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SECONDARI

origine alle successive fasi della loro trasformazione (motivo per cui i linfonodi sono disseminati in

tutto il corpo). Sono tonsille, (sparsi per il corpo), milza.

linfonodi

Il meccanismo di difesa può esplicarsi in due tipi di risposta: umorale o cellulare. Per rispondere

l’organismo deve essere in grado di riconoscere le molecole dell’organismo (self) da quelle estranee

(antigeni o non-self). Il riconoscimento è possibile grazie a molecole proteiche localizzate sulla

superficie delle cellule -> complesso maggiore di istocompatibilita (MHC) specifico per ogni

organismo.

Linfociti NK, granulociti ed immunociti sono responsabili dell’immunità aspecifica, in quanto

innata o

i linfociti NK non presentano recettori per l’antigene sulla loro superficie, ma hanno il vantaggio di

reagire prontamente all’invasione di una sostanza estranea, sono perciò la nostra prima difesa ad

agenti esterni.

I linfociti B (differenziandosi daranno origine alle plasmacellule) e T (differenziandosi daranno origine

ai linfociti helper, killer, suppressor) sono responsabili dell’immunità e danno origine alla

specifica

immunitaria: fa sì che, alla seconda esposizione ad un determinato antigene, ci sia

memoria

immediatamente un’elevata produzione di anticorpi, di modo da non manifestare poi la patologia

nuovamente. L’immunità specifica può essere:

Passiva= se c’è un’assunzione o materni (si assumono durante l’allattamento, proteggono

di anticorpi

l’individuo finché il suo sistema immunitario non è completamente formato, negli esseri umani per

esempio si forma completamente e diventa autonomo intorno ai 3-4 anni) o da altre sorgenti

Attiva= se c’è per esposizione ad agenti patogeni o per immunizzazione (in

produzione di anticorpi

questo ultimo caso non si avranno gli effetti di una malattia conclamata e neanche i suoi effetti

collaterali). La reazione antigene-anticorpo è molto specifica, in quanto ad ogni antigene

Risposta immunitaria ->

corrisponde un anticorpo che lo può bloccare. I tipi di reazione immunitaria antigene specifica:

(imputabile ai linfociti B)

Immunità Umorale o mediata da anticorpi

(imputabile ai linfociti T)

Immunità mediata da cellule o cellulare

Fasi:

Determinazione: (uguale sia per i linfociti T sia per i B), è l’acquisizione di una caratteristica specifica.

I linfociti quando vengono prodotti dal midollo osseo non sono determinati, e devono andare in

organi linfoidi specifici per l’immunocompetenza, che non è altro che l’esposizione sulla

acquisire

superficie cellulare di recettori specifici (simili agli anticorpi) che mi permetteranno di riconoscere un

antigene.

Riconoscimento:

1. Immunità umorale B. L’arrivo di un antigene viene

Consiste nella produzione di anticorpi da parte dei linfociti

riconosciuto da un presente nel circolo sanguigno così il linfocita B diventa competente

linfocita B

(ossia ha legato con l’antigene che è entrato), a questo punto, alla prima stazione linfocitaria che

incontra si arresta, perchè devono entrare in campo dei meccanismi che non si possono svolgere

in circolo sanguigno. Avviene un’iniziale proliferazione (facilitata dai linfociti T helper rilasciano

citochine richiamando altri linfociti B), nella quale le cellule si divideranno in due gruppi, un

gruppo per moltiplicazione successiva darà origine alle (una volta svolta la

cellule con memoria

loro funzione vengono immagazzinate nei linfonodi e nella milza, per poter dare una risposta

immediata nel caso quell’antigene si ripresenti una seconda volta all’interno dell’organismo,

questa memoria rimane per circa tutta la vita dell’individuo = memoria immunitaria), mentre

l’altro gruppo darà origine ad un immunoblasto che prolifera attivamente dando poi origine alle

plasmacellule, le quali producono e secernono per poi morire. [Gli anticorpi sono

anticorpi

glicoproteine chiamate genericamente immunoglobuline divise in diverse classi IgG, IgA, IgD, IgM,

IgE che si legano a specifici antigeni].

2. Immunità cellulare B. Quando il

C’è il riconoscimento tra il linfocita T e l’immunogeno non riconoscibile dai linfociti

linfocita diventa competente, va nelle stazioni linfocitarie e qui si ferma, per cominciare a

moltiplicarsi e a dare origine alle cellule con memoria e alle cellule staminali, da queste ultime per

proliferazione e trasformazione si otterranno:

Linfociti T killer (20-30%) che ->

• producono fattori solubili, le (= citochine/interleuchine) e si dividono in diverse

linfochine

famiglie: una famiglia contiene elementi chemiotattici, che andranno ad attirare i macrofagi;

una famiglia contiene fattori inibitori della migrazione dei monociti e una famiglia contiene

fattori citotossici che agiscono direttamente sulla cellula bersaglio.

• vanno direttamente a degradare la cellula bersaglio e sono citotossici, distruggono la cellula

che infettato con un meccanismo estremamente sofisticato, producendo la proteina

perforina, che viene secreta e viene inglobata nella membrana a doppio strato lipidico della

cellula bersaglio, dove formerà dei canali, mandando in tilt l’omeostasi cellulare e portando

conseguentemente la cellula bersaglio alla morte.

Linfociti T helper (40-50%) che regolano positivamente l’azione dei linfociti NK, dei linfociti B e T

killer

Linfociti T suppressor (20-30%) che sono modulatori negativi che inibiscono l’azione dei linfociti B

e T killer (per evitare una risposta eccessiva).

Anticorpi o Immunoglobuline

Un tipico anticorpo è l’immunoglobulina, una tipica immunoglobulina è la glicoproteina, costituita da

due catene pesanti (hanno una regione in cui decorrono appaiate e poi divergono ad Y) e da due

catene leggere (si collocano, una per parte, sulle diramazioni ad Y delle catene pesanti), entrambe

sono costituite da regioni costanti e di regioni variabili (qui è localizzato il sito di legame, ecco perchè

sono tutte diverse). Nei mammiferi abbiamo 5 classi principali di immunoglobuline:

= è l’immunoglobulina prevalente, è quella in grado di attraversare la barriera placentale (è il

IgG

mattone di base delle immunoglobuline, da questa costruisco tutte le altre)

= sono quelle che si trovano a livello delle mucose

IgA = sono le più antiche (me lo conferma il fatto che sono le prime a formarsi durante lo sviluppo

IgM

embrionale), si attivano per prime durante la risposta umorale (infatti nella fase iniziale della

patologia vi è un alto tasso di IgM, mentre le IgG hanno un tasso elevato quando la patologia è ormai

in fase di remissione)

= sono quelle che stimolano i granulociti basofili ed i mastociti a produrre fattori antimicrobici

IgD = sono legate alle membrane sia dei mastociti sia dei granulociti basofili e sono coinvolte nei

IgE

fenomeni allergici

12. TESSUTO MUSCOLARE

Principale costituente della massa corporea, responsabile dei movimenti volontari ed involontari. Le

cellule del tessuto muscolare sono di derivazione mesodermica (lamina misogena dei somiti, da cui si

originano i mioblasti, nel mesoderma), presentano una forma allungata rispetto al loro asse di

contrazione, il citoplasma è caratterizzato dalla presenza di numerosi mitocondri (per far fronte ad

un’elevata richiesta energetica), da filamenti proteici contrattili (miofilamenti), quali actina e miosina,

oltre ad altre proteine associate. Il è il citosol cellula muscolare, il la

sarcoplasma plasmalemma

membrana plasmatica, il il REL e i sono i mitocondri. Queste

reticolo sarcoplasmatico sarcosomi

cellule sono in grado di utilizzare ATP per generare energia meccanica grazie alla contrazione. ogni

cellula per la sua notevole lunghezza è detta anche fibra muscolare. Si suddivide in due categorie:

• TESSUTO MUSCOLARE STRIATO

Tessuto Muscolare Striato (muscolo volontario)

Scheletrico

Tessuto Muscolare Striato (muscolo involontario)

Cardiaco

• TESSUTO MUSCOLARE (muscolo involontario)

LISCIO

Un atto volontario è caratteristico dei soli mammiferi, per gli altri vertebrati il movimento è regolato

da funzioni nervose integrate ma non volontarie.

TESSUTO MUSCOLARE STRIATO

SCHELETRICO

La fibra muscolare è di natura sinciziale, non è formato da cellule. Nello sviluppo embrionale si ha

l’unione sinciziale dei che originano una struttura multinucleata detta miotubo delimitata

mioblasti

dal sarcolemma. I sincizi sono molto allungati (una fibra muscolare scheletrica può anche essere

lunga alcuni cm). La massima organizzazione ed efficienza di movimento si realizza proprio nella fibra

dove strutture di actina (filamenti sottili) e miosina (filamenti spessi) si organizzano

muscolare striata

in fasci a formare le miofibrille. Nei preparati istologici in sezione longitudinale si nota molto bene la

tipica striatura, dovuta alla regolare organizzazione delle miofibrille, con e

bande scure chiare

alternate. In particolare, la striatura è dovuta alla ripetizione regolare di un’unità fondamentale

strutturale, il sarcomero. Il reticolo sarcoplasmatico circonda le miofibrille ed occupa interamente il

sarcoplasma. I nuclei sono schiacciati e localizzati in periferia addossati al sarcolemma (per la grande

quantità di fibrille) in uno stato post-mitotico G , impossibilitati a replicarsi. Le miofibrille nel

0

sarcoplasma sono molto abbondanti e parallele all’asse longitudinale della fibra muscolare

[muscolo⇒fascio⇒miofibrille]. In ogni muscolo ogni fibra, posta parallela tra le altre, è circondate da

tessuto connettivo, detto endomisio, più gruppi di fibre sono poi ricoperti da un ulteriore strato detto

perimisio, che, tanti insieme, concorrono a formare la totalità del muscolo ricoperto da un epimisio

[epimisio⇒perimisio⇒endomisio] (in campo istologico, nella sezione longitudinale si vede solo

endomisio). I diversi rivestimenti alla fine confluiscono insieme e sono in continuità con i tendini.

Sono presenti anche cellule satelliti, tra il sarcomero e l’endomisio, quiescenti che possono entrare

in proliferazione e rigenerare nuove fibre muscolari. I fasci fra loro possono disporsi in più versi. In

sezione trasversale si vede il fascio è a forma circolare tutto punteggiato (la punteggiatura sono in

realtà le miofibrille), con i nuclei in periferia.

sarcomero: la miofibrilla è composta da bande scure e bande chiare:

Struttura del

La (anisotropo) corrisponde alla zona scura, per la presenza di filamenti spessi di miosina

Banda A

frapposti a filamenti sottili. Al centro della Banda A c’è una banda chiara (solo miosina) che è la Banda

H, la quale al centro ha una linea sc

Dettagli
A.A. 2018-2019
46 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luciabaldinini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia e istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Franceschini Valeria.