondo composto principalmente da collagene di tipo III. Questo strato fornisce supporto strutturale alla membrana basale e facilita l'interazione con il tessuto connettivo sottostante. Le membrane basali svolgono diverse funzioni, tra cui la separazione dei tessuti epiteliali dai tessuti connettivi, la regolazione del passaggio di sostanze tra i due strati e la promozione della rigenerazione cellulare. Inoltre, le membrane basali sono coinvolte nella comunicazione cellulare, nella differenziazione cellulare e nella modulazione dell'attività cellulare. In conclusione, le membrane basali sono strutture importanti che svolgono molteplici funzioni nel corpo umano.reticolare costituita da collagene di tipo III, priva di proteoglicani è in continuità con il tessuto connettivo sottostante.
Le membrane basali formano un collegamento tra le cellule parenchimali e la matrice extracellulare. Oltre alle funzioni meccaniche, svolge anche attività di controllo della permeabilità agendo come filtro molecolare dove l'epitelio è la barriera selettiva. Ha un ruolo fondamentale nella rigenerazione dei tessuti, quando un tessuto è danneggiato, es. epiteliale, muscolare o nervoso, la membrana basale forma un'impalcatura su cui le cellule dotate di capacità rigenerativa possono organizzarsi in tessuto.
Componente Cellulare: La cellula mesenchimale da cui derivano tutte le cellule del tessuto connettivo, è dotata di lunghi prolungamenti che si connettono formando reti, con movimenti ameboidi e proprietà fagocitarie, si differenzia nei vari tipi cellulari dei connettivi: fibroblasti, condroblasti,
osteoblasti, odontoblasti, cellule endoteliali, cellule mesoteliali e i mastociti. Vicino a queste cel-lule autoctone si trovano le cellule non autoctone o migranti, tra cui macrofagi e plasmacellule, o cel-lule provenienti dal sangue in risposta a fenomeni infiammatori (linfociti, monociti).
Fibroblasti e miofibroblasti: cellule fusate, dotate di sottili espansioni citoplasmatiche. Nei tessuticonnettivi sono compresi tra fasci di fibre collagene con forma stellata. Nel RER molto sviluppato sonosintetizzati i polipeptidi precursori del collagene, dell'elastina e die proteoglicani. Producono la com-ponente fibrillare del tessuto connettivo e elaborano i complessi macromolecolari della componenteamorfa (glicoproteine, Gag, proteoglicani) e ne controllano l'organizzazione. Dopo aver elaborato lamatrice, i fibroblasti rimangono intrappolati tra le fibre e sono chiamati fibrociti. Non possono piùdividersi, ma possono ancora sintetizzare molecole della matrice extracellulare.
I condroblasti nell'acartilagine, gli osteoblasti nel tessuto osseo, gli odontoblasti nella dentina, le cellule reticolari nei tessuti emopoietici e le cellule muscolari lisce svolgono funzioni simili ai fibroblasti. Nelle ferite in corso di cicatrizzazione, i fibroblasti possono acquisire fasci di microfilamenti di actina e miosina, tanto da assomigliare a cellule muscolari lisce (miofibroblasti). Le cellule adipose sono cellule voluminose nel cui citoplasma si accumulano lipidi che rappresentano una riserva di sostanze energetiche. Sono frequenti nel tessuto connettivo fibrillare lasso e formano anche un particolare tessuto connettivo, il tessuto adiposo bianco e bruno. I macrofagi presentano un citoplasma ricco di vacuoli di endocitosi, lisosomi e fagolisosomi. L'apparato di Golgi è ben sviluppato e il reticolo endoplasmatico rugoso è molto attivo a causa della grande attività di sintesi. Queste cellule non sono autoctone del tessuto connettivo, ma derivano dai monociti. Hanno prolungamenti che le fissano al substrato e, in risposta al processo infiammatorio, possono ritirarsi diventando mobili.grado di arrivare nel connettivo e di fagocitare materiali (ma-crofagi attivi). Nel citoplasma ci sono microtubuli, filamenti intermedi e microfilamenti di actina. Que-sti rendono il macrofago in grado di fagocitare materiale estraneo, come batteri, cellule morte.
Cellule endoteliali: l'endotelio è un t. epiteliale di origine mesenchimale che forma una sottile laminapavimentosa monostratificata che riveste la sup. interna dei vasi sanguigni, linfatici e del cuore. Celluleappiattite più spesse al centro dove c'è il nucleo. Queste cellule cambiano a seconda di dovesi trovanoe della funzione che svolgono. Nei capillari continui (t. muscolare, polmone, sistema nervoso) le cellulesono legate tra loro da giunzioni occludenti il loro citoplasma ha molte vescicole di pinocitosi. Neiglomeruli renali, ghiandole endocrine o mucosa intestinale le cellule endoteliali hanno un citoplasmasottile e discontinuo, che da luogo a pori quasi sempre chiusi da diaframmi.
Questo permette scambi di soluti tra sangue e tessuto circostante. Nel fegato, nella milza e nel midollo osseo, le cellule endoteliali formano i sinusoidi (cellule con fenestrature) disposte in gruppo a formare lamelle.