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TESSUTO MUSCOLARE STRIATO CARDIACO (involontario)

• TESSUTO MUSCOLARE LISCIO (involontario)

41

La cellula di forma cilindrica prende il nome di FIBRA MUSCOLARE o

MIOFIBRA, ha 10-100μm e presenta:

Membrana plasmatica sarcolemma

Citoplasma sarcoplasma

Reticolo endoplasmatico reticolo sarcoplasmatico

Il sarcoplasma contiene miofibrille ciascuno dei numerosi sottili filamenti

disposti longitudinalmente nel citoplasma delle cellule muscolari lisce e

striate, dotati di contrattilità particolarmente spiccata.

Le fibre muscolari vengono tenute assieme da tessuto connettivo, la

capsula di tessuto connettivo denso che avvolge la fibra prende il nome di

epimisio, da qui si dipartono dei setti che dividono il muscolo in tanti

fascetti di miofibre, questo connettivo diventa poi lasso e prende il nome

di permisio (al suo interno si trovano vasi e nervi); le parti ancora più

interne del permisio sono formate da un connettivo ancora più sottile di

tipo reticolare che forma un rivestimento interno di ogni singola fibra

muscolare, che prende il nome di endomisio.

TESSUTO MUSCOLARE STRIATO SCHELTRICO

Costituisce la muscolatura del tronco e degli arti. È presente nella laringe,

nella faringe e nella porzione superiore dell’esofago.

Le fibre muscolari originano dalla fusione

dei mioblasti (cellule mesodermiche).

Il tessuto muscolare scheletrico presenta

delle cellule satellite situate tra le fibre

muscolari e l’endomisio, sono cellule

staminali con capacità rigenerativa,

normalmente quiescenti ma che si attivano

in caso di lesione.

42

Al M.O. è possibile vedere delle bande chiare e delle bande scure derivanti

dalla disposizione ordinata delle miofibrille che sono allineate in registro.

Il SARCOMERO è l’unità funzione e strutturale della miofibrilla. È

formato da bande che al microscopio a luce polarizzata appaiono scure

(BANDA A) o chiare (BANDA I).

Ogni sarcomero si estende tra due linee Z successive, che divide la banda I

in 2 semi-bande. Nella banda I sono presenti solo filamenti sottili di actina

(che appare più chiara) che si dirigono verso la banda A in cui troviamo la

sovrapposizione di filamenti sottili e di filamenti spessi di miosina (che

appare più scura).

All’interno della banda A troviamo la banda H (che appare più chiara) in

cui sono presenti solo le code dei filamenti spessi miosinici. Al centro

della banda H c’è la linea M (che appare più scura) zona di ancoraggio

delle miosine in cui sono presenti ponti trasversali che connettono i

filamenti spessi.

Le proteine costituenti la linea M sono

la proteina M forma una rete in cui si inseriscono i filamenti spessi

• che così vengono mantenuti in posizione per mantenere le miofibrille

in registro

la miomesina ha la funzione di stabilizzare i filamenti nella linea M

A livello della linea Z troviamo due proteine:

l’ α -actinina ancora i filamenti di actina alla linea Z

43 la titina (la proteina più grande conosciuta) aggiunge elasticità e

• stabilizza la miosina, si estende dai filamenti spessi alla linea Z

la nebulina che contribuisce a mantenere l’allineamento dell’actina,

• si estende dalla linea Z lungo un filamento di actina

la distrofina è ancorata alla membrana plasmatica e lega l’actina (la

• sua assenza o difetto causa distrofia muscolare)

⌀ )

I filamenti spessi ( 15nm e lungo 1,5μm hanno un segmento centrale

liscio (situato nella banda H) e da protusioni laterali che corrispondono ai

ponti trasversali che collegano i filamenti spessi a quelli sottili. Ogni

filamento spesso è costituito da circa 250 molecole di miosina.

Miosina è un esamero formato da 2 catene pesanti avvolte ad α-elica e 4

catene leggere accoppiate 2 a 2), la porzione N-terminale delle catene

pesanti partecipa alla formazione delle teste globulari insieme alle 2 catene

leggere. Presenta una parte bastoncellare (coda) e una parte globulosa alle

due estremità, un dominio globulare interagisce con l’actina e l’altro ha

attività ATP-asica.

Le molecole di miosina sono disposte parallelamente tra loro ed orientate

longitudinalmente rispetto all’asse del miofilamento, le singole molecole

sono sfalsate di 14 nm e orientate con la coda verso il centro del sarcomero

e le teste verso l’una o l’altra estremità del mio filamento spesso. Le 2

metà del filamento spesso hanno polarità opposta.

⌀ )

I filamenti sottili ( 5nm e lungo 1μm

Actina sono monomeri di forma globulare (G-actina) che polimerizzano a

formare microfilamenti -strutture filamentose- (F-actina), 2 catene di F-

44

actina si associano a formare una doppia elica; inoltre sono presenti,

seppur in minor percentuale:

la tropomiosina che si associa coda-coda per formare un filamento

− continuo adagiato lungo il filamenti di F-actina, è formata da due

subunità α e β.

I filamenti di tropomiosina alloggiano lungo la scalanatura delle 2

catene di F-actina, ogni molecola di tropomiosina contatta 7

monomeri di actina.

Svolge azione regolatrice sull’interazione actina-miosina nella

contrazione.

Funzione: maschera o espone i siti di legame per la miosina sui

filamenti di actina con meccanismo calcio-dipendente.

la troponina è una proteina globulare che si trova attaccata ad ogni

− molecola di tropomiosina, ognuna è composta da tre subunità :

TNI si lega alla G-actina

• TNT si lega alla tropomiosina

• 2*

TNC ha alta affinità per il Ca ed è interposta tra le due.

• 2+

*Lo ione Ca ad elevate concentrazioni occupa tutti i siti della TNC

e ciò induce variazioni conformazionali nel complesso troponina che

attraverso la TNT si trasmettono alla tropomiosina.

La tropomiosina scivola lungo la scalanatura del filamento di actina

rimuovendo l’effetto inibitorio della TNI sull’actina.

L’actina libera può quindi interagire con la miosina stimolandone la

funzione ATPasica.

Si trova legata alla tropomiosina ad intervalli di circa 40nm

Funzione: inibisce la contrazione muscolare quando i livelli di calcio

intracellulari sono bassi ed attivarla quando la concentrazione si

innalza.

45 La fibra muscolare si contrae in risposta ad un impulso nervoso che

vi giunge tramite l’assone di una fibra nervosa.

Al M.O. è possibile vedere la sinapsi neuromuscolare o placca

motrice che rappresenta la zona di contatto tra la fibra nervosa e la

fibra muscolare. È formata da due parti, una appartenente alla fibra

muscolare ed una alla fibra nervosa.

Quando l’assone rilascia il neurotrasmettitore acetilcolina, questo si

combina ai suoi recettori (nicotinici) presenti sul sarcolemma

(membrana postsinaptica), causando l’apertura per i canali del Na,

questo determina la depolarizzazione e la trasmissione dell’impulso

nervoso al sarcolemma e poi al reticolo sarcoplasmatico ed alle

2+

cisterne terminali, in cui si localizza il Ca , che viene liberato e che

si trova libero nel sarcoplasma qui la depolarizzazione provoca

2+

l’apertura dei canali del Ca e quindi il passaggio di questo ione

all’interno del sarcoplasma che scatena la contrazione.

La contrazione prevede lo scorrimento reciproco dei filamenti di

actina sui filamenti di miosna, in questo modo il sarcomero si

accorcia e la banda I diviene più piccola, mentre la banda A rimane

uguale.

1. Fibra a riposo: la testa della miosina (90°) non è attaccata

all’actina

2+

2. Ca la miosina si lega all’actina*

3. rilascio di ADP+Pi la testa di miosina (45°) tira l’actina

verso il centro del sarcomero

46 4. legame di un’altra molecola di ATP alla testa di miosina

rilascio della testa della miosina dall’actina

5. idrolisi dell’ATP la testa della miosina ritorna al suo

orientamento originale

L’energia necessaria perché si possa formare il complesso actomiosinico è

data dal legame dell’ATP a siti specifici delle teste di miosina, l’ATP viene

idrolizzato ad opera dell’enzima ATP-asi miosinica e dal legame eliminato

si ottiene l’energia necessaria che consente alle teste di muoversi.

RETICOLO SARCOPLASMATICO

È una rete di filamenti che avvolge una ad una le miofibrille. È presente

solo nelle fibre muscolari scheletriche e cardiache, con una differenza di

struttura, mentre è assente nelle cellule muscolari lisce. Nel muscolo

assume una morfologia caratteristica e svolge una funzione specifica in

2+

rapporto alla contrazione: assume, conserva e rilascia ioni Ca .

È formato da elementi longitudinali e trasversali che avvolgono ciascuna

miofibrilla ed assumono rapporti precisi con le diverse bande della

striatura.Gli elementi longitudinali consistono in un sistema di tubuli

47

paralleli tra loro ed orientati lungo l’asse del sarcomero; i tubuli

longitudinali confluiscono nella regione della banda H in una cisterna

fenestrata centrale a decorso trasversale e nella linea para-Z in una cisterna

terminale disposta trasversalmente alla miofibrilla e parallelamente alla

linea Z. In corrispondenza della linea Z vi sono quindi due cisterne

terminali, sui due lati della linea Z, che avvolgono una miofibrilla o gruppi

di miofibrille. Le fenestrazioni della cisterna centrale sono canali, con

funzione sconosciuta, decorrenti da un lato all’altro del reticolo. Tra le due

cisterne terminali, all’altezza del limite tra le bande A ed I, s’interpone un

elemento tubulare, più sottile, distinto dal reticolo sarcoplasmatico,

denominato tubulo T; esistono, quindi, due tubuli T per ogni sarcomero. Il

tubulo T si continua con il tubulo T delle miofibrille adiacenti. I tubuli T

devono essere considerati come delle invaginazioni tubulari del

sarcolemma che penetrano profondamente all’interno di una fibra

muscolare, questo rapporto strutturale rende possibile una rapida

diffusione dell’impulso nervoso nella fibra muscolare.

Le due cisterne terminali ed il tubulo T costituiscono quella che viene

definita TRIADE.

TESSUTO MUSCOLARE STRIATO CARDIACO

Le cellule che compongono il tessuto muscolare cardiaco sono detti

⌀ ), i e

miocardiociti ( 15μm e l. 85-100μm l nucleo è centrale le cellule

presentano dischi intercalari o striature scalariformi, necessari per la

giunzione cellula-cellula, sono delle interdigitazioni della membrana,

48

formano un articolato complesso giunzionale dove troviamo giunzioni gap

che permettono la rapida diffusione dell’impulso da un cardiomiocita a

quello adiacente (sincizio funzionale), desmosomi e zonule aderenti.

L’es

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
68 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stuky di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Cattolica del Sacro Cuore - Roma Unicatt o del prof Sica Gigliola.